Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Morgan Snape    04/11/2008    1 recensioni
Quante cose possiamo fare con una macchina fotografica? Con una foto possiamo bloccare il tempo, immortalare un istante di felicità, un paesaggio, un evento importante. Significa cogliere l'attimo e trattenerlo per sempre. ... E se con essa si potesse fermare una vita? --------- Da qualche anno Severus e Morgan sono una famiglia, e come tutte le famiglie devono far fronte ai problemi di ogni giorno. Ma la loro esistenza normale, con i suoi alti e bassi sta per essere stravolta da un flash. Buona lettura!
Genere: Azione, Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'in ritardo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Uscita la McGranitt, Severus si appoggiò con la testa alla porta e chiuse gli occhi

Uscita la McGranitt, Severus si appoggiò con la testa alla porta e chiuse gli occhi. Sembrava che volesse dormire lì, in piedi accasciato all’entrata,  ma appena udì il rumore sordo che segnalava la smaterializzazione della maga, aprì gli occhi e con uno scatto prese il mantello dall’appendiabiti.

A quel punto nessuno avrebbe potuto fermarlo; avrebbe ucciso quel bastardo da solo e salvato la sua donna.

 

 

 

 

 

- Ho male…La testa…è colpa tua maledetta…aah…-

Il rapitore stava gemendo dal dolore; dopo tutte quelle ore i medicinali nel suo corpo avevano finito il loro effetto e adesso risentiva degli effetti collaterali dell’assenza di cure.

 

- Ben…Lo sai che posso far smettere il dolore, vero? Se solo mi lasciassi prendere…-

 

- Sta zitta! Zitta! So cosa vuoi fare! Non mi ridurrai di nuovo ad un vegetale! -

 

°°°

 

Severus intanto nel silenzio che accompagnava le prime ore dell’alba, girovagava senza meta nei corridoi adiacenti all’ufficio di Morgan, quando improvvisamente sentì una voce roca gemere di dolore. Severus sapeva che non era la voce della donna che amava e si sentì un po’ risollevato ma rimase comunque in guardia mentre si avviava nella direzione da cui provenivano i lamenti.

 

 

°°°

 

 

- E va bene, non prendere i tuoi medicinali, ma potresti almeno assumere una pozione contro il mal di testa non credi? Basterebbe spostarsi qualche stanza più in là dove c’è il magazzino - Cercai di convincerlo.

 

L’uomo era ormai in stato confusionale e a quel punto decise di accettare la mia proposta, così mi rimise in piedi e puntandomi la bacchetta al collo, aprì la porta e avanzammo nel corridoio semibuio.

Durante il nostro breve spostamento mi fermai bruscamente: lo avevo visto, il mio Severus era lì! Per non creare sospetti nel Mangiamorte che mi stava spintonando, ripresi il cammino senza dire nulla, nella speranza che anche Severus ci avesse notato.

Giunti al magazzino, mi avvicinai alla dispensa e guadagnai del tempo cercando l’ampolla del medicinale nonostante l’avessi vista subito. Ma Ben si spazientì e si avvicinò stando esattamente dietro di me.

 

- Allora strega? Quanto ti ci vuole? -

 

Invece di rispondergli presi la boccetta e dopo averne rotto la base sbattendola sul ripiano mi girai di scatto e ferii profondamente l’uomo in pieno viso.

Scattai per liberarmi e stavo per raggiungere  Severus che mi stava correndo incontro quando Ben m’ afferrò  per il braccio e mi spinse di nuovo nel magazzino. Severus lanciò uno schiantesimo all’uomo ma non fu abbastanza rapido poiché l’incantesimo colpì la porta, di nuovo chiusa impedendomi la fuga.

Quello che Severus sentì un attimo dopo lo sconvolse profondamente:

 

- Guarda cosa mi hai fatto, stupida! CRUCIO! -

 

Le mie urla echeggiarono per tutto il corridoio, ma più che di dolore le mie erano grida di paura, paura per il bambino che portavo in grembo. Non riuscii più a controllarmi, così scoppiai a piangere.

Quando ricadde il silenzio, i miei singhiozzi convinsero Severus a giocare l’ultima carta.

 

- Walker! Mi senti bastardo?! Lascia stare mia moglie e prendi me! - detto questo, con un gesto secco e iroso lanciò lontano la sua stessa bacchetta attraverso il corridoio.

 

- L’ hai sentito questo rumore? Ho lanciato la mia bacchetta, sono disarmato! Uccidimi se vuoi ma non toccare Morgan! -

 

Dopo il mio “no!” disperato, era tornato nuovamente il silenzio, fino a quando Walker mi afferrò tenendomi stretta, e aperta la porta mi spintonò fuori dalla stanza.

 

Il pazzo allora sghignazzò silenziosamente e avvicinando la sua bocca al mio orecchio sussurrò:

-Severus dev’essersi proprio rammollito…Potrei scattargli una foto mentre muore, che ne pensi? Te ne darei una copia, così potrai ricordarti per sempre gli ultimi, dolorosi momenti di quel cane di un traditore!-

Sconvolta com’ero non riuscii a reagire; un brivido inorridito fu l’unica mia risposta.

Con passi malfermi, Ben mi stava guidando verso Severus, ma proprio mentre stava avvenendo lo scambio contro la mia volontà, il corridoio si illuminò di luci bianche: erano i membri dell’Ordine, finalmente giunti sul posto dopo essersi accorti dell’assenza di Severus.

Fu questione di pochi istanti: mi ritrovai premuta a terra, portata in salvo da Paciok mentre il resto dell’Ordine liberò Severus e catturarono il pazzo Mangiamorte.

 

Appena fu possibile alzai lo sguardo e cercai Severus in mezzo alla confusione, quando lo vidi, sano e salvo gli corsi incontro. Finalmente era finita e potei riabbracciare Severus.

 

- Scusa per non essere venuto a prenderti subito, ma mi ci è voluto un po’ per capire che non stavi tornando a casa, sono stato un tale idiota…e poi mi dispiace ma non riuscivo a trovarti! E mi dispiace per tutto quello che…Morgan? –

 

Il mio mutismo e lo sguardo perso lo avevano zittito e allarmato dato che io stavo ancora piangendo e non certo per il sollievo di essere stata liberata.

 

- Perché piangi? Non è stato facile, è vero, ma non ti ho mai visto disperarti così! -

 

- Il nostro bambino…- Riuscii a dire stentando tra i singhiozzi.

 

- Damian è al sicuro, è con Molly -

 

- No…- Scossi la testa e avvolsi con le braccia il mio ventre che aveva cominciato ad assumere una leggera rotondità, quasi impercettibile per gli altri, ma simbolo di una presenza ben distinguibile per ogni donna consapevole di diventare madre.

 

Un lampo di comprensione attraversò il viso ancora più pallido di Severus. I suoi occhi per un attimo brillarono; era felice ma anche per un uomo così forte come lui fu difficile nascondere la crescente preoccupazione.

 

- Non preoccuparti, ora andiamo da un medimago e ti visitiamo subito, andrà tutto bene! -

 

Giunti nella zona dell’ospedale ancora in uso,  suonammo il campanello d’emergenza e subito arrivarono gli infermieri che avevano sentito il trambusto di poco prima e mi fecero accomodare su una barella.

Arrivati nel reparto maternità, mentre il medimago eseguiva l’incantesimo che, come un ecografia mostrava il bambino, l’aria era carica di tensione nell’attesa delle parole del mago:

 

- E’ vivo e sta bene! -

 

Il sollievo ci avvolse come una calda coperta, ma il mago non aveva finito.

 

- Però…Che strano! -

 

- Strano?- Chiesi allarmata.

 

Il medimago mi fece notare come nell’immagine il piccolo, ancora nei primi stadi dello sviluppo, fosse avvolto da una strano alone magico. Nessuno seppe trovare una spiegazione, ma non notando nessun sintomo effettivamente pericoloso, fui dimessa con la raccomandazione di riposare e insieme a Severus tornammo ad Hogwarts per riprenderci il nostro primogenito.

 Non riuscivo a crederci, eravamo tutti e tre salvi, “anzi tutti e quattro!”, mi corressi mentalmente. Non vedevo l’ora di riabbracciare il piccolo Damian, e solo dopo averlo stritolato tra le mie braccia mi sentii veramente sollevata.

Giunti nell’ufficio della preside, discutemmo di quello strano fenomeno senza però venirne a capo.

Ricordando le raccomandazioni del medimago, salutammo la McGranitt per tornare a casa, ma prima di aver varcato la soglia, Severus venne richiamato dal quadro di Silente e decisi di aspettarlo fuori con Damian.

 

°°° EPILOGO °°°

 

 

- L’amore, Severus-

 

-…Come dici, Albus?-

 

- L’amore di una madre è la più grande magia di tutte, ormai dovresti averlo capito, figliuolo. -

 

Severus capì che si riferiva allo strano fenomeno osservato in ospedale. Sapere che il suo bambino era salvo lo rincuorò, ma la preoccupazione non era svanita del tutto. Scosse la testa e disse:

 

- E se succede di nuovo? Sarò in grado di proteggere la mia famiglia?-

 

- Sei un ottimo padre e marito Severus, non avere paura di affrontare il futuro, perché ci sarà Morgan con te. Ora raggiungili e sii felice! -

 

- Oh ma lo sono Albus, lo sono- disse dopo qualche istante, guardando amorosamente sua moglie aspettarlo nell’atrio, di nuovo raggiante e spensierata.

 

FINE

 

 

 

 

Note:

 

Ecco qua, finita anche questa! : )

Spero non vi abbia confuso l’alternarsi dei punti di vista. Questa volta ha voluto che la storia finisse con Severus come protagonista esclusivo  perché mi sembrava giusto dargli spessore nella vicenda, dopotutto ha rischiato di perdere l’unica persona che è riuscito ad amare dopo Lily.

…Ma non è ancora del tutto finita! La serie di In Ritardo si arricchirà presto di una one shot nata per caso, quindi tornerò in breve tempo con quest’ultima “creazione” e con un nuovo capitolo di Niente Sarà Più Come Prima. Un grazie a tutti coloro che hanno commentato o solo letto, spero di non avervi annoiato!

 

Un abbraccio,

 

Morgan

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Morgan Snape