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Autore: Oneipo_    10/12/2014    2 recensioni
Lo sapevi che in Giappone, quando si riparano le ceramiche rotte, non si nasconde il danno ma lo si sottolinea, riempiendo d'oro le linee di frattura? Perché credono che quando una cosa ha subìto un danno e ha una storia, diventi più bella.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(1)


Lost and insicure,

you found me.

 




«Sai che dovremmo fare?»
Harry Styles si volta e fa un sorriso, i denti bianchi e le fossette evidenti, che ricordano così tanto il volto di un bambino. Lo guarda con le iridi verdi puntate sul suo profilo e aspetta il consenso a continuare, un accenno di interessamento.
Louis tira il tabacco della sua sigaretta appena accesa e non risponde, perché tutto ciò che gli viene in mente è di urlare a Harry di smetterla di fissarlo con quei suoi occhi che gridano giovinezza e ingenuità. Perché un po' lo invidia per accettarsi così facilmente, e un po' lo odia per non capire come si sente lui tutte le volte che affrontano l'argomento. Perché vorrebbe baciarlo e poi fargli del male, e farsi del male, e strapparsi il cuore per vedere se batte davvero così forte tutte le volte che loro due sono insieme.
«Non mi ascolti mai» borbotta Harry e si alza dal letto sfatto indossando i boxer sul pavimento, i tatuaggi evidenti sul suo corpo e i capelli disordinati. Si appoggia alla finestra con le tende color panna e gli da le spalle. Lo fa per dispetto, Louis lo sa, ma in fondo è anche divertente.
«Ti ascolto, invece» e Louis vorrebbe alzarsi per tornare ad abbracciarlo, ma si sente pietrificato a letto e tira ancora la sua sigaretta.
«Potremmo andare a mangiare una pizza, conosco in centro -»
«No.»
Ed è diretto, coinciso, senza trovare scuse futili o aggiungere parole superficiali. No, Harry, sai che ho paura, avrebbe voluto precisare, ma per cosa, poi. Il più piccolo avrebbe iniziato a dire che non ci si deve vergognare di ciò che si è, e lui avrebbe alzato la voce, spento la sigaretta e sarebbe uscito dalla stanza per farci ritorno solo la sera, quando ormai la pizza in centro non si poteva più mangiare.
Harry non dice nulla, è stanco di litigare, è stanco anche di nascondersi nella camera del suo appartamento, come se amare un uomo fosse un crimine, è stanco di Louis che lo cerca solo per il sesso e di lui che non si sente davvero amato.
Louis vorrebbe dirgli che, in fondo, se ha voglia di pizza possono sempre ordinarla e farsela portare, e che deve assolutamente prestargli la camicia blu che indossava ieri sera.
Ma spegne la sigaretta e si copre con le lenzuola, affondando la testa sul cuscino e lasciando che le cose passino da sole. Perché, sa anche questo, le cose passano sempre da sole.

 

 

La testa le scoppia e il suo stomaco è sottosopra, quando apre gli occhi e realizza della serata appena trascorsa. Non ricorda la metà delle cose successe e l'altra metà sono immagini confuse di gente che la fa bere e lei che balla al centro della pista senza tacchi.
Si alza di scatto e trova le sue scarpe sul pavimento, ringrazia mentalmente chiunque abbia salvato il suo unico paio di Jeffrey Campbell e torna a sdraiarsi, una mano sulla fronte, l'altra sullo stomaco.
Aline è già in piedi da un pezzo, e Delilah non è ancora rientrata, perché l'ha vista andare via con un tipo palestrato e sa che non tornerà a casa prima dell'ora di pranzo, con il vestito stropicciato e il trucco colato sul viso.
La dovrebbe smettere di ubriacarsi in questo modo, pensa,  ma trasgredire è l'unica cosa che la fa sentire speciale e lei ha bisogno di sentirsi così.
Parla poco, Ella. Lo fa solo se strettamente necessario e non con tutte le persone. Lo fa per dire frasi studiate e non per parlare a vanvera e lo fa con Delilah, perché beh, lei è Delilah ed è la sua migliore amica.
Dalla cucina arriva odore di pancakes e nutella, ed Ella indossa solo una maglietta larga e le mutandine in pizzo della sera precedente. Si siede al tavolo e «buongiorno!», la incita Aline, con il suo accento francese e il suo caschetto perfettamente in ordine. Ella accenna un sorriso e mangia la sua colazione in silenzio, mentre l'altra le racconta di come vorrebbe prendersi un cane e della lezione che avrebbe tenuto la sera stessa.
A Ella importa poco, ma le sembra maleducato dirglielo, per questo sorseggia il suo caffè in silenzio e si alza solo quando nessuno dice più una parola. Si veste, sistema i capelli, corregge le occhiaie evidenti ed esce di casa, una mano alzata a salutare Aline e una sigaretta già pronta nell'altra.

È seduta su una panchina quando lo vede, i capelli un po' lunghi legati in un codino e la felpa rossa con una scritta bianca, mentre fa joking intorno al parco con le cuffie alle orecchie. Le è passato davanti ben sei volte e in nessuna di queste si è voltato a guardarla. Lei lo ha notato subito, invece, attratta dai colori esotici della sua pelle e gli occhi dal taglio orientale, che gli vede assottigliare mentre si ferma a cambiare canzone e illuminarsi con la luce solare che filtra tra gli alberi del parco. Ha un bel fisico, anche se nascosto dai vestiti larghi della tuta. Ella lo può immaginare così come immagina il tatuaggio che si rivela sulla sua mano sinistra e chissà fino a dove gli ricopre il braccio.
Si accende un'altra sigaretta e poi si alza svogliata dalla panchina, per pararsi davanti a lui quando lo vede passare per la settima volta e finire quasi per scontrarsi. Il ragazzo si ferma, alza un sopracciglio, toglie le cuffie dalle orecchie e apre la bocca per parlare. Solo che non sa cosa dire perché lei gli ha sbarrato la strada come se volesse fare qualcosa e invece continua a stare ferma e a scrutarlo con gli occhi azzurri e penetranti.
Si studiano per un po', poi lui sorride e «hai intenzione di farmi passare?» sbuffa, e Ella accenna un sorriso malizioso. Fa spallucce e si toglie dalla strada, così che lui possa riprendere la corsa. E il ragazzo ritorna al suo allenamento, mette le cuffie, corre fino a perdere il fiato, si trova di fronte a lei per l'ottava volta e alla fine allunga una mano.
«Zayn.»
Silenzio.
«Vuoi prendere un caffè con me?»

 

 

Il vestito che Shannon indossa lo ha rubato dall'armadio di sua madre quando lei è uscita. Le ricade leggero sul corpo magro, fasciandole il sedere e lasciandole scoperte le gambe. Ha una scollatura evidente ed è abbinato a delle decoltè nere che le ha prestato Trisha e che le fanno un po' male ai piedi. Veste così perché, quando non ha nulla da fare, si diverte a indossare abiti da donna e a frequentare locali chic pieni di avvocati, dottori e persone di una certa professionalità, e lasciare che questi uomini posino uno sguardo in più su di lei o ammicchino nella sua direzione. Lo fa perché i ragazzini della sua età sono troppo superficiali e poco maturi, e perché a lei piace essere guardata e ammirata, avere un certo effetto sulle persone.
«Ore dodici», le sussurra Veronica,  in un abito rosso e con i capelli in una coda alta.
Lui ha gli occhi color miele e i capelli castani, non è grande quanto gli uomini che frequentano quei pub, ma il completo che indossa è costoso e forse è un tirocinante in qualche studio legale o un dottore alle prime armi.
A Shannon non importa, perché è bello e ha l'aria di annoiarsi, e quando si volta a osservarlo ancora è convinta che lui stia fissando nella sua direzione, e che la giornata non avrebbe potuto farsi più interessante.

 

 

 

 

 

Eccomi qui, con il primo capitolo e l'inizio delle vicende dei miei protagonisti.

Allora, non mi dilungo molto, ma dico una parola su ciò che avete letto tanto per rendervi le cose più chiare.
Harry e Louis che dire, non potevo non mettere di mezzo i miei adoratissimi Larry, e li vedrete combattere con loro stessi e la loro relazione, soprattutto perché Louis è una testa calda e a me personalmente fa impazzire.
Ella la adoro, è un po' ripresa da Effy di Skins, e non a caso ho scelto Kaya come prestavolto, e lei e Zayn AH! ne combineranno delle belle.
Come avete visto lei, Aline e Delilah sono coinquiline, e questo mi serviva per ricollegare un po' i personaggi.
Aline tornerà nel prossimo capitolo comunque!
Infine, la mia bellissima Shannon, di cui AMO scrivere e che ha incontrato qualcuno di molto interessante e non voglio svelarvi nulla ma ecco, sì, sono belli i miei piccioncini.
Vado, o mi dilungo troppo. 
Un grazie a chi sta seguendo la mia storia e anche solo a chi è passato a leggerla. E un grazie a ciaobellociao per il banner.
A presto.

  
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