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Autore: MelMelMely    06/11/2008    1 recensioni
Ciao a tutti! questa è la mia prima fan fiction... Leggete e commentate. é una what if? cosa sarebbe successo se Voldemort non fosse tornato al potere e i nostri amici + un nuovo personaggio avessero frequentato il settimo anno senza problemi se non le lezioni e le storie d'amore...?
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nuovi problemi II Finalmente, dopo tanto tempo, riesco di nuovo a trovare un po’ di tempo per scrivere!
Scusate, ma con la scuola eccetera non riuscivo mai a trovare un momento…


Nuovi Problemi (Seconda Parte)
 

- Ciao – fece Ginny, sedendosi vicino a Hermione.
- Come mai in piedi così presto? – domandò Harry prendendo posto accanto lei.  
- Buongiorno – disse Ron sbadigliando e sorridendo ad Amy si accomodò anche lui a tavola continuando a guardarla per un po’.
Che Hermione avesse veramente ragione? Amy fece appena in tempo a pensarlo che il ragazzo si voltò e rivolse ad Hermione lo stesso sorriso e, distolto lo sguardo, afferrò un piatto di bacon e del pane tostato e iniziò a mangiare.
- Eravamo sveglie e abbiamo deciso di scendere a fare colazione in pace – rispose Hermione alla domanda di Harry. – Voi invece? -
- Hermione, oggi è sabato! – disse Ron quasi indignato.
- Lo so. Infatti di solito dormi fino a tardi e invece oggi sembri già perfettamente sveglio. –
- Ci sono i provini. – fece Amy, anticipando Ron.
- Esatto. – confermò lui sorridendole di nuovo.
- Voi due venite vero? – chiese Ginny.
- Certo, mi ero solo dimenticata che erano oggi. – rispose Hermione con scarso entusiasmo.
La Sale Grande si faceva sempre più affollata,  in particolare il tavolo di Grifondoro.
Ron tamburellò con una mano, grande e calda, su quella di Amy, per richiamare la sua attenzione, mentre stava chiacchierando con Ginny.
- Mi passi le uova? – le chiese quando si voltò.
- Ron ma quanto diavolo mangi? – disse Harry ridendo mentre Ginny e Hermione lo guardavano con aria leggermente disgustata.
- Ehi, ho fame. Ieri sera poi non ho nemmeno cenato!- protestò lui.

Era una bella giornata, il sole cominciava a scaldare e c’era un venticello tiepido. Usciti dal Castello, erano arrivati al campo di Quidditch. Harry, Ron e Ginny aspettavano gli altri al centro del campo, mentre Amy e Hermione si erano sedute sugli spalti.
In pochi minuti il campo si riempì di aspiranti giocatori.
Harry, il capitano della squadra, prese in mano la situazione e fece dividere i candidati in base al ruolo che volevano ricoprire.
Naturalmente Ginny e Ron erano in squadra anche senza che affrontassero il provino, ma quando alcuni Serpeverde, arrivati a esaminare i nuovi potenziali avversarsi, insinuarono che i due fossero in squadra solo perché erano il migliore amico e la ragazza di Potter, entrambi inforcarono le scope e diedero prova di essere migliori di qualsiasi altro candidato.
Anche Dean venne riconfermato in squadra e Carl Geer, un robusto ragazzo del quarto anno, divenne uno dei nuovi battitori. Mancavano ancora due giocatori. Tra i due potenziali battitori rimasti tra cui scegliere, uno si colpì un ginocchio con la sua stessa mazza, mentre l’altro mancò un bolide che gli finì dritto in faccia: dovettero tutti e due essere ricoverati in infermeria. I cacciatori non furono da meno: due si scontrarono nel tentativo di prendere la pluffa e un altro non riuscì a segnare nemmeno una volta nonostante gli anelli fossero scoperti.
- Ma li avete visti!? – si lamentava Harry, mentre risalivano al castello per pranzo.
- Sono stati davvero tremendi! – confermò Ginny.
- Alla fine chi hai scelto Harry? – domandò Amy
- Scegliere? Non ho scelto proprio nessuno! Facevano pena! –
- Però alla fine dovrai per forza scegliere qualcuno. –
- Lo so, infatti ci saranno degli altri provini. –
- Altri provini? –
- Si, esatto. Sabato prossimo. Gli ultimi che erano rimasti oggi potranno riprovare e soprattutto spero vivamente che si presenti qualcun altro. –
- Io non ci conterei – sussurrò Ron – Credo che chiunque volesse far parte della squadra si sia presentato oggi. –
- Sperare non costa niente – ribatté Harry anche se con poca convinzione.
Trascorso lentamente il pranzo, Harry, Ginny e Ron sembravano troppo provati per parlare, si avviarono in silenzio verso il Lago Nero e si sedettero all’ombra di un grosso faggio.
Piano, piano la situazione si distese un poco e, mentre Ginny stava raccontando di un buffo episodio avvenuto durante l’ora di Incantesimi, Hermione trasalì all’improvviso e, alzandosi di scatto, corse verso la biblioteca, dicendo di essersi dimenticata di un compito di Aritmanzia.
- A volte proprio non la capisco – buttò la Ron.
- Chi? Hermione? Si bè, sai com’è e come la pensa riguardo allo studio. – rispose Amy non del tutto convinta.
Doveva esserci sotto qualcosa, Hermione non dimenticava mai i compiti e dopotutto era sabato anche per lei, che fosse qualcosa che avesse a che fare con Fred?
Harry, intanto, stava parlando piano all’orecchio di Ginny.
- Noi andiamo a fare due passi. – disse la ragazza facendo un cenno d’intesa ad Amy che significava che lei e Harry andavano a fare tutt’altro   che una passeggiata.
- Ok ci vediamo dopo –
- A dopo – disse anche Ron pensieroso.
Strano, di solito coglieva ogni occasione per non lasciare Harry e Ginny da soli.
Appena i due si furono allontanati, si avvicinò a Amy e le si sedette di fronte per guardarla in faccia mentre le parlava.
- Devo chiederti un favore. -
- Dimmi pure – lo incoraggiò Amy, cercando di immaginarsi cosa mai potesse volere da lei.
- È una cosa… privata, bè non proprio. Non so come dirtelo. Sì insomma ieri quando sono entrato in dormitorio ho trovato Harry e Ginny che ridevano, ma prima, in Sala Comune, lei mi era sembrata un po’ strana, nervosa. C’è qualcosa che non va? È successo qualcosa tra loro? – disse tutto d’un fiato. – Magari tu sai qualcosa. –
Amy sorrise.
- Ti fa ridere? – domandò Ron con una punta di nervosismo nella voce.
- Assolutamente no, scusa. Stavo pensando che sei molto… è solo che non credevo te ne fossi accorto, di Ginny intendo. –
- Come avrei potuto non accorgermene?! Non faceva che fissare Harry. Dopotutto sono suo fratello e la conosco piuttosto bene. –
- Poi ho anche parlato con Harry ed è stato piuttosto evasivo. Volevo saperne di più, ma avevo appena chiarito con te e non mi andava di discutere di nuovo con qualcuno così ho lasciato perdere. Adesso però non faccio che ripensarci e se è successo qualcosa, io… Devo sapere che aveva mia sorella, o divento matto! –
- Ron, non credo d’essere io a dovertelo spiegare. –
- Non mi dicono mai niente. Harry non parla mai di Ginny con me. –
- Scusa, ma viste le tue reazioni non ha tutti i torti. –
- È vero. Ma adesso è diverso. Ho riflettuto e ho capito la situazione. Anche prima ho fatto finta di niente, ho fatto finta di credere che sono andati a fare una passeggiata, ma non sono ritardato, lo so che sono andati da qualche parte a pomiciare. -  
- Va bene, ti credo, ma non cambia il fatto che Ginny mi ucciderebbe se ti dicessi qualcosa. –
- Ti prego. –
- No. -  
  
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