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Autore: Ikki95    12/12/2014    1 recensioni
Chi è Kizumi Neriko? Un pazzo? Un grande pirata? Una minaccia per l'equilibrio mondiale? O forse tutte e tre le cose? Tutto ciò che sappiamo è che vuole incontrare Rufy, e il nostro eroe non saprà resistere alla tentazione di misurarsi con lui. Farà però la conoscenza con l'oscuro passato di Kizumi, il quale lo farà riflettere sul suo modo di essere pirata...
Dal Cap.1:
"Sono stufo di aspettare. E sono ancora più stufo delle tue giustificazioni."
"Capitano, la prego, mi dia solo un altro po' di tempo..."
"Ci sono centinaia di persone come te che non aspettano altro che io li faccia entrare nella mia ciurma."
"No, la prego..."
L'uomo cercò con le mani la porta dietro di lui nel tentativo di darsi alla fuga, ma un'improvvisa fitta al petto lo bloccò sul posto. Cadde in ginocchio, una mano premuta all'altezza del cuore, l'altra allungata verso il suo Capitano come a voler implorare pietà. L'uomo lo stava guardando contorcersi con la mano destra stretta a pugno. Sorrideva.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akainu, Fujitora, Kizaru, Mugiwara, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. "Ehi, hai sentito?" Chiese una guardia al suo collega mentre avanzavano lungo un corridoio del QG della marina.
"No, cosa?" Rispose quello con noncuranza.
"Sembra che l'ammiraglio Borsalino stia preparando un grande attacco..."
L'altro strabuzzò gli occhi. "Dici sul serio? E il grande ammiraglio che cosa ne pensa?"
"Non lo so, sembra non sia stato ancora informato... L'ammiraglio Borsalino è stato appena convocato nell'ufficio del capo. Eccolo che arriva, fai silenzio."
Le due guardie si misero in posizione di saluto poco prima che Kizaru passasse loro davanti.
"Ooooh... Comodi, comodi." Comandò lui con quello strano accento che si ritrovava e facendoli segno con la mano di finirla con tutta quell'etichetta. L'ammiraglio li superò e aprì la porta che conduceva all'ufficio di Akainu.
"Ehilà, Sakazuki, volevi vedermi?" Esordì Borsalino richiudendosi la porta alle spalle.
"Brutto idiota." Un pugno infuocato si abbatè sul tavolo dinnanzi al grand'ammiraglio, il quale incredibilmente rimase illeso. "Che cos'è questa storia?"
"Quale storia?" Rispose Kizaru con quel suo solito ghigno stampato sul volto.
"Non fare il finto tonto. Ti hanno visto mobilitare le truppe. Dove diavolo credi di andare?"
"I 5 Astri non ti hanno detto niente?" Il tono di Borsalino si fece stranamente serio.
"Smettila di sputare mezze frasi. Che cosa diavolo dovrei sapere?"
"Stiamo preparando una spedizione a Red Island."
Il grand'ammiraglio strabuzzò gli occhi. "Senza il mio consenso?"
"Sono sicuro che al solo pensiero di poter assicurare Kizumi alla Giustizia tu non avresti resistito. Mi sono semplicemente portato avanti con il lavoro. Ti avrei informato non appena terminati i preparativi."
Sakazuki esitò un attimo. Stava riflettendo. Kizumi Neriko... Uno dei pirati più ricercati al mondo. Il capo dei Pirati Rossi. Giustiziarlo pubblicamente avrebbe incrementato la visibilità della marina. Inoltre era una ghiotta occasione per punire altra feccia pirata che infestava la sua epoca. Akainu prese la sua decisione.
"Quanti vice ammiragli sono stanziati qua al QG?" Chiese risoluto.
"Almeno una ventina." Rispose Borsalino, il quale aveva ora ritrovato il suo canonico ghigno.
"Scegline dieci e prendi cinque navi. Dov'è Fujitora?"
"Tra poco dovrebbe tornare da una missione. Perchè?"
"Lui ci sarà utilissimo se dovessimo imbatterci nel braccio destro di Kizumi, Uruma."
"Lo spadaccino? Ooooh, ho sentito parlare di lui... Vale 500 milioni di Berry, se non sbaglio..."
"Proprio così. Se catturata, la ciurma di Kizumi vale un miliardo e mezzo di Berry."
"Sarà uno spasso."Kizaru si voltò e fece per uscire, ma venne richiamato dal suo superiore.
"Ah, Borsalino, ancora una cosa."
La sua espressione si fece interrogativa, mentre scrutava l'espressione imperturbabile di Akainu.
"Tra due ore partiamo."
"Ooooh... Vieni anche tu, Sakazuki?"
"Non mi farò sfuggire quel bastardo per nessuna cosa al mondo. Deve essere giustiziato, proprio come tutta la feccia pirata che infesta i nostri mari."
Borsalino rise, poi si voltò definitivamente richiudendosi la porta alle spalle, lasciando Sakazuki da solo coi suoi pensieri.

La terra fu in vista dopo qualche ora di viaggio. Era oramai calata la notte e la temperatura mite del pomeriggio aveva lasciato spazio alla fresca brezza notturna. Si respirava un clima surreale: una fitta nebbia circondava l'isola, rendendo insicura la navigazione. Tutti i componenti della ciurma erano vigili, sull'attenti.
"Vedi niente?" Chiese il capitano ad Usop, il quale stava imbracciando un binocolo e scrutando i dintorni.
"Non mi sembra di vedere scogli o rocce..."
"Bene. Franky, procedi a dritta." Ordinò allora Rufy.
Attraccarono abbastanza vicini alla costa, ma una striscia d'acqua lunga diverse braccia li separava dalla riva. Poichè Rufy non poteva nuotare e l'unico mezzo che la ciurma aveva per percorrere piccole distanze poteva contenere solo quattro persone, i componenti decisero di mettere ai voti chi sarebbe dovuto scendere.
"Allora, oltre Rufy chi vuole andare?" Chiese Nami.
Chopper si abbarbicò alla gamba scheletrica di Brook tremando. "Io non voglio andare..." Una folata di vento gelido lo fece rabbrividire ancora di più. "Preferisco di gran lunga rimanere qui!"
Venne poi il turno di Brook.
 "Io preferirei rimanere sulla Sunny. Sapete, non ci terrei a morire." Fece un attimo di pausa. "Anche se sono già morto! YOHOHOHOHOH!
Nami si portò una mano sul volto e scosse la testa. "Non avevamo dubbi, ragazzi... Altri che non ci tengono ad andare?"
"Io rimarrò quì a difendere la nave!" Sentenziò Usop a voce spropositatamente alta e reggendo la sua fionda, come a volersi dare sicurezza. "Non oseranno attaccarci se Capitan Usop sarà qui a proteggere la propria imbarcazione!" Le gambe dell'uomo tremavano.
"Va bene, Usop, tu rimarrai a proteggere la nave. Robin?"
"Onestamente, preferirei studiare alcuni libri che ancora devo finire di leggere." Rispose lei degnando la navigatrice di un veloce sguardo appena.
"Bhè, un po' deboluccio come motivo, però visto che neppure io voglio mettermi nei guai, direi che rimanete solo voi tre più Franky che deve guidare!" Puntò il dito verso Sanji, Zoro e Rufy.
"Al solito... Che seccatura." Commentò lo spadaccino.
"Lo faccio solo per te, Nami - swan!" Disse Sanji mentre produceva un numero incredibile di cuoricini con il fumo della sua sigaretta.
"Si va all'avventura!" Sentenziò infine Rufy.

I quattro, imbarcati da Franky sul suo speciale mezzo di locomozione simile ad una moto d'acqua, giunsero a riva dopo pochi minuti. Scesero uno alla volta e poi si voltarono verso il proprio compagno.
"Allora io vi lascio qui e torno indietro!" Disse lui facendoli un segno d'approvazione con il pollice, poi scomparve nella fitta nebbia che circondava l'isola.
I tre si voltarono nuovamente. Davanti a loro vi era un panorama desolante: alberi rattrappiti e rinsecchiti, spettro di una foresta che un tempo doveva essere stata rigogliosa, mentre adesso era putrescente; arbusti e cespugli ingialliti dal tempo o da chissà cosa e una generale penuria di forme di vita.
"Cominciamo bene..." Commentò Zoro mettendosi una mano sul fianco.
"Dai, su, Zoro, non abbatterti! Vedrai che ci divertiremo!"
"Come fai ad essere così ottimista?" Chiese, mentre il suo capitano lo precedeva avanzando.
"Lascialo perdere, testa d'alga. lo sai che lui è fatto così." Gli disse Sanji notando che Rufy aveva già la testa altrove.
Si addentrarono in ciò che rimaneva della foresta. Non trovarono nulla per diversi minuti di marcia: nè un animale, nè una persona, nè una qualsiasi forma di vita. Tutto era morte e desolazione. Si ritrovarono più volte a domandarsi che cosa fosse successo in quel luogo. Dopo un po' giunsero ad un piccolo villaggio. Si fermarono su una zona più rialzata rispetto alle altre e osservarono a lungo ciò che avevano di fronte. Capanne che dovevano una volta essere la dimora di molte persone ridotte a scheletri di implacature carbonizzate, cenere ovunque, e un'atmosfera funerea che lasciava ben poco spazio all'allegria. L'espressione di Rufy si fece decisamente più seria. I tre raggiunsero il villaggio camminando per un altro po' nella foresta, e quando furono arrivati lo spettacolo che gli si parò davanti fu ancora più raccapricciante. Una sola strada attraversava il viallaggio tagliandolo in due metà più o meno uguali. Ai lati di essa, pile di cadaveri raggomitolati e corpi smunti, assorti in una innaturale smorfia di dolore. PIantate a terra vi erano persino delle lunghe picche, sulla sommità delle quali erano incastonate delle teste decapitate. Pur avendo affrontato numerose battaglie, i tre rabbrividirono nel vedere certe cose.
"Che cosa diavolo è successo...?" Chiese con voce sommessa Zoro mentre osservava quei corpi.
"Chi può averlo fatto...? Che sia forse...?"
"Kizumi." Rufy finì la frase lasciata in sospeso da Sanji. "E' stato Kizumi, ne sono sicuro."
"Ma perchè fare una cosa del genere? Perchè tanta efferatezza?"
"E' quello che voglio scoprire. Lo chiederemo direttamente a lui quando ce lo troveremo di fronte."
Gli altri due annuirono e ripresero a marciare, sempre dietro al loro capitano. Passarono oltre a numerose pile di corpi, e notarono che quei cadaveri erano tutto fuorchè normali: ad essi mancavano le orbite, e la loro pelle si era raggrinzita in una maniera innaturale. Sembravano come prosciugati da tutta la loro forza vitale. I tre si fecero coraggio e tenendo sempre lo sguardo alto e trattenendo la rabbia, proseguirono. Dopo poco più di un'ora giunsero al capezzale di un'enorme porta di ferro che riportava sulle due grandi ante un jolly roger con la metà destra del volto scheletrico colorata di un rosso vivo. I tre osservarono l'imponenza del portone stando col naso all'insù.
"Bhè, questo è il capolinea." Affermò Zoro mettendosi seduto su una grossa pietra lì vicino.
"Nessuna guardia... Non è strano?" Sentenziò retoricamente Sanji fiutando una possibile trappola.
"Non lo so e non mi interessa. Tutto ciò che voglio è entrare."
Gli rispose Rufy, poi caricò il pugno, il quale si abbattè violentemente contro il gigante di ferro. Il rumore risuonò per tutta l'isola, ma la porta non si smosse. Al primo pugno ne fece seguito un altro, e poi un altro, e poi un altro ancora. Gli occhi di Rufy erano colmi d'ira e di odio. Ci volle l'intervento combinato di Sanji e Zoro per fermarlo.
D'un tratto, la porta emise un flebile cigolio e si aprì dinnanzi ai loro occhi, svelando un lungo tunnel discendente nelle viscere della terra che li attendeva impazienti.
"Evidentemente bussare serve." Commentò lo spadaccino.
"Scendiamo?" Chiese il cuoco.
"Certo che sì. Coraggio, ragazzi."

 
Spazio dell'autore: eccoci arrivati al secondo capitolo dei quattro previsti! :) Spero che siate curiosi di sapere un po' di più riguardo a Kizumi e alla sua ciurma, perchè nel prossimo capitolo ci rivelerà qualcosa di interessante... u.u Grazie per aver letto e, come sempre, se vorrete lasciare un parere ne sarò contento! Vi lascio anche i link delle mie altre fic, se vorrete dare un'occhiata! Alla prossima!
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