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Autore: Only Lisa    15/12/2014    1 recensioni
Vecchio titolo: "Un amore oltre i confini dell'impossibile."
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=e-ptPpzHAzw
Dal testo:«Quando tutto ciò venne creato, fu fatto il possibile per evitare che qualcuno potesse sconfiggere gli Dei, prendere il controllo e magari distruggere tutto. Così appena notammo che i nostri figli stessero per diventare troppo forti e pericolosi, una minaccia per l’universo, decidemmo di far sì che la loro forza fosse dimezzata. Quello fu il più grande errore che noi potessimo mai fare, perché non appena avemmo compiuto quel gesto, un nuovo paragrafo apparve sulla pergamena. Il resto della pergamena, che fino ad allora era rimasta bianca, così da scriversi da sola con il tempo, incominciò a bruciare e scompare. Ciò vuol dire che se il sacrilegio avverrà, se accadrà ciò che è scritto sulla pergamena, non ci sarà più niente. Tutto andrà distrutto e il nulla regnerà sovrano.»
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ricordi."

«Ehi Artù! Da quant'è che non ci si vede... come va?» domando incontrandolo per i corridoi della scuola

«Bene. Tu come ti senti?» domanda preoccupato

«Sono in ottima forma, non vedi?» dico sfoggiando i miei muscoli 

«Sai com'è... sei uscita dall'ospedale solo ieri, dopo un mese di coma, è normale avere qualche dubbio.» ammette

«Ma non c'è ne bisogno, mi sento benissimo. Anzi, ti dirò di più mi sento meglio di prima che accadesse tutto.» ammetto

In effetti è così, da quando mi sono risvegliata mi sento davvero in ottima forma, va tutto bene, tutto tranne una cosa.

Da quando mi sono svegliatami sento un vuoto nel petto e quando mi sforzo di pensare a cos'è accaduto prima che svenissi mi fa male la testa e devo interrompermi.

E' come se qualcosa mi impedisse di ricordare...

«Mmm... fingerò di crederci, ci si vede dopo a pranzo, ok?» sembra più una supplica che una domanda

«Certamente.» confermo entusiasta

«Questo tipo mi piace. Più della tua solita compagnia -so a chi sta ammiccando- ma lo terrò comunque d'occhio.» mi avvisa mio fratello alle mie spalle con un'aria al quanto inquietante

«Ma tu devi seguirmi proprio tutto il giorno?» domando imbarazzata

E' da quando sono uscita dal coma che non fa altro che seguirmi come un ombra, mi lascia da sola solo quando devo andare in bagno.

«Ovvio che si.» mi informa alzando il mento altezzosamente

Quando fa così proprio non lo sopporto, somiglia me.

«E' necessario?» alzo le sopracciglia speranzosa

«Come l'ossigeno.» dice con l'aria di uno che non accetta contraddizioni

«A lezione però non puoi seguirmi, tu sei un anno avanti.» preciso mentre lui strabuzza gli occhi

«Ti aspetterò qui d'avanti ancor prima che tu ti accorga che l'ora è finita.» sembra più una minaccia che una promessa.

Lo guardo ancora un po' per capire cosa gli passi per la testa e poi entro in classe.

Il professore mi guarda con pietà come tutti in classe d'altronde, ma io cammino a testa alta e mi siedo nell'unico posto libero.

«Oggi studieremo l'inizio di tutto.» inizia il professor Woody

«Secondo una leggenda, gli angeli, così come anche i demoni derivano dagli Dei.» continua facendo delle espressioni buffe mentre spiega e suo folti baffoni bianchi non lo aiutano a fatto.

E' così buffo.

Scoppio a ridere.

«C'è qualcosa che non va signorina Cielo? Se qualcosa la fa ridere ce lo dica, così ridiamo anche noi.» mi riprende il professore di storia chiamandomi per cognome

«No, affatto è solo che ero felice di ascoltare questa lezione. Ho letto così tante volte questa storia, mi piace moltissimo.» mento in parte.

Adoro questa, storia mi ricorda la mia conversazione con Atena, o meglio, il sogno che ho fatto, credo...

«Oh, sono felice di sentirglielo dire signorina, mi fa piacere avere una studentessa brillante come lei in classe.» mi elogia facendomi guadagnare le occhiate del resto della classe.

«Secondo la leggenda, tempo fa esistevano degli esseri viventi, metà uomo e metà donna, erano degli esseri tanto forti e potenti che si narrava che un giorno lontano loro potessero sovrastare persino Dio stesso. Così un giorno per paura che essi si potessero ribellare a lui, Dio lanciò un fulmine su ognuno di loro dividendoli a metà, cosicché la loro forza fu dimezzata, ma costoro restano ugualmente legate l’una all'altra da un filo invisibile. E' così che vennero creati gli angeli e i demoni che noi conosciamo ora.» spiega 

«Ehi! ma è la stessa leggenda delle anime gemelle!»si lamenta un demone in fondo all'aula

Per un attimo mi giro di scatto, speranzosa, credendo fosse lui, ma rimango delusa nel costatare che mi sbagliavo.

Dimenticavo che è una 'dote' dei demoni essere così sprezzanti.

Le prime due ore passano in fretta ed io ho già pronto un piano per far sì che mio fratello non mi stia appiccicato.

«Prof posso andare in bagno?» chiedo interrompendo la lezione

«Ma mancano pochi minuti alla ricreazione.» sbuffa lui continuando a spiegare senza nemmeno guardarmi

«Sono uscita da un lungo coma solo ieri, avrei bisogno di andare in bagno prima della ricreazione, sento che la benda si è spostata.» fingo facendo la vittima

A quel punto lui alza gli occhi dal suo interessantissimo libro e mi guarda come se avesse appena detto a un malato terminale che dovrà morire.

«Oh certo, mi scusi vada pure.» si scusa desolato

Ed ecco che scatta il piano "evita il fratellino rompiscatole ed ultra protettivo".

Sto in bagno fin a che la campanella non suona per poi sgattaiolare a quattro zampe velocemente in mensa.

Cammino guardandomi ancora indietro per assicurarmi che mio fratello non mi segua finché non sbatto contro qualcosa.

«E tu eri quella che stava bene mi dicevano.» si fa beffa di me il padrone delle gambe contro la quale ho sbattuto

Sobbalzo credendo fosse mio fratello, ma non appena alzo gli occhi riconosco il volto di Arthur.

«Oh ciao Artù.» lo saluto con espressione colpevole

«Che ci facevi lì inginocchiata?» chiede mentre mi aiuta ad alzarmi

«Mi stavo nascondendo da mio fratello.» ammetto

«Come mai?» chiede curioso

«Da quando sono uscita dal coma non fa altro che starmi dietro, è iperprotettivo e continuamente preoccupato che possa accadermi qualcosa.» confesso imbarazzata

«E' logico, non ha tutti i torti. Hanno cercato di ucciderti Angel...» mi rimprovera

«Cosa?» sono sbalordita

Com'è possibile che io non ne sapevo nulla, qualcuno ha cercato di uccidermi ed io non lo sapevo?

Non ricordo nulla della sera precedente al mio incidente, l'unica cosa che so è che ero appena uscita da scuola con... oh mamma! 

Zayn ha tentato di uccidermi?

«A-aspetta... tu non ne sapevi nulla?» domanda come se avesse appena investito un gatto

Scuoto la testa ancora scossa.

«Scusa se mi permetto, ma non ti sei fatta nessuna domanda sul perché del taglio intorno alla tua gola? E del perché fossi in coma?» domanda per poi pentirsene subito

«Scusami non volevo, sono stato un maleducato.» cerca di giustificarsi

«Hai ragione -lo interrompo- credevo fosse una rapina andata male e che quindi non avrei dovuto aver più nulla di cui preoccuparmi ma non avrei mai immaginato che avessero tentato seriamente di uccidermi, che il loro unico obbiettivo fossi io e che chiunque l'abbia fatto mi abbia lasciata lì credendo di esserci riuscito, di aver raggiunto il suo scopo, non mi sarei immaginata che avrei dovuto guardarmi le spalle perché chiunque avesse cercato di uccidermi e di cui io non ricordo il volto, sarebbe potuto sbucarmi dietro da un momento all'altro e finire il lavoro che aveva iniziato.» confesso 

«Perdonami, dico sul serio, pensavo ne eri al corrente, non sapevo che non ricordassi tutto, mi dispiace averti sconvolta, non volevo farlo. Maledetto me che non chiudo mai la mia boccaccia.» si rimprovera evidentemente a disagio e dispiaciuto

«Non preoccuparti, non ce l'ho con te ma solo con quello stupido di mio fratello che non mi ha detto nulla. Come ha potuto non dirmi nulla?» sussurro infine incrociando le mani sotto il mento poggiandoci successivamente il naso sopra, come a pregare, mentre una lacrima, che non mi ero accorta essermi uscita dall'occhio, scivolava sulla mia guancia

«Evidentemente non voleva farti preoccupare, non prendertela troppo con lui Angel, ti vuole bene e si preoccupa per te.» afferma sicuro di se stesso alzandomi il mento con l'indice per poi incatenare il suo sguardo nel mio

«Ciò non giustifica il perché non mi ha detto che hanno tentato di uccidermi, che qualcuno vuole la mia morte.» ribatto secca

Non appena concludo la frase il volto di Zayn si fa spazio limpidamente nella mia mente.

L'ha sempre detto che mi avrebbe uccisa ma credevo o meglio mi illudevo di essere diventata una sua amica.

'Amica' che parola grande per uno che non prova altri sentimenti se non l'odio.

Sono solo una stupida che sa solo illudersi, anche se speravo non di essere la sua più grande amica ma perlomeno che avesse abbandonato l'idea di farmi fuori.

«Andiamo a mangiare, su.» pronuncia voltandomi le spalle, come uno che non vuole discutere interrompendo la mia tortura mentale

Abbasso il capo e lo seguo ubbidiente fino a raggiungere un tavolo della mensa vicino alla finestra da cui penetra una luce accecante.

So perché ha scelto quel posto, non c'è bisogno di chiederglielo per capire che anche lui vuole proteggermi e perciò ha scelto il tavolo più distante da quelli dove di solito si riuniscono i demoni.

«Angel... -rompe il silenzio e la tensione che si era creata- so che è ancora presto e che sei da poco uscita da una brutta situazione, ma non è che bhè, come dirlo -balbetta grattandosi la nuca evidentemente imbarazzato e con le gote rosse, è così carino- non è che ti andrebbe di uscire con me stasera? -domanda speranzoso, ma non mi da neanche il tempo di rispondere che inizia un monologo- Perdonami, hai ragione, non dovrei chiederti una cosa del genere, come ho potut...» parla a raffica senza riflettere ma io lo interrompo.

«Certo che si, mi farebbe davvero piacere.» dico sorridente per poi poggiare il gomito sul tavolo e sorreggermi il mento con il palmo della mano 

«Davvero? Io credevo che non volessi uscire con me.» afferma con un sorriso a trentadue denti incrociando le braccia sul tavolo

«Credevi male, stupido.» ribadisco tirandoli uno schiocchetto sul naso

Entrambi scoppiamo a ridere e per la prima volta dopo tempo, mi sento libera e in pace con me stessa.

A dire il vero non mi sentivo così bene da prima che conoscessi Damon.

Credo che mi farà bene stargli lontano per un po', ma purtroppo non è possibile poiché siamo compagni di progetto e abbiamo gli allenamenti insieme.

«Ecco dov'eri finita! Finalmente ti ho trovata -afferma- Non osare più allontanarti da me, qualcuno potrebbe farti del male.» sbraita mio fratello sbucando alle mie spalle 

«Sei paranoico.» dico con nonchalance

«Dai su, andiamo a prendere da mangiare prima che finisca tutto.» annuncia Artù spezzando la tensione 

.
.
.

«Ma che schifo la zuppa di fagioli, non mi piacciono!» frigno con il piatto di fagioli, che mio fratello mi aveva costretta a prendere, sotto il naso.

«Da su mangia, contiene proteine, ti faranno bene.» mi avverte mio fratello sul punto di imboccarmi

«Non osare farl» cerco di ribadire ma è ormai troppo tardi, lui mi ha infilato quel cucchiaio con quella schifezza in bocca

«Bla! Che schifo.» mi lamento bevendo più acqua possibile mentre lui ed Artù si sbellicano dalle risate alle mie spalle

«Ehi ragazzi.» si sbraccia Louis raggiungendoci con Harry al seguito

«Da quanto tempo.» gli salto al collo salutandolo per poi fare un cenno di saluto con il capo ad Harry

«Come ti senti?» mi domanda Lou

«Sto benissimo, guarda.» lo informo saltellando da un lato all'altro della mensa per dimostrargli la mia ottima salute

«Sta ferma!» mi prende a mo' di sacco di patate Harry per poi ripiantarmi sulla sedia mentre io lo guardo torva

«Potrebbe aprirsi qualche cucitura se saltelli come un grillo di qua e di là.» si giustifica imbarazzato guardandosi la punta delle scarpe

«Pss... Ehi Angel!» mi chiama bisbigliando Artù mentre gli altri parlottano tra di loro

«Si?» domando 

«Passo a prenderti alle 8.» mi sorride lui

«Ah! -sbotto all'improvviso- Prima che me ne dimentichi... -mi ricordo solo in quell'attimo di non fare nessun riferimento al fatto che abbiamo tentato di uccidermi, perché potrebbero prendersela con Artù, così cerco di farmelo dire da loro- C'è niente che devi dirmi?» chiedo inarcando un sopracciglio

«No nulla, perché questa domanda?» chiede mio fratello insospettito

«Mmm così... sai... da quando sono uscita dall'ospedale mi sono sempre preoccupata di farti cedere che stessi bene ma non mi sono mai chiesta cosa mi sia successo e questo è strano dato che ho un taglio enorme che mi circonda tutta la gola e che certamente mi è stato provocato da qualcuno... -prendo fiato lasciando la frase in sospeso mentre vedo le loro dita iniziare a 'suonare il piano' sul tavolo della mensa, qualche piede tamburellare senza sosta sul pavimento e qualche gamba tremare freneticamente. Segno che si stanno innervosendo, che c'è qualcosa che li mette in agitazione.- Ma chi e perché?» li interrogo ancora cercando di storcergli qualche informazione

«Angel... non so come dirtelo...» Louis cerca le parole giuste per spiegarmi la situazione

«E' stato Zayn!» sbotta di colpo digrignando i denti Harry interrompendolo

Ho un capogiro, sento che il monto sta per crollarmi addosso.

Mi rifiuto di crederci.

Stupida. Stupida. Stupida. Sono solo una stupida, come ho potuto innamorarmi di lui, un demone? 
Come ho potuto anche solo sperare che lui tenesse un minimo a me.

«Siete sicuri sia stato lui?» balbetto dietro un finto colpo di tosse

«Ci scommetto ciò che vuoi.» sbatte i pugni sul tavolo Harry

«Non abbiamo prove che sia stato lui, Harry. - lo rimprovera- Ma crediamo sia così.> conclude infine Niall

«E' stato di certo lui, non ci vuole un genio per capirlo. Ti avrà sicuramente seguita dopo gli allenamenti.» inizia Louis

«E poi perché sarebbe scomparso non appena tu ti sei svegliata? E' ovvio perché aveva paura che tu l'avresti riconosciuto come il tuo aggressore.» continua Harry sicuro di se

«Non puntate il dito alla cieca, non è da angeli.» puntualizza Artù 

«Io infatti non lo sono e posso dire quante volte voglio che per me è stato quel farabutto, così come posso prenderlo a pugni non appena lo rivedrò.» continua sprezzante Harry

Mi alzo dal tavolo nauseata da quei ragionamenti, con un brivido che mi percorre la spina dorsale e senza dare spiegazione me ne vado.

Damon.

Quel nome ronza nella mia testa come un ape intorno al miele.

Come ho potuto innamorarmi del mio eterno nemico? Mi faccio schifo da sola, figuriamoci agli altri se lo scopriranno.

Vado in segreteria e chiedo il permesso di poter uscire prima ma la segretaria mi concede con la giustificazione che ci vuole un adulto per potermi fare uscire dentro l'orario scolastico e a me manca ancora un anno per esserlo così mi rassegno e torno in classe pronta a subirmi altre due ore di lezione a cui non darò la minima attenzione.

Ho troppi pensieri in testa, anzi il mio pensiero fisso è solo uno, lui.

***

«Buona giornata e mi raccomando non correte per i corridoi.» ci congeda il professore della 5° ora

Metto i libri nella cartella ed esco velocemente da lì pronta a tornare in fretta a casa ma una voce intralcia il mio piano.

«Ehi Angel! -corre verso di me il mio allenatore- Sono felice che tu stia meglio -prende fiato- ero così preoccupato.» confessa sincero e sembra troppo preoccupato per essere solo il mio professore

«Non dovresti, ho la pelle dura.» sdrammatizzo

Lui mi lancia uno sguardo di rimprovero.

«Non scherzare su queste cose, hai rischiato troppo, stavi per morire.» conclude infine come se solo il ricordo gli facesse male come un coltello che viene girato nella ferita.

Lo guardo meglio, non me n'ero mai accorta, ma Steph in certi momenti somiglia molto mio fratello Niall.

Fratello.

Un ricordo lontano mi torna in mente, non sono neanche sicura che sia un ricordo è così sconosciuto che sembra quasi un sogno.

[Flashback]
«Mamma perché piangi?» chiedo entrando nella stanza da letto dei miei genitori dopo aver sentito dei singhiozzi.

Trovo mia madre seduta sul letto con una foto in mano che osserva triste.

«Niente piccola mia, la mamma sta bene, è solo felice che tu è tuo fratello siate qui.» sorride

«Perché dove dovremmo essere?» chiedo ingenuamente e noto che quella frase la scuote come se avessi centrato il punto

La foto cade a terra, la osservo, siamo noi.
Papà, mamma, Niall, io e poi c'è un'altro bimbo, più grande di Niall, somiglia tantissimo papà.
[Fine flashback]

Scuoto la testa ritornando alla realtà.

Perché ho questi flash?

Rialzo lo sguardo verso Stephen pronta a dire qualcosa, ma poi mi soffermo sui suoi lineamenti, lo osservo, mi ricorda tanto qualcuno.

Lui somiglia tanto il bambino della foto.

Ma cosa vado a pensare?

«Tornando al dunque, ero qui per chiederti degli allenamenti di oggi pomeriggio, ci sarai?» interrompe i miei pensieri perversi

«Si certo.» rispondo d'istinto

«Sicura di farcela?» mi guarda dall'alto preoccupata

«E' proprio per questo motivo che devo, non voglio più farmi trovare impreparata, la prossima volta saprò difendermi.» ammetto sicura di me stessa

«Bentornata Angel!» mi saluta cordialmente Maggie 

«Dai su al lavoro!» mi fa cenno con la testa di andare in mezzo alla palestra Steph

«Focalizzati su un punto preciso, dopodiché pensa intensamente a ciò che vuoi fare, prova a creare una sfera di ghiaccio da lanciare in quel punto.» sento la sua voce dietro di me.

Ci provo.
Fallisco.

Ci riprovo.
Fallisco ancora.

Mi impegno al massimo ma non ci riesco e così procede per il resto della lezione.

«Non preoccuparti, non avere fretta non devi imparare tutto subito, Dai tempo al tempo.» mi consola Stephen

«E poi sei appena uscita da un coma profondo e già una grande cosa che tu sia già in piedi.» mi elogia Maggie

Esco dalla palestra e mi dirigo verso l'uscita per poi scorgere un ombra.

E' un ragazzo, alto, dal fisico scolpito.

Zayn.

Il cuore mi si ferma in gola.

Le gambe tremano.

Le ginocchia si piegano da sole.

Sono indecisa tra scappare via o affrontarlo.

Ho paura, data la mia ultima esperienza ma il mio caratteraccio mi impedisce di scappare.

Non sono una codarda.

Mi avvicino di più pronta ad affrontarlo.

E nel caso si dovesse mettere male mi basterà urlare, Stephen e Maggie si trovano ancora all'interno della struttura, correrebbero subito in mio soccorso e lo stenderebbero in un batter d'occhio.

Sono a dieci passi da lui, un brivido mi percorre la schiena.

Sono ancora in tempo per andarmene, ma non devo farlo.

Eccomi, quasi difronte a lui.

La luce di un lampione lì difronte mi impedisce di vedere nitidamente il suo volto.

«Angel.» sussurra

Questa voce...

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Scusate il ritardo, ho questo capitolo pronto da un bel po', ma non mi convinceva, non aveva nulla di speciale, perciò ho aspettato prima di pubblicarlo, poi però ho capito che certi capitoli intermedi sono essenziali in una storia, perciò eccolo qui.

Ringrazio chi segue ancora la storia, spero vi piaccia.

Se volete qui c'è l'album con i personaggi, fatemi sapere se erano come ve li immaginavate e cosa pensate che accadrà nei prossimi capitoli.


(personaggi: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.302944896528716.1073741829.218784371611436&type=3)

  
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