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Autore: Soly_D    19/12/2014    4 recensioni
#01. «Allora, cosa ti piace fare nel tempo libero?». / «Prendere a pugni chi mi infastidisce».
#02. «Vedi, Choji, Karui non è una ragazza come tutte le altre. A parte il fatto che di femminile non ha proprio nulla...».
#03. Karui la prese come una sfida: avrebbe ottenuto quel pezzo di carne a qualunque costo, era praticamente suo.
#04. «Segui una qualche dieta?». / «No, certo che no!». / «È che sembri piuttosto... magrolina».
#05. «Ciccione!». Choji sgranò gli occhi e Karui si coprì la bocca con una mano, ma ormai era troppo tardi.
#06. «Choji, caro, mi trovi grassa?». L’Akimichi sentì un brivido di paura attraversargli la schiena.
#07. ...non riuscì a non provare un po’ di imbarazzo nel mostrargli le sue forme troppo piccole e acerbe per una ragazza della sua età.
#08. Choji, semplicemente, cercava l’amore. Era un desiderio così forte da offuscare perfino la fame.
#09. «Shikamaru, non ti sembra che Choji sia un po’... ingrassato?». / «È difficile notare se Choji abbia preso qualche chilo, Ino».
#10. Durante il viaggio con Sarada, non aveva trovato i suoi veri genitori semplicemente perché erano sempre rimasti a casa ad aspettarla. [Speciale Naruto Gaiden!]
[Raccolta Choji/Karui]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choji Akimichi, Chouchou Akimichi, Karui
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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5. Every couple argues

«Sei sempre così irascibile!».
«E tu uno scansafatiche!».
«Testarda e impulsiva!».
«Infantile e irresponsabile!».
«Egocentrica!».
«Ciccione!».
Choji sgranò gli occhi e Karui si coprì la bocca con una mano, ma ormai era troppo tardi.
Shikamaru e Ino l’avevano avvertita che, al sentirsi chiamare in quel modo, Choji scatenava un inferno e infatti quella parola non le era mai sfuggita dalle labbra prima di allora: quello era il loro primo vero litigio.
Allungò una mano verso Choji, ma lui indietreggiò, senza smettere di guardarla con aria sconvolta.
«Mi dispiace, non volevo dirlo».
«Ma l’hai detto», concluse il ragazzo, abbassando lo sguardo.
A giudicare dalle parole di Shikamaru e Ino, Choji avrebbe dovuto infuriarsi, urlarle contro e magari minacciare di lasciarla.
Invece l’Akimichi infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e, senza dire più nulla, si voltò, deciso ad allontanarsi.
Karui fece un passo in avanti e lo abbracciò da dietro, avvolgendogli le braccia intorno alla vita per poi poggiare una guancia sulla sua schiena.
Chiuse gli occhi. «Scusa, davvero, non so cosa mi sia preso... Mi è sfuggito».
Avvertì un brivido scorrere lungo la colonna vertebrale del ragazzo.
«Karui... per favore. Ho bisogno di stare da solo».
Allentò la presa permettendogli di andare via e non fece nient’altro per fermarlo.

«Ti ho portato uno spuntino».
Karui reggeva un cesto così grande che la sua figura minuta quasi svaniva dietro di esso.
Choji contrasse le labbra in una smorfia. «Non ho fame».
«Oh, andiamo, come puoi non aver fame?! Sei a digiuno da stamattina!».
Karui infilò una mano nel cesto e ne astrasse una pagnotta calda e profumata.
Gliela porse, ma Choji la rifiutò con un gesto secco della mano. «Ho detto che non mi va».
Karui sospirò, affranta, rimettendo la pagnotta nel cesto.
Rimasero in silenzio per diversi minuti, poi fu Choji a riprendere il discorso.
«Mi hai fatto sentire sbagliato, capisci? Come se non fossi abbastanza per te».
Karui potè quasi sentire il dolore di Choji sulla propria pelle.
«Ma no, tu sei perfetto così come sei, te l’ho sempre detto! È che quando si è arrabbiati si dicono cose che non si pensano realmente».
«Io ho avuto da ridire su... che so, sulla tua taglia di reggiseno?».
A Karui per poco non cadde il cesto dalle mani. Abbassò lo sguardo, colpevole. «No».
«È perché ti amo», spiegò lui, quella insolita freddezza che già cominciava a vacillare.
A Karui vennero gli occhi lucidi. «Oh, Cho, ti amo anche io», sussurrò, lasciando il cesto per terra e sedendosi sulle gambe del ragazzo.
Gli cinse il collo con le braccia poggiando la testa sulla sua spalla. Sembrava una bambina piccola e indifesa al suo confronto.
«Sono stata una stupida! Perdonami, non accadrà mai più. Te lo prometto».
Choji avvertì i capelli della ragazza sfiorargli il mento e finalmente sorrise, accarezzandole il viso.
«Proprio non riesco a rimanere arrabbiato con te».
Karui sollevò la testa e lo baciò. «Ammetti che non puoi resistermi».
Choji ridacchiò, ma allo scemare della sua risata si sostituì il brontolio del suo stomaco.
«Dammi quel cestino perché sto letteralmente morendo di fame!».
Karui avvertì il cuore improvvisamente più leggero. «Questo è il mio uomo!».
















Note dell'autrice:
lòPubblico in netto ritardo, ma da oggi sono ufficialmente in vacanza e avrò più tempo da dedicare a questa raccolta (aspettatevi una qualche flashfic a sfondo natalizio) e anche ad altri progetti che ho in mente per questo fandom.
Per quanto riguarda questo capitolo, ho pensato che una ragazza impulsiva come Karui deve essersi lasciata sfuggire almeno una volta la parola "ciccione" riferita a Choji... bisogna tener presente che qui è fortemente arrabbiata e che è la prima volta che litiga con Choji per cose serie (lascio a voi l'immaginazione). Spero vivamente che non vi sia parsa OOC, gradirei un commentino a tal proposito.
Ringrazio tutti coloro che seguono/recensiscono la raccolta e credono, come me, che questa sia una delle coppie più vere che Kishimoto abbia formato. Il vero amore va al di là dell'aspetto fisico, al di là del colore della pelle e al di là delle distanze. E' un messaggio che mi ha colpito fin da subito e che spero di riuscire a trasmettere con questa raccolta. Al prossimo capitolo!
Soly Dea
  
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