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Autore: Xandalphon    21/12/2014    6 recensioni
Ed ecco a voi il seguito di "The true tale of princess Himiko". Quale destino attende ora la strana coppia di una giovane principessa e di una scorbutica volpe dalle nove code che ha assunto forma umana? Sicuramente lotte e intrighi, sullo sfondo di un antico Giappone. E, ovviamente, Kurama permettendo, parecchia ironia...
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kurama, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Himiko'
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8)My dear friend raccoon

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Himiko si svegliò di soprassalto. Gli unici suoni udibili intorno a lei erano il ritmico scrosciare di un'acquazzone ed il sordo rumore di lontani tuoni.

 

Aveva fatto ancora, di nuovo, quell'orribile sogno: Kurama che se ne andava. Fuggiva da lei. Perché era umana, perché era inadeguata, perché era troppo attaccato agli amori del suo passato... Non importavano i motivi. La conclusione era sempre la stessa, che lui non sarebbe stato mai più al suo fianco.

 

“Ku-Kurama?” Al suo richiamo rispose solo una lieve eco. Un crescente senso di angoscia la pervase. Era stato solo frutto della sua immaginazione... L'incubo era finito... O no?

 

Poté udire nitidamente il suono prodotto dai suoi battiti caridaci. Avrebbe potuto essere tranquillamente lo sbatter d'ali d'un delicato canarino, appena afferrato dalla fredda mano di un uomo e rinchiuso in una gabbia per il resto dei suoi giorni.

 

“KURAMAAAAA!” Urlò.

 

Dai, compari da dietro una colonna, prendendomi di sorpresa, come al solito... Spunta fuori con quel tuo irriverente ghigno sulle labbra, pronto a sputare una delle tue solite battutine sarcastiche...

 

Dannazione, dove sei finito?

 

La sua ragione le diede della stupida ragazzina innamorata, per tutta quell'esagerata preoccupazione.

 

Ma il suo cuore non aveva bisogno di quella stupida osservazione del cervello. In fondo erano pessimi amici i due. Raramente davano retta l'uno all'altro. Sì, era il primo ad avere ragione, non il secondo, questa volta.

 

Se n'era andato. Probabilmente per sempre.

 

Per un'istante, crollò in ginocchio, persa. Che senso aveva diventare principessa, ora? Che senso aveva aver imparato a controllare il chakra, ora? Che senso aveva tutto quanto aveva fatto da quell'orribile, stramaledetto, giorno?

 

Nessuno, ecco la verità. Si era convinta che quel male, se l'aveva condotta da lui, da Kurama, fosse stato almeno per qualcosa.

 

Strinse i pugni e digrignò i denti.

 

Eh, no, grande volpe. Non hai il diritto di prendere e andartene quando vuoi! Io sono la tua jinchuuriki, giusto? E allora non ti libererai di me tanto facilmente, per tutti i kami!

Indossò il primo mantello che le capitò a tiro e corse a perdifiato fuori, sotto la pioggia battente. Non aveva la più pallida idea di dove si fosse cacciato, ma l'avrebbe trovato, cascasse il mondo!

 

***

 

Maledetta pioggia.

 

Schifosa pioggia e ancor più schifoso cielo grigio.

 

Mugi Uzumaki, con quell'animo romantico che si ritrovava (sicuramente preso dal lato Hyuuga della famiglia, poco ma sicuro), avrebbe probabilmente detto: è il cielo che piange per la tua scelta, Kurama.

 

O forse, se si fosse risvegliato il lato Uzumaki, gli avrebbe urlato addosso: Brutta volpe deficiente, cosa cazzo ci fai qui a prendere l'acqua? Muoviti a tornare da lei! Idiota, idiota e ancora idiota!

 

Già. Magari gli avrebbe mollato anche un bel ceffone per farlo rinsavire... Ma che ne sapevano Naruto e Mugi, di quel che sentiva in quel momento? Da quant'è che non aveva la mente così confusa?

 

No. Non doveva cedere al suo cuore, quello che gli stava implorando di tornare indietro. Quello che stava facendo era per il bene di tutti, alla fine. Così nessuno si sarebbe fatto male, giusto?

 

Giusto?

 

Davvero?

 

Ne era sicuro al 100%?

 

Fin troppo assorto, a malapena si accorse di un viandante seduto al ciglio della strada. Indossava un grande cappello a tesa larga, da cui sbucava una lunga e stretta pipa, da cui esalavano ogni tanto graziose volute di fumo. Appoggiata al suo fianco stava una bottiglia di saké.

 

“Ehi vecchia volpe, dove te ne vai?”

 

A quella frase, Kurama si bloccò di botto.

 

“Come mi hai chiamato?”

 

“Vecchia volpe. Come avrei dovuto chiamarti, Kyuubi? Kurama?”

“E tu come...”

 

“Tsk... Ti dai sempre arie da superiore solo perché hai più code... Ma rimani il più idiota di tutti...”

 

Detto questo, l'altro fece una risata rauca. Poi, come per sciacquarsi la bocca, ingurgitò una generosa dose della bevanda che portava con sé.

 

Kurama lo fissava con tanto d'occhi. Non riusciva proprio a capire chi fosse! Poi, come colto da un'improvvisa illuminazione, sbalordito, esclamò: “Shukaku?”

 

“Alla buon'ora. Cominciavo a temere che ci avessi messo tutta la notte, per riconoscermi! Vero che ho fatto un po' di restyling al mio aspetto, però... Sai, non sei l'unico ad aver imparato ad assumere forma umana.”

 

“No, aspetta un attimo. Mi appari così per così all'improvviso, con il tuo chakra completamente soppresso e in questa forma e io sarei l'idiota perché non ti ho riconosciuto? Ma va' a cagare...”

 

“Quanto mi mancavano i tuoi insulti, baka-kitsune...”

 

“Certo, certo, i tuoi affettuosissimi convenevoli dopo, eh? Prima di tutto spiegami cosa diavolo ci fai qui.”

 

“Non ti pare ovvio? Ho percepito la tua presenza e ho deciso di farti una visitina. Così, sai, in onore dei vecchi tempi. Non è stato difficile capire dove ti trovavi. Sei sempre stato una merda a reprimere il tuo chakra.”

 

“Forse perché mi devo impegnare molto di più rispetto a te nel farlo, mezza sega.”

 

“Tanto mezza sega da aver imparato da solo a prendere l'aspetto umano, mentre il signorino qui presente si è fatto fare il vestitino su misura da una ragazzina...”

 

“Piano con le parole, tasso ubriacone. Non ho sentito a tal punto la tua mancanza da non potermi far venire nemmeno una mezza idea di farti fuori...”

 

“Gentile come sempre, volpe. Allora, la Uzumaki dove sta?”

 

“Uzumaki? Non so di cosa tu stia parlando.” Fece con aria vaga Kurama.

 

“baka-kitsune, un'altra cosa in cui hai sempre fatto cagare è mentire... Non pensare di essere l'unico ad avere il diritto di proteggere la stirpe di Naruto. Tutti noi biju gli dobbiamo qualcosa. Specialmente io. Anche perché Kazeshiro me l'ha fatto promettere, prima di liberarmi, di vegliare sui suoi figli. E finora non ho potuto fare un granché, per mantenere tale promessa.”

 

“Eh?” Fece confuso Kurama.

 

“Devo averti proprio sorpreso, se non mi hai fulminato con una delle tue solite stronzate. Credo che mi darò una pacca sulla spalla da solo, dopo... Comunque. Ti sei perso un po' di passaggi di albero genealogico, vedo... Beh, allora te la faccio breve. Ti basti sapere che quella tua ragazza è erede sia di Naruto, sia di Gaara. Un po' più chiaro, ora?”

 

A quell'affermazione, Kurama digrignò i denti e, come una furia, avventò la sua mano sul collo di Shukaku, sbattendolo per terra. Poi sibilò ferocemente: “Allora dove cazzo eri mentre quel deficiente con la congiuntivite gli ammazzava la famiglia? Dove cazzo eri mentre rischiava di crepare? Eh?”

 

Con il filo di voce a malapena concessogli dalla stretta dell'altro, il monocoda rispose: “Ehi, guarda che l'onda finale che ha distrutto il nostro continente mi ha sballottato a miglia e miglia da qui, sai? Una penisola nel lontanissimo nord, dove ci sono solo neve, orsi e barbari che cacciano con lance dalla punta di selce. Non è stata proprio una passeggiata racimolare man mano indizi su dove diavolo potessero essere tutti quanti... E quando ho sentito il tuo chakra risvegliarsi, mi trovavo dall'altra parte del grande mare occidentale, in una terra che chiamano Cina. Ho faticato parecchio per beccarti qui, ora, per quanto non sembri...”

 

Dopo quel discorso, la volpe mollò la stretta, lasciando che Shukaku riprendesse faticosamente il respiro, tossicchiando. Dopo un paio di minuti, il tasso continuò: “Ad ogni modo non hai risposto alla mia domanda. Dove si trova ora la tua bella?”

 

“L'ho... Mollata.” Rispose Kurama, distogliendo lo sguardo, in un misto tra vergogna e imbarazzo, dal suo interlocutore.

 

Fu la volta di Shukaku adirarsi non poco.

“Tu cosa? Spiegami un po': io mi faccio mezzo giro del mondo per trovarla e tu, brutto stupido, la pianti in asso? Ma cos'hai nel cervello, le pigne?”

 

“Gli ho insegnato per bene come cavarsela. Ora non ha più bisogno del nostro aiuto.”

 

“Sei una volpe col cervello pieno di segatura, Hagoromo te l'ha mai detto?”

 

“Quattro parole, tasso mezzasega: fatti i cazzi tuoi.” Replicò il Kyuubi, digrignando i denti.

 

“Vediamo se indovino: ti sei innamorato dell'umana?”

 

“Devo ripetere le quattro parole di prima, Shukaku?”

 

“Ah-ah! Te l'aveva predetto, Hagoromo, che ti sarebbe successo! La nostra volpuccia ha sempre avuto il cuore troppo tenero, eh?”

 

“Prendi meno per il culo. Sai quanto l'ho pagata. E non voglio che capiti di nuovo.”

 

“In parole povere, sei un cacasotto.”, concluse ridacchiano il tasso.

 

“Può darsi. In ogni caso, non sono problemi tuoi.”

 

“Come vuoi, come vuoi... Allora non ti dispiacerà se ci pensassi io a consolarla, poniamo.” Shukaku lo disse con aria indifferente, guardandosi innocentemente le unghie delle mani.

 

“Stai scherzando, vero?”

 

“Oh, no. Io ho tutta l'intenzione di adempiere al mio voto, per cui, che tu ci sia o no, per me non fa differenza, io le starò comunque al fianco. E se nel frattempo dovessi farle dimenticare di te, non credo mi dispiacerebbe poi tanto...”

 

“Che ne dici se ti faccio a fette ora, così eliminiamo quest'incresciosa evenienza?” Kurama aveva fatto uno sforzo titanico per tenere il suo tono di voce calmo, di fronte a quella provocazione.

 

“Geloso, per caso, baka-kitsune?”

 

A quel punto, la volpe non ci vide più. Come prima, anzi, in modo ancor più furente, saltò addosso al tasso, pronto a farlo seriamente a brandelli.

 

Ma la mano pronta a strozzare Shukaku si fermò a mezz'aria. Davanti a lui stava una minuta ragazza con gli occhi arrossati da un lungo pianto, le labbra tremanti.

 

  
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