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Autore: darkrin    24/12/2014    4 recensioni
Quando Persefone gli aveva detto che voleva un nuovo cucciolo perché Cerbero era ormai grande ed era stato addestrato a fare la guardia alla porta d’ingresso e non entrava più in casa da anni e sicuramente avrebbe apprezzato un nuovo compagno di giochi (a quelle parole, l’enorme pastore del Caucaso aveva alzato gli occhi al cielo in un silenzioso: No, grazie, Ade ne era sicuro) e hai idea di cosa voglia dire tornare a casa e trovare una palla di pelo che ti aspetta sul divano? Peli sui cuscini, avrebbe voluto risponderle Ade, ma si era trattenuto e aveva scosso il capo. / o in cui Persefone vuole un animale nuovo o forse no e forse lo prendono lo stesso.
(Ade/Persefone - modern!AU - Raccolta di tre one-shot/flash-fic con un filo conduttore peloso e a quattro zampe)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Persefone
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Avviso ai naviganti: Questa storia partecipa alla Maritombola di maridichallenge con il prompt: 74. Più di 350 parole; e al Fanfiction Meme con il prompt di Alexiel Mihawk (che ringrazio): Mitologia Greca, Ade/Persefone, «Non sapevo avessi un cuore di burro». Se volete lasciarmi altri prompt, scrivetemeli qui.

Due. Idra
 
 
 
Persefone si sarebbe aspettata di trovare di tutto ad accoglierla oltre alla soglia della villetta a schiera in cui viveva con Ade: dall’assurda famiglia, che purtroppo condivideva con l’uomo e che era solita fare visite a sorpresa più spesso del dovuto, a Idra, la gatta, appesa alle tende del salotto e pronta a fare un agguato ai suoi capelli, che nell’ultimo periodo erano diventati il suo peggior nemico. Quello che non si sarebbe mai aspettata era Ade, seduto sul divano – ad attendere lei; il cuore le si strinse nel petto alla consapevolezza -, con gli occhi chiusi, il volto rilassato dal sonno e una mano mollemente abbandonata in grembo, sul capo di Idra che gli dormiva acciambellata addosso.
Persefone sentì le labbra stanche piegarsi in un sorriso a quella vista e si mise a rovistare nella borsa alla ricerca del cellulare (che era sopravvissuto all’infinito turno in ospedale molto meglio di lei) per immortalare quel momento, che; Persefone sapeva, non si sarebbe ripresentato fino alla prossima eclissi.
Da quando aveva raccolto Idra dal ciglio di una strada e l’animale aveva preso possesso del loro divano (con gran rammarico di Ade) l’uomo non aveva mai mancato di ricordarle quotidianamente la sua antipatia per la bestia. Una volta Persefone l’aveva sentito anche lamentarsene con Cerbero, che l’aveva osservato interdetto e aveva scosso l’enorme muso con una punta di sprezzo perché non erano le orecchie o la coda di Ade che Idra mordeva per giocare.
Quella foto le sarebbe sicuramente tornata utile alla prossima cena a casa di sua madre, da cui Ade avrebbe tentato di fuggire adducendo scuse assolutamente ridicole (- Ho mal di testa. - - Non sei una donna, non sei autorizzato ad averlo. -; - Devo rimanere in ufficio. Ho del lavoro arretrato. - - Sono quasi certa che essere il capo, ti autorizzi a delegarlo ai tuoi sottoposti.. - - Non mi fido di Thanatos. - - Non farti sentire o non si riprenderà mai. -; - Devo portare Cerbero dal veterinario. - - Cerbero sta benissimo e il veterinario ha chiuso due ore fa. -).
Il click della fotocamera che scattava non fu sufficiente a svegliare i due animali addormentati e Persefone scosse il capo, poggiando la borsa e la giacca su una poltrona, prima di dirigersi verso il divano e sedersi accanto all’uomo, con le gambe ripiegate sotto di sé.
Si chinò verso l’orecchio di Ade, trattenendo i capelli con una mano per non fargli il solletico.
- Non sapevo avessi un cuore di burro – soffiò contro il lobo dell’uomo che si svegliò di soprassalto, facendo sobbalzare anche Idra che socchiuse gli occhi indispettita. Persefone scoppiò a ridere, appoggiando la fronte contro la spalla dell’uomo che esalò uno sbuffo risentito per essere stato colto di sorpresa.
- Non ti avevo sentita rientrare – borbottò contro i suoi capelli, con la voce arrochita dal sonno e Persefone sentì un brivido, che non c’entrava nulla con la stanchezza o con lo sguardo d’odio che le stava lanciando Idra, scorrerle lungo la schiena.
Ade le depositò un bacio sull’orecchio prima di divincolarsi da lei e dalla gatta, che gli soffiò contro, ed alzarsi.
- Andiamo a letto – mormorò.
Persefone non se lo fece ripetere due volte.

 
 
Note:
- Nella mitologia Idra è un mostruoso serpente dalle molte teste che ricrescevano se tagliate, era sorella di Cerbero e viveva nella palude di Lerna in Argolide. La sua uccisione fu la seconda fatica di Ercole.
- La seconda parte sarà incentrata su Cerbero e sarà ambientata prima delle altre due aka durante il primo incontro di Ade e Persefone.
   
 
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