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Autore: Alektos    11/11/2008    4 recensioni
La definizione “Principe azzurro” non si discosta molto dalla descrizione di Ted Lupin, fidanzato di Victoire e di due anni più grande.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO DUE



La stagione stava cambiando, lentamente l’autunno stava tramutando in inverno: l’aria si era fatta molto più fredda e pungente e ormai gli alberi erano completamente privi di foglie. Erano pochi gli studenti che si fermavano fuori per studiare, e tra questi vi era Victoire, alle prese con Trasfigurazione. L’indomani la professoressa Lewis, che aveva preso il posto della McGranitt mollti anni prima, avrebbe valutato gli studenti sul programma svolto dall’inizio dell’anno, non tantissimo come quantità ma alquanto difficile.

 “Toc-toc”, disse Ted, comparendo alle spalle della ragazza e battendole delicatamente il pugno sulla testa, come se stesse bussando ad una porta, “C’è nessuno?”

“E tu che ci fai qui?” Chiese Victoire girandosi.

“Un Gufo mi ha detto che hai qualche problema con la Trasfigurazione.”

Victoire sembrò pensarci un istante, “Non è che quel Gufo è rosso, ben messo e petulante?”

“Sì, è stata Molly.” Ammise. “Mi sembrava di essere stato chiaro con voi due, o no? Se avete dei problemi potete sempre contare su di me.” Nel dire l’ultima frase si era fatto improvvisamente serio, “Forza, fammi vedere cosa non ti riesce.” Detto questo si sedette vicino a lei e osservò il libro poi le indicò la tazzina che aveva davanti, “Prova!”

Victoire agitò la bacchetta in aria, pronunciò l’incantesimo e puntò in direzione della tazzina alla quale spuntò una coda da topo.

“Non vado oltre questo,” ammise, sconfitta.

“Prova ad accentare un po’ di più la lettera i.”

Reformurìs!” Tentò nuovamente e questa volta alla tazza vennero anche dei bellissimi baffi.

“Molto meglio!” Ted riportò alle sembianze originarie l’oggetto. “Di nuovo!”

Reformurìs!” Ma questa volta non ci fu alcun miglioramento. “Oh!” Sbottò, “Ma cosa mi serve saper trasformare una tazza in un topo! A chi mai verrebbe in mente di fare una cosa del genere!”

“Oh, sono sicuro che se Albus ne avesse la possibilità lo farebbe, eccome!”

Entrambi scoppiarono a ridere.

“Senti, ma… sei sicuro che Amelia non si offende se stai qua con me?”

“No, tranquilla, lei sta studiando. E non vuole essere disturbata.” Specificò Ted.

“E tu, non devi studiare?”

“No, io sono intelligente.” Si pavoneggiò non riuscendo a trattenere un sorriso.

“Modesto.”

“Anche. Ma non divaghiamo! Al lavoro.”

Ted si era dimostrato un maestro esigente ma altrettanto bravo. Dopo un paio d’ore Victoire riuscì a trasfigurare perfettamente la sua tazzina in un topo.

“Lo sai che sei severo?” Lo riprese Victoire, poi scherzando aggiunse, “Ah, ma questa Molly me la paga.”

“A proposito di Molly… “ La interruppe, serio, Ted. “Da quanto gli piaccio?”

Victoire rimase di sasso. “E tu, come lo sai?” Chiese stupita.

“Sono intelligente, te l’ho detto.” Si pavoneggiò nuovamente per non rivelare le sue fonti. “Scherzi a parte, non voglio rovinare la nostra amicizia. Dimmi che non ha intenzione di dichiararsi!” Aggiunse in tono disperato. “È da quando l’ho scoperto che sono terrorizzato!”

Victoire rise. “Non lo farà. Me lo ha detto.”

“Grazie!” Mormorò il ragazzo appena liberatosi di un peso enorme.

“Comunque tranquillo, non le interessi solo tu.”

“Come?”

“Sai, ormoni.” Si giustificò Victoire con un sorriso. “Oh, c’è Amelia all’orizzonte, vi lascio soli. Grazie per l’aiuto!”

Vic!” La bloccò Ted. “Mi raccomando, non dire a Molly che so…

La ragazza annuì con la testa poi si avviò verso il suo dormitorio.

 

 

“Vilipendio!” Victoire disse la parola d’ordine alla Signora Grassa che la lasciò entrare nel dormitorio di Grifondoro. “Ciao Molly!” La salutò andandosi a sedere allo stesso tavolo della ragazza, lasciando cadere un po’ troppo violentemente il libro.

“Come è andata?”, chiese Molly senza però alzare gli occhi dalla pergamena su cui stava scrivendo.

“Bene!” Ammise Victoire posando poi sul tavolo la sua tazzina ed eseguendo l’incantesimo. “E per la cronaca, sapevo che c’eri tu dietro a tutto questo.”

Molly sogghignò e si decise a posare la sua piuma. “Certo che anche tu sei testarda, dove chiedergli aiuto da sola e prima!” La ammonì. “Non rischiare di prendere  T con la Lewis, sarà vecchia, ma se si incavola sono dolori… e anche tua madre…

Hey, mi arrendo, hai ragione. Dai, metti via quella roba e andiamo a cena.” Rispose alzandosi di scatto e dirigendosi verso il dormitorio femminile.

Scesero mezz’ora più tardi per andare a cena, Molly odiava lasciare le sue cose in disordine e prima di uscire dal dormitorio doveva mettere a posto tutto e preparare le cose per la notte.

“Oh, te l’ho detto che Mercoledì mi vedo con Brian? Mi ha invitata a fare un giro…” Buttò lì con noncuranza Molly mentre scendevano le scale.

“Quello di Serpeverde? Mmm… sì, approvo, molto carino!”

 “E di Paul  che mi dici?” Chiese Molly, maliziosa.

“Approvo anche lui, anche se solo di vista, non ci ho mai parlato.”

“Sono contenta, perché il Sabato successivo all’appuntamento ho pianificato un’uscita a quattro ad Hogsmeade.”

Victoire annuì continuando a scendere la rampa di scale e saltando poi su una che stava cambiando. Improvvisamente si girò e guardò la cugina. “Cosa hai fatto?” Aveva capito solo in quel momento quanto le aveva detto Molly.

“Dai Vic, non ti arrabbiare. Ti prego vieni!” La implorò Molly cambiando tono di voce e congiungendo le mani; la ragazza saltò gli ultimi due gradini andando davanti a Victoire. “Verrai, vero?”

Il volto di Victoire si era fatto scuro, anche l’anno prima Molly le aveva giocato un tiro come quello, ma pensava di essersi già chiarita: di appuntamenti al buio non ne voleva sapere.
Ricordava ancora perfettamente quello dell’anno precedente: solo perché a Molly piaceva un ragazzo di Tassorosso lei si era dovuta sorbire il miglior amico di lui, una delle persone più pesanti che avesse mai incontrato. La giornata, quella volta, non le era mai parsa tanto lunga, in particolare poi quando sua cugina e l’ex ragazzo si erano defilati lasciandola sola con la palla al piede. L’immagine di lui che ci provava era ancora adesso nella top ten dei suoi incubi peggiori.

“Sai benissimo come la penso, Molly,” rispose irritata Victoire.

“Ti pregoooo!” Continuò la cugina imperterrita.

“Pensiamo alla cena adesso.” E allungando il passo entrò  nella sala grande andando a sedersi vicino a due sue compagne di corso.
Molly si era seduta poco distante e ogni tanto lanciava qualche occhiata implorante alla cugina, speranzosa, ma inutilmente, Victoire non la degnò di nota per tutto il resto della serata.

 

Grazie a: Kimly, sorellinadolce, piccola_puffola e ninny per aver lasciato un commento al primo capitolo. E grazie anche a chi ha messo la storia tra i preferiti.

  
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