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Autore: MarieCecile    27/12/2014    4 recensioni
Allison Smith non é più l'anonima ragazza con i corti capelli castani che ha lasciato sei anni prima Little East. Ora ha una lunga chioma azzurra, tre paia diverse di Dr Martens, il carattere da leader ancora più forte e una voglia che non riesce a spiegarsi di vedere com'é ora Luke Hemmings.
Cara Walker non ha più i capelli lunghi e i vestiti banali e scontati, ma maglioncini decisamente vintage accompagnati da un vaporoso caschetto mosso, la matita e il mascara sbavati ed un sorriso che non riesce mai a trattenere soprattutto se in giro c'è Ashton Irwin.
È che in sei anni le cose cambiano, anche nei paesini piccoli come Little East, dove sembra impossibile che possa accadere. E i cambiamenti, ad Allison Smith non sono mai piaciuti.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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INCONTRI.
 
Kyra è seduta al bar dell’ università, con il suo portatile che inizia a scaricarsi e le chiavi della macchina abbandonate in giro per il tavolo, pronte per essere rubate senza problemi.
È su un sito che le ha consigliato Calum qualche giorno prima, quando insieme si erano iscritti e avevano pubblicato qualche foto dell’appartamento.
Ha ottenuto molto più successo di quanto avesse immaginato, tant’è che ora si sta concedendo il lusso di scartare le persone dall’aria sospetta.
Non che sia una che si basa sui pregiudizi, ma l’esperienza con Sue le è bastata ed avanzata e non ha proprio voglia di altri problemi.
Sbuffa rifiutando la richiesta di un certo Norman senza cognome mentre cerca di ignorare le voci alle sue spalle che da quando è arrivata continuano a distrarla.
-C’era anche lei al rave.- sta dicendo una delle ragazze dietro di lei, che riconosce come Queen Davies.
-Sua cugina è stata trovata in possesso di LSD, me l’ha detto mia madre. Lei invece era pulita, ma non ci credo troppo.- risponde l’altra che, ad esclusione dovrebbe essere di Clary.
Kyra si ritrova a pensare –Eroina, idiota.-, vorrebbe andarsene da li, ma allo stesso tempo la darebbe loro vinta e proprio non le va, così, scorrendo per la pagina distrattamente, continua ad ascoltare le cattiverie che le due arpie hanno da dire su di lei.
Le sente parlare del suo sedere molle, come se una che ha giocato ad anni a pallavolo lo avesse davvero, dei suoi capelli rovinati e di Calum.
Sorride sotto i baffi non appena sente  Clary lamentarsi delle attenzioni che il ragazzo le riserva.
-Dai cazzo, è indecente, ho passato anni a morirgli dietro e adesso questa arriva e pretende di prenderselo.
Queen al suo fianco la rimprovera subito, ‘ché dai, è fidanzata da due mesi, non può già essersi stufata.
-Ma è una questione di principio, capisci? Calum rimarrà sempre il mio punto debole e non posso accettare che abbia rifiutato me e se la spassi con lei.
L’amica le fa cenno di abbassare la voce e Kyra afferra il cellulare, con l’intento di scrivere a Calum, vorrebbe dirgli di quello che ha sentito ma si vergogna, non vuole fare la figura dell’origliona.
Così si limita a chiedergli di trovarsi, per scartare qualcuno dei ragazzi che l’hanno contattata per l’appartamento.
Sopprime l’istinto di invitarlo li al bar dell’università, solo per risparmiargli il viaggio Little East- Sydney, più che per altro, visto che le piacerebbe proprio vedere la faccia di Clary di fronte ad un Calum che appare al localino solo per lei.
 
 
Cara è di fronte al cancelletto di casa sua, è appena tornata dall’università e ha visto Rick, che però andava di corsa per via dell’esame di filosofia che doveva sostenere.
Sbuffa, mentre ravana disperatamente nella borsa alla ricerca delle chiavi che hanno il potere di sparire sempre ma improvvisamente si blocca, notando la figura di Ashton riflessa nella vetrata all’ingresso di casa sua.
-Ashton!- esclama girandosi e trovandoselo proprio davanti.
-Hei, guarda chi c’è, è tantissimo che non vedo questa!
Senza badare più alle chiavi, Cara lo abbraccia di getto, ‘ché le era mancato, quel ragazzo.
-Allora, devi raccontarmi! Com’è andato il concerto?- si informa aprendo definitivamente il cancelletto e facendosi da parte per invitarlo ad entrare.
-Non entro Cara, sono di corsa, comunque meravigliosamente. Ha diluviato tutto il tempo e ho preso il raffreddore.
L’amica scoppia a ridere e: -sei il solito debole.- lo accusa con tanto di linguaccia.
-Tu invece sei sempre la solita ragazza natura noto!
Non c’è persona al mondo che diverta Cara più di Ashton, che emana allegria e spensieratezza da ogni poro. La sua presenza non può che essere positiva, le fa sempre dimenticare la tristezza o qualsiasi altro problema le abbia peggiorato la giornata.
-Dai scemo! Raccontami! Hai pasturato duramente con Queen mentre cantava ‘I love you’?
-No, non abbiamo pasturato purtroppo, ma adesso sto andando da lei.
Cara ignora il leggero fastidio al petto, come se qualcosa fosse caduto nel vuoto e gli rivolge un sorriso cercando di apparire il più sincera possibile.
-Non voglio far…- inizia a dire prima di venire interrotta da un: -Dai, sei anche tu contraria alla nostra relazione?
La ragazza fa la spallucce, arrossendo all’idea di esser stata sgamata nella sua delusione. –Ma va Ash, ci prendo il pullman tutte le mattine insieme, è simpatica! Sono contenta per voi.
-Sei una delle poche che lo dice, è per questo che ti considero una delle persona più preziose in assoluto- le dice abbracciandola di slancio.
Cara sorride cercando di allontanarsi che non se la sente di ricambiare quel gesto. –Non farla aspettare Ashton, perderesti solo punti ai suoi occhi!- lo rimprovera sorridendogli prima di varcare il cancelletto di casa sua.
-Hai ragione, ‘orco il cazzo. Ci vediamo Cara!!
-Ciao Ash, salutami tuo fratello!- gli urla vedendolo allontanarsi e, con un sospiro, va ad aprire la porta d’ingresso.
Le è andata di nuovo da schifo.
 
 
Allison è di nuovo davanti all’Angolo del legno, con un paio di Dr Martens e dei pantaloni larghi arrotolati fino al bordo degli anfibi, la solita vecchia borsa sempre in bilico sulla spalla ma questa volta è molto più sicura.
Entra facendo suonare un campanello in legno con due uccellini su un ramo dirigendosi verso il bancone.
Adocchia un posa cenere niente male, che potrebbe spedire a suo padre per il compleanno e una sedia a dondolo che starebbe a meraviglia nella mansarda che ha trasformato in camera sua.
-Hei Luke!- esclama vedendo una testa bionda nel retro bottega.
Il ragazzo lascia subito perdere i pennelli da lavare per andarle incontro, asciugandosi le mani nella maglia logora grigia del lavoro.
-Ali!- sussurra prima di abbracciarla e stamparle un bacio a fior di labbra, facendola sorridere.
Non si aspettava certo un’accoglienza del genere.
-Che ci fai qui?- le domanda senza liberarla dall’abbraccio.
-Avevo la mattinata libera e voglia di vederti.
Luke sorride, senza risponderle subito, non stava con lei dalla serata del rave e, nonostante fossero passati quattro giorni o magari cinque… va beh, la voglia di fare qualcosa loro due insieme era davvero troppa.
-Se la metti così- dice dopo un attimo –io ho poco lavoro questa mattina, che ne diresti di farci un giretto?
 Allison annuisce subito, potrebbero andare a far merenda insieme o una passeggiata lungo il canale, non lo sa, ma è entusiasta di quella proposta.
Guarda Luke tornare nel retro bottega, per cambiarsi la maglietta, mentre cerca di trattenere un sorriso. Sta uscendo con Luke cavolo.
 
Il Joe’s è il bar del padre di Mary, nonché unico bar di Little East, e prepara dei cappuccini che sono una favola, sotto ogni punto di vista.
Allison e Luke sono seduti in un tavolino della sala sul retro, quella meno affollata, e stanno chiacchierando ininterrottamente.
Lui le sta raccontando di come ha aperto l’ Angolo del Legno, lei invece della Grande Mela, della magnificenza dei grattacieli, del senso di oppressione quando ci si passa sotto, dell’immensità di Macy’s e dei semafori per i pedoni che durano troppo poco tempo.
Il tempo sembra volare, sono già le sei e mezza e Allison, rapita dalle parole del ragazzo, ancora non ha finito il suo cappuccino.
-Sono davvero contento che tu sia tornata, e so che te l’ho già detto, ma ci tengo a precisarlo.
-All’inizio ero arrabbiata con mia madre, mi mancava l’America già dal primo giorno qui, ma penso di essere stata un’idiota, sto benissimo ora, qui.
Il padre di Mary sta portando gli ordini ad una famiglia vicina a loro, e chiede ai ragazzi se vogliono il conto. Luke annuisce prima di tornare a rivolgersi ad Allison e: -Ti sembra che sia cambiato qualcosa qui in questi anni?
La ragazza ci pensa su un attimo, indecisa.
-Soliti impiccioni, nonostante siano cresciuti, solito silenzio per le strade… Non pensavo che saresti diventato un falegname e non mi aspettavo che Queen sarebbe potuta peggiorare in antipatia.
Luke scoppia a ridere, alzandosi dalla sedia e prendendo lo scontrino.
-Inizia ad esser tardi, sta sera cucino io. Ma mi ha fatto piacere stare con te oggi.
-Anche a me, mi piacerebbe vederti più spesso.– Azzarda Allison arrossendo lievemente.
L’altro le si avvicina, sussurrando un ‘volentieri’ prima di lasciare un altro bacio a fior di labbra.
 
 
Ashton e Queen sono al parco, su una panchina, mano nella mano. Fa freschino, per essere marzo, Queen che voleva uscire con una semplice canottiera ha dovuto aggiungere anche un maglioncino rosino ed ha comunque la pelle d’oca sulle braccia.
È felice di essere li con lui nonostante fosse rimasta delusa quando, nel vederla l’aveva abbracciata e stop. Nell’aspettare quel momento Queen aveva immaginato un bacio, proprio come nei film romantici, che però non era arrivato.
-Ash, ma ci sei con la testa?- domanda a un certo punto spazientita nel vedere il ragazzo perso in un mondo suo.
Ma Ashton non c’è proprio. ‘Sono contenta per voi’, ha detto prima Cara e non riesce a non pensarci. ‘Io sono contento per noi?’. Si continua a chiedere indeciso.
Il problema di Queen è che è noiosa. Passeggiata, chiacchierata, panchina… mai qualcosa di più attivo, di diverso. Sorride mentre gli tornano in mente le serate con Simon, Calum, Cara, Mary e gli altri, quando dopo aver finito il kebab si univano attorno al tavolo per giocare a Monopoli o qualsiasi altro gioco senza mai riuscire a finirlo per il troppo ridere.
Con loro, con Cara, si diverte, forse non sempre, ma è felice di star con loro.
Ma con Queen?
 
 
Zumba è divertente, Cara e Mary aspettano il martedì e il giovedì sera con angoscia assoluta, entusiaste all’idea di andare nella palestra di periferia di Sydney a scatenarsi sulle note di ‘Vivir mi Vida’ o ‘Toma Reggaetton’. Mary poi è uno spasso da guardare mentre balla, persa nei suoi pensieri mentre si muove come Heidi.
Ma la parte più bella di quelle serate sono i viaggi in macchina, passati a parlare di Ashton, Rick, Michael da qualche tempo e delle varie relazioni che nascono nel Little East.
Stanno discutendo dell’incontro tra Cara e Ashton di quel pomeriggio quando il telefono inizia a vibrare richiamando l’attenzione delle ragazze.
Nel leggere l’emittente, Cara sbianca un attimo, prima di scoppiare istericamente a ridere, lasciando Mary un attimo perplessa.
-È Ashton.- esclama dopo essersi calmata, con le dita tremanti e la voce entusiasta.
-ASHTON?- ripete l’amica. –E cosa vuole?
Cara trattiene a stento un sorrisone, prima di iniziare a saltellare sul sedile del passeggero guadagnando un’occhiataccia dall’amica, che già quel posto è sfondato, potrebbe per lo meno evitare.
-Vedermi. Domani.
Mary schiaccia di più il pedale sull’acceleratore, nel notare che il solito semaforo alla fine della salita è verde così da evitare la partenza così tanto odiata e ancora non riesce a crederci.
-Seriamente?
-Ti giuro cavolo Mary ti rendi conto!?
L’altra sorride, annuendo, contenta per l’amica.
-Bene, visto che siamo in tema allora Cara ti dico la mia news.- esclama dopo un po’ trattenendo un sorriso e attirando l’attenzione dell’amica che ha appena staccato gli occhi dal telefono.
-Michael Clifford mi ha chiesto se posso accompagnarlo a Sydney domani che deve comprare alcune cose.
-L’ex di Sue Robinson?
Mary annuisce, rabbuiandosi nel sentire quel nome.
-Non pensavo ti interessasse.- continua Cara, leggermente confusa.
-Ma io non ho detto che mi interessa.
-Mary, tu a me dici sempre e solo le cose davvero importanti. Non farmi scema.
Le due ridono, mentre la maggiore parcheggia la macchina storta come suo solito.
Cara è entusiasta, anzi di più. Lei e Mary, forse, riusciranno a trovarsi qualcuno.
 
 
 
N.d.A.
 
Bene, dopo essere stata ricattata, gentilmente invitata dalla cara Ele ad aggiornare eccomi qui, con un capitolo che mi convince meno di zero ma la situazione Ashton per me sta iniziando a diventare davvero complicata.
E non ho niente da dire, non lanciatemi le pietre se vi fa schifo, chiedo umilmente perdono.
Comunque non aggiornerò più per quest’anno, visto che partirò con i miei amici (tra cui Ashton) per Bergamo, di conseguenza… Buon 2015 <3 <3
Un bacio!
  
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