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Autore: listenyourheart    27/12/2014    2 recensioni
"Cosa accadrebbe se Louis Tomlinson, ragazzo diciannovenne, chiedesse ad Harry Styles, non che suo miglior amico, di fingere di essere una coppia per acquisire popolarità?"
ATTENTION LARRY ROMANCE
PREMESSE:
La storia è VOLONTARIAMENTE copiata dalla serie televisiva che da poco è stata trasmessa su MTVItalia; ovvero 'FAKING IT – PIU' CHE AMICHE' ; quindi ci terrei a precisare che questo non è affatto PLAGIO, ho consciamente preso spunto dalla storia e dagli accadimenti successi durante tutta la serie, cambiando i nomi e alcuni fatti successi dentro la serie stessa, quindi non sarò del tutto fedele alla storia di base. Tengo a ribadire che quanto narrato in questo testo è opera di fantasia. Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale (purtroppo). ATTENZIONE, la storia contiene scene in cui vengono narratescene di rapporti sessuali!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Cross-over, Lime, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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PRIMO CAPITOLO.

La rivelazione”

A Matilde; la prima persona che mi ha realmente sostenuta nella realizzazione di questa storia.

 

La mattina era passata molto velocemente, Harry aveva trovato Louis nel bagno dei maschi a guardarsi il volto allo specchio, quasi paralizzato; quando il più piccolo, però, annunciò che Taylor li aveva invitati alla sua festa, il liscio non si trattenne ed iniziò quasi a saltare per tutto il bagno, chiedendosi come fosse potuto succedere data la palese figuraccia. Finita la scuola, i due ragazzi tornarono nelle rispettive case e si diedero appuntamento per le 7:00 davanti casa di Louis, visto che la propria abitazione era molto vicina a quella di Taylor.

Dopo che Harry aspettò per più di venti minuti in camera di Louis, il più grande decise finalmente cosa indossare e intorno alle 7:25 riuscirono ad uscire dalla casa del liscio. Arrivati ad una delle loro prime feste, si sentirono quasi fuori luogo, sopratutto il riccio. La musica era davvero assordante, ogni ragazzo aveva in mano un bicchiere di alcolico, non sapevano nemmeno loro stessi di che bevanda si trattasse, bastava che riuscisse ad ubriacarli, poi sarebbe andato bene tutto, in più la casa era piena di soggetti di ogni tipo: dalle ragazze hippy che ballavano, ai giocatori di football della scuola che facevano a gara a chi riusciva a bere più litri di vodka; in ogni caso, Harry non si sentiva affatto a proprio agio, ma faceva tutto questo per il migliore amico. Louis intravide un divano libero, così i due giovani si sedettero lì; immediatamente alla loro sinistra si ritrovarono una coppia etero intenta a baciarsi molto appassionatamente.

 

- Io non pensavo fosse così imbarazzante. – disse Louis, cercando scuse su cui aggrapparsi.

- Questo posto pullula di ormoni e di papilloma virus! – dichiarò Harry, quasi per continuare ciò che stava sostenendo l'amico. - Possiamo andarcene? - chiese infine.

Louis sospirò fissando la bellissima Eleanor bere un drink insieme ad un gruppetto di amici – Dobbiamo solo rilassarci! - rispose. - Sai che ci serve? - si chiese, sapendo già la risposta. - Dell'alcol! - Si rispose.

- Andare ad ubriacarsi non era nei piani! - gli ricordò Harry.

- Aspettami qui. - disse Louis, alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina, dove distribuivano i drink super-alcolici.

 

 

Nel frattempo Harry scorse Zayn insieme alla sua fidanzatina di turno e i suoi due amici, auto-invitato naturalmente, che si diresse verso Taylor; tanto per rigettare ancora altro odio verso la ragazza. Trovata la bionda, il ragazzo dai capelli neri si posizionò davanti alla vittima che aveva cercato dall'inizio della serata.

 

- Bella casa, biondina! - disse il ragazzo, fingendosi gentile.

- Non ricordo di averti invitato, Malik – rispose Taylor.

- Beh, dovresti ringraziarmi per essere qui in verità; stiamo alzando la media degli eterosessuali presenti!- concluse Zayn, cercando sempre di usare la carta dell'omosessualità come offesa.

- Allora fatevi un giro, ho saputo di una festa organizzata da ragazzi cattolici tradizionalisti dove posso entrare solo ragazzi eterosessuali. – rispose acida Danielle, una cara amica di Taylor.

- Potremmo sempre andarci insieme. - rispose il moro.

- Per questa volta passo Malik! - concluse Danielle.

 

Zayn e i suoi amici si voltarono ed andarono verso la cucina per bere qualche drink; intanto Louis stava tornato al divano da Harry, con due bicchieri di vodka alla pesca in mano, quando una ragazza, inciampando sui suoi stessi piedi, cadde su di lui, alla quale inconsciamente versò sul vestito bianco il contenuto alcolico dei due bicchieri di plastica. La mora alzò la testa, pronta per lanciare uno sguardo pieno d'odio verso chiunque potesse averle versato quella bevanda, che sicuramente non sarebbe andata via così facilmente dal vestito, sopratutto l'odore. Louis stava già per mandarla a quel paese, ma, quando vide che la ragazza in questione era la sua Eleanor, si bloccò chiedendole ripetutamente di scusarlo per il danno procurato al vestito.

 

Nello stesso momento, Harry era uscito a prendere una boccata d'aria e si era seduto su una comoda panchina posta nel giardino dell'abitazione, quando vide arrivare verso di lui Taylor, 'Ecco, cosa è successo adesso?' penso tra se e se.

 

- Ciao; allora sei venuto? - Chiese, invece, la bionda.

- Ehi, bella festa, è da sballo! - Mentì Harry.

- Grazie. - Disse orgogliosa Taylor, facendo un sorriso a trentadue denti.

- Il mio amico torna subito, sta prendendo qualcosa da bere, è lui quello simpatico. – Continuò Harry, non sapendo più cosa dire alla ragazza.

- Il tuo amico, giusto! Ci capiamo noi due. - Disse la ragazza, accentuando la parola 'amico'. - Ma dimmi: chi ci ha provato per primo? - Chiese la bionda convinta che i due fossero una coppia.

Harry la guardò con una faccia stranita. - Come scusa? - Chiese poi a Taylor; non poteva credere che li avevessero scambiati per una coppia, ma sopratutto non capiva come la ragazza era potuta arrivare a quell'assurda conclusione.

- Dai, puoi fidarti! Parola di gay-scout! Noi dobbiamo essere amici. - Continuò la ragazza. - Ho sempre voluto degli amici gay nella mia vita. -

- Senti sono stranamente lusingato, ma non sono gay. - Cercò di concludere Harry.

 

Taylor si mise in ginocchio davanti al riccio, per poi guardarlo dritto negli occhi. - Facciamo un attimo luce su questa cosa e parliamo seriamente? - Chiese poi.

 

Harry non sapeva più che parole usare per cercare di far capire alla bionda che lui e il suo migliore amico non erano affatto gay, ma stette ad ascoltare comunque ciò che gli diceva Taylor.

 

- Tu sei gay e va bene così, non devi affatto vergognartene! - Continuò la ragazza cercando di consolare il più piccolo.

 

Il riccio non ne poteva più, non che ce l'avesse con gli omosessuali, per carità, nulla in contrario, ma c'è comunque un limite a tutto. - Taylor, io penso proprio che tu stia fraintendendo la situazione. - Ma la ragazza sembrava quasi non lo volesse ascoltare, quindi continuò a consolarlo. - Anch'io ero come te; così terrorizzata dal rifiuto che ci ho messo molto tempo per accettarlo, ma dopo che l'ho fatto la vita a scuola è stata di gran lunga più facile, ero me stessa! - Concluse Taylor.

Non sopportando più quella situazione, il più piccolo decise di andarsene a cercare Louis. - G..Grazie ancora per la festa, adesso però devo andare! - Liquidò così la ragazza alzandosi ed andando a cercare l'amico che era da più di venti minuti scomparso tra gli altri ragazzi.

 

 

 

Louis era seduto, sullo stesso divano di prima, a parlare con Eleanor; era riuscito a superare il blocco e stava parlando con la ragazza come se nulla fosse.

- Scusami ancora, sono un coglione! - Si scusò ancora una volta Louis.

- Tranquillo, non è niente, dovrò pagare la lavanderia perché mia madre non deve assolutamente sentire l'odore d'alcol, ma non è così grave. - disse, sarcastica, Eleanor. - Comunque, con il tuo ragazzo, emh... Har.. Harry giusto?, come va? - Louis stava per rispondere dicendo che il più piccolo non era affatto il suo fidanzato, e che lui non era assolutamente gay, quando arrivò di corsa Harry che lo tirò per un braccio, mettendolo in piedi, e trascinandoselo dritto alla porta d'ingresso.

 

- Eleanor pensa che io sia gay. - Disse Louis al riccio, con un tono dispiaciuto.

- Chi se ne frega. Voglio casa mia, il mio pigiama caldo e il mio letto. - Rispose acido, Harry.

 

 

 

La musica si spense, e si sentirono due mani battere lentamente, per attirare l'attenzione. Taylor, salì su un piedistallo per farsi vedere meglio da tutti i ragazzi; così Harry e Louis furono costretti a fermarsi per sentire cosa dovesse dire la bionda.

 

- Posso avere la vostra attenzione? - Disse inizialmente - Due nostri amici stasera hanno paura, si stanno rintanando nel loro guscio e hanno timore di uscire allo scoperto, hanno paura che noi non li accetteremo. Ma qui, alla Hester High, ci comportiamo diversamente, noi accettiamo chiunque; ma come glielo dimostriamo che non siamo il tipico liceo? - Continuò la bionda avvicinandosi ai due ragazzi, che avevano ancora le mani intrecciate. - Che qui li accettiamo, che sono al sicuro. - Disse guardandoli negli occhi, per poi girarsi e inserirsi tra loro due, prendendo entrambe le mani dei ragazzi e camminando in avanti, verso il piedistallo. - Mi viene in mente soltanto un modo; stasera li eleggeremo nostri re del ballo! - Concluse infine, alzando le loro mani verso l'alto e facendoli salire sul piedistallo; tutti i ragazzi attorno iniziarono ad applaudire e a gridare frasi di approvazione per la nuova coppia.

Tutto quello che Louis aveva sempre voluto lo aveva li tra le mani, gli bastava fingere di stare col suo migliore amico, per arrivare alla sua amata.

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo i due ragazzi si ritrovarono su una panchina abbastanza lontana dalla Hester, così da poter parlare e chiarire su quanto accaduto la sera prima; infatti durante la festa se n'erano andati senza rivolgersi parola durante il tragitto di ritorno e appena arrivati a casa si scrissero dicendosi che avrebbero dovuto parlare. Harry era davvero molto agitato all'idea di dover fingere di essere gay e di stare col suo migliore amico, gli sembrava una stupidaggine diventare qualcuno che non era solo per avere l'attenzione di tutti; Louis non la pensava allo stesso modo, per il castano era la rivelazione, tutto quello che aveva sempre aspettato per fare colpo su Eleanor.

 

- Allora Louis, ora andiamo a scuola e diciamo a tutti che ieri sera c'è stato un enorme malinteso, e che noi eravamo così ubriachi da essersi resi conto della gravità della situazione solamente stamattina; che ne dici? - Concluse Harry.

- Beh Harry, io penso che sia meglio lasciar correre, no? - Disse il castano.

- Stai scherzando vero? Pensano che siamo gay, non mi piace guardare il mio, figurati quello di un altro! - Continuò a spiegare il più piccolo.

- Harry, siamo candidati come re del ballo, devi ammetterlo: come piano potrebbe stra-funzionare! - Disse Louis, cercando di portare a far vedere al riccio il suo punto di vista.

- Sveglia!? C'è solo un problema: NOI NON SIAMO GAY! - Urlò quasi l'altro.

- Tutti hanno una fase omosessuale al college, noi siamo soltanto precoci! - Continuò il maggiore.

Harry stava cercando di far capire a Louis i lati negativi che avrebbe comportato fingere di essere chi non erano realmente. - E che mi dici di Eleanor? Per lei siamo una coppia. -

- Le ragazze amano i gay, e l'altra sera posso giurarti che ci ho provato con lei e ci stava alla grande! - Rispose il liscio.

- Okay, appena arriviamo a scuola ti porto in infermeria, devi aver avuto un trauma celebrale! - Scherzò nervosamente il minore.

- Perché non riesci a credermi scusa? - Chiese irritato Louis.

- Perché Eleanor Calder può avere qualsiasi ragazzo voglia! - Rispose il più piccolo sempre più innervosito.

- Giusto, perché mai volere me. Grazie! - Concluse Louis irritato più che mai.

 

Louis s'incamminò verso la scuola, Harry stava cercando di tenergli il passo, ma il maggiore andava davvero veloce ed il più piccolo faceva ciò che poteva.

 

- Ti prego Louis, non voglio che tu soffra ancora, tutto qua! - Si giustificò il riccio.

- C'è modo e modo di dire le cose Harry. - Sputò acido Louis.

- Okay hai ragione, ho sbagliato, scusa. - Disse il minore.

 

Stavano oltrepassando il cortile della scuola, rinfacciandosi a vicenda tutto ciò che l'altro aveva fatto di male nei periodi passati; infatti non si accorsero che tutto il cortile era tappezzato dalle loro foto con scritto: 'HAZ+LOU nuova coppia dell'anno! VOTATELA!'; non si accorsero nemmeno della ragazza che li stava seguendo da quando erano arrivati, la quale continuava a chiedere alla nuova coppia se avrebbe potuto fare un servizio fotografico, visto che tutta la scuola stava parlando di loro.

 

- Il punto Harry è che tu chiedi sempre scusa senza capire il perché lo stai facendo! - Gridò Louis.

- Oh certo! Scusami se voglio chiarire eh! - Gridò a sua volta Harry.

- Scusate ragazzi, volevo sapere se potete darmi una risposta adesso. - Chiese la ragazza addetta alle foto.

- Ma cosa? - Chiese brusco Harry.

- Volevamo proporvi uno shooting fotografico da mettere su Tumblr, visto che tutta la scuola sta parlando di voi. - Spiegò la ragazza dai capelli viola.

- Ecco a proposito di questo noi... - Stava per spiegare Harry, ma fu interrotto da un Louis insistente che voleva a tutti costi l'attenzione su di se.

- Noi accettiamo; ci troviamo dopo la scuola amore! - Mentì sul momento il più grande.

Harry lo guardo stranito – Louis ma cosa? - Il maggiore si avvicinò all'orecchio del più piccolo sussurrando un 'Ti prego, fallo per me', poi gli lasciò un bacio sulla guancia e si volatilizzo nel caos scolastico. Harry non poteva che stare al gioco, avrebbe fatto di tutto per Louis.

 

Nel frattempo anche Eleanor e Taylor stavano tappezzando la scuola di volantini raffiguranti Harry e Louis, sopratutto la bionda, la quale si sentiva in dovere di aiutare i due suoi nuovi amici, essendo omosessuali come lei. Finito di attaccare l'ultimo foglio su un armadietto le due amiche tornarono in classe.

 

- Ti ringrazio El, per avermi aiutata! - Disse Taylor.

- Questo e altro per aiutare i gay. - Rispose Eleanor. - Comunque; solo io trovo che quello più basso sia molto attraente? - Chiese la mora.

- El, pensavo l'avessi capito che sono gay. - Rispose, scherzando, l'amica.

 

In sottofondo si potevano udire le urla degli alunni che quasi ordinavano a tutti i ragazzi un 'VOTATELI ASSOLUTAMENTE!' o 'LA NUOVA COPPIA DELL'ANNO: HARRY&LOUIS.'

Nello stesso momento entrò dal portone principale Zayn che, vedendo tutte quelle foto del suo quasi-fratellastro e del suo nuovo fidanzato, ebbe un'espressione di disgusto totale; così ordinò ai suoi 'amici' di togliere dai muri più volantini che potevano, con la giustificazione che non era tollerabile che una coppia omosessuale potesse essere candidata come 'Re e Re del ballo annuale'.

 

- Non lo accetto, questo proprio no. Ma che cazzo di scuola è questa? Una coppia gay candidata come Re e Re del ballo, no, questo non lo posso accettare! - Urlò, sovrastando la parlantina degli altri, Zayn.

 

- Qualcuno non è contento di tutto questo, peccato, mi dispiace. - Disse ironica Taylor, rivolta a Eleanor.

 

 

La mattina passò molto velocemente per i due ragazzi, sopratutto per il più piccolo che non aveva ascoltato neanche mezza parola delle lezioni a cui aveva assistito, ma aveva pensato tutto il tempo a come poter uscire da questa situazione sgradevole, visto che lui non riusciva a fingere. Era arrivato il momento di incontrarsi con Louis per il servizio fotografico di Tumblr, Harry aveva deciso. Non voleva più fingere, e anche se quel giorno era stato uno di quelli migliori passati in quella scuola, non voleva essere qualcuno che non era veramente; così si diresse con passo spedito verso Louis che stava seduto sugli scalini degli spalti del campo da football, tenendo il cellulare in mano; 'sta scrivendo, sicuramente' pensò Harry, che conosceva così bene il più grande da riconoscere anche il movimento delle sue dita a memoria capendo cosa stessero facendo in quel preciso istante. Il più piccolo arrivò quasi senza fiato davanti a Louis, che nemmeno si accorse della presenza del riccio finché non iniziò a parlare.

 

- Lou, scusa, ma davvero, io non so se me la sento di fingere. - Disse mentre si posizionava accanto all'amico, o meglio, fidanzato.

 

- Tu lo sai Lou, io non sono per niente bravo a fingere, finirei per rovinare tutto, e così ci odieranno tutti, lo sai Lou che.. -

Louis non fece nemmeno finire di parlare il piccolo, sapeva che sarebbe bastato poco per convincere l'altro a fare ciò che voleva lui, ' sarà anche un pensiero egoista, ma amen ' si disse mentalmente il più grande, in seguito si girò verso Harry.

- Haz lo sai molto bene che questo è tutto ciò che volevo, e che ho sempre desiderato, ma so anche che tu non sai fingere; ma tu non vederla come una finzione, vedila come un regalo che fai al tuo migliore amico, lo sai quanto ci tengo, dai Haz.. - Concluse il liscio e, a giudicare dalla faccia del più piccolo, aveva centrato alla grande il suo obbiettivo.

 

- In effetti oggi ho ricevuto molti complimenti – Disse Harry, più a se stesso che all'amico. - E anche uno sproposito di biscotti gratis – Continuò il riccio girandosi verso Louis. - Quindi, beh penso... penso di potercela fare, si. - Concluse Harry, con un tono poco convincente, ma che bastò per far saltare Louis ad abbracciarlo.

 

- Grazie Haz, Grazie Grazie Grazie! - Disse Louis, mentre dava dei piccoli baci su tutto il volto del più piccolo; ed Harry in quel momento notò che erano isolati dagli altri (quindi potevano benissimo non fingere), e capì anche che quello NON era un comportamento da soli Migliori Amici.

 

Quando il riccio riuscì a staccarsi del tutto da Louis, disse ironico – Suppongo che io dovrò fare la femmina, giusto? -

 

- Eh bravo il mio Harry. Io vado a cambiarmi, ci vediamo dopo per il servizio fotografico. – Concluse il più grande dando un bacio sulla guancia al più piccolo, il quale continuava a notare che nei dintorni non c'era nessuno, e che quello NON era un comportamento da soli migliori amici.

 

Dopo quaranta minuti belli e buoni, Louis uscì dallo spogliatoio, dirigendosi verso il luogo dove avrebbe dovuto incontrarsi per lo shooting fotografico, quando, invece, vide Eleanor impegnata a disegnare seduta sul prato, 'non posso certo farmi sfuggire quest'occasione' pensò; così si diresse verso Eleanor.

 

- Spettacolare! - Disse Louis, dopo aver visto il magnifico disegno che aveva fatto la ragazza.

- Ohw, ti piace? - Chiese sorpresa la mora.

- Sicuro, è fantastico. - Continuò il ragazzo.

- Esagerato! - Rispose Eleanor, urtando volontariamente l'anca del liscio.

L'altro riuscì, in modo naturale, ad avvicinarsi sempre di più al volto dell'amata, la quale non esitò ad afferrare il volto di Louis per baciarlo con foga.

Louis non poteva davvero credere a quello che stava succedendo, tanto che non riusciva a staccarsi dalle labbra della ragazza.

 

Nel frattempo Harry stava passando proprio di lì, con la ragazza adetta al servizio fotografico.

 

- Ma dov'è finito Louis? - Chiese Anne, la ragazza dai capelli viola.

 

- Tranquilla; Louis sarebbe capace di ritardare anche per il suo funerale. - Rispose ironico Harry. - Ma che ci posso fare? Lo amo. - Mentì il riccio, che proprio in quell'istante vide Louis e Eleanor che si baciavano; cercò di tornare indietro per non far vedere la scena alla ragazza al suo fianco.

- Giusto, ci eravamo dati appuntamento nell'aula 67, ora ricordo. - Mentì spudoratamente il moro; ma ,mentre stava camminando più svelto che poteva per far si che Anne non vedesse nulla, prevalse su di lui un sentimento di gelosia e di invidia verso quell'Eleanor. Già la odiava. Cercò di reprimere quello che stava provando in quel momento, così si girò verso la ragazza e fece uno di quei sorrisi che solo lui poteva fare, con tanto di fossette.

 

Finito lo shooting fotografico, avevano l'ora di educazione fisica, così, dopo la doccia, mentre si stavano vestendo Louis iniziò a descrivere accuratamente ad Harry il suo bacio avuto con Eleanor; al più piccolo iniziò a crescere sempre di più un sentimento di gelosia verso la ragazza in questione, ma continuò ad ascoltare il più grande.

 

- E poi è stato così bello Harry, lei era bellissima, ha quei capelli che li toccherei sempre, e gli occhi, oh quell'occhi li guarderei all'infinito. E poi ha i genitori ricchi, ma guida un auto elettrica, quindi significa che tiene molto alla natura, inoltre ha un'amica lesbica; è diversa da quelle che ho sempre frequentato. - Concluse Louis.

- Scopri che ama il calcio ed è perfetta. Smettila, per favore, c'è già la scuola a stressarmi. - Sputò acido, Harry.

- Okay. Non so cosa ti tormenti oggi, ma spero finisca prima del discorso di domani da fare all'assemblea.- Rispose Louis, stupido dalla reazione del più piccolo.

- A proposito: io non vengo. - Disse, sempre più acido, il riccio.

- Ma che cosa ti prende? -

- Okay, Louis. Ti ho appoggiato fingendomi gay, ma non voglio farlo di nuovo. - Spiegò il moro.

- Ma se è la cosa migliore che ci è mai successa! - Disse Louis.

- No. E' la cosa migliore che è successa a te! Tu, adesso, hai la popolarità, le tue stupide foto e il bacio con Eleanor. Io non volevo tutto questo. - Urlò Harry.

- Allora come mai hai accettato di fingere? - Chiese il più grande.

- Perché sei il mio migliore amico e volevo vederti felice. - Si giustificò il riccio.

- Ottimo, ha funzionato! - Disse Louis, sfoggiando uno dei suoi sorrisi mozzafiato.

- Ma non per me, Louis! - Urlò più forte che poteva Harry. - Non possiamo far finta che non sia successo niente e far tornare le cose come erano prima? Solo noi due... - Chiese, poi, mugolando.

 

Louis chinò il capo, i suoi piedi nudi sembravano la cosa più interessante che potesse guardare in quel momento.

 

- E se non volessi tornare indientro? - Chiese poi.

- Allora inizia a cercarti un nuovo finto-fidanzato. - Concluse Harry, prese la sua roba e uscì dallo spogliatoio maschile.

 

Louis si accasciò al suo armadietto, prendendosi la testa tra le mani, non aveva la minima idea di come uscire da quel labirinto che lui stesso aveva creato.

Nessuno dei due, però, si era accorto che non erano soli nello spogliatoio, infatti, due file di armadietti dietro di loro, c'era Zayn che aveva accuratamente origliato tutta la conversazione.

 

 

 

Il giorno dopo, il più grande si ritrovò a pranzare, da solo, sulle stesse scalinate in cui Harry aveva accettato di fingere per lui; nel frattempo accanto a lui si mise a sedere Eleanor.

 

- Ehi! - Lo saluto entusiasta, lei.

- Ciao. - Rispose con un filo di voce, Louis.

- Allora, con Harry? - Chiese Eleanor.

- Abbiamo rotto. -

- Oh, cavolo. Mi dispiace; spero non sia per il... si insomma, per il bacio di ieri. - Disse la ragazza.

- Oh no, no assolutamente. -

- Ne vuoi parlare? - Chiese, gentilmente, la mora.

Louis prese un bel respiro, poi rispose. - Non particolarmente, grazie. -

- Beh, Louis, se ti piace ancora dovresti andare a riprendertelo. -

 

Solo in quel momento, il più grande capì quando stupido fosse stato, così decise di andare a chiedere scusa al riccio, che gli era mancato tantissimo.

 

- Giusto! Mi devi scusare El, ma devo proprio andare! - Detto questo, il liscio prese la sua borsa tracolla e fece tutte le scale di corsa, per arrivare in fretta dal più piccolo.

 

Louis non ci pensò due volte, sapeva dove si trovasse Harry; nell'unico posto in cui lui non sarebbe mai andato: sul tetto della scuola. Fece velocemente le scale che lo dividevano dal più piccolo, arrivato davanti alla porta fece un lungo respiro, più per la paura dell'altezza che per quella di parlare con Harry, dopodiché aprì la porta, si girò verso destra e lo vide. Era seduto al bordo del tetto e, essendo un tetto piatto, le gambe gli ricadevano giù. Louis si avvicinò lentamente all'amico, che era di spalle, aveva comunque timore a stare li 'e se ora crolla tutto?' pensò.

 

- Non ti buttare! - Ironizzò Louis.

- Non sono così disperato, Louis – Rispose acido il più piccolo. - Come hai fatto a sapere che ero qui? - Chiese poi.

Louis fece un altro, lungo, respiro. - Sapevo che non volevi vedermi, così ho capito che eri andato nel punto più alto della scuola, dove io non sarei mai potuto venirti a cercare visto che ho paura dell'altezza, ma sono venuto comunque. - Disse mentre avanzava sempre più vicino ad Harry, mettendosi poi di fianco a lui. - La sto affrontando solo per scusarmi con te. - Continuò mentre cercava di mettersi a sedere, tenendo gli occhi chiusi. - Avevi ragione; sono stato egoista, ti ho trascinato nei miei piani idioti senza chiedertelo. Io non sono forte come te, Harry. Mi preoccupo troppo di quello che pensa la gente, farei di tutto per farmi notare qui dentro e sono solo uno sfigato del cazzo, schiavo del sistema. - Concluse Louis.

- No, non lo sei. - Disse Harry, girandosi e sprofondando in quei occhi blu.

- Dai; ti prego! Si, essere gay mi ha reso interessante, ma se il prezzo da pagare è quello di perderti allora non ne vale la pena. -

- Okay, okay. Ma non voglio che tu non ti senta accettato dagli altri qui dentro, quindi è chiaro che ti aiuterò a non sentirti più così. - Disse il riccio.

- Grazie Haz, grazie, graaaziee! - Disse il più grande, abbracciando di scatto Harry. Infondo il più piccolo aveva soddisfatto le richieste del più grande perché si sentiva bene accanto a lui, ma ancora una volta, nei paraggi non c'era nessuno (erano su un tetto dopotutto), e a lui non sembrava affatto una situazione da solo amici, ma lasciò correre.

 

 

 

I due si affrettarono ad andare all'assemblea dove avrebbero dovuto tenere il discorso. Prima di loro, però, vi era un'altra coppia candidata: Zayn e Margo.

La ragazza stava dicendo che secondo lei la tradizione era fondamentale, ed era questo quello che voleva trasmettere se fosse stata eletta reginetta del ballo.

Adesso era il turno di Harry e Louis, così salirono sul palco, ma prima che riuscissero a dire una parola, Zayn aveva già il microfono tra le mani:

 

- Posso dire una cosa? So che pensate di avere una mentalità aperta e tollerante ma dovreste sapere che, in realtà, loro due non sono affatto gay, lo fanno solo per sentirsi accettati da voi. Ieri li ho sentiti parlare nello spogliatoio; stanno prendendo in giro i gay e i loro diritti! - Quasi urlò.

 

La preside si riappropriò del microfono, e si girò verso i due ragazzi che erano stati presi in causa, poi disse:

 

- Louis, Harry, è vero quello che ha detto? -

 

Entrambi rimasero zitti per secondi che sembravano ore, lo sguardo di Louis stava dicendo ad Harry di dire tutta la verità, ma appena il più grande cercò di aprire bocca per dire qualcosa, Harry prese in mano il microfono e disse rivolto verso gli spalti pieni di loro coetanei.

 

- Se facessimo finta, allora farei questo? - Non risultò una voce molto stabile, ma poco gli importava; ridiede il microfono all'insegnate presente e afferrò Louis per un braccio, portandoselo davanti a se, e annullando le distanze fra loro.

Il più piccolo iniziò a baciare con foga il liscio, che subito dopo si lasciò andare anche lui.

I ragazzi saltarono tutti in piedi ed iniziarono ad applaudire, urlando frasi di approvazione. Ormai avevano anche già dato un nome alla nuova coppia: Larry Stylinson. Il bacio durò per minuti, fino a quando il più grande si staccò da Harry, lo guardò negli occhi ed ammiccò, per poi dirgli

- Quasi ci cascavo, Harry Styles. -

Il guaio era che Harry sentiva come uno sciame di farfalle dentro il suo stomaco, ed ancora pensò che fosse la fame e lasciò perdere quella fitta alla pancia. Ma il guaio più grande era che, ad Harry, quel bacio era piaciuto, eccome se gli era piaciuto.

 

 

 

 

__________________________________________________

 

SPAZIO AUTRICE:

 

Ciao belli,

per chi già seguiva la storia la prima volta che l'ho pubblicata, questo è lo stesso identico capitolo; l'ho, naturalmente, riguardato più volte prima di postarlo.

Comunque, per 'i nuovi', come vi sembra questo povero Harry?

Non esitate a commentare, anzi se continuerò a trovare riscontri positivi, ovvero recensioni, mi tornerà più semplice continuare a scrivere.

Voglio ringraziare di cuore le due persone che hanno recensito il prologo, e le altre che hanno messo tra i preferiti/seguiti la storia; davvero GRAZIE MILLE; per me significa molto.

Ora vado al dunque, cioè il perché avevo eliminato la storia. Inizialmente, vi devo dire la verità, l'avevo eliminata perché dovevo pensarci su bene su come scrivere, ma sopratutto su cosa scrivere; e non ero sicura al 100% di come volessi svolgere la storia, e visto che non sopporto le long, avevo deciso di stoppare per un attimo la scrittura e la pubblicazione della storia.

Sono stata un paio di giorni a pensare, quando, rientrando sul mio account di efp, trovo un messaggio in cui vi è scritto che un'altra ragazza aveva avuto la mia stessa idea.

Tengo a ricordare che io NON avevo idea che la ragazza in questione stesse scrivendo anche lei 'faking it' in versione larry.

Quindi sono andata a cercare l'autrice, ho letto la storia e ho notato che in comune, le nostre fanfiction, hanno poco e nulla; ma per correttezza le ho scritto; lei mi ha risposto subito dopo, dicendomi che per lei non c'erano problemi, e che aveva già letto la mia storia non notando, neanche lei, uguaglianze. In seguito, continuando a inviarci messaggi, la ragazza mi ha detto che ancora un'altra autrice stava scrivendo una storia simile alle nostre. Così ho contattato anche lei, la quale mi ha detto che non c'era alcun problema.

Questi sono stati i problemi per cui mi sono dovuta fermare, ma adesso sono tornata e più forte di prima!

Grazie ancora di cuore a chi c'era e c'è ancora.

 

Buone feste,

Adele

  
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