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Autore: Obsidian_Butterfly    13/11/2008    7 recensioni
Intrappolato nella mia vita dorata... Una vita che non ho mai voluto... L'unico raggio di sole sei tu... La mia vita, la mia speranza... Ma quando tutto sembra perdersi nell'ombra, cosa ne sarà di noi due? Del nostro amore? Se avessi minima scelta, fuggirei da questo schifo di vita insieme a te... Ovunque tu vada, ti seguirò... Ora e per sempre...
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti miei lettori ^^ Io e il mio correttore di bozza mentre continuavamo la stesura di “In a night of rain” abbiamo iniziare a vagare con la fantasia, tanto che ne è uscita una nuova storia U_U Noi abbiamo scritto il primo capitolo, avremmo piacere di sapere i vostri commenti, e se vi piace ditelo che scriviamo il continuo XD Non preoccupatevi dell’altra che andrà in parallelo con questa non abbiamo intenzione di abbandonarla U_U
Vi lascio alla lettura di questa nuova storia sperando che vi piaccia; mi raccomando commentate in tanti!!! Baci da Siana e dal mitico correttore ^^
                            

                                                                                                                                           

 

 

 

 

 
 "I don't understand...
                                                                                               
  
... I am surrounded by people but I feel alone...
                                                                                                                                       ...I don't see anybody...
                                                                                                                                ... I see shade that is yours...
                                                                                                                                       ...You come me against...
                                                                                    ... I look you and the heart becomes populated me..."

 

 

 

                                  Killing me softly

 

Mi alzo per scostare le tende blu notte dalla finestra e permetto alla luce del sole di entrare in camera mia...
Do una veloce occhiata fuori, distrattamente e torno a sedermi dietro alla scrivania perfettamente in ordine e non per volere mio, riprendendo la lettura del romanzo... Mi perdo a fissare il vuoto... Quanto odio studiare noiosissime cose e leggere libri di cui non mi interessa niente...
Sposto lo sguardo lentamente su un pettirosso agile, che saltella da un rametto all'altro, forse in cerca di qualcosa da mangiare...
Lo osservo ancora, mentre si allontana...
Sento l'aria tiepida e fresca, a dispetto di questa stanza, calda anche per le troppe sigarette fumate, respiro a piedi polmoni e mi appoggio sulla scrivania di legno e guardo fuori della finestra...
Guardo i miei dipendenti nel campo, con il vecchio aratro... Mi soffermo un attimo, mi sembra di rivivere la mia infanzia, sentendo il profumo delle stoppie che bruciano...
Sposto lo sguardo verso la montagna. Istintivamente alzo lo sguardo verso il cielo illuminato dai raggi del sole...
Completamente assorto nei miei pensieri mi risveglio da questo momento incantato, solo perchè una brezza gentile mi porta il profumo della campagna in fiore...
Chiudo velocemente il libro pesante come un mattone e lo ripongo nella libreria apposta, decidendo di andare a farmi un giro per la prateria... Con una giornata così stupenda non posso di certo perdermi a studiare...
Non sono tipo da stare a leggere romanzi per mio piacere, colpa del mondo in cui vivo... Ricco fino all'ultimo capello... Schifosamente ricco... Quasi sempre a casa da solo a studiare, studiare e... Studiare.
Prendo le ultime cose e scendo le scale velocemente... Non vivo in una villa... Sembra più una specie di castello con tecnologia avanzata.
Mi ci perdo anche io in questa casa... Più di 4 piani di cui io ne conosco solo la metà... Non me ne frega molto più del dovuto.
Scendo nel garage sotterraneo, dopo aver passato le guardie davanti al portone che ormai mi salutano di malavoglia dato che mi vedono da quando sono nato.
Ed ecco di fronte a me il motivo delle guardie davanti al garage... La mia piccola aston martin vanquish...
L'eleganza fatta a macchina... Forme e particolari degli interni contribuiscono a rendere questa automobile unica... Un piccolo regalo da mamma e papà per scusarsi per non esserci mai...
Dai caratteri aggressivi quanto classici... Il suo motore è in assoluto la vera anima di questa piccola creatura coupè... Da 520 cavalli... Raggiunge da solo i 320 km/h ed è capace di scattare da 0 a 100 km/ in 4 secondi...
Il mio piccolo fenomeno a cui non rinuncerò mai...
Salgo in macchina e accendo il motore che manda un profondo ringhio spaventoso, un sorriso sghembo mi balena sul viso; Premo il pulsante e il garage si apre e davanti a me la libera strada.
Accelero e guardo l'ambiente al di fuori dei finestrini schizzare via quasi impossibile da osservare... I prati sono colorati come gli arcobaleni di mezz'autunno, disturbati da un dolce capriolo in cerca della sua mamma. Un odore di fiori si addentra nell'aria. Il vento leggero mi scompiglia i capelli e li smuove... Alzo gli occhi, scendendo dalla macchina una volta arrivato a destinazione e il sole me li fa chiudere delicatamente mentre cerco di guardare l'infinità del cielo... La pace che regna in quel piccolo bosco e la scuderia che mi si para di fronte immersa nel nulla...
Sento dolcemente il calore del sole che mi si accosta sulla pelle lattea, non esco molto spesso e per me è tutto nuovo questo silenzio... Solo il gradevole suono che fa ruscello poco distante si sente nell'aria.
Mi avvicino silenziosamente alla porta d’ingresso della scuderia e due border collie mi corrono incontro facendomi le feste... I miei cani di scuderia dato che essa è di mia proprietà, dove ci lavora la persona più importante della mia vita.
Percorro il lungo corridoio immerso nei cavalli che escono con la testa dal loro box, curiosi di vedere chi gli fa visita.
 
- Ehi Isabel, sempre a spalare fiande – Mi appoggio alla porta del boxe semichiusa, dove all’interno si trova una piccola ragazza... Non troppo alta né troppo piccola... Magrolina più del dovuto, quasi a rischio d’ anoressia dato che le si contano le costole, dai capelli  neri e mossi lunghi fino a metà schiena legati in due codini.
 
- Guarda un po’ chi si vede, come mai mattiniero piccolo principe? La balia ti ha buttato giù dal letto?- Mi domanda sarcastica guardandomi con quegli occhi verde smeraldo in cui mi ci perdo sempre... Anche se ci conosciamo da sempre ama stuzzicarmi sul fatto che io sia ricco sfondato mentre lei lavora per la scuderia dei miei genitori per mantenersi... Si occupa di lei della scuderia, i cavalli sono la sua grande passione, come la mia d’altronde.
 
- Gentile come sempre, a volte mi chiedo chi t’insegna le buone maniere – Rispondo guardandola lavorare... Il suo lavoro viene svolto sempre perfettamente, quasi tutti i giorni vengo a farle visita, stiamo insieme ormai da quasi tre anni e siamo sempre andati d’amore e d’accordo, con tutte le promesse che ci siamo fatti di stare insieme per sempre... L’unico nostro grande ostacolo è che io sono ricco mentre lei... Si può definire una di quelle ragazze normali, che lavorano per campare.
 
- Ehi, non tutti possono permettersi un educatore- Esce dal box e sbatte le scarpe da tennis contro il muro per far cadere il truciolo attaccato ad esse... Si volta verso di me sorridendo e rinfacciandomi allo stesso tempo di essere stato educato alla vecchia maniera... Se non ci fossero stati i miei genitori avrei preferito crescere in mezzo alla strada invece che andare in un collegio privato.
 
- Come se avessi potuto scegliere, lo sai – Rispondo fortemente scazzato sul fatto che deve sempre rompere che io ho avuto più educazione di lei... Ancora mi chiedo come facciamo a stare insieme... Io odio l’educazione, odio essere ricco e odio questa vita scontata... Niente brividi la notte, niente emozioni... Solo libri, libri e ancora libri... Mi domando se sarà così per tutta la vita.
 
-Ti va di fare un giro a cavallo? E’ una bella giornata e in giro non c’è nessuno – Dice avvicinandosi a uno dei cavalli... Il suo cavallo, che le ho regalato io e che mantengo con i soldi dei miei genitori, almeno servono a qualcosa ogni tanto... Si avvicina al suo lusitano color roano, il profilo della testa un po’ converso e gli occhi distanti, grandi ed espressivi e le sue orecchie sono piccole con le punte rivolte all’infuori.
Ha il collo di giuste proporzioni arcuato e ben attaccato, la groppa arrotondata e la coda è attaccata bassa e fluente.
Mentre la guardo sellare il suo cavallo mi avvicino al mio arabo purosangue... Un cavallo nobile e bello, dai movimenti armonici e corretti. Di colore morello, e pelle sottile ed elastica, ricoperta da peli corti e lucenti... Il suo zoccolo è piccolissimo e durissimo... Nevrile, sobrio e poco esigente... Veloce e leale, mio compagno di gioco da quando sono in questa villa.
 
- Fra poco è il tuo compleanno – Mi dice voltandosi verso di me una volta finito di aver messo l’imboccatura al cavallo, mentre io sono chinato per terra a mettere le fasce blu al mio cavallo... Maledetta che mi deve ricordare che tra poco è il mio compleanno... L’unica cosa positiva di tutto ciò è che ho ricevuto una macchina niente male.
 
- Ti prego non ricordarmelo – Mi alzo lentamente tirandomi su leggermente i pantaloni dato che per poco li perdo e mi avvicino a lei prendendola per i fianchi e mettendola contro il muro del box alle sue spalle... Mi guarda sorridendo, un sorriso pieno di divertimento e molto velocemente si sposta sotto il mio braccio e torna dalla sua cavalla.
 
- Cos’è? Paura di invecchiare? Guarda, hai già il bastone della vecchiaia – Scappa dalla sua cavalla sorridendo cristallinamente, come tanti campanelli che tintinnano... Con velocità e agilità sale sul cavallo prendendo le redini alla mano e infilandosi i guanti senza dita, aspettando che anche io compio la stessa azione.
 
- Tu hai già le rughe nonnina – Mi avvicino a Jamyr, il mio piccolo cavallo dal cuore d’oro... Ho conosciuto tante persone, tante ragazze, ma continuo ad amare i cavalli... I miei amici... I miei campioni... Il mio primo amore... Non credo loro siano felici così come sono... E se tutti imparassero a dagli quello che si meritano? Amore? Affetto? Fedeltà? Amicizia? Libertà? Loro non ci fanno mancare niente... E se anche loro avessero dei sogni?
 
- Ehi come ti permetti! Non ho le rughe – Sbotta facendo la finta offesa Isabel avvicinando il suo cavallo al mio, mentre io con agilità monto sul mio e nello stesso tempo osa anche darmi una frustata sul fondoschiena... Ah si? Vuole la guerra, e guerra sia, questa sarà solo una delle tante cose che succederanno in passeggiata.
 
- Sto scherzando, mamma mia come siamo permalose – Mi volto verso di lei e mi fa la linguaccia con la faccia da bambina offesa... Tipico suo, è troppo adorabile quando si comporta così... Non riesco a farne a meno di lei, è come se ormai fossimo una cosa sola, l’unica cosa è che i miei genitori non sanno che me la faccio con una dipendente.
 
- Senti chi parla, da piccolo appena ti dicevano qualcosa piangevi come un frignone – Dice sarcastica in una risata che odio appena udita... Non è affatto vero che mi mettevo a piangere, il massimo che facevo era gridare... Siamo sempre stati amici fin da quando suo padre lavorava per la mia famiglia in scuderia... Un grande uomo da cui Isabel ha ereditato il suo forte carattere.
 
- Ma se eri tu quella che si lamentava sempre – Rispondo partendo per la passeggiata in mezzo ai boschi e ai campi... Siamo uno di fianco all’altro e anche se il suo cavallo è nettamente più alto del mio riesco a guardarla lo stesso negli occhi e la vedo sorridere come una bambina... Quanto vorrei che questi momenti non finissero mai.
 
- Ma chi io? Ti stai sbagliando – Mi guarda alzando le spalle e allungandosi verso di me lentamente, appoggia le labbra sulle mie e i nostri cavalli si toccano i fianchi uno con l’altro, un bacio veloce e leggero fatto di sfuggita mentre sorride beffardamente.
 
- Bah non ho voglia di ribattere – Rispondo con un sorriso sghembo stampato in faccia... La guardo spostare un ramo con delicatezza senza prenderlo in faccia... Più la guardo e più capisco che è lei la ragazza con cui voglio stare per sempre... La amo più di ogni altra cosa al mondo e forse anche per l’educazione che ho ricevuto non riuscirei a tradirla.
 
- Caga sotto… Allora che farai per il tuo compleanno? – Mi domanda ricordandomi per l’ennesima volta che è il mio compleanno... 19 anni passati a studiare in un collegio privato, ad imparare l’educazione in una villa fatta di maggiordomi e cameriere... Senza dimenticare l’educatore e la mia tata personale.
 
- Solita Mega festa noiosa con ricconi che organizzano i miei – Rispondo scazzato all’idea della festa noiosissima di gente stra ricca... Gente tutta per bene, con i vestiti tirati a lucido, giacche e cravatte e sopratutto ragazzi della mia età che vengono solo per infinocchiare la mia famiglia con tutta la loro eleganza... Sicuramente non sono cose per me.
 
- Un funerale quindi – Ride sotto i baffi delle mie disgrazie... Non gliel’hanno insegnato che non si ride delle disgrazie altrui? Almeno un minimo d’educazione ci vorrebbe! La guardo continuare a sorridere... E’ sempre stata così... Una persona dal cuore grande.. E’ sempre stata una ragazza molto paziente e buona con tutti... Siamo sempre stati migliori amici anche se a volte non mi sopporta e mi grida dietro... E’ molto socievole e non si fa condizionare dagli altri, preferisce fare di testa propria... E’ una sognatrice nata e anche dopo la morte di suo padre non è cambiata sotto nessun aspetto.
 
- Ma il divertimento viene dopo, sempre se sei libera – Dico guardandola e ridendo, proponendo di venire a casa mia dopo la festa… Non voglio escluderla, tutti i miei compleanni gli ho passati con lei, dopo tutte le feste noiose che mi organizzano, con metà degli invitati dalle facce sconosciute con cui devo conversare per farmi conoscere, scappo sempre da lei… Facciamo le ore piccole e festeggiamo davvero il giorno in cui sono nato…
 
- Mah, dovrei pensarci, non è nel mio stile passare il tempo con i vecchietti - Fa pensando Isabel buttandomi l’ennesima frecciatina… E’ il suo sport preferito prendermi in giro, perché sa che non mi permetto mai di insultarla…Mi viene in mente la prima volta che l’ho baciata… Era estate di qualche anno fa e dopo che ero fuggito dai miei impegni, andai come sempre da Isabel… Peccato che la trovai addormentata dentro un box vuoto… Da tempo ormai provavo qualcosa per lei; non potevo fare a meno della sua presenza, del suo profumo, della sua anima…
Mi avvicinai a lei cercando di non svegliarla e rimasi rapito dalla sua presenza… Senza rendermene conto appoggiai le labbra su quelle di Isabel e sentii che poco dopo anche lei destatasi dal sonno stava ricambiando il bacio…
Da li venni a sapere che anche lei provava qualcosa di speciale per me e diventammo ancora più inseparabili…
Mentre mi sono perso a pensare mi ritrovo a qualche passo dalla scuderia, dopo due ore di passeggiata. Come passa veloce il tempo in compagnia della persona che ami, uno schiocco di dita e tutto è finito…
Invece quando ti ritrovi con compiti noiosi sembra che il tempo non passi mai, lento come lo scorrere della sabbia in una clessidra, granello dopo granello…
 
- Ho messo nel suo box Jamyr - Dico tornado da Isabel che striglia il suo cavallo, mentre canticchia tra se un motivetto a me sconosciuto… Com’è bella anche quando lavora…. I lunghi capelli color pece ordinatamente in due codini, per non esserle d’intralcio, il leggero trucco che le risalta gli occhi verde come il prato…
Mi appoggio allo stipite del box, mentre mi perdo a guardarla lavorare.
 
- Grazie mi eviti del lavoro - Mi dice dopo un po’ sentendo la mia presenza… Quando è assorta nel suo lavoro, perde la concezione dello spazio e del tempo e se si accorge di te è un vero e proprio miracolo… Non mi da affatto fastidio, anzi è motivo per me di poterla guardare da ragazzo innamorato… Lei è la mia vita, il mio mondo… Farei di tutto per Isabel… Persino morire.
 
- Hai impegni ora? - Chiedo avvicinandomi, mettendomi dietro di lei, abbracciandola da dietro, cingendo con le mie braccia i suoi fianchi, mentre lei continua a spazzolare il cavallo…Le bacio il collo, succhiando la sua pelle delicata, mentre mugugna qualcosa… Lascia cadere a terra la spazzola girandosi verso di me, porta le sue braccia esili dietro al mio collo, iniziando a baciarmi, giocando con la lingua sulle mie labbra, per poi introdurla nella bocca.
 
- Mhh non credo perché? - Mi risponde dopo qualche minuto, quando si stacca da me per prendere fiato… Ogni volta che mi bacia, che mi sfiora, che mi tocca vado completamente nel pallone, e il mio povero cervello va a farsi un giro chiudendo per pausa pranzo… Dio come la amo… Peccato che il nostro amore è tenuto nascosto alla luce del sole…
Fosse per me lo griderei al mondo intero.
 
- Avrei in mente qualcosa - Le rispondo, mentre nella mia mente mi balena un’idea… E’ un po’ di tempo che non sento il suo corpo fuso con il mio… Ho voglia di possederla, ho voglia di sentirla gridare… Ci guardiamo negli occhi e capisco dal sorrisino della mia ragazza che ha inteso benissimo quello a cui sto pensando in questo preciso momento.
 
Blocco Isabel al muro portando le mie braccia sopra la sua testa… Mi guarda negli occhi accennando ad un sorriso malizioso… Mi prende per la maglia tirandomi verso di se, catturando le mie labbra… Spingo la lingua all’interno della sua; La sento morbida, calda, mentre s’intreccia, va sempre più a fondo roteandola con la mia e le sue mani scendono sul petto intrufolandosi sotto la mia maglia entrando a contatto con i miei pettorali…
La prendo in braccio, e lei intreccia le gambe alla mia vita, e mentre la porto all’interno del box vuoto, poggiandola sul fieno… Le sfilo la maglia rivelando il suo petto nudo… Da quando la conosco non portava mai reggi seni, li aveva sempre odiati, dice che le impedivano i movimenti…
La guardo, sento le sue mani sfilarmi la maglia e lanciarla da qualche parte… La sento ridacchiare so a cosa vuole parare….
Mi abbasso sui suoi seni e inizio a baciarli con foga, mordendo i suoi capezzoli, mentre con le mani scendo sui suoi pantaloni slacciandoli e con un unico sforzo sfilare sia i jeans che il perizoma nero che ha…
Ora è completamente nuda sotto di me… Dio come amo questo corpo… L’ho vista praticamente crescere sotto i miei occhi… Intanto sento che sotto ai piani bassi il mio fratellino vuole essere liberato… Non ancora, troppo presto, aspetto che Isabel inizia a fare qualche giochetto che a me eccita tanto…
Però prima meglio accontentare la piccola combina guai, se no altro che piacere per me…
Scendo con la testa sulla sua femminilità, stuzzicandola con la lingua, cosa che le piace tanto e ogni volta inizia a gridare in preda al piacere. Mentre gioco di lingua, introduco due dita all’interno di essa, entrando ed uscendo con velocità, mentre lei muove il bacino a ritmo per provare ancora più piacere…
Dopo un po’ mi alzo da lei e la sento che scivola lentamente sotto di me armeggiando con i miei jeans… Sbottona prima il bottone e poi fa scendere lentamente la cerniera…
Con i suoi movimenti sensuali, cala lentamente sulle mie gambe muscolose i pantaloni e i boxer…
Dio il fratellino si è già indurito senza far niente… Mi stendo sul fieno in modo che Isabel può svolgere il suo lavoretto; Prende tra le mani il mio membro portandolo alla bocca rosea, la lingua che stuzzica la punta mi fa andare nel pallone più totale…
Quando mi ritengo più che soddisfatto, la prendo per i fianchi portandola sotto di me, penetrandola con forza entrando dentro di lei…
Una spinta, due, tre sempre più con velocità, mentre i nostri sospiri e le nostre mani vagano per i nostri corpi accaldati…
Sento il paradiso avvicinarsi sempre di più, l’apice del piacere e anche Isabel, da suoi sospiri e dal suo continuo ripetere il mio nome, sta per venire anche lei…
Pochi minuti, spingo ancora più forte fino a quando lei non grida con tutta la voce che ha, e io non sento il caldo liquido riempire la sua femminilità…
 
- Non vorrai rimanere tutto il giorno lì nuda – La guardo sdraiata sul fieno comodamente nuda, mi fissa con sguardo divertito e le sue labbra si curvano in un sorriso malizioso... Forse è troppo magra ma a me non interessa il suo aspetto fisico anche se non ha molto seno quant’altro... La amo per quello che è e nessuno potrà mai cambiarlo.
 
- Non saprei, se mi fai compagnia – Risponde maliziosa mentre io mi metto a trafficare con i miei jeans per rimettermeli, cosa alquanto difficile dato che inizio a saltellare per il boxe in preda al bottone bastardo che non si vuole allacciare... Lei comodamente sdraiata si guarda la scena ridendo, ancora nuda, cosa che se entra qualcuno pensa che stiamo girando un film porno.
 
- Sempre pronto per te, perché non vieni a dormire da me stanotte? – Le propongo allungandomi verso il pavimento e raccogliendo la camicia bianca che poco prima Isabel ha lanciato nella foga del momento... Inizio ad abbottonarla bottone dopo bottone mentre penso ai vari giochi che si possono fare prima di dormire dato che abbiamo la villa tutta nostra, come sempre.
 
- Dormire o intrattenerti con altre attività? – Centra il punto al volo lei, è troppo simile a me per pensare cose sconce senza che se n’accorga... E’ praticamente impossibile... Alzo lo sguardo su di lei e raccolgo i suoi jeans per terra lanciandoglieli nella speranza che si rivesta il più in fretta possibile.
 
- Se conosci altri modi per farmi divertire sono lieto di conoscerli – Rispondo con un sorriso sghembo aiutandola ad allacciarsi la maglia a fiocco dietro la schiena mentre lei si raccoglie i capelli in una coda alta velocemente per poi scappare da sotto le mie mani correndo a prendere gli stivali color beige.
 
- Ne conosco molti… Sicuro che posso venire? – Mi domanda per una volta seria, chinata per allacciarsi le stringhe degli stivali... Me lo domanda sempre se le è permesso entrare nella mia residenza... Sempre sorvegliata da guardie e cani e sopratutto antifurti che al passare di una foglia si mettono a suonare.
 
- Si, non c’è nessuno almeno ci facciamo compagnia – Mi allaccio anche io le All Stars nere ed esco dal boxe seguito da lei... La blocco contro il muro portando le mani all’altezza del suo viso e mi guarda sorridendo alzandosi leggermente sulle punte dei piedi come una ballerina, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
 
- Grazie... Sai, da quando è morto mio padre mi sento un po’ sola – Risponde con voce triste appoggiandosi al mio petto con la testa, mentre io la stringo in un abbraccio dolce per una volta... Lei non fa proprio parte di una famiglia benestante, suo padre è morto prima che compiesse 18 anni così abbiamo deciso, anzi ho deciso di assumere lei, anche per il fatto che è la mia ragazza.
 
- Lo so… Dai ora vado, gli impegni familiari mi aspettano – Mi stacco dall’abbraccio e la guardo intensamente negli occhi... Al solo pensiero che devo tornare a studiare e compilare carte su carte dividendo tutto in scaffali mi viene l’angoscia e la paranoia... Un normale 19 enne non dovrebbe essere costretto a tale vita.
 
- Ma non ti annoi? Sempre dietro a fogli di carta e impegni… Molto meglio i cavalli – Risponde riprendendo il suo dolce sorriso... Anche a me sarebbe piaciuto stare dietro ai cavalli, come amici e come compagni e non come di professione dato che i miei mi mandano di forza ad imparare il dressage nell’alta scuola in Spagna.
 
- Credimi l’avrei fatto anche io… Ci vediamo più tardi – Le do un ultimo bacio a fior di labbra avviandomi verso la mia macchina a passo spedito... Non ho proprio voglia di tornare in quelle quattro mura, da solo come un cane... I miei non si sono mai preoccupati di starmi accanto, prendevano una tata e mi affidavano a lei, quello che sono diventato è solo grazie ad altri non a loro che si fanno vivi ogni morte di Papa.
 
- A dopo principino – La sento ridere dietro di me mentre torna al suo beneamato lavoro... Almeno lei ama per quel poco che le da il suo lavoro... Avrei preferito anche io passare il tempo immerso nella natura, imparare dagli animali non dalle persone chiuso dentro ad una stanza... Sono dell’idea che loro insegnano di più.
 
- Antipatica – Rispondo salendo in macchina e accendendo il motore e guardando la mia ragazza rincominciare a pulire la scuderia da brava lavoratrice... Non se ne approfitta mai del fatto che io sia il suo ragazzo, il suo lavoro lo svolge con cura e perfezione, non c’è da lamentarsi su questo punto di vista.
 
Torno a gran velocità alla villa, come sempre silenziosa è immersa nel verde… Tutti i domestici sono a svolgere il proprio lavoro, chi alle cucine, chi si occupa della lavanderia, chi di pulire tutte le camere…
Tanta gente e nessun amico per me… Mi manca già Isabel e la sua compagnia…
 
- Buon giorno signorino, Passato una buona mattinata? - Mi saluta il  mio maggiordomo; Lo conosco da fin quando sono nato, organizza tutti i miei impegni; studio, sport, feste… Tutto quello che gira intorno alla mia noiosa vita. Vestito sempre impeccabilmente con il tipico smoking nero, sembra uno di quei pinguini del polo nord; Ma a differenza sua i pinguini almeno sono simpatici e carini.
 
- Molto piacevole - Rispondo educatamente, andando verso le cucine per prendere qualcosa da mettere sotto lo stomaco… Quando vado a cavallo dopo ho una fame da lupi… Albert non apprezza che vada nelle cucine personalmente, quando c’è qualcuno che può portarmi il cibo direttamente in camera, ma ho sempre odiato farmi servire e grazie al cielo Dio mi ha dato gambe e piedi da utilizzare.
 
- Sono contento per lei, dov’è stato? - Mi chiede mentre mi segue come un segugio attento ad ogni mia azione, ad ogni mio comportamento che poi riferisce come sempre ai miei genitori… Ormai sono abituato alla sua fastidiosa presenza che per me appare come un fastidioso ronzio di una mosca.
 
- A cavalcare - Rispondo chiaro e conciso… Apro la porta della cucina; Oddio cucina, si potrebbe definire un vero e proprio studio di cucina, dove lavelli, ripiani e utensili da cucina regnano sovrano… I cuochi sono all’opera per preparare il pranzo del giorno, mentre io mi fiondo nel frigo alla ricerca di qualcosa di fresco; Prendo la birra, la stappo e inizio a bere direttamente dalla bottiglia, sotto lo sguardo scrupoloso di Albert.
 
- Ah signorino è arrivata una lettera dei suoi genitori per lei - Comunica il pinguino porgendomi l’agenda con i miei impegni della giornata… La apro scorrendo la pagina del giorno, neppure un ora libera tutta per me… Ma chi ha mai chiesto tutti questi impegni? Sbuffo sonoramente, ricordandomi della misteriosa lettera dei miei genitori.
 
- Ogni tanto si fanno vivi… Che vogliono? - Chiedo annoiato più che mai… Non si fanno mai sentire, neppure per chiedermi se sono vivo o morto, sanno solo ricoprimi di regali per farsi perdonare delle loro ripetute assenze… Invidio Isabel che ha avuto una famiglia che le ha sempre voluto bene, e che non gli ha mai fatto mancare quello che ogni ragazzo desidera; L’affetto di una famiglia.
 
- Non saprei non ho l’abitudine di aprire la sua posta… Trova la lettera in camera sua - Mi risponde lasciandomi solo all’inizio dell’enorme scalinata; Salgo le scale dirigendomi verso la mia camera, rifugio da tutti, il mio luogo segreto.
 
- Grazie, a dopo Albert - Ringrazio il mio maggiordomo, per salire velocemente in camera e leggere questa benedetta lettera dei miei… Entro dentro la camera, chiudendola a chiave per non far entrare nessuno, e vedo la lettera svettare sulla mia scrivania… Mi avvicino ad essa prendendola tra le mani, aprendo la busta di filigrana e inizio a leggere il suo contenuto…
 

 

“Caro Kai,
Spero che tu stia bene e che i tuoi studi procedano per il meglio… Tra poco ci saranno gli esami d’ammissione per l’università e speriamo di ricevere notizie rassicuranti per il tuo futuro.
Conoscendoti hai sempre portato buoni risultati a casa rendendoci sempre orgogliosi di te…
A parte queste piccole raccomandazione da padre verso figlio, spero vivamente che il regalo di compleanno mio e di tua madre sia arrivato…
Abbiamo impiegato molto tempo per scegliere qualcosa che ti piace e al tempo stesso soddisfi le tue esigenze…
Abbiamo optato per un’Aston Martin Vanquish, ultimo modello uscito sul mercato che non tutti possono permettersi…
Fanne buon uso e mi raccomando sempre di rispettare il codice stradale…
Ti chiederai il motivo di questa lettera; pochi giorni fa durante il nostro viaggio io e tua madre abbiamo incontrato nostri amici di vecchia data,i
McKanzie; ti ricorderai anche tu di loro e della loro adorabile figlia…
Tu forse non lo sai, ma fin da piccolo, Aisha, è stata promessa in sposa a te per far si che le nostre due società potessero fondersi in un’unica…
Spero che tu ora capisca quanto per noi sia importante quest’unione, e che assolverai pienamente questo impegno come un degno Hiwatari.
Torneremo al più presto con Aisha in modo che possiate passare un po’ di tempo insieme per conoscervi meglio.

 

Un saluto, mamma e papà”

 

La mia condanna all’infelicità per l’eternità… Che ne sarà della mia dolce Isabel?

 

 

 

   
 
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