It’s too
late
Non
appena i tre ragazzi si materializzarono a Villa
Conchiglia, Ron prese
in braccio Hermione
e la portò all'interno della casa dove venne accolto
da Fleur che subito gli
indicò la stanza dove avrebbe
potuto adagiare la ragazza.
"Cos'è successo, Harry?"
chiese Bill correndo
incontro al moretto che aveva tra le braccia
il corpo senza vita di Dobby.
"Dove lo posso seppellire, Bill?"
domandò a
sua volta Harry senza
dar risposta alla domanda che
gli era stata posta.
"Vieni ti accompagno"fece l'uomo indicando uno spazio fra i cespugli.
"Hai una vanga?" chiese Harry.
"Ma sarebbe meglio farlo con la bac..."
"No! Voglio farlo come si deve"
Bill annuì e dopo avergli
portato ciò che aveva chiesto lo lasciò solo
capendo il bisogno del ragazzo.
Harry scavò a
lungo ferendosi le mani, ma sapeva che
ogni taglio, ogni vescica era un tributo a quel
elfo
che per salvarli aveva sacrificato la propria vita. E
quel dolore gli aiutava anche a reprimere il dolore che aveva provato
nel
vedere Ginny restare
con Malfoy,
chissà, forse non aveva perso tanto tempo e si era pure
fidanzata con lui, in
fondo Malfoy era
più carino di lui, questa l'aveva
sempre pensato!
Con quei pensieri finì di
scavare, poggiò il piccolo
corpo all'interno della buca e poi la riepì
con della
terra.Dopo pochi istanti
prese un
pietra e sopra vi incise queste parole
"Qui giace Dobby,
Un Elfo Libero"
Sentì dietro di lui i passi degli altri, ma non vi
badò finché, dopo che ebbe
pregato che anche quella piccola anima innocente fosse accolta nel
regno dei
cieli, si alzò e si voltò verso la "folla" che si
era formata dietro
di lui.
"Ho bisogno di parlare con Unci-Unci
e il signor
Olivander" disse con
convinzione.
"Ma Arrì..."
cominciò
Fleur.
"Non chiederei di parlare con loro se non fosse urgente"
spiegò il
moretto.
Bill annuì e
condusse lui, Ron
e Hermione dentro.
"CRUCIO" tutta la sua rabbia si riversava nella sofferenza della
ragazza che accasciata ai sui
piedi che gridava di
dolore.
"Ho sempre odiato l'impertinenza, Ginevra!CRUCIO!" la tortura
continuava sotto gli occhi di tutti i mangiamorte
che
non osavano proferir parola..
"CRUCIO"
Questa volta Ginny non
ce la fece a sopportare
un'altra maledizione e svenne.
Voldemort la
guardò soddisfatto e poi rivolse il suo
sguardo ad Astoria
"portala in camera sua e fai
in modo che non ne esca
più" ordinò alla biondina
che con un colpo di bacchetta fece levitare il corpo dell'amica,
seguita subito
da Draco.
Harry uscì
dalla camera del Signor Olivander
convinto di aver fatto la cosa giusta. Spiegò a Ron e Hermione
quello che aveva
intuito: Voldemort
aveva capito dove si trovava la
bacchetta di Sambuco, nella tomba di Silente che era stato
il suo proprietario, e che inoltre il quarto Horcrux
fosse nascosto alla gringot;
nella camera dei Lastrange
che non sapevano però in realtà cosa fosse
l’oggetto che gli era stato chiesto di nascondere. Detto questo li
lasciò con i loro dubbi. Era
arrivato il momento della
verità. Attraversò la casa e
il giardino e si diresse in riva al mare, lì nessuno
l’avrebbe
disturbato. Estrasse dalla tasca il diario di Ginny
e dopo che ebbe
pronunciato la parola
d’ordine, “Harry”,
quello si aprì.
Vide cadere un foglio di pergamena, lo raccolse e dopo averlo fissato
un
po’, cominciando ad avere paura del suo contenuto,
cominciò a leggere.
“Caro Harry,
se stai leggendo questa lettera allora vuol dire che ci siamo rivisti e che so che stai bene. La vita qui a Villa Malfoy non è proprio facile, ma fortunatamente Draco e Astoria mi stanno aiutando molto. A volte si sbaglia a giudicare le persone, anche loro come noi vivono una storia tormentata. Anche se mi manche tanti e vorrei essere accanto, ora che conosco quello contro cui stai combattendo, so di non potermi lamentare e vorrei evitare di farti soffrire ulteriormente con quello che ho da dirti. C’è un motivo per il quale non stò combattendo per scappare da Villa Malfoy. Devi sapere che Voldemort mi ha messo davanti a una scelta: o me o la mia famiglia. Cercherò di spiegarmi meglio, non avrei potuto lasciare la mia famiglia in balia del destino e quindi ho accettato di sposare Draco. Purtroppo non so perché Voldemort voglia che io mi sposi dato che lui non crede nell’amore ma era l’unica cosa che potevo fare, non sarei mai riuscita a perdonarmi se fosse successo qualcosa ai miei genitori o ai miei fratelli. Lì fuori, da qualche parte, c’è una ragazza migliore di me, che saprà darti cose che io non so darti, che ti amerà e che tu amerai come non hai amato nessuna. Io sono il passato e quello a volte sta bene dove sta. Guarda al futuro e sappi che di qualsiasi cosa avrai bisogno io ci sarò, quando tutto questo sarà finito. So che ce la farai e non hai bisogno di me, sei il ragazzo più bello, forte, intelligente, coraggioso e potrei andare avanti all’infinito ma non sarebbe il modo giusto per dimenticare il passato, anche se non credo di essere in grado di farlo. Ma sto dilungandomi troppo e tu sarai stanco di ascoltare le mie parole e starai odiandomi, non posso darti torto. Non dimenticare, Harry, guarda solo al futuro, il passato lascialo indietro…
Con affetto
Ginny
Harry rilesse più volte quelle righe e le lacrime scendevano sempre più in fretta fino a quando accartocciò il foglio zuppo e lo gettò in terra con furia. L’unica cosa che avrebbe voluto fare era tornare a Villa Malfoy e strappare Ginny da quel destino crudele, quello stesso destino che li aveva già fatti soffrire troppo. E pianse perché era l’unica cosa che poteva fare. Pianse perché non aveva saputo proteggerla, perché non l’avrebbe mai vista in abito bianco dirigersi verso di lui, perché non le avrebbe mai più detto “ti amo”, perché non l’avrebbe mai più baciata, perché sarebbero stati lontani per sempre e non l’avrebbe mai più stretta al petto per saperla protetta. Pianse perché si era reso conto troppo tardi che quella semplice cotta si era trasformato in amore, quell’amore che lo stava facendo soffrire, che li stava facendo soffrire. Ma era troppo tardi anche per piangere, era tardi per tutto. E se ci fosse stata Ginny allora le avrebbe gridato che neanche lui sarebbe stato in grado di dimenticare il passato. Le avrebbe gridato tutto il suo amore e allora sarebbe stato degno di morire ai piedi di quel nemico che l’aveva già precedentemente ucciso nell’animo.
FINE DICIASSETTESIMO CAPITOLO
Chiedo perdono, mi posto ai vostri piedi. Dopo tre settimane senza darvi notizie sono qui, con un grosso problema. Ho il pc intasato di virus, si blocca in continuazione e si spegne improvvisamente. Fortunatamente ora sono riuscita a postare in fretta e furia e non posso rispondere alle recensioni. Spero di poter ottenere il vostro perdono…
Baci
Ylenia