*Questa
fanfic contiene alcune scene di carattere violento e alcune relative al sesso.
Non sono particolarmente eccessive e descrittive, tuttavia chi pensasse di poter
non sopportare questo genere di situazioni, è pregato di non continuare a
leggere.*
Il morso del serpente
CAPITOLO
9
“Ginevra
mi serve viva e… vergine.”
Le
parole del Signore Oscuro, risuonarono per l’ennesima volta nella sua testa.
Era ormai un’ora, o forse di più, che se ne stava disteso sul letto a
baldacchino dei suoi appartamenti, ignorando le continue richieste di alcuni
colleghi, di uscire con loro a bersi un Whisky Incendiario.
Tremò
al solo pensiero di ciò che era accaduto appena poche ore prima.
Se
non fosse stato per l’intervento inatteso di suo padre… avrebbe fatto sesso
con Ginevra. Avrebbe continuato a sfiorarla, toccarla, baciarla… fino a quando
non l’avesse pregato di darle di più. Perché sapeva che sarebbe successo.
Era come una droga per lui, oramai. Da quando aveva assaggiato le sue labbra e
l’aveva sentita sospirare il suo nome, gemere parole incoerenti… si era
perso. In lei, e in quello che riusciva a provocargli il contatto con il suo
corpo.
E
Dio solo poteva sapere che cosa gli avrebbe riservato il futuro, qualora il
Signore Oscuro ne fosse venuto a conoscenza.
Appoggiò
le braccia sugli occhi, nascondendoli alla semi oscurità della camera. Una
fitta fastidiosa, all’addome, lo costrinse a cambiare posizione. “Maledetto
Lenticchia… pagherai anche questa.”
“Parli
da solo?!”
Draco
alzò gli occhi al cielo e maledisse la sua sfortuna. Perfetto! Gli mancavano
giusto i commentini pungenti e sarcastici di Zabini. “Che vuoi, Blaise?!”
“Ho
saputo che sei stato ferito.” Giunse immediatamente al sodo il moro,
arricciando le labbra pallide in un sorrisino compiaciuto.
Non
si erano mai amati particolarmente, loro due. Fin dai tempi della scuola c’era
sempre stato un grande rispetto ed un’accesa rivalità. Entrambi Serpeverde,
entrambi purosangue, entrambi ottimi elementi e fedeli servi del Signore Oscuro.
O quasi.
“...e
punito.” Marcò bene l’appunto, interrompendo qualsiasi tentativo di Draco
di parlare, mentre un guizzo particolarmente soddisfatto attraversava i suoi
grandi occhi blu pervinca.
Il
biondino serrò la mascella, stringendo la presa sulla coperta per reprimere il
nervoso. “Vedo che le notizie volano, qui al residence. Bene… un errore
capita anche ai migliori, specie a quelli che osano…
in battaglia. Ah già… ma tu cosa puoi saperne…”
Blaise
ridacchiò divertito. “Vero… è da un po’ che non combatto, però c’è
da dire che uso il mio cervello, Draco.” Disse, toccandosi la tempia col dito
indice. “E nonostante tutto resto uno della cerchia dei fedelissimi. Non lo
trovi… perfetto?!”
Il
tono da folle che aveva utilizzato, lo irritò. “Un perfetto alibi, per un
perfetto codardo… sì. Perfetto è il termine che più ti si addice.”
“Codardo
o no, quello ancora integro tra i due sono io.” Lo sbeffeggiò, prendendo a
giocherellare con la bacchetta. “Piuttosto… circola voce che te la fai con
una delle protette…”
A
quelle parole, Draco ebbe un sussulto impercettibile. Maledisse le lingue lunghe
dei suoi colleghi Mangiamorte, ma non si scompose, mantenendo il cipiglio altero
e distaccato di sempre. “Voci sbagliate. Non sono così ingenuo da rischiare
la vita, per una delle protette del Lord Oscuro. Ho donne ben più appetibili
che frequentano le mie stanze. A differenza di qualcun altro.” Lo sguardo
furbo e malizioso, si posò sull’ex Serpeverde.
“…Draco,
Draco, Draco… dovresti aggiornare il tuo repertorio. Stai diventando
banale.”
Il
giovane Malfoy appoggiò nuovamente la schiena sui cuscini di morbido raso nero,
e sorrise soddisfatto. “Meglio essere banale, piuttosto che infilarsi sotto le
gonne di una lurida mezzosangue.” Riaprì gli occhi grigi, sentendo qualcosa
premere contro il suo pomo d’Adamo. “Che c’è?! La verità brucia, Blaise?!”
Il
moro era stato velocissimo. Era scattato in avanti e con un’agilità inaudita
gli aveva puntato la bacchetta contro la gola. I denti digrignati e gli occhi
blu ridotti a fessura, esprimevano appieno tutta la sua collera. “…non
chiamarla a quel modo!”
Draco
spostò l’arma dell’altro con un gesto secco, inarcando un sopracciglio e
mettendo mano alla sua di bacchetta, nascosta sotto al guanciale. “E’ una
sporca mezzosangue e le do il nome che merita. Continua a sbatterti la tua
puttanella, Blaise… e non rompere i coglioni al sottoscritto.”
Un
ringhio nervoso sfuggì alle labbra del mago, mentre le dita della mano si
stringevano attorno alla bacchetta. Avrebbe voluto schiantarlo o peggio, là sul
suo letto… lasciandolo incapace di muoversi. Una luce strana attraversò il
suo sguardo e lo fece sorridere. “Attento a chi ti sbatti tu, piuttosto.
Potrebbe avere ripercussioni piuttosto gravi, sulla tua già cagionevole
salute… arrivederci, Malfoy.”
Blaise
infilò la porta e la richiuse alle spalle, nel frattempo che Draco, inviperito,
metteva mano alla sua arma e scagliava un incantesimo sull’uscio, cercando di
sfogare l’ira accumulata durante quella sgradita conversazione.
Chiuse
gli occhi, respirando a pieni polmoni e rilassando le spalle.
Dannazione!
Aveva bisogno di riposo! Non voleva certo che le sue condizioni peggiorassero o
non sarebbe riuscito a combattere nella prossima battaglia… e lui doveva
combattere. Aveva un conto in sospeso con un certo pel di carota.
Il
rumore della porta che si apriva, cigolando appena, lo fece imprecare. Ma che
diamine volevano tutti da lui?!
“Draco…
posso entrare?!”
…forse
però… la serata poteva prendere una piega inaspettata.
_____
Hermione
se ne stava accoccolata sulla poltrona del salotto di casa Black. Aveva le gambe
incrociate e coperte da un morbido pantalone di lino beige, e su di esse, aperto
e pronto ad essere consultato, quello che doveva essere il sesto libro della
giornata. In una mano, stringeva e ruotava una piuma, rovinata all’estremità
da numerosi morsi dovuti al nervoso. Una pergamena ingiallita e piena di
scritte, giaceva abbandonata sul bracciolo della poltrona.
Stanca
di tutte quelle ore di ricerca, la ragazza abbandonò la piuma nella scanalatura
del libro e tirò le braccia in aria, stiracchiando la schiena indolenzita. Si
lasciò andare con uno sbuffo sullo schienale e mugugnò qualcosa di molto poco
comprensibile.
“Finito,
per oggi?!”
Sobbalzò
sul posto, colta di sorpresa dalla voce del suo migliore amico. “Ron!
Accidenti, mi hai fatto prendere un colpo!”
Il
ragazzo dai capelli rossi inarcò un sopracciglio, grattandosi una guancia con
fare perplesso. “So di non essere così affascinante, ma addirittura
spaventarti così… mi sembra un po’ offensivo.” Scoppiò a ridere
sguaiatamente, sotto lo sguardo divertito di Hermione, che gli riservò una
linguaccia.
“Scemo…”
Lo apostrofò, riacquistando la postura composta sulla poltrona. “Sì, credo
di aver finito. Non ho trovato molto, ma mi sto dando da fare.”
Improvvisamente,
un profumo di dolci invase il soggiorno e il salotto. La maga dai capelli ricci
chiuse gli occhi e inspirò a fondo, passandosi la lingua sulle labbra.
“…qualcosa mi dice… che Molly ha preparato la torta di mele.” Sospirò
con tono sognante.
Adorava
quella torta. Era l’unico dolce che riuscisse a rilassarla dopo interminabili
ore di compiti e ricerche. Dischiuse gli occhi color caffè, per trovarsi di
fronte Ron che la osservava con una smorfia decisamente allegra.
“Che
c’è da guardare?!” Domandò arrossendo e gonfiando appena le guance come
una bambina, che è appena stata
colta a compiere qualche marachella.
Il
mago ridacchiò, puntandole addosso lo sguardo azzurro cielo. “Nulla. Hai
indovinato. Mamma sapeva che dovevi fare alcune ricerche importanti per
l’Ordine e ha pensato bene di prepararti il dolce per la merenda. Quasi
quasi… sono geloso… con me non ha mica tanti riguardi.”
“…forse
perché tu non fai nulla per meritarteli.” Lo canzonò, mostrando appena la
punta della lingua e scoccandogli un occhiolino.
Ron
si finse offeso. Curvò un angolo della bocca all’insù e sorrise beffardo.
“Ah ma davvero?! Scommetti che adesso ritiri tutto quello che hai detto,
signorina?!” Le chiese con voce bassa, alzandosi dalla poltrona di fronte alla
sua e avvicinandosi con passo felino.
Hermione
sgranò gli occhi e istintivamente arretrò verso lo schienale, schiacciandosi
contro il tessuto morbido del sedile. Le bastò guardare le mani alzate del suo
migliore amico per incominciare a ridere come una matta, bisbigliando qualcosa
che suonava molto come un “no… no ti prego… niente solletico… no
no…”
Ma
il ragazzo dai capelli rossi non sembrò per nulla turbato da quella supplica.
Quando le fu accanto la imprigionò tra il suo corpo e la poltrona e incominciò
a farle il solletico all’altezza della vita, godendosi con sguardo
compiaciuto, tutta una serie di mugolii e risatine disperate della ragazza. Non
l’avrebbe mai ammesso, specialmente a lei, ma era un vero e proprio piacere
torturarla a quel modo. Aveva un’espressione ed emetteva dei versetti che
avevano il potere di farlo sciogliere. Sì, non aveva dubbi. Le avrebbe fatto il
solletico in eterno, se avesse potuto.
“Basta
Ron! Ti prego… non-non respiro… ahahaha…”
Il
giovane Weasley sembrò soddisfatto, almeno per il momento e la lasciò andare,
incrociando le braccia al petto e osservandola contorcersi sulla poltroncina che
occupava, in preda ad una crisi di riso.
“…allora,
signorina?! Ancora convinta di quello che dicevi poco fa?!” Domandò con fare
provocatorio, arcuando le sopracciglia in maniera eloquente.
Sulle
labbra rosee di Hermione si distese un sorrisetto furbo. “Sì.”
Prima
che Ron potesse afferrarla di nuovo e farle il solletico, balzò via dalla sua
postazione e sgusciò in cucina, dove Molly stava preparando la cena e aveva
apparecchiando per la merenda. Con i capelli ricci spettinati, a metà sul viso,
il volto arrossato e il respiro affannoso per la corsa, toccò il tavolo in
legno massiccio e si voltò a
guardare la faccia sconvolta del suo migliore amico.
“Prima!
E… la prima fetta di torta è mia… così impari a farmi il solletico, brutto
antipatico!” Lo canzonò, prendendo posto accanto alla signora Weasley, che li
guardava intenerita scuotendo la testa.
Ron
mise le mani, strette a pugno, sui fianchi. “…ma sentila un po’ questa
sfacciata! Visto che fai tanto la superiore… verrai punita severamente.”
Hermione
posò la caraffa di latte fresco che c’era sul ripiano, dopo averne versato
una buona quantità nel bicchiere di vetro trasparente e lo guardò accigliata.
“Prego?!”
“Hai
capito bene! Sei obbligata… ad uscire con me, stasera! Pizza… e offro io,
naturalmente!” Fece con tono duro e cipiglio ostinato, prima di prendere posto
accanto a lei, aspettando la torta di mele.
Un
sorriso felice si fece largo sul volto di Hermione Granger.
_____
Ginevra
percorreva a passo svelto i corridoi che collegavano i vari appartamenti del
residence. Aveva ancora addosso la tuta da Mangiamorte, reduce da una riunione
col Signore Oscuro, che pareva non volesse terminare mai.
Draco
non si era presentato e a nulla erano valse le richieste a Malfoy Senior o a
Theodore, su dove si trovasse il ragazzo. Nessuno dei due aveva saputo dirle
niente al riguardo e l’idea che potesse essere peggiorato, la mise un po’ in
agitazione. In effetti, se quel damerino da strapazzo avesse sofferto un po’
per la ferita infertagli da suo fratello, lei ne avrebbe goduto parecchio. Ma…
qualcosa da un po’ di tempo era cambiato e complice ciò che era accaduto poco
prima, unito a un po’ di sana insensatezza tutta made in Weasley, l’ansia
era accresciuta e l’aveva portata a correre svelta lungo quei labirinti, per
andare ad accertarsi di persona delle sue condizioni.
Era
tutto il giorno che ripensava a quello che era avvenuto, o meglio, che non era
avvenuto nella camera da letto di Malfoy. Non riusciva a capacitarsi di come il
suo cervello e il suo corpo si fossero totalmente separati, trasmettendole
pensieri e sensazioni opposte. La sua parte razionale che la supplicava di
mollargli un ceffone e rimetterlo al suo posto e quella emotiva, che ancora
bruciava per le carezze e i baci di Draco.
Chiudendo
gli occhi, aveva ancora l’impressione di vederlo steso su di lei, con le sue
iridi grigie come un cielo autunnale fisse sul suo viso. I suoi capelli biondi
solitamente impeccabili, appiccicati alla fronte imperlata di sudore. Il suo
profumo speziato e pungente, capace di annullare qualsiasi pensiero coerente
avesse nella testa. Il fiato caldo e la voce roca, bassa, dannatamente sensuale.
Quelle mezze frasi sussurrate al suo orecchio. Le sue labbra, morbide e fresche
sulla sua pelle e la sua lingua – ma che diamine stava pensando?!
No.No.No.
Tutto ciò era sbagliato. Si era ripromessa sin da quando aveva messo piede
nelle schiere dei Mangiamorte di Lord Voldemort, che sarebbe stata alla larga da
quel viscido serpente. Sapeva di che cosa era capace, lo aveva sempre saputo.
Sin dai tempi della scuola. E se si era avvicinata a lui come una… pseudo
amica, non significava necessariamente che dovesse – sì insomma…
infatuarsene.
Sospirò
scuotendo la testa e si accostò alla porta degli appartamenti di Malfoy Junior.
Un enorme uscio scuro la divideva da quell’arrogante e presuntuoso ragazzino
viziato.
Le
sue mani si mossero veloci contro il legno e la maniglia in ottone, abbassandola
con cautela, provocando il minor rumore possibile. Non voleva certo rischiare di
svegliarlo.
Ciò
che giunse alle sue orecchie, quando la porta fu socchiusa, la paralizzò sulla
soglia. Dallo spiraglio appena aperto, poté chiaramente vedere la schiena nuda
di una donna.
Lunghi
capelli neri boccolosi e un corpo alto e statuario. Non c’erano dubbi.
Michelle
Quella
era la ragazza che aveva incontrato qualche tempo prima, in quello squallido pub
dove l’aveva portata Draco. Non poteva sbagliarsi. Riconosceva il tono di voce
più alto di un’ottava, quella stessa voce che -in quel momento- emetteva
gemiti morbidi e sconnessi.
Ginny
abbandonò le mani lungo i fianchi e deglutì. Nell’aria invasa dai sospiri di
piacere dei due amanti, si respirava un forte odore di… sesso.
Beh -si disse, dandosi mentalmente della sciocca- in fondo era ciò che
stavano facendo.
Lottò
contro se stessa per lasciare quel posto, per chiudere gli occhi a quella vista
che la nauseava. Sentiva lo stomaco contorcersi e la gola serrarsi. Un forte
capogiro la costrinse ad appoggiarsi nuovamente allo stipite esterno
dell’ingresso.
Eppure
più guardava la schiena nuda di Michelle, accarezzata dai lunghi capelli color
notte, muoversi in maniera regolare, al ritmo delle sue gambe strette al bacino
di Draco… più uno strano turbamento si faceva strada in lei. Annebbiandole la
ragione.
Guardò
ancora le mani del mago, poste sui fianchi formosi della ragazza, risalire e
sparire dietro il suo corpo flessuoso. Lo osservò gettare la testa indietro e
chiudere gli occhi, col respiro corto e la fronte corrugata, probabilmente
prossimo all’orgasmo.
Lo
sentì gridare, nello stesso istante in cui anche lei invocava il suo nome e
prendeva possesso delle sue labbra in maniera violenta, vogliosa.
E
non ce la fece più.
Sedette
a terra, con la faccia nascosta tra le mani e il battito cardiaco accelerato,
mentre la bizzarra consapevolezza che qualcosa in lei si era rotto, si faceva
reale e tangibile.
_____
La
luce aranciata del sole al tramonto, penetrò attraverso le sottili tende
bianche della camera da letto, risvegliando Harry Potter da un obbligato
sonnellino pomeridiano.
Da
quando lui e Ron avevano litigato, il tempo sembrava non voler passare mai.
Troppe volte si era ritrovato senza nulla da fare ed era stanco, di dover
attendere nuove missioni o turni di ronda con Remus o Sirius, da parte del
comandante Betrayal. Iniziava ad odiarlo quell’uomo e non sapeva dire perché,
ma era certo che il sentimento fosse reciproco. A partire dal gioco di sguardi
assassini che si lanciavano con piacere, quando venivano indette riunioni,
durante le quali non solo non si venivano a sapere sviluppi riguardo la faccenda
“Ginevra” o “diario”, ma si perdeva tempo. Assegnando turni di guardia
in zone pericolose a novellini senza spina dorsale e relegando gli Auror più
competenti a missioni stupide.
Non
si sarebbe di certo stupito se da un momento all’altro lo avessero richiamato
per salvare uno dei gatti della signora Figg.
Sbuffò
mettendosi seduto e passandosi una mano tra i capelli. Quella situazione stava
diventando davvero insostenibile. Ok, lo capiva. Aveva commesso un errore. Ma
quale essere umano non ne commette uno in tutta la vita? Ron aveva sotto al naso
l’amore della sua vita eppure sembrava far di tutto per non rendersene conto e
lui, solo perché aveva tradito la donna che gli riscaldava il cuore -ok, forse
era il caso di tralasciare il ‘solo’- doveva essere usato come punchball dal
resto della truppa? E tutto perché suddetta donna era la sorellina del suo
migliore amico.
No,
ok, non c’erano giustificazioni. Il suo comportamento era stato a dir poco
allucinante, ma era anche vero che lo sapeva, che ne era pentito e che
l’avrebbe raggiunta in capo al mondo se questo fosse bastato a farla tornare
indietro.
Peccato
che nessuno volesse capire che Ginevra tutto voleva, meno che varcare la
stramaledette soglia del numero dodici di Grimmauld Place. Pensavano davvero che
Draco Malfoy si fosse messo in contatto con lei, per puro caso? No, non lo
credeva possibile. E sì che aveva pensato a tutte le possibili spiegazioni,
senza però trovarne una adeguata e sufficientemente convincente.
Toc
toc
Decisamente
sorpresa, Harry si voltò velocemente verso la porta della camera. “Avanti.”
Chi diavolo poteva voler parlare con lui? In quella casa metà delle persone lo
ignoravano bellamente, mentre l’altra metà -per quanto ne sapeva lui- a
quell’ora doveva essere a lavoro.
La
figura di Luna Lovegood, con la sua classica aria spaesata e fuori dal mondo,
entrò un po’ titubante, fissandolo coi grandi occhi grigi sbarrati. “Ti
disturbo, Harry?!”
“No,
entra pure… mi sono appena svegliato.” Fece conciliante, reprimendo uno
sbadiglio poco signorile ed educato e sorridendole, per quanto l’aria ancora
assonnata potesse permetterglielo. “Che succede?!”
Luna
si spostò una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio e abbassò lo
sguardo verso l’enorme borsa, che portava a tracolla. Uno strano pezzo di
stoffa verde marcio, con decorazioni e pendagli di tutti i tipi. “Ho trovato
questo…”
Il
mago inarcò un sopracciglio, allungando una mano verso il tomo che l’amica
aveva estratto dalla borsa e gli aveva porto. “Cosa sarebbe?!”
La
ragazza guardò fuori dalla finestra, prendendo un ciuffo della chioma bionda su
un dito e arrotolandolo con aria distratta. “…credo sia uno dei libri che
stanno cercando Hermione e Ron. L’ho trovato nella vecchia biblioteca di casa
Black, l’altro giorno… c’era una strana tana di Doxy e-”
“Aspetta…”
La interruppe Harry, improvvisamente interessato, dopo aver aperto e sfogliato
le prime pagine di quel libro dalla copertina marrone scuro. “Era in
biblioteca?! Nella libreria personale di casa Black?!”
Luna
riportò l’attenzione su di lui, annuendo piano. “Ho pensato di andare ad
avvisare Hermione, ma quando sono scesa, Molly mi ha detto che lei e Ron erano
usciti e quindi…”
“…l’hai
consegnato a me.” Sorrise compiaciuto il mago. Un lampo di soddisfazione
attraversò i suoi occhi verdi. “Grazie. Lo consegnerò io agli altri.”
La
bionda afferrò saldamente la bretella della borsa e ricambiò il sorriso.
“Io… allora vado. Ci vediamo a cena, Harry.”
Il
mago ricambiò il saluto velocemente e con altrettanta fretta riaprì il libro,
tornando a sfogliare le pagine che aveva intravisto durante la prima lettura.
Qualcosa… una frase, per la precisione, lo aveva colpito.
Lo
avrebbe consegnato ad Hermione e Ron, certamente, ma prima avrebbe svolto
qualche indagine per fatti suoi.
_____
Ginevra
era ancora lì, seduta sul pavimento di quei corridoi sudici, quando il sole
tramontò del tutto. Non c’era differenza in quei luoghi bui e tetri,
comunque.
I
gemiti e i sospiri erano cessati da un po’ di tempo. Aveva atteso, immobile,
come una bambola rotta, sino a quando i due non avevano placato la loro lussuria
e si erano -perlomeno così immaginava lei- addormentati. Aveva ascoltato in
silenzio il loro piacere e ne era stata trafitta.
Se
uno dei suoi pensieri infelici, era stato quello di aver provato gelosia, lo
aveva cancellato dalla sua testa. Nonostante ciò, però, tornava insistente,
martellante nella sua mente come un chiodo fisso. Ma no… forse era solo
questione di orgoglio e puntiglio.
Fino
a qualche ora prima le mani di Draco vagavano sul suo corpo e ora che lei non
era lì, disponibile a sfogare i suoi bisogni, aveva accolto nel suo letto quella.
Fu
disgustata di se stessa e di ciò che stava pensando.
Non
si era neppure accorta che aveva pianto, fino a quando non aveva passato la
manica della tunica sulle guance e aveva visto gocce trasparenti bagnarla.
Ridicola… era solo una bambina ridicola. Ecco cos’era.
Sentì
dei passi, lontani, poi sempre più vicini, ma non ci badò più di tanto.
Voleva che chiunque fosse andasse via, che la lasciasse alla sua confusione. Che
la lasciasse in pace. Quando due braccia forti e robuste la sollevarono da terra
e alzando la testa, si ritrovò a pochi centimetri da un volto pallido e bello,
coi serici capelli biondi appena scompigliati e due occhi chiari e profondi. Le
sorrise incoraggiante, baciandole una tempia e la guancia, ad asciugare le sue
lacrime.
“Ginevra…”
Ginny
pianse di nuovo, gettandogli le braccia intorno al collo e baciandolo a fior di
labbra. Si accoccolò contro il suo petto e cercò di rilassarsi, cullata dalla
sua fragranza fresca e pulita. “Theodore…”
Continua...
Note
dell’autrice:
ok, se mi lasciate spiegare…
forse… [Luna guarda le lettrici, armate sino ai denti, che avanzano.] ma se
mi uccidete io come la continuo la storia?! Proprio ora che ho ritrovato
l’ispirazione!! E su, fate le brave ^^
Piega
inaspettata in questo capitolo eh?! Ebbene sì, il nostro Dracuccio (non
chiamarmi così -.- ndDraco zitto, non hai diritto di replica -.- ndGinny
giusto ndLettriciInferocite miao…
ndDraco) ha trovato conforto tra le braccia della dolce Michelle e Ginny…
beh Ginny ha tutto il diritto di farsi coccolare un po’ da Theo no?! E che
cos’è quella sensazione? Si tratta veramente di orgoglio femminile oppure
finalmente la nostra Ginevra ha aperto gli occhietti e si è resa conto di
cosa prova per il bel Malfoy?! Chissà… ed Harry? E Ron? Hermione? Che
combineranno con la storia del diario?! Ehhh ^^ Tempo al tempo, intanto mi darò
da fare ad aggiornare UANB ^^ Il quarto capitolo dovrebbe arrivare ad inizio
settimana prossima, salvo imprevisti ^^
Passiamo
ora ai ringraziamenti. *-* Vi adoro, lo sapete, vero?! ^^
_Kristel_:
grazie
mille per i complimenti…e scusa per l’abnorme ritardo
dell’aggiornamento… ^^’ Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto… ^^
Oryenh:
adori ancora
Blaise? Io spero vivamente di sì… perché ancora non si è svelato molto
sul passato/presente/futuro di questo personaggio. Si è capito solo che fa il
doppio gioco e… d’altronde, come dargli torto?! Preparate le armi per
Michelle?! Mi raccomando eh! Conto su di te ^^
Marcycas
– The Lady of Darkness: ehm
ecco… ora come ora… più che con me, io me la prenderei con la morettina
tutta curve che ha insidiato il letto di Draco. Una nuova Beatrice è nata! (e
io la uccido! ndLadyFestosa fa’
pure -.- ndLuna&Ginny)
Serendi:
ovvio!
Sempre w DracoxGinny! Sono una coppia assolutamente adorabile ^^ a mio modesto
parere =P
Erda:
grazie mille
dei complimenti. Sei sempre gentilissima e mi dispiace un casino di aver
tardato così tanto ad aggiornare… ma quando prendono le crisi
d’ispirazione e la mancanza di tempo… è tragica ç_ç
JalyChan:
ahhh
io non saprei che fare senza le tue recensioni ^^ Adoro il modo in cui tieni
in pugno i Malfoy, brava, così si fa!! ^^ (ma… ma…
ndLuciusAncoraDolorantePerIlPosacenere)
ScarletBlood:
lo so, lo
so… appena vedrai l’aggiornamento (se lo vedrai :P) griderai al miracolo
^^ e pensa che ho quasi pronto l’aggiornamento di UANB XD Tremendo!
Kagura:
accontentata
^^ eccoti qui il nuovo capitolo… fammi sapere che ne pensi eh! ^^
Opalix:
*me molto
lusingata dai tuoi complimenti* è un onore ricevere simili incitamenti da
un’autrice brava come te ^^ Spero che continuerai a seguire questa storia e
a dirmi cosa ne pensi ^^
Cass93:
dai! Meglio
tardi che mai no?! Adesso hai anche un nuovo capitolo da leggere, così mi
dici se vuoi ancora uccidere Harry XD tanto non sei l’unica, tranquilla ^^
Lily90:
in effetti
della verginità di Ginny io non ho mai parlato. Chissà! Potrebbe esserlo,
come anche no. In fondo storie ne ha avute eh! Ti ringrazio per i complimenti
e spero di non aver deluso le tue aspettative con questo nuovo capitolo. ^^
Attendo di sapere…
Mi
raccomando... recensite ^^