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Autore: oblivionC    07/01/2015    0 recensioni
In quel momento, l’idea che Hogwarts esistesse per davvero le sembrò così reale da riuscire a farle mettere da parte il suo scetticismo e credere in quella piccolissima possibilità... In fondo niente è impossibile.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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— » Piccola, ma necessaria parentesi:
Si tratta del continuo della pagina precedente, non di un capitolo a sè.

 



Dopo quel giorno, la vita di Hermione cambiò totalmente. Venne catapultata in un universo narrato dalle leggende e dai miti, dai romanzi e dalle storie per bambini.
La magia era ovunque e la percepiva.
Diagon Alley fu la prova che aspettava e che, in cuor suo, desiderava avere.
Gioiosa, euforica e tremendamente curiosa, entrò in ogni locale a lei consentito. Osservava con attenzione e meraviglia qualunque cosa e i suoi genitori non le impedirono nulla. Erano felici: felici di vedere la loro figlia contenta come non mai. Andarono in ogni negozio segnato sulla lista e videro le cose più strane. Dai pentoloni, ai rospi domestici, dagli stravaganti vestiti indossati dai passanti, ai gufi svolazzanti sopra le loro teste.
Hermione non dava segno di stanchezza, era energia pura.

« Ci manca solo.. Una bacchetta! Oh, mamma, avrò una bacchetta! »
« Aahaha, chissà se potrà essermi utile in qualche lavoretto domestico… Mi scusi? »
« Mi dica. »
« Sa dove possiamo trovare una bacchetta? E’ la prima volta per mia figlia .. E per noi. » disse sua madre, sorridendo.
« Beh, Olivander naturalmente! » rispose il mago, ricambiando il sorriso.
« Grazie infinite! »

« Adesso cerchiamo questo Olivander.. » e prese per mano Hermione.
« Caro, vedi qualche insegna? »
« Sto cercando tesor—Oh, eccolo lì! »

Hermione si alzò sulle punte per cercare di sbirciare. Facendosi spazio tra la folla, intravide un enorme insegna con su scritto “Olivander”.
« Sì, sì, è lui! » esclamò, non si era mai sentita così.

Arrivati davanti alla vetrina, Hermione cominciò ad avvertire una leggera ansia. Provò a nasconderla, non voleva far preoccupare i genitori. Strinse la mano a sua madre e prese un bel respiro.

« Pronta? » le domandò il padre.
« Sì! »

Varcata la soglia, non c’era nessuno al bancone. Si guardò un po’ in giro, cercando di intravedere qualcuno. Avanzò di qualche passo e si fermò proprio davanti al banco del negoziante. Le pareti erano tappezzate da scaffali e mensole, tutte completamente piene di scatoline strette e lunghe fino al soffitto.
« C’è nessuno? » esclamò la madre.
Immediatamente, sbucò qualcuno da dietro una fila di mensole polverose.

«Buongiorno. Perdonatemi se non vi ho sentito entrare, ero a sistemare alcune cose sul retro. Immagino siete qui per ritirare una bacchetta. »
« Esattamente, ci hanno detto che qui potevamo trovarne una. Sa, non siamo molto pratichi di queste cose, è stata una sorpresa un po’ per tutti, soprattutto per nostra figlia. »
« Oh, beh, sarò lieto di accontentarvi. Venga signorina, si avvicini. »

Hermione era nervosismo, ansia, curiosità e timore. Si mosse lentamente verso il bancone e arrivata lì non aveva la minima idea di cosa dire. Guardò speranzosa il negoziante che, a giudicare dal colore dei capelli, non era così giovane.

« Non ti preoccupare, la bacchette non mordono. Possono creare qualche guaio, ma nulla di irrimediabile.. » le disse, incoraggiandola con un sorriso.
« Allora, vediamo un po’.. ». Osservò attentamente Hermione per qualche istante – lei era immobile come una statua – poi si diresse verso uno scaffale ed estrasse una delle tante scatole riposte.

« Proviamo con questa. » Tirò fuori la bacchetta e la porse ad Hermione.

Capì di essere davvero nervosa quando vide la sua mano tremare mentre afferrava la bacchetta. “Calmati, è solo un pezzo di legno!” pensò, cercando di auto controllarsi. Guardò quell’oggetto con estrema curiosità, emanava una strana sensazione, quasi le pizzicavano le dita nel toccarla.

« Avanti, muovila! »

Hermione ubbidì a quell’ordine e mosse lentamente la bacchetta. Senza volerlo, la diresse verso un vaso poggiato sul pavimento e quello esplose in mille pezzi.

« Oh, sono mortificata, non vole— » Esclamò, osservando i cossi sparsi per terra.
« No, tranquilla, sono cose che capitano. Vuol dire che non è adatta a te. » Disse, sorridendole.
« Mi scusi.. » e riconsegnò la bacchetta.
« Mmmh, forse ci sono andato vicino. »
Qualche minuto dopo, Olivander riemerse da dietro alcune mensole con una nuova bacchetta tra le mani.

« Questa dovrebbe essere quella giusta. Sai cosa devi fare. »

Hermione si limitò ad annuire e, con un filo di paura, la mosse delicatamente. Questa volta nulle venne infranto o distrutto. Una sensazione del tutto diversa alla precedente invase la sua piccola mano, intensa, piacevole. Come se un flusso di calore di natura ignota le fosse penetrato nella pelle e, una volta raggiunto la spalla, espanso per tutto il corpo.

« Direi di aver indovinato, non lo pensa anche lei? »
« E’.. E’ davvero strano.. Cos’è? »
« Sintonia. » Si limitò a dire, insieme ad un sorriso.

Usciti dal negozio, provava ancora quella sensazione, ma con minore intensità, come fosse una rimanenza.

« Per un attimo ho avuto paura per la mia incolumità. » Disse il signor Granger con tono ironico.
« Abbiamo finito! La lista è completa. Sei pronta per Hogwarts, tesoro? » le domandò sua madre.
« Sì mamma, sono pronta. »




 
   
 
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