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Autore: ToscaSam    07/01/2015    2 recensioni
"Slices of life" è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico. Tutte popolate anche dai giovani maghi della nuova generazione.
L'ordine in cui appaiono è il seguente:
- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
- Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey
- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Audrey/Percy, Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non avevo mai conosciuto Draco malfoy, che sarei io'
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Slices of life è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico.
 

- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
- Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey
- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
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Ron e Hermione Weasley
I "Non Grifondoro"


Avevano atteso quella sera per molto tempo e anche se fingevano di essere a loro agio, Ron e Hermione erano piuttosto nervosetti. Si aspettavano un resoconto completo di tutto quello che era avvenuto a Hogwarts da settembre fino al giorno prima. Hermione era stata in agitazione tutta la mattina e quando Ron aveva annunciato che si sarebbe diretto a King’s Cross per prendere Rose, era entrata in uno stato di paranoia che le aveva impedito per un pezzo di mettersi ai fornelli per preparare la cena.
Anche Hugo era felice di rivedere sua sorella, che durante la sua assenza gli aveva spedito centinaia di affettuosi gufi.
Adesso erano tutti finalmente seduti a tavola, a consumare la prima cena insieme da dopo che Rose se n’era partita per Hogwarts.
« E insomma stai molto con Albus?» Chiedeva Ron, quasi interrogandola:  « … e con James?»
« Si, papà». Rose rispondeva con aria un poco scocciata e si riempiva il piatto di zuppa.
« Ti piace, tesoro?» Domandò Hermione, notando l’appetito della figlia.
« Si, molto. Anche se a Hogwarts ci sono tutti i giorni centinaia di cose nuove e saporite!» rispose con aria sognante.
« Mi auguro che tu non abusi troppo di tutta quella roba» riprese Hermione con una lieve increspatura fra le sopracciglia: « … voglio che tu sappia che è opera di ore e ore di lavoro di Elfi Domestici!»
Rose sapeva che, quando sua madre assumeva quel cipiglio e parlava di quegli argomenti, era meglio non lamentarsi e soprattutto non dare cenni di disinteresse, così evitò di sbuffare e da un’occhiata furtiva a suo padre, le parve che anche lui facesse altrettanto.
 Padre e figlia si riempirono la bocca di pane e zuppa e lasciarono che Hermione facesse un soliloquio nel quale ricorsero parole come “lavoro da schiavi” e “ne ho liberati un po’ quando ero studentessa”.
Anche Hugo pareva annoiato di quei discorsi, così, per aggiungere un po’ di pepe alla serata o solo per punzecchiare la sorella, disse:
« E hai trovato un fidanzato, Rose?».
A Rose si arrossarono di punto in bianco le orecchie, tanto che nessuno si sarebbe stupito di vederne uscire fumo. Ron si strozzò con il boccone e iniziò a tossire con foga.
Hermione parve un po’ seccata di essere stata interrotta nella sua campagna sui diritti delle Creature Magiche, ma riversò il disappunto verso il bimbo seduto vicino a lei:
« Hugo, questi sono affari di Rose!»  disse convinta.
« Come sarebbe?» sbottò Ron, paonazzo, riprendendosi dalla tosse.
Rose riemerse dal proprio rossore e biascicò: « In ogni caso, non ho nessun fidanzato»
« E vorrei anche vedere!» concluse suo padre, tamponandosi le labbra con un tovagliolo. Rose parve sinceramente offesa e assunse una dignitosa aria di sdegno. Continuò a mangiare la sua zuppa lanciando occhiatacce a Hugo, che se la ridacchiava sotto i baffi, lieto per essersi inventato una storiella che aveva sortito così grande successo.
Hermione tentò di cambiare discorso:
« Hai qualche nuova amica, nella Casa?»
Sua figlia parve sollevarsi un po’ dal malumore e rispose tranquillamente: « Beh si, c’è Theresa Bunby e anche Cornelia Leann che è al secondo anno e fa la Cacciatrice nella squadra».
Hermione fece qualche domanda per capire chi fossero i genitori delle amiche di Rose, quando Ron (che pareva immerso in nebulosi pensieri) sbottò:
« E hai anche qualche amico? Oltre Albus e James, intendo»
« Santo cielo, Ron! » Hermione alzò gli occhi al cielo.
« Rispondimi, Rose!»
« Oh, papà, è ovvio che ho anche amici maschi! Non è che sono in un college femminile!» la ragazzina con ispidi capelli rossi mandò giù il boccone con una sorsata d’acqua, con aria infastidita.
« Tutti di Grifondoro, spero!» ruggì Ron, deciso a non mollare l’argomento. Subì un’occhiataccia identica sia da Rose che da Hermione.
« Dovrei parlare solo con quelli della mia Casa?» replicò la figlia, esasperata.
« Fammi qualche nome … dei tuoi amici non in Grifondoro. Di quelli mi fido, e poi sai com’è, ci sono Albus e James che li tengono d’occhio …»
« Per la barba di Merlino, Ron!» Hermione tentò di fargli cambiare discorso ma Ron fu irremovibile.
« Rispondi a tuo padre, Rose» disse lui rivolto alla figlia.
Rose sospirò e iniziò a fare mente locale di tutti i maschi non di Grifondoro con cui era in rapporti amichevoli:
« Vediamo … c’è Alexander Finnegan, di Tassorosso, poi Francis Rucundus anche lui di Tassorosso. Poi sono un po’ amica anche di Gilbert Morrison e suo cugino, di Corvonero. Abraham Dallas, di Tassorosso pure lui. Scorpius Malfoy, di Serpeverde e …»
Ron si soffocò di nuovo, stavolta con l’acqua.
« Scorpius Malfoy?! Rose stai scherzando?»
Rose parve stupita: « Perché?» disse sgranando i suoi grandi occhi color nocciola.
« Ti proibisco di frequentarlo! Non ci si può fidare di lui, è un infido!»
« Oh, ma papà, è così carino».
Ron sbiancò e anche le sue orecchie si infiammarono. Aprì e richiuse la bocca diverse volte, incapace di parlare. Hermione nascondeva un sorrisetto isterico. Hugo era silenziosamente soddisfatto.
« Cosa diavolo vuol dire che è carino?» abbaiò Ron, infine.
Rose non concepiva tutta quell’aggressività ed era sempre incredula quando rispose:
« Vuol dire che è un ragazzo simpatico e gentile, papà»
« Ci scommetto proprio!»
« Ma perché dici …? »
« E tu quando lo frequenti, èh, Scorpius Malfoy?» le disse come se la stesse accusando.
Rose tenne gli occhi ancora ben sgranati, ma in un gesto molto simile a sua madre, si ricompose in fretta e parlò con disinvoltura: « Direi tutti i martedì e tutti i giovedì» concluse, fiera.
Ron pareva aver perso il senno: «Cosa … come … cosa … ma … perché … come …»
« Sono i giorni in cui ho Pozioni, papà. E Grifondoro frequenta Pozioni insieme a Serpeverde» rispose Rose ora sprezzante.
« Si, ma … ma … questo non ti dà il diritto di avvicinarlo. Cosa … cosa vuole generalmente da te?»
Rose fece un risolino isterico: « Generalmente mi chiede se gli passo un ingrediente dalla dispensa» parve soddisfatta della sua risposta, poi aggiunse: « una volta mi ha passato il compito, perché mi aveva vista impreparata (oh, mamma, avevo studiato Trasfigurazione tutta la sera e mi ero dimenticata di Pozioni!). Mi ha praticamente salvata da una D assicurata. E visto che ho risposto bene, quel giorno, il professore mi ha pure dato cinque punti per la Casa! Se non mi avesse aiutata Scorpius …»
« Avresti preso quel che ti meritavi! Grifondoro significa coraggio! Devi essere responsabile di quello che fai! Non devi farti aiutare dal primo che capita, men che meno da uno di Serpeverde, men che meno se ha il cognome Malfoy!».
Ron aveva il tono di uno che non accetta repliche e chiuse l’argomento con teatrale importanza. Hermione sospirò e decise che lo avrebbe raddolcito più tardi. Rose, dal canto suo, era sempre irritata, decisa più che mai a diventare amica di Scorpius Malfoy.
  
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