Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kimly    07/01/2015    5 recensioni
Gli anni ad Hogwarts di Fred, George ed Angelina.
Gli anni in cui hanno affrontato battaglie e prove difficili, riuscendo a superarle.
Ma anche gli anni dei cambiamenti e della nascita di sentimenti dapprima sconosciuti.
Questa è la loro storia, la storia del gruppo "F.A.G" e dei loro amici.
[Personaggi principali: Fred e George Weasley, Angelina Johnson, Alicia Spinnet, Lee Jordan, Oliver Baston e Katie Bell]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Katie Bell
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 48 parte 2

-E anche quest'anno è quasi finito.- disse Katie, sfogliando distrattamente il libro di Storia della Magia che aveva di fronte -Di solito cosa fate voi durante le vacanze estive? Io sono sempre con i miei, ma possiamo vederci ogni tanto. Sempre se vi va, eh, non vorrei che pensaste...-

-Merlino, Katie, ci fai rispondere?- la interruppe Alicia, seduta di fronte al suo specchio, intenta a tastare qualche prodotto per la pelle -Ahh, come mi sono ridotta. Un anno che ti ho vicino e già parlo come te.-

Angelina, sdraiata a pancia in giù sul suo letto, lanciò un'occhiata divertita a Katie che sorrise.

-Scusami.-

-Cosa stavi dicendo?- ironizzò Alicia, voltandosi verso le amiche e poi ammiccando -Giusto, cosa facciamo durante le vacanze. L'anno scorso non abbiamo fatto granché. Dove siamo andati, al lago? Un vero disastro.-

-Lee l'ha fatta cadere in acqua... vestita!- commentò Angelina, facendo ridere Katie.

-E l'ha fatto di proposito.- chiarì Alicia -Giusto per farti capire che non sono solo io l'unica a provocare.-

-E i gemelli stavano per affogare Oliver, ricordi?- continuò Angelina e Alicia annuì.

-Bei ricordi.-

Katie le lanciò un cuscino e rise.

-Povero Ollie!-

Angelina e Alicia si scambiarono un'occhiata.

-Povero Ollie?- chiosò Angelina, sorridendo a Katie che arrossì -Senti, pulce, dicci la verità, non è che hai preso una cotta per un ragazzo, vero?-

-Alto, bello ed estremamente tonto. Senza contare quel suo piccolo difettuccio di adorare il Quidditch. Hai qualcuno in mente che risponda a queste credenziali?-

Katie arrossì e scosse la testa.

-Non ho preso alcuna cotta.-

Katie era seduta ai piedi del letto di Angelina che allungò una mano per scompigliarle i capelli.

-Katie, a noi puoi raccontare qualsiasi cosa, lo sai. Non ti prenderemmo mai in giro.-

-Parla per te.- ironizzò Alicia e questa volta fu Angelina a lanciarle un cuscino.

-La mamma ha ragione, pulce. Siamo dalla tua parte.-

Katie le fissò, imbarazzata da quella situazione e annuì.

-So che sono senza speranze. Voglio dire, lui mi vede come una bambina, come se fossi sua sorella minore e non potrà mai vedermi in nessun altro modo.-

-Non è detto!- puntualizzò Angelina, ma Alicia aveva alzato un sopracciglio, scettica come sempre.

-Ricordate quando mi avete fatto vedere la prima ragazza di Oliver?- Katie sospirò -Sembra già una donna. È alta, formosa e molto matura per la sua età. Sono quelle le ragazze che gli piacciono, non quelle come me.-

-Cioè?- chiese Alicia, pronta a difenderla -Adorabili e con il sorriso sempre sulle labbra?-

Angelina sorrise per le parole dell'amica e continuò.

-Oliver ti adora, Katie. E magari adesso ti vede solo come una bambina, ma non pensare che lui sia tanto più maturo di te solo perché è più grande.-

-Vero. È scientificamente provato che i ragazzi maturano molto più tardi rispetto alle ragazze. Tra qualche anno avrai superato di gran lunga quel tonto di Oliver, vedrai. E magari sarà lui a correrti dietro.-

-Lo dici, ma non lo pensi.- la accusò Katie, ma gli occhi sorridevano e infine tutto il suo viso si aprì in un sorriso -Secondo voi mi esporrei troppo se gli facessi un regalo?-

-Il suo compleanno è passato da un pezzo. È stato a febbraio.- precisò Alicia, che aveva una memoria imbattibile.

-Lo so! Un regalo da amici, intendevo.- Katie arrossì -Per il meraviglioso anno che ho passato.-

-Grazie per la considerazione.-

-Alicia.- la rimproverò Angelina, scuotendo la testa -Non essere territoriale.-

-Non sono territoriale, sono solo onesta. Credo di aver dato più io a Katie rispetto ad Oliver. Sono io qui a meritare un regalo, visto che sopporto Lee Jordan dal primo giorno!-

Le due amiche risero e Katie corse ad abbracciarla.

-Ehi, che fai!?-

-Si chiamano abbracci, Alicia, e servono a trasmettere il nostro affetto alle persone.- Katie le diede un bacio sulla guancia -Ti voglio bene, Alicia Spinnet.-

La ragazza si imbarazzò, ma non perse il suo cipiglio deciso.

-E ho fatto un regalo a tutti voi perché ho passato dei fantastici momenti con il gruppo. Piano piano siete diventati importantissimi. Però non so proprio cosa regalare ad Ollie. Vorrei fargli qualcosa che gli faccia capire quanto ci tengo.-

-Troveremo qualcosa, tranquilla.- disse Angelina, alzandosi e allungando una mano verso le sue due amiche -Insieme possiamo anche trovare un regalo che svegli Oliver Baston.-

-Credo che potresti regalargli qualsiasi cosa.- ammise Alicia, raggiungendo Angelina con Katie -Da te accetterebbe tutto. Forse salterebbe anche un allenamento se glielo chiedessi.-

-Ora non esageriamo.- Katie scosse la testa, nascondendo il viso dietro le mani -Non ci tiene così tanto.-

-Beh, forse ora no, ma faremo tutto il possibile per fargli cambiare idea.-

Angelina guardò Alicia che annuì e Katie, sbirciando con le mani ancora sul volto, si sciolse in un sorriso felice.



Oliver sorrise a Katie, che stava addentando un muffin al cioccolato e stava spargendo briciole ovunque.

-Di chi è sciata l'idea dei muffffffin?- domandò lei -Sciono buonissimi.-

-Li ho preparati io.- ammise Angelina, poi diede un'occhiata al gruppo -Ragazzi, quando sarà finita la guerra voglio fare una vacanza con voi.-

-Quando avevamo quindici anni non c'era nessuna guerra.- la accusò Lee, facendola sorridere -Una penalità per te, Angie.-

-Se dovessimo segnare le penalità, tu saresti già a due, anche tre.- chiarì Alicia e tutti risero.

Lee fu veloce a replicare.

-Ti vorrei ricordare che se non fosse stato per me, tu saresti ancora quella silenziosa e altezzosa.-

Alicia lo guardò, provando a capire cosa intendesse.

-Ti provocavo perché mi stavi antipatica, ma anche per avere una tua reazione.-

-Insomma, se non fosse stato stato per Lee, ti saresti aperta molto meno nei nostri confronti.- chiarì Angelina, facendo annuire Katie e George.

-Beh, se vogliamo rinfacciare.- iniziò Alicia con un sorriso dispettoso -Angie, tu non avresti questo soprannome se non fosse per me.-

-Strano però.- se ne uscì Fred, cosa che fece quasi sobbalzare George -Possibile che nessuno, prima di Alicia, ti abbia mai chiamato con un diminutivo? Neanche i tuoi genitori?-

-A loro piaceva il mio nome per intero.- Angelina fece spallucce -E nemmeno voi tre mi avevate mai chiamato in un altro modo.-

Lee e i gemelli parlarono nello stesso momento.

-Ti conoscevamo da poco! Non sapevamo come volessi essere chiamata.- disse George.

-A me piaceva il tuo nome intero!- esclamò Lee, guadagnandosi un'occhiatina da Alicia, che, accanto a lui, udì bene la frase.

-Angie poteva anche essere il diminutivo di Angela e tu non ti chiami Angela!- Fred fece in modo di farsi sentire molto di più rispetto agli altri e, dopo un secondo di assoluto silenzio, tutti scoppiarono a ridere sonoramente.

-Angela non è così brutto come nome.- sentenziò Oliver e Angelina scosse la testa.

-D'accordo, Ollie, ma non ridevamo per quello.-

-Ridevamo perché Fred ha detto una cosa a caso.- chiarì Katie, sorridendogli e Oliver ricambiò il sorriso solo perché era lei.

-Perché esattamente siete stupiti del fatto che il Capitano non abbia capito?- domandò George; Lee e Fred annuirono in sincronia per prenderlo in giro e lui lanciò un'occhiataccia a tutti e tre.

-Posso sapere qual è stato il momento preciso in cui vi siete coalizzati contro di me?- domandò Oliver, imbronciato -E il movente anche!-

-Facile.- replicarono i gemelli e Lee all'unisono, sfoderando il migliore sorriso.









-Quell'Oliver proprio non mi piace.- sbuffò Lee per la terza volta, camminando con i gemelli lungo le vie di Hogsmeade -Avete visto come ha portato via le ragazze? Vuole già marcare il territorio.-

-Lee, voleva solo fare un salto da Mondomago e le ragazze l'hanno accompagnato.- chiarì George, cercando di risultare incoraggiante -Ce l'avranno chiesto mille volte di andare e abbiamo sempre detto di no.-

-Oh, ma per favore! Poteva benissimo andarci da solo, non gli serviva compagnia. Hai visto com'è carino e disponibile con Angelina e con la Spinnet? Sembriamo degli uomini delle caverne vicino a lui.-

-Parla per te!- disse Fred, fingendosi scandalizzato per far sorridere Lee, ma l'amico sembrava deciso a non cedere.

-Mi spiace, Fred, ma è così. È stranamente gentile, soprattutto con Angie.- Lee si grattò la testa -Almeno la Spinnet ha il buonsenso di tenerlo a distanza.-

-Ollie è così con tutti.- continuò George, camminando affianco al fratello che stava sorridendo rassegnato -È gentile anche con noi, anche se fai finta di non notarlo.-

-Anche se gli risponde male, vorrai dire.- lo corresse Fred -Stai diventando l'Alicia del gruppo.-

-Grazie, eh. Non mi pare che voi siate gentili con lui. Chi gli ha fatto trovare una divisa da portiere dei Serpeverde al posto della sua? Per poco non ci restava secco!-

-Ma sul serio Lee non ci sei ancora arrivato?- George scosse la testa -Sai che facciamo scherzi a tutti. Fidati, quando una persona non ci starà simpatica, sarai il primo a saperlo.-

-Perché a breve sarai tu a non starci più simpatico.- gli fece eco Fred, facendo ridere George che gli batté il cinque.

-Smettetela di prendermi in giro!-

-Sai, la tua cotta per Angie sta davvero peggiorando. Non puoi temere un rivale come Ollie. Non hai notato quanto sia completamente ingenuo? E Angie è timida e, semmai dovesse davvero provare qualcosa per lui...-

-Impossibile.- lo interruppe Fred -Con me vicino poi.-

-Semmai dovesse davvero provare qualcosa per lui.- ripeté George con un sorriso -Lei aspetterebbe la mossa di Oliver che non arriverà mai, proprio perché è timido anche lui. Poi non vedo alcun interesse in quel senso, da entrambe le parti.-

-Li hai osservati molto bene.- dichiarò Lee, stupito.

Fred si fermò all'improvviso e si voltò verso George, piegando la testa, come se lo stesse studiando.

-Non c'è niente di strano, osservo tutti voi. Siete difficili da capire e devo analizzarvi per riuscirci.-

Fred fece un'espressione che Lee non capì e tornò a guardare di fronte a sé, riprendendo a camminare.

-Dovreste aiutarmi comunque.- continuò Lee con fare lamentoso -Siete miei amici e dovreste darmi una mano con Angie.-

-Passi tutti i giorni a litigare con Alicia.- disse George, dandogli una pacca sulla spalla -Sei tu che non riesci a metterti in competizione.-

-In competizione?-

Fred si voltò di nuovo e disse.

-Ma com'è che ancora non vi chiamate per nome tu e Alicia?-

Lee sbuffò, mettendo di nuovo su il muso.

-Lascia stare. Ho provato a chiamarla per nome una volta e per poco non mi ha mangiato vivo. È pazza! Completamente fuori di testa! Ve l'avevo detto che non la volevo nel gruppo, ce l'ha sempre e solo con me!-

-In effetti sei l'unico che non chiama per nome.- ponderò Fred, fingendosi pensieroso -Deve proprio odiarti davvero.-

-Già.- commentò George, ma dalla faccia che stava facendo era evidente che avesse un'altra teoria.

-Mi spiegate la cosa della competizione? Con chi dovrei competere?-

Fred sorrise e lanciò un'occhiata a George che gli sorrise di rimando.

-Fred, piace anche a te!?- Lee boccheggiò -Ma non è giusto, l'ho vista prima io!-

-A Diagon Alley ho visto un manico di scopa che non posso permettermi.- disse Fred con tranquillità -Credi che, se arrivasse un mago o una strega pieni di soldi e vedessero dopo di me quello stesso manico di scopa, non lo comprerebbero solo perché io l'ho visto per primo?-

Lee aprì e chiuse la bocca, incapace di ribattere a quel discorso stranamente intelligente dell'amico.

-No, però non è comunque giusto! E il paragone non ha senso, perché sarebbe diverso se quel mago o quella strega fossero i tuoi migliori amici!-

-Ragazzi, vi rendete conto che state paragonando Angelina ad un manico di scopa?- domandò George, quasi sconvolto dell'assurdità del discorso dei due.

-Già, hai ragione.- ammise Fred -Angie è molto più formosa di un manico di scopa.-

George non riuscì a non trattenere una risata, ma Lee era ancora sotto shock.

-E George, anche a te piace, vero?- chiese lui -Oppure patteggi per Fred solo perché è tuo fratello?-

-No, non patteggia per me solo per quello.- rispose Fred velocemente -George si schiera con i vincenti!-

-E poi dicono che ci assomigliamo.- continuò George con un sorriso -Sarebbe strano se Angelina scegliesse te al posto di qualcuno che è quasi bello come me.-

-Non riesco mai a capire se siate seri o meno.- Lee scosse la testa, non riuscendo ad arrabbiarsi con loro -Vi odio.-

-Anche noi ti vogliamo bene.- replicò George e Fred alzò gli occhi al cielo, ma era chiaro che pensasse le stesse cose.

-Sono sicuro, piace anche a te, George.-

-Se dovessi scendere in campo anch'io, sareste spacciati.- George rise -Non mi provocare, Lee.-

-Almeno adesso potrai parlare con Oliver senza problemi.- disse Fred, guardando di nuovo George con quella strana espressione di prima -Non è lui il tuo principale rivale.-

-Ma posso comunque prenderlo un po' giro, giusto? L'avete detto che voi che è ingenuo! Sarà ancora più divertente!-

-Benvenuto nel club “Noi adoriamo torturare Oliver Baston!”- dichiarò Fred e George fece il verso di una trombetta, come se fosse un'incoronazione speciale -Prometti solennemente, da oggi fino al resto della tua vita, di aiutarci nell'arduo compito di far uscire fuori di testa Oliver Baston? Con scherzi, trucchetti, discorsi ambigui e quant'altro?-

-Lo prometto!-







-Come minimo non ho intenzione di vivere in Inghilterra.- disse Lee, addentando l'ennesima Cioccorana -Dopo aver girovagato per un po', ho capito che il mondo è talmente grande che deve essere esplorato.-

-Questa è la tua massima ambizione? Girare il mondo?- domandò Oliver, stupito.

-Non abbiamo bisogno di sentire la tua, Ollie, vediamo...- Lee finse di pensarci e poi continuò -Diventare il miglior Portiere di Quidditch?-

Il gruppo rise e Oliver scosse la testa.

-Non è esattamente così.-

-Cosa?- dissero all'unisono i gemelli e George quasi non ci credette perché in quel momento si sentì veramente proiettato indietro nel tempo.

-Ovvio che voglio giocare, ma mi piacerebbe diventare un bravo allenatore. Credo di essere più bravo ad allenare che a giocare.-

-Non è vero!- replicò Katie con un sorriso dolce -Sei bravissimo a giocare.-

-Poco di parte, eh, pulce?- ironizzò Fred con un sorriso -La prima parte della frase però la sottoscrivo. Non è vero.-

-Non sei bravo neanche ad allenare.- concluse George per il fratello e Lee, Angelina e Alicia risero di nuovo.

-Aha, siete proprio delle sagome.- sbuffò Oliver, staccando dei fili d'erba dal prato -Forse potrei allenare i bambini come mio padre o...-

-O diventare un giornalista sportivo come tua madre.- lo interruppe Angelina, pratica -Conosci tutto del Quidditch.-

-Sì, ma non ce lo vedo proprio dietro una scrivania.- commentò Alicia, facendo una smorfia -Ollie è più una persona... fisica.-

Lee la guardò con tanto d'occhi e Alicia, arrossendo, provò a chiarire.

-Nel senso che non è bravissimo con le parole, mentre sul campo da Quidditch ci sa fare. Intendevo questo, Lee, pensi sempre male!-

-Con tutti gli intrecci che ci sono stati, credevo di essermi perso qualcosa.-

La frase di Lee fece calare un silenzio tetro e Alicia dovette dargli un pizzicotto sulla mano per punirlo.

Lee trattenne il gemito di dolore, ma la smorfia che fece risultò talmente buffa da alleggerire l'atmosfera.

-Poi mi piacerebbe avere una famiglia.- continuò Oliver, come se non ci fosse stata alcuna interruzione -Ho sempre adorato la famiglia dei gemelli, così numerosa, e anche nella mia non siamo pochi...-

-Frena, frena!- Katie gli mise una mano sulla bocca, perché Oliver era partito in quarta -Non ti sembra un po' presto per parlare di figli?-

Oliver le spostò la mano e, rosso in viso, mugolò.

-Era tanto per dire.-

-In effetti, pulce, stavamo parlando del futuro. Qualsiasi futuro da qui a... mille anni!- chiarì George per salvare Oliver dall'imbarazzo più totale.

-George, perché diavolo l'hai fatto?- mormorò Fred all'orecchio del fratello -È uno spasso vedere il Capitano in queste situazioni. Sei venuto meno al nostro patto.-

-Vero, hai ragione. Dovresti cacciarmi dal club.- suggerì George a Fred che strabuzzò gli occhi.

-Vuoi scherzare? Il club non può farcela senza di te! Come puoi voler lasciare tutto solo il tuo adorato fratellino?-

George non ebbe il tempo di rispondere, perché Alicia prese la parola.

-Io invece voglio continuare a lavorare al San Mungo, ma mi piacerebbe anche fare qualcosa per aiutare gli altri.-

-Salvi la vita ad un sacco di persone.- disse subito Lee, trasudando soddisfazione -Fai già qualcosa per aiutare gli altri.-

-Sì, ma ci sono tante persone che non possono permettersi il ricovero al San Mungo.-

-Intendi i poveri?- domandò Katie, provando a capire.

-Anche, ma io intendevo...-

-I Babbani.- concluse per lei Fred che le sorrise. Alicia annuì e ricambiò il sorriso, cosa che fece imbronciare Lee.

-I Babbani non hanno i mezzi che abbiamo noi e se... potessimo salvarli? A noi non costerebbe nulla, la magia non si esaurisce mica!-

-È una bellissima cosa, ma sei sicura che la magia sui Babbani non sia illegale? O che non crei qualche danno?-

-Per questo vorrei fare delle ricerche e provare.- Alicia si mordicchiò le labbra -Non so, credo che nel mondo ci sia qualcuno come me che ci abbia provato.-

-Per fare delle ricerche devi viaggiare.- chiarì Lee allusivo e Alicia gli diede una spallata -Ahia! Guarda che è vero. Potresti avere bisogno di compagnia in queste tue ricerche.-

-Jared mi accompagnerà di certo.-

Lee si imbronciò di nuovo e Katie, facendogli un sorriso, disse.

-Sapete, a me piacerebbe diventare una professionista di Quidditch.-

-Lo diventerai!- commentò subito Oliver e Katie lo bloccò con la mano.

-Ma... Ma non mi dispiacerebbe fare anche altro.-

-Tipo?- chiese Angelina, curiosa.

-Mi piacerebbe fare un sacco di cose! La giornalista per esempio.-

-Sportiva, però.- disse Oliver, come se fosse scontato.

-No, Ollie, non esiste solo lo sport nella vita. Mi piacerebbe scrivere la verità su quello che succede nel mondo o ancora mi piacerebbe lavorare al Ministero.-

Lee trattenne il respiro e Alicia commentò un “Bleah!” velenoso.

-Beh, non in questo preciso momento ovviamente. Dopo la guerra.- Katie sorrise -Dopo che tutto sarà tornato come prima.-

-Se tutto sarà tornato come prima.- chiarì Oliver e i gemelli, Lee e Angelina alzarono gli occhi al cielo.

-Uccellaccio del malaugurio.- brontolò Lee e Oliver fece spallucce.

-E cosa faresti per il Ministero? L'Auror?- domandò George e Lee esclamò.

-Uhh, a me piacerebbe essere un Auror! O anche lavorare all'Ufficio Misteri!-

-Il tuo turno è già passato, Lee, chiudi la bocca.- lo rimbeccò Alicia e lui gli fece una linguaccia che Alicia ricambiò.

-No, non l'Auror.- Katie si strinse nella spalle -Vorrei essere una sorta di diplomatica tra il mondo magico e quello non magico. Capite?-

-Saresti perfetta per quello.- disse George e Fred annuì -Nessuno riesce a mettere pace fra persone totalmente diverse come Katie Bell.-

-E addio al Quidditch.- sbuffò Oliver, triste.

-È solo un'idea.-

-Gemelli?- domandò poi Angelina, mentre Lee stuzzicava Oliver sulla questione di Katie -Voi cosa vorreste per il futuro?-

Fred pensò che rispondere quelle due lettere che aveva in testa sarebbe stato troppo smielato e tragico, quindi piegò la bocca e alzò le spalle.

-Oh, andiamo. Sei pieno di talento!- disse Alicia, guadagnandosi un'occhiataccia da Lee che lei fece finta di non vedere -Voi due potreste davvero diventare Auror!-

-Perché, io no?- sbuffò Lee e Alicia gli fece segno di stare zitto.

-A me piace quello che facciamo adesso.- chiarì George, lanciando un'occhiata a Fred che annuì -Siamo ricchi senza grandi sforzi, facendo quello che ci piace di più.-

-Creare scherzi assurdi?- domandò Oliver, incapace di credere che davvero quello potesse piacere a qualcuno.

-Far ridere le persone, tonto!- rispose Fred con un sorriso e Oliver sorrise con lui, troppo abituato a quell'aggettivo per potersela prendere.

-E in più non rischiamo la vita.- continuò Fred, ricambiando lo sguardo del fratello -Anche questo ha un bel vantaggio.-

-Siete gli unici soddisfatti della vostra vita.- commentò Lee, incredulo -Vorrei davvero essere al vostro posto.-

Fred evitò nuovamente di parlare, perché no, non era pienamente soddisfatto della sua vita, ma si ritrovò a pensare che tutto ciò che aveva passato e che stava passando era qualcosa di così incredibilmente piacevole da essere tutto sommato felice.

-Anch'io sono soddisfatta.- se ne uscì Angelina, sorridendo a tutti -Non ho idea di cosa farò in futuro, perché adoro giocare a Quidditch, ma non chiudo nessuna porta, come non dovreste fare voi. Sono soddisfatta, però, perché se c'è una sola cosa che non voglio cambiare nella mia vita è la vostra amicizia. Alicia, non provare a fare una faccia delle tue, perché per una volta dovrai ascoltare il mio discorso melenso.-

-Io non stavo per fare niente.- sbottò Alicia, ma Lee le fece una mezza risatina e lei non disse più nulla.

-Essere vostra amica è probabilmente l'unica cosa che ho fatto davvero bene finora in tutta la mia vita. Creare questo gruppo è stata una mia idea, è vero, ma se non fosse stato per ognuno di voi oggi non saremmo qui, ancora a combattere per rimanere uniti e rimanere insieme. Vi voglio un mondo di bene, ragazzi.-

Katie fu la prima a slanciarsi per abbracciarla, seguita a ruota da Oliver e i gemelli.

Lee si fece da parte per far passare Alicia, che lo ringraziò stringendogli la mano.

-Vi voglio bene.- ripeté Angelina, stretta da tutti i suoi amici -Davvero.-







-Davvero, Capitano, non capisco come fai.- disse Lee, seduto sulla panca di fronte alle docce dello spogliatoio -Conosco almeno dieci ragazze che vorrebbero uscire con te, ma non tu non le degni nemmeno di un'occhiata!-

Oliver, che si stava passando un asciugamano fra i capelli umidi, fece spallucce.

-Credo che tu mi stia sopravvalutando troppo. Solo perché una ragazza mi parla, non significa che voglia uscire con me.-

-Ollie ha ragione.- se ne uscì George, infilandosi i pantaloni -Angie ed Alicia non vogliono uscire con lui.-

-Già, ma Katie sì.- chiarì Fred, appena uscito dalla doccia -Katie ti adora così come tu adori lei.-

-È una ragazzina! Mi vede come un fratello maggiore e io la vedo come una sorella minore. Chi ve le mette in testa certe idee, si può sapere?-

-Alicia.- rispose prontamente Fred, anche se George gli aveva fatto segno di non dire niente -Mi aveva fatto una confidenza, ma fra la sua lingua lunga e la mia è impossibile mantenere un segreto. La pulce è cotta, Capitano.-

-Alicia avrà frainteso.- replicò Oliver, imbarazzato -Katie è molto affettuosa e può capitare di interpretare male il suo atteggiamento, se si è così lontani dal suo carattere come lo è Alicia.-

-Insomma, Alicia probabilmente non sarà affettuosa nemmeno con il suo ragazzo un giorno!- ironizzò Fred, facendo finta di dare corda all'amico che annuì.

-Semmai ce l'avrà un ragazzo.- bofonchiò Lee, stiracchiandosi le braccia -Vorrei davvero conoscere il pazzo che accetterebbe di uscire con Alicia o addirittura di sposarsela!-

George lanciò un'occhiata allusiva a Fred che sorrise. Oliver e Lee, ovviamente, non si accorsero di nulla.

-Ollie, davvero per Katie non provi un sentimento diverso rispetto a quello dell'amicizia?- chiese poi George, curioso.

-Perché ti interessa?- domandò sulla difensiva Oliver, guardando George con fare sospettoso -Se sei interessato a Katie...-

-No, non è per quello.- George fece una mezza risatina -Merlino, sei davvero tonto se pensi che mi interessi Katie... Comunque no, il mio era un altro genere di interesse. Sono amico di entrambi ed è evidente quello che la pulce provi per te...-

-Evidente per voi.- lo corresse Oliver, ma poi attese che George continuasse.

-Ed è evidente che il rapporto che hai con lei non è assolutamente paragonabile al rapporto che hai con Angelina o con Alicia.-

-È ovvio!- chiarì Oliver, buttando con forza l'asciugamano per terra -Quando sono entrato nel gruppo voi due, gemelli, passavate tutto il tempo con Angelina e Lee mi odiava senza una ragione. Allora mi sono avvicinato ad Alicia, che era, come me, quella più ai margini del gruppo...-

-E?- Lee gli fece segno di proseguire -Tu ed Alicia...?-

-No!- Oliver strabuzzò gli occhi -No, certo che no! Perché dopo pochi mesi che ero entrato nel gruppo, Alicia ha iniziato ad aprirsi ancora di più e voi due avete raggiunto una sorta di compromesso.-

-Praticamente senza saperlo siete diventati quasi amici.- lo aiutò George e Oliver annuì in direzione di Lee che li fissò come se fossero pazzi.

-Quindi si erano formati dei gruppetti ed è stato naturale per me e Katie trovarci. Ci siamo legati così tanto perché eravamo gli unici a parlare bene o male con tutti senza discussioni o senza qualche tipo di interesse.-

-Io non ho capito niente.- sbuffò Lee, guardando i gemelli.

-Ci sta dicendo che era quello più escluso fino all'arrivo di Katie, che gli è stata più vicina di tutti noi proprio perché, anche lei, era l'ultima arrivata. Giusto?- domandò George e Oliver annuì nuovamente.

-D'accordo, vi sarete avvicinati per puro caso, ma voi vi siete trovati a vostro agio, no?- chiese Fred, pratico -Hai un'attenzione speciale nei suoi confronti, quasi morbosa.-

-Morbosa?-

-Non vuoi che giochiamo con lei!- dissero all'unisono i gemelli. Fred parlò con una voce da bambino petulante, George, facendolo di proposito, utilizzò un tono malizioso.

Oliver lanciò un'occhiataccia a George che rise.

-Visto? Ti da fastidio che altri ragazzi le stiano intorno!-

-O addosso.- specificò Fred, ridendo anche lui.

-Non è vero! Solo che conosco i vostri giochi e Katie è molto minuta, piccolina e potrebbe farsi male. Da bravo fratello maggiore mi preoccupo.-

-Quanto sei stupido!- commentò Lee con un sorriso -Povera Katie! Ha scelto un completo idiota.-

-Senti chi parla.- lo rimbrottò Oliver, abbottonandosi la camicia -Alicia è piena di corteggiatori, lo sai? Se fossi in te mi darei una mossa!-

-Cosa?- Lee si alzò in piedi, infastidito -A me non piace Alicia!-

-E a me non piace Katie!-

Fred si avvicinò all'orecchio del gemello e sussurrò.

-Credi che se adesso io dicessi “E a me non piace Angelina!”, qualcuno mi crederebbe?-

George fece un mezzo sorriso e si voltò verso il fratello.

-Quei due sono talmente stupidi che potrebbero davvero crederti, Freddie.-

-Che ci vuoi fare, Georgie, non tutti possono belli e intelligenti come noi, no?-

George fece una faccia rassegnata e, insieme al fratello, continuò a guardare la scenetta comica fra Oliver e Lee.





-Sai, non credo che ti faccia bene.- disse Nolwenn, arrivando alle spalle di Jared che, scostata una tenda, stava sbirciando verso il giardino.

Il ragazzo sospirò e, senza staccare gli occhi da Alicia che sorrideva ai suoi amici, disse.

-Cosa? Spiare la mia ragazza?-

-Anche.- convenne Nolwenn, facendolo voltare verso di lei -Ma anche rimuginare troppo sulla cosa non è la scelta migliore. Alicia sta solo provando a far chiarire i suoi amici, non è poi così strano.-

Jared le lanciò un'occhiata e fece una smorfia infastidita.

-Dici che non è così strano? Tu sei amica dei tuoi ex ragazzi?-

-No, ma...-

-Sei così amica?- la interruppe lui, facendo cenno al giardino -Sembra che Alicia non riesca proprio a staccarsi da Lee e dagli altri.-

-La fai sembrare una cosa negativa, quando invece non lo è.- disse Nolwenn con un sorriso -Alicia ci mette molto ad affezionarsi ad una persona, lo sai, per questo non può fare a meno di loro. Sono stati quei ragazzi a farla diventare la donna che è adesso. Beh, è merito loro e tuo, perché è maturata anche grazie a te.-

Jared si grattò il naso, provando a pensare alle parole di Nolwenn.

-Non voglio che non sia più amica del gruppo...-

-Certo che no! Lee è il tuo migliore amico, no? Anche se adesso i rapporti non sono proprio idilliaci.-

-Vorrei solo che...- Jared continuò, sospirando ancora -Vorrei solo essere al primo posto per lei. È chiedere troppo?-

Nolwenn gli mise una mano sulla spalla e fece di no con la testa.

-E allora perché lei non capisce? Perché continua a fare e dire cose che mi fanno stare così male?-

-Non lo fa di proposito, Jared.- rispose Nolwenn, sicura delle sue parole -Solo che non sa come gestire tutto quello che sta succedendo.-

-Anche tu sei convinta che ami ancora lui, vero?-

Nolwenn non rispose, ma Jared comprese lo stesso.

-È dura per noi che non abbiamo quello che hanno loro capire il loro rapporto.- disse poi la ragazza, abbassando lo sguardo -Capire i rapporti di questi due gruppi che si sostengono a vicenda in ogni situazione e in ogni momento... Per me è davvero difficile comprendere questo tipo di legame.-

-Sei piena di persone che ti stanno vicine.- commentò Jared, tornando a guardare fuori dalla finestra.

-Sono piena di fan, è diverso. Le persone vogliono essermi amiche solo per il mio nome o per la mia fama.-

Jared lasciò andare la tenda che aveva tirato e la guardò.

-Nolwenn...-

Nolwenn fece spallucce e fece un sorriso.

-Non voglio impietosirti, è solo la verità.- la ragazza si passò una mano fra i capelli -Te l'ho già detto, se ricordi, io, te e Brad siamo i soli al di fuori dalle dinamiche dei gruppi. Per noi è quasi impossibile capirli. Per questo ti fa così male, perché pensi che un tipo di affetto così profondo, così grande e così...-

-Esagerato?- la aiutò Jared e Nolwenn rise, divertita.

-Beh, forse sarà esagerato, ma io lo trovo molto bello. Mi sarebbe piaciuto avere un gruppo così a Beauxbatons.-

-Capisco cosa intendi. Avevo parecchi amici a Durmstrang, ma ci siamo persi di vista con la fine della scuola e con il mio ritorno in Inghilterra.-

-Funziona così di solito, no? Dopo la scuola è davvero difficile mantenere i rapporti con quelli che un tempo erano le sole persone che per te contavano.-

-Già.- Jared la guardò con tristezza -Passi quasi tutto il tempo con loro e non pensi al fatto che un giorno tutti quei momenti saranno solo dei bei ricordi del passato.-

Nolwenn annuì, non trattenendo una lacrima che le solcò il viso.

-Questi due gruppi però sono davvero forti. Resisteranno, sai?- disse lui, incoraggiante -E magari un giorno anche noi riusciremo a sentirci come loro.-

Nolwenn si aprì in un bellissimo sorriso e si asciugò la guancia.

-Sarebbe davvero meraviglioso.-







-Meraviglioso. Quattro temi da finire e tre libri da leggere per domani. Questo quarto anno è iniziato davvero male.- sbottò Lee, uscendo dalla Biblioteca con Oliver, carico di libri quanto lui -Probabilmente quando sarò al tuo posto mi ucciderò, Ollie. Non so come fai a stare dietro a tutto. Sei davvero in gamba.-

-Grazie, ma per stare dietro al programma del sesto anno studio anche di notte. Non sono poi così in gamba.-

-No, davvero. Mi sono ricreduto nei tuoi confronti. Cioè, sei tonto forte, eh, però mi stai simpatico.-

Oliver si fermò di colpo e fece un'espressione felicissima.

-Davvero? Non mi odi più?-

Lee rise, mentre Oliver quasi piangeva di gioia.

-Era così importante che io non ti odiassi?-

-Non mi piace non piacere alle persone. Di solito piaccio a tutti e tu hai iniziato ad odiarmi dal primo giorno!- Oliver sbuffò -Davvero ti stavo così antipatico?-

-Suvvia, Capitano, non prenderla sul personale. Comunque oramai è acqua passata, sei amico di tutti noi e ti sei integrato davvero bene!-

Oliver sorrise e annuì.

-Mi piace essere parte di questo bizzarro gruppo.-

Lee sorrise a sua volte e disse.

-Strano, eh? Come persone così diverse riescano ad andare così d'accordo.-

-Beh, tu ed Alicia non andate poi così d'accordo.- commentò Oliver, ridendo -Anche se non ne capisco il motivo. Voglio dire, so che avete avuto dei problemi all'inizio, ma oramai dovreste davvero essere amici.-

Lee fece una faccia disgustata e scosse la testa.

-Alicia dovrebbe davvero essere un po' più simile ad Angie e forse potrei considerare l'idea di esserle amico.-

-In un certo senso lo siete.- ammise Oliver, scandalizzando Lee -I vostri litigi sono il sinonimo del vostro affetto.-

Lee non replicò, mantenendo un'espressione neutra.

-Credevo che la tua cotta per Angelina fosse sparita.-

-Mi sono semplicemente arreso, Capitano.- Lee sbuffò, mogio -È evidente che Angelina non prova quello che provo io, non mi prende nemmeno sul serio!-

-Credo che siate troppo giovani per parlare già di sentimenti o relazioni.-

-Ha parlato il vecchietto.- lo canzonò Lee e Oliver provò a spiegare.

-Magari per Angie è davvero troppo presto per queste cose.-

Lee si grattò la testa, un cosa che, Oliver aveva ben presto imparato, faceva spesso.

-Forse hai ragione, ma credo che anche quando arriverà quel momento non sarò io la sua scelta. Angie ha occhi solo per i gemelli.-

-Beh, non può averli entrambi, come entrambi non possono avere lei. Prima o poi una scelta dovrà essere fatta.-

Lee non riuscì a non ridere e Oliver lo fissò di sbieco.

-Hai detto una cosa stranamente saggia per uno come te.-

-Uno come me?-

Lee alzò gli occhi al cielo e gli diede una manata sulla spalla, anche se Oliver era decisamente più alto di lui.

-Lascia perdere, devo darti di nuovo ragione. Ci sarà tempo per queste cose. Ora godiamoci solo questi momenti.-







-Toc, toc. Avanti. Grazie!-

Suzanne alzò gli occhi dalla sua lettera e fece una smorfia rassegnata.

Brad era entrato nella sua stanza senza tante cerimonie, come era solito fare da un po' di tempo.

Oramai lei non lo riprendeva neanche più, si era abituata al comportamento di quel ragazzo tanto odiato un tempo.

-Cosa vuoi?- domandò lei senza parafrasare, perché, benché avesse accettato il carattere di Brad, lei non avrebbe mai cambiato il suo per farlo stare tranquillo.

-Anatroccolo, sono tutti giù a chiacchierare o a fare salotto, perché sei qui da sola? Ti piace proprio tanto fare il lupo solitario della casa?- Brad si sedette sul letto accanto a lei, che era sdraiata e intenta a leggere la sua posta -Chi è?-

-So che sei innamorato del suono della tua voce.- iniziò Suzanne, chiudendo la lettera per impedirgli di leggere -Ma se vuoi che risponda alle tua domande, devi stare zitto.-

Brad mimò di cucirsi la bocca e Suzanne, stranamente, non riuscì a trattenere un sorriso.

-D'accordo, farò finta di non aver notato quel sorriso, ma ora rispondi.-

-Sono qui tutta sola perché mi è arrivata una lettera e volevo leggerla con tranquillità.- iniziò Suzanne, alzandosi dal letto per sedersi sull'unica sedia della stanza -No, non mi piace fare il lupo solitario, ma mi piace starmene per i fatti miei ogni tanto e la lettera è di un mio amico.-

-Amico?- ripeté Brad, perdendo il sorriso -L'amico che conosco anch'io?-

-Non credo che tu conosca tutti i miei amici.-

-Credo di sì invece.- Brad la imitò, alzandosi dal letto, ma rimanendo in piedi lontano da lei -Paul è il tuo migliore amico ed è di sotto, il tizio con gli occhi azzurri... Chace....-

-Chris.- lo corresse Suzanne in automatico.

-Chris.- concesse lui, rimanendo serio -Anche lui è in salotto, per cui a conti fatti manca solo un amico che avrebbe potuto scriverti quella lettera. Un amico che mi avevi detto non esserci più.-

-Non sapevo dovessi farti rapporto di ogni mia mossa o decisione. Sei improvvisamente diventato il mio padrone e non me ne sono accorta?-

-Non volevo dire questo.- replicò Brad, iniziando a scaldarsi.

-Cosa volevi dire allora?- domandò Suzanne, non mostrando segni di cedimento.

-Lo sai bene!-

-Non smetterò di essere amica di Finn per... Per cosa poi?- chiese Suzanne, sbuffando -Perché sei geloso? Perché ti fastidio che io...-

Brad attese che Suzanne finisse, ma lei chiuse la bocca e rimase a fissarlo in silenzio.

-Che tu...?- la incoraggiò Brad, ma lei scosse la testa e allora il ragazzo continuò -Che tu preferisca lui a me? Pensi che mi dia solo fastidio? Jordan ed Alicia insieme mi davano fastidio, tu e lui insieme...-

-Smettila con questa recita.- lo interruppe Suzanne, nervosa -Smettila di fare queste sceneggiate, adesso non c'è tuo padre a vederti.-

-Ah, ecco. Non capivo da dove derivasse la tua paura che io non fossi sincero nei tuoi confronti, ma ora capisco.- Brad si passò una mano sulle labbra, provando a trattenere la rabbia -Credi che lo faccia per mio padre? Che voglia vendicarmi su di lui usando te?-

-Non è solo quello.- ammise Suzanne, non distogliendo lo sguardo da lui -So chi sei, Bradley Anderson. Anche se non sapevi della mia esistenza ad Hogwarts, io lo sapevo perché Katie ci aveva parlato di te ed eri famoso per via della tua famiglia. Evan Rosier era il cugino di secondo grado di tuo padre.-

-Non è una cosa di cui vantarsi.-

-Lo so.- Suzanne abbassò lo sguardo e prese a giocare con i suoi capelli -Il modo in cui sei cresciuto dice molto di quello che sei. Non puoi essere cambiato così tanto, tanto da...-

-Provare qualcosa per te?- concluse Brad per Suzanne che si coprì il volto con i capelli per non far vedere che era arrossita -Allora Katie si sbagliava, tu non ti fidi di me.-

-Il problema è questo, che mi fido.- Suzanne passò a spiegare -Non so come, ma mi fido nonostante tutto e non vorrei che questo fosse dettato dal fatto che io...-

-Provi lo stesso.-

Suzanne alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

-La vuoi smettere di interrompermi?- la ragazza si alzò in piedi -No, non è quello. Tu mi sei stato vicino e l'ho apprezzato. Anche le volte in cui ti insultavo e ti mandavo via...-

-Tutte le volte in realtà.- commentò Brad e ad un'occhiataccia di Suzanne aggiunse -Scusa.-

-Anche in quelle occasioni, apprezzavo che tu mi aiutassi a capire il problema e ad affrontarlo, ma questa cosa fra me e te... Non può andare oltre, capisci?-

-Sì, capisco.- rispose Brad, stringendo i pugni -Finn torna, smozzica qualche scusa e tu sei ancora lì, pronta ad aspettarlo.-

-Non è così.-

-Sì, è così!- sbottò Brad, non controllandosi più -Tu pensi che lui possa essere l'unico, ma non è vero! La tua teoria non prevede due persone? Come sai che io non sono una delle tue due persone?-

Suzanne piegò le labbra e fece di no con la testa.

-Non puoi essere tu!-

-Perché? Perché non sono quello che aspettavi?-

-Sì, forse è per quello o forse la mia teoria non è applicabile a tutti. Non tutti ameranno due persone, per alcuni ne esisterà sempre e solo una.-

-Oh, ma andiamo, questa sarebbe la tua scusa per respingermi? Sue, non ha alcun senso! Tu non ami Finn! Ami l'idea di te e lui insieme!-

-Tu... non sai...- Suzanne era in imbarazzo e Brad ne approfittò per continuare.

-Guardati, non riesci nemmeno a dire quello che provi per lui perché non sai cosa provi!-

-Finn ed io non siamo mai stati propriamente amici, ma non siamo stati nemmeno altro.- disse Suzanne, assottigliando gli occhi -Ma quello che c'era... Quello che c'è fra di noi a me piace.-

-E quello che c'è fra di noi?- domandò Brad, facendo per avvicinarsi, ma Suzanne spostò la sedia per metterla fra lei e Brad -Visto? Hai paura che io ti stia vicino perché hai paura di ammettere che provi qualcosa.-

-Ti assicuro di no.- replicò Suzanne, decisa -Tu sei... Quello che Jared è per Alicia!-

Brad aggrottò la fronte, ma le fece segno di continuare, curioso di ascoltare un'altra teoria bizzarra di Suzanne.

-I due amori di Alicia.- disse lei, provando a fargli capire -Uno è Lee Jordan, ma l'altro sarebbe dovuto essere Fred Weasley.-

-Fred Weasley?- Brad rise -Sue, Weasley ha occhi solo per Angelina ed è piuttosto evidente.-

-Questo perché Jared si è messo in mezzo. Se Jared non fosse riuscito a conquistare Alicia, lei e Fred si sarebbero avvicinati prima e molto di più fino a... Stare insieme.-

Brad fece per rispondere, ma Suzanne superò la sedia per mettergli una mano sulla bocca.

-Zitto e ascolta. Qualche tempo fa Alicia e Fred hanno ammesso che, in circostanze diverse, avrebbero potuto amarsi. Jared è un ostacolo ed è stato un ostacolo. Alicia tornerà da Lee e lo sai anche tu. E se tu fossi il mio ostacolo? Magari l'altra persona che amerò devo ancora conoscerla.-

Brad le spostò la mano dalla bocca, ma continuò a stringerla, guardando Suzanne come se fosse pazza.

-Se Fred fosse davvero stato l'altra persona per Alicia, lei non avrebbe nemmeno guardato Jared.-

-È questo che non capisco.- ammise Suzanne e Brad si avvicinò a lei, che provò a scostarsi -Smettila.-

-Non lo capisci, perché le tue teorie malsane vacillano di fronte a queste cose. Non si possono teorizzare i sentimenti.-

-Quindi per te non esistono due amori?- domandò Suzanne, spostando il volto dalla portata di Brad che rise.

-Non ho intenzione di baciarti di nuovo, tranquilla.- Suzanne lo guardò, dubbiosa -No, per me non esistono due amori, come non esistono teorie o congetture. Ti innamori di chi ti innamori, senza se e senza ma. E, purtroppo per me, senza un perché.-

-Questo fa capire quanto io e te siamo diversi. Io razionalizzo tutto.-

-L'ho notato.- Brad la lasciò andare e fece un sorriso tutt'altro che divertito -Ma facendo così non sarai mai felice, Sue. E non lo sarai neanche con Finn.-

-Non hai sbagliato il suo nome neanche una volta.-

-L'ho impresso nella memoria oramai.- disse lui, avvicinandosi alla porta -L'avevo sottovalutato, ma è un rivale molto furbo. Non importa, sarà più divertente... Una volta che lo avrò sconfitto.-

Suzanne incrociò le braccia al petto e Brad sorrise.

-Se ti avesse voluto anche solo la metà di quanto ti voglio io, a quest'ora tu e lui stareste già insieme, no?- disse lui e, senza attendere una risposta, uscì dalla stanza senza nemmeno salutarla.









-Ehi, Alicia!-

Alicia, che era appena uscita dall'aula di Incantesimi, si voltò al suono di quella voce e fece un piccolo sorriso.

-Oliver.-

Il ragazzo la raggiunse e, vedendola carica di libri, gliene sfilò qualcuno dalle mani per aiutarla.

-Grazie.-

-Come mai tutti questi libri? Non ti sarai fatta dare di nuovo dei compiti in più?-

-Sì, in effetti.- ammise Alicia, facendo spallucce -Lo sai che ho intenzione di fare Medimagia dopo Hogwarts e non voglio arrivare impreparata. Ho chiesto a Vitious qualche libro specializzato, ma sarà già un trionfo se riuscirò a imparare due o tre incantesimi. Sono libri davvero complicati.-

-Ce la farai, ne sono sicuro.-

Alicia gli fece di nuovo un lieve sorriso e Oliver ricambiò con gioia.

-Mi cercavi?-

-Ultimamente ti sei aperta ancora di più o sbaglio? Le prime volte che stavo con voi eri molto più fredda e sulle tue.-

-Ero così anche prima del tuo arrivo in realtà.- Alicia piegò la testa per guardarlo -Credevi che fosse per colpa tua?-

-Non lo so, ma vedo che a Lee non vado a genio, anche se non ne comprendo il motivo, quindi speravo che almeno tu...-

-Tranquillo, Oliver, io non ti odio.- Alicia lo interruppe con un gesto della mano -Anzi, con te è stranamente facile parlare. Si vede che sei una brava persona.-

-Davvero?-

Alicia annuì e continuò.

-E non preoccuparti per Lee, prima o poi conquisterai anche lui. È un idiota, ma non è cattivo.-

-Wow, l'hai chiamato Lee! Non ci credo! E quando è successo?-

Alicia non riuscì a trattenere un sorriso, continuando a camminare con l'amico.

-Qualche giorno fa-

-E...?- Oliver le fece segno di proseguire.

-Perché diventate tutti così curiosi quanto si tratta di me e Lee?-

-Perché avete un'intesa che... Non so come spiegare, ma non è normale. Possibile che tu non te ne renda conto?-

Alicia scrollò le spalle come se niente fosse.

-No, non me ne sono accorta. Comunque la storia non è poi così avvincente. Stavamo aspettando voi e l'ho chiamato Lee. Tutto qui.-

-Scommetto che ne è stato felice, vero?- perdurò Oliver con un sorriso e Alicia alzò gli occhi al cielo -Sapevi che moriva dalla voglia di chiamarti per nome, ma aveva paura che tu reagissi male un'altra volta, per cui l'hai chiamato per nome di proposito, vero? È stato il tuo segnale di via libera.-

Alicia si bloccò all'istante e si voltò verso Oliver.

-Ollie, perché ho la sensazione che queste non siano parole tue?-

-Perché?-

-Non sei così sveglio dopotutto.- lo accusò Alicia senza peli sulla lingua. Non era nella sua indole -Allora? Chi è stato a suggerirti queste cose? Angie? George? Non può essere stato Fred!?-

-Sono stati tutti e tre in realtà. Insieme.- ammise Oliver, colpevole -Ma anch'io l'avevo notato, eh! Solo pensavo ti fossi sbagliata, non avevo capito che fossi così difficile da decifrare.-

Alicia fece una risata divertita e posò una mano sulla spalla di Oliver.

-Ah, quei tre! Stanno diventando ogni giorno più diabolici! Mi hanno mandato te perché sapevano che avrei abbassato la guardia, dato che sei così ingenuo.-

-Grazie!- sbottò Oliver, offeso.

-Prego.- lo prese in giro Alicia -Ollie, davvero non avevi capito che...-

-Sei proprio un piccolo uragano tu, eh?- Oliver l'aveva abbracciata senza preavviso, cosa che aveva fatto congelare Alicia sul posto.

-Baston, allontanati subito o inizierò ad odiarti sul serio.-

Oliver la lasciò andare velocemente, ma sorrideva.

-Questo è per avermi dato dell'ingenuo.-

-E questo è per l'abbraccio.- replicò Alicia, sguainando la bacchetta e inzuppando da capo a piedi Oliver.

Una risatina, dolce e tenera, fece voltare i due ragazzi ed entrambi videro Katie Bell superarli con le sue amiche.

-'Giorno, ragazzi.-

-Ciao, Katie.- disse Alicia, alzando una mano in segno di saluto.

-Katie.- borbottò Oliver, sputando acqua -Il prossimo anno sarai ancora dei nostri?-

-Della squadra, intendi?- chiese Katie, ma Oliver non ebbe il tempo di rispondere -Davvero mi volete ancora in squadra? Sono una calamità per i guai, lo sapete!-

-Ma sei brava, è questo l'importante.- rispose prontamente Alicia e Katie si illuminò.

-Davvero sono brava?-

Alicia si voltò verso Oliver e gli fece cenno di dirle qualcosa.

Il ragazzo, sebbene fradicio, riuscì a farle un sorriso sincero e annuì.

-Sì, lo sei davvero, piccoletta.-

Katie arrossì e, dopo averli salutati di nuovo, scappò via dalle amiche che l'avevano aspettata poco lontano da loro.

-Ecco, quella è un'intesa.- ammise Alicia e Oliver si passò una mano fra i capelli bagnati e rise.

-Sono il suo Capitano, è come se fossi il suo mentore.-

-Sì, certo. Andiamo ad asciugarci, mentore, coraggio.- disse Alicia, prendendo Oliver a braccetto e incamminandosi con lui verso la Sala Comune.



-Una serata a casa mia la possiamo fare.- propose Oliver con un sorriso -Conoscereste Wade e la mia famiglia sarebbe felice di rivedervi.-

-Sapete che la Tana è sempre aperta per voi.- disse George e Fred annuì prima di dire.

-Credo che dovremmo fare una serata a casa di ognuno e poi magari un viaggio.-

-Casa mia è da escludere.- commentò Alicia e Fred disse un “Ops!” che la fece solo sorridere rassegnata -Ma se la dovessimo ricostruire, perché no!?-

-Hai talmente tante case che potremmo venirti a trovare in ogni momento.- proruppe Lee e Alicia rispose.

-No, grazie, Lee, vederti così spesso è già abbastanza.-

Tutti risero e Katie, lanciando un'occhiata ad Oliver che capì, disse.

-Anche a casa mia siete sempre i benvenuti.-

Angelina, che si accorse dello sguardo di Katie, le allungò una mano e le fece una carezza.

-Magari la guerra non finirà quest'anno, ma, non appena sarà tornata la pace, organizzeremo l'estate insieme. Solo noi sette.-

-Ehi, scusa, guarda che ho un ragazzo.- disse Alicia e Angelina convenne con lei -Però qualche giorno per voi potrei trovarlo.-

-Bell'amica.- disse a denti stretti Lee, ma facendosi sentire di proposito. Alicia gli lanciò un'occhiataccia e lui le sorrise senza replicare.

Katie, che in realtà era preoccupata del fatto che non avrebbe più rivisto la sua famiglia, si sentì stringere la mano da Oliver e riuscì a fargli un sorriso che lo confortò un poco.

-Angie, tu non ci inviti a casa tua?- domandò George, fingendosi offeso.

-Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te!- gli fece eco Fred e Angelina lanciò ad entrambi due caramelle TuttiGusti -Ingrata!-

-E sei ancora un maschiaccio nonostante tutto.- continuò George, prendendola in giro.

-Sapete, siete i benvenuti anche a casa mia.- Angelina fece un sorriso divertito -Tutti tranne i gemelli. Non voglio che mi distruggiate la casa.-

-Oh, faremo molto di più se non ci inviti.- disse con tranquillità Fred, strizzandole l'occhio.

Angelina sorrise e guardò George che ricambiò il sorrise e disse.

-Già.-

-Un bel viaggio ci starebbe però.- disse Lee, scompigliando i capelli di Alicia senza un perché -Una bella vacanza rilassante e tranquilla. Ci vuole dopo tutto quello che abbiamo passato.-

-E che passeremo.- aggiunse Katie, imitando il tono di voce di Oliver e facendo sbellicare i gemelli -Lo stavi per dire, Ollie, ammettilo. L'eterno pessimista.-

-E tu sarai sempre l'eterna ottimista.- disse Oliver e, sussurrandole all'orecchio, aggiunse in imbarazzo -La mia eterna ottimista.-

Katie sobbalzò dalla vergogna e seppe, senza nemmeno guardare i suoi amici, di essere diventata rossa in viso.

-Potremmo tornare al lago!- propose Angelina, battendo le mani quasi per complimentarsi della sua idea.

-Ah, no, grazie.- replicò subito Alicia, lasciandosi toccare i capelli da Lee -Un'altra gita al lago no.-

-È una delle nostre tradizioni.- chiarì George e Fred fece finta di vomitare, cosa che fece commentare Alicia.

-Esatto, Fred, quello è il mio sentimento.-

-L'ultima gita al lago l'abbiamo fatta quando è entrata Katie nel gruppo.- disse Oliver -Potrebbe essere un'idea rivangare il passato.-

-Bisogna andare avanti nella vita, Capitano.- se ne uscì Fred, trovando l'approvazione di Alicia -Vedi? Alicia è dalla mia.-

-Io voto per Angie.- Lee alzò la mano, giusto per dare ancora più fastidio ad Alicia -Non vedo l'ora di farti fare un altro bagnetto, Alicia.-

-Stai attento, Jordan, questa volta potresti essere tu quello a farsi un tuffo.- Alicia fece il suo sorriso crudele -E non è detto che torneresti in superficie.-

-Io voglio andare in montagna!- disse all'improvviso George con impeto -Ho sempre voluto andare a sciare!-

-Ma se andiamo a fare un viaggio in estate, dobbiamo andare al mare.- chiarì Alicia con praticità e di lì a due minuti tutti presero a dire la loro proposta, ognuna diversa dalle altre.

Angelina si batté una mano sulla testa, rassegnata.

Sarebbe stata un'impresa ardua mettere tutti d'accordo.





-Si può?- Angelina, che aveva bussato alla porta, si sporse dentro la stanza dove Katie si stava vestendo di corsa -Sei in ritardo, pulce?-

-Come sempre.- rispose lei, infilandosi i calzettoni sopra i collant -Cinque minuti e arrivo.-

-Oggi non dovresti stare con le tue amiche? È da tre giorni che stai sempre con noi.-

Katie si fermò di botto e guardò Angelina con uno sguardo triste.

-Vi sto troppo fra i piedi?-

-No!- Angelina la fissò, sconvolta -No, Katie, quanto volte devo dirtelo? Tu sei parte del nostro gruppo, non devi pensare di essere... Che ne so, l'animale da compagnia.-

Katie tentò un sorriso sincero.

-Tu dici così, ma è difficile accettare un'altra persona in un gruppo così consolidato. E io sono l'ultima arrivata.-

-Ma sei quella che va d'accordo con tutti e noi ti adoriamo.- Angelina si sedette accanto a Katie che si infilò le scarpe -Non vorrei che chiudessi con le tue amiche solo per stare con noi. Non ne vale la pena.-

-Voi valete la pena!- ribatté Katie con decisione e Angelina sorrise.

-Intendevo dire che sei una persona socievole e solare, pulce, non chiuderti in te stessa per adeguarti a noi.-

Katie si sistemò i capelli in una coda e guardò l'amica.

-Io mi trovo benissimo con voi, Angie. Mi piace un sacco essere parte di questo gruppo, mi fa sentire speciale. Spero che le mie amiche non mi uccidano, perché con voi c'è stata questa magica connessione che non so spiegarvi. Ci siamo scelti.-

Angelina l'abbracciò e Katie la lasciò fare, perché oramai la considerava quasi una mamma.

-È un discorso bellissimo, ma credo comunque che dovresti mantenere l'amicizia anche con le altre.-

-Lo farò.- Katie annuì -Leanne è la mia migliore amica, lo sai, ma con voi... È come se foste una famiglia e io ne faccio parte, no?-

-Assolutamente.-





-I più bassi davanti e i più alti dietro.- chiarì Lee, mentre Angelina e i gemelli ripulivano il giardino -Altrimenti non viene bene.-

-Ma così starò davanti solo io.- sbuffò Katie, imbronciandosi.

-E Lee.- dissero i gemelli all'unisono, ma il ragazzo si voltò per rispondere.

-Oliver ed io siamo quasi alti uguali, quindi anche Ollie dovrebbe stare davanti. E anche Alicia, ovviamente.-

-Ah, sì, Alicia, sei la seconda più bassa!- la canzonò Angelina e Alicia sorrise falsamente e replicò.

-Angie, tu sei la terza, eh. I ragazzi hanno superato anche te.-

-Siamo dei giganti!- rise Lee, facendo ridere anche i gemelli ed Oliver -Allora questa foto, come la facciamo?-

-Tutti in piedi e tutti vicini.- rispose subito Katie, avvicinandosi ad Oliver -Odio le foto divise a livelli.-

-Cioé?- soffiò Lee, trascinando Alicia accanto a lui.

-Qualcuno in piedi, qualcuno seduto. Spezza la foto ed è brutto.- chiarì Katie, facendo sorridere Oliver ed Angelina per quelle parole -È vero!-

-La pulce ha ragione, mettiamoci tutti vicini.- disse George -Il problema è come ci mettiamo?-

Angelina era al centro, affiancata dai gemelli: George provò a prenderle una mano, ma Angelina gli fece segno di no e Fred vide tutto e fece finta di niente.

Accanto a Fred c'era Alicia e accanto a lei Lee; dall'altra parte, accanto a George, c'erano in ordine Katie e Oliver.

-Aspettate.- disse Angelina, quando Oliver, che aveva posizionato la macchina fotografica, li raggiunse.

Angelina prese per mano George e lo fece spostare accanto a Fred, facendoli stare vicino.

Katie, che adesso era accanto ad Angelina, le sorrise e annuì in segno di approvazione.

-Okay, ragazzi!- disse Oliver, appoggiando una mano sulla spalla di Katie -Un bel sorriso!-







-Lee, tu vai davanti vista la tua altezza.- dichiarò Alicia con un sorriso divertito.

-Ehi!-

-Non è colpa mia se sei basso.-

-Devo ancora crescere.- sbuffò Lee, mentre Oliver sistemava la macchina fotografica -E quando sarò più alto di te, vedremo chi riderà.-

-Non sarai mai più alto di me, Jordan!-

-Voi due, basta.- proruppe Angelina, dividendoli -Mettetevi lontano, così non avrete nessuna scusa per insultarvi.-

-Mammina, tu stai vicino a noi!- dissero all'unisono i gemelli, mettendosi uno a destra e uno a sinistra di Angelina che sorrise.

Alicia si mise vicino a Katie che era accanto a George; il ragazzo le poggiò una mano sulla testa in un gesto affettuoso.

Oliver sbuffò e fece spostare Alicia per prendere il suo posto accanto a Katie.

-Grazie, Capitano.- commentò Alicia, indispettita.

-Scusa, uragano, ma non voglio stare vicino a Lee.-

Lee fece segno ad Alicia di mettersi fra lui e Fred e la ragazza obbedì.

Lee, con un sorriso, le disse all'orecchio.

-In realtà voleva stare vicino alla pulce.-

-Lo so, Lee, ma è tonto e non se ne accorgerà tanto presto.-

Lee annuì e Alicia gli sorrise, proprio mentre la macchina fotografica scattò la foto.





Spiegazioni, varie ed eventuali:

Vero, ho detto che avrei pubblicato prima di Natale e invece mi presento qui solo adesso, addirittura dopo l'Epifania!

In mia difesa dico solo che ho una famiglia che tiene molto alle feste (anzi trova sempre un buon motivo per festeggiare xD) e che siamo tanti, per cui trovare il tempo di pubblicare e/o rivedere il capitolo quando in casa ci sono zii, zie, nonne, cugini a volontà ecc ecc è quasi impossibile.

E, oltretutto, mia sorella era tornata a casa solo per le vacanze natalizie e dovevamo recuperare i mesi di lontananza stando un po' insieme (telefilm, film e uscite per fare shopping *O*)

Quindi, pubblico adesso e spero che non siate ammuffiti nell'attesa xD

Dovrebbe essere l'ultimo capitolo che pubblico prima della mia partenza, ma mi sto organizzando e prometto, prometto che troverò il tempo di pubblicare anche quando sarò partita.

Magari saranno aggiornamenti sporadici (più sporadici del solito, ahimé), ma qualche capitolo verrà sicuramente postato :3

Passando al capitolo: questa è l'altra metà con i flashback, che spiega meglio le dinamiche del gruppo o comunque aggiunge qualche notizia sui tutti i personaggi principali.

Non credo che ci sia molto da spiegare, in sostanza vale la stessa cosa della prima parte.

Questa festa non risolverà tutti i problemi che si sono creati, ma sarà un inizio che farà capire bene o male a tutti che il gruppo è quasi impossibile da dividere.

Quasi.

Di nuovo abbiamo la chiacchierata fra Jared e Nolwenn che si sentono gli emarginati di questo gruppone, soprattutto Jared che vede Alicia sempre più lontana.

Nolwenn, invece, si è abituata a questa situazione e, per quanto non le piaccia non avere amici così stretti, sa che non può fare molto per cambiare le cose.

Brad dovrebbe essere il terzo degli emarginati, ma lui questo distacco non lo sente così tanto.

O meglio lo sente, ma ha altri problemi da affrontare e, come sappiamo, Brad difficilmente si butta giù.

Brad e Suzanne sono... Possiamo dire ad una sorta di bivio?

Brad le ha fatto capire e le ha dimostrato quello che prova, ma Suzanne non crede alle sue parole e continua ad avere questo legame con Finn che non vuole e non riesce a spezzare.

Suzanne prova qualcosa per Brad?

Sì e no. Prova qualcosa, ma pensa che sia solo gratitudine per tutto quello che lui ha fatto per lei.

Suzanne è molto legata a Finn, benché Finn non sia molto presente nella storia.

Non mi ricordo se l'avevo già detto, ma il legame che c'è fra Finn e Suzanne è molto simile a quello che c'era fra Lee ed Alicia agli inizi.

Le due “coppie” hanno poi preso strade e decisioni diverse, per cui vedremo come si risolveranno le cose.

Nel prossimo capitolo: ci sarà un bacio. Creerà altre fratture? Alcune coppie dovranno affrontare delle crisi e non è detto che tutte riusciranno a superarle.

Grazie a tutti, come sempre <3

Spero che abbiate passato delle favolose vacanze ^-^

Un bacione e a presto =D

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kimly