Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Oneipo_    08/01/2015    1 recensioni
Lo sapevi che in Giappone, quando si riparano le ceramiche rotte, non si nasconde il danno ma lo si sottolinea, riempiendo d'oro le linee di frattura? Perché credono che quando una cosa ha subìto un danno e ha una storia, diventi più bella.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

(6)
 

 

My asylum is in your arms. 
When the world gives heavy burdens, 
I can bear a thousand times.


 








Niall e Aline sono al Blue Moon, un ristorante anni ottanta che Niall adora e che frequenta spesso. Ci sono le cameriere che girano per i tavoli con i pattini rosa ai piedi, ci sono le canzoni di Grease che risuonano nel locale e ci sono vecchi vinili e poster appesi alle pareti.
Stanno mangiando un po' imbarazzati - lei un'insalata, lui un hamburger con patatine - e Aline racconta a Niall di come è nata la sua passione per la danza e dei suoi sogni chiusi nel cassetto. Niall la osserva con aria felice, come se stesse ascoltando la sua favola preferita, ride di tanto in tanto - forse un po' troppo rumorosamente - e si sporca la bocca con la senape del panino. 
Hanno scoperto di avere molte cose in comune, parlando del più e del meno. Ad esempio, entrambi adorano il green tea e ne bevono almeno una tazza al giorno, il loro telefilm preferito è Friends e odiano i gatti. A Niall piace suonare la chitarra e ad Aline piace cantare. A Niall piace la cucina italiana e Aline sa preparare la pizza più buona di tutta Londra - a detta delle sue coinquiline. Tutti e due sono impacciati, ma non timidi, sono amichevoli, gentili ed educati, un po' imbarazzanti, numeri uno nelle figure di merda e migliori amici della sfiga.
Aline mette in bocca una foglia di insalata e beve un sorso della Diet Coke, dice 
«e quindi un giorno lavorerò con grandi professionisti» e si distrae al vibrare del suo telefono appoggiato al tavolo.
Ella l'ha già chiamata tre volte, ma lei era troppo presa dai discorsi con Niall per accorgersene.
Risponde e il suo sorriso si spegne ascoltando i toni forti dell'amica.

«Ma dove cazzo sei? - urla Ella dall'altra parte della cornetta - cristo, Aline, ti ho chiamata decine di volte!»
Aline è infastidita, soprattutto perché lei e Ella non hanno quel tipo di confidenza, e «scusa se avevo di meglio da fare» dice acida.
«Meglio che raggiungere il tuo migliore amico in ospedale?» sputa Ella e Aline non si è neanche accorta del suo respiro affannato. Lascia cadere la forchetta nel piatto e appoggia la schiena alla sedia, sconvolta.
«Cosa è successo?» chiede con la voce tremante. Ha paura della risposta, ha paura che sia successo qualcosa di veramente brutto. 
«Non lo so! - è tutto ciò che dice Ella - mi ha chiamata Louis e mi ha chiesto solo di raggiungerlo in ospedale! Sbrigati, Aline.»
Ella riaggancia e Aline è già fuori dal locale, aspetta che anche Niall esca e non dà spiegazioni, prima di correre verso la macchina e implorarlo di accompagnarla.

 


L'ultima volta che Louis è entrato al Saint Mary's Hospital di Londra, aveva sedici anni. Sua madre lo era andato a prendere fuori scuola e gli aveva detto, con le lacrime agli occhi, che la nonna stava morendo. Louis aveva pianto e le aveva chiesto di poterla vedere per dirle addio. Solo che poi, in quella stanza d'ospedale dove sua nonna lo attendeva, Louis non aveva mai trovato il coraggio di entrarci ed era restato per ore fuori alla sua porta, su una sedia scomoda, a osservare il via vai dei dottori e infermieri che non lo degnavano neanche di uno sguardo.
A distanza di sei anni, Louis è ancora seduto su quella sedia, ha la testa tra le mani e si asciuga una lacrima ribelle. Non ricorda neanche cosa stesse facendo prima di essere chiamato dalla signora Styles - che gli chiedeva disperatamente di andare a controllare le condizioni di suo figlio, essendo lei a Los Angeles - ricorda solo di essersi precipitato fuori dal suo appartamento ed essere arrivato alla clinica in un batter d'occhio, aver chiesto di Harry e ascoltato le spiegazioni del dottore.

«Lo hanno trovato così - aveva detto il medico - Non sappiamo cosa sia successo. Sei un parente?»
Nessuno vuole dare delle vere risposte a Louis. Nessuno sa esattamente dirgli come siano andate le cose - un'aggressione, , ma perché? - né come si senta Harry.
«Possiamo parlare solo con un parente» gli ripetono gli infermieri, e Louis ha tentato di dire loro che l'unica parente di Harry più vicina - sua cugina Emma - si trova a Manchester e non potrà raggiungerli almeno fino a domani pomeriggio.
È seduto su quella sedia, quindi, e si morde le pellicine alle dita sentendo il sangue sulla sua lingua.
Shannon e Liam sono di fronte a lui. Shannon è sdraiata e dorme con la testa appoggiata alle gambe di Liam, che invece è fin troppo sveglio e le accarezza i capelli in un gesto dolce e delicato. Louis li sente gli occhi del suo amico puntati addosso, che lo studiano preoccupato in attesa di una qualsiasi reazione che non sarà in grado di contenere.
In piedi accanto a Liam, c'è Zayn. Era con Ella e sono entrambi completamente bagnati. Louis non ha chiesto loro il motivo per cui fossero insieme e in quelle condizioni, ma ha apprezzato che Ella sia corsa in suo aiuto, e che ora sia lì, anche se non ha aperto bocca da quando è arrivata.
Delilah, invece, è seduta in terra. Ha gli occhi chiusi, ma non sta dormendo. Louis sa che lei e Harry si sono simpatici a vicenda, ma non si sarebbe mai aspettato di vederla in ospedale insieme a tutti gli altri.
La porta dell'ascensore si apre e Aline attraversa il corridoio come una furia, portandosi dietro un biondino che Louis non riconosce. La ragazza ha l'aria sconvolta e spintona Louis con forza quando gli è vicino, facendolo barcollare e rischiando di farlo cadere dalla sedia.
Lui la guarda e fa per aprire bocca ma 
«che gli hai fatto?» urla lei e lo spinge di nuovo «dimmi che gli hai fatto!» insiste ancora.
Louis sta per rispondere, ma Ella lo precede e allontana Aline tenendola per un braccio, 
«sei pazza?» chiede poi.
«Se gli hai fatto del male giuro che -»
«Non è stato lui, Aline! - Ella la tiene ancora e Louis ha paura che se la lasciasse andare lei gli si rivolterebbe di nuovo contro - Harry è stato aggredito! Ora calmati.»
Aline scoppia a piangere e lascia che il biondino le stringa le spalle e le permetta di appoggiare la testa al suo petto. Chiede spiegazioni, stavolta più gentilmente, e nessuno sa darle davvero una risposta. «Era passato a trovare te» è l'unica cosa che Delilah dice e, se possibile, Aline piange ancora più forte.

 

 

Sono passate due ore e trentatré minuti quando il Dottor Ross - il professore di Liam - si avvicina a loro a grandi falcate, con in mano una cartellina azzurra. È un uomo sui cinquant'anni, con i capelli brizzolati e gli occhi chiari, alto più del dovuto e con una cicatrice sulla guancia destra. Ha la barba non fatta, le borse sotto agli occhi e l'aria di qualcuno che ha lavorato troppo e vorrebbe solo sdraiarsi nel suo letto per dormire un paio d'ore.
«Con chi posso parlare?» chiede educatamente e Louis si alza di scatto dal suo posto. Anche Liam si alza e ringrazia il medico per essere intervenuto così preventivamente dopo esser stato chiamato dallo studente stesso, nonostante l'ora tarda.
Il Dottor Ross risponde con un 
«si figuri» sussurrato a mezza bocca e poi studia Louis in piedi di fronte a lui.
«Il Signor - sfoglia i documenti che ha in mano e riprende solo dopo aver letto il nome del paziente - Harry Styles è stabile e fuori pericolo - conferma. Un sospiro di sollievo si leva da tutti i ragazzi in attesa - ha tre costole incrinate e per questo dovrà rimanere sotto osservazione per un po' di tempo, per il resto solo lesioni superficiali - Louis sente la tensione rilassarsi, ma il dottore non ha finito - ha subito un trauma cranico - aggiunge infatti - che potrebbe, nel peggiore dei casi, comportare sintomi di depressione, perdita della vista, di memoria o concentrazione. Ma questo potremo stabilirlo solo al suo risveglio.»
Louis sente una morsa allo stomaco e potrebbe svenire da un momento all'altro. Si appoggia al muro e lascia che questo lo sorregga, poi finalmente scoppia a piangere ed è Liam che lo stringe in un abbraccio e gli lascia un bacio affettuoso sulla testa, sussurrando un debole «andrà tutto bene» al suo orecchio.

 

 

Harry si sveglia solo la mattina seguente. Sono le sei e dieci e Louis è l'unico rimasto seduto sulla sedia d'attesa. Liam ha riaccompagnato a casa Shannon circa un'ora fa, per poi andarsi a fare una doccia e prepararsi per la lezione di anatomia che lo attende - costretto a frequentare, dopo aver fatto alzare il suo professore a un orario indecente solo per avere qualche notizia sulle condizioni dell'amico.
Delilah è tornata a casa con Niall - così Louis ha scoperto si chiama - quando nessuno dei due riusciva più a tenere gli occhi aperti.
Ella, Zayn e Aline sono a prendere un caffè al bar dell'ospedale e non sembra abbiano intenzione di andarsene prima di ricevere notizie positive.
L'infermiera gli dice che Harry è sveglio mangiandosi un po' le parole, ma Louis è già diretto verso la sua stanza prima ancora che lei possa chiedergli se vuole vederlo.
Apre la porta con delicatezza e lo inquadra con lo sguardo.
Harry è sdraiato sull'unico lettino occupato, ha addosso il pigiama ospedaliero e fa lunghi respiri pesanti. La sua testa è fasciata con cura, e il suo viso è livido e rovinato. Ha un occhio gonfio, un labbro spaccato e una ferita che si intravede sulla fronte. Ha il filo della flebo che gli parte dal braccio destro e un'altra fascia intorno al polso.
Louis si avvicina lentamente, e con la stessa lentezza Harry si gira a studiarlo, per poi accennare un sorriso che gli tira i punti sul labbro provocandogli del dolore.

«Devo essere proprio ridotto male se mi guardi così» sussurra. Anche la sua voce sembra essere stata intaccata, perché non è profonda come il solito, ma ha un tono così basso che Louis fa fatica a sentirlo.
«Non è uno dei tuoi giorni migliori, no» risponde Louis e cerca di sembrare il più tranquillo possibile, anche se il tremolare delle sue parole rivela le sue vere emozioni.
Gli sfiora una mano con le dita e ha paura che il solo toccarlo lo mandi in frantumi, perché Harry sembra così piccolo in questo momento e Louis vorrebbe essere stato in grado di proteggerlo.

«Come stai?» chiede banalmente il più grande, perché non si sente ancora pronto per il cosa è successo?
Harry annuisce e lascia intendere che sta bene, ma potrebbe stare meglio. Cerca la mano di Louis e incastra le dita debolmente, stringendo comunque con tutta la forza che ha in corpo.

«Ascolta, Harry, mi dispia-»
«Lascia stare» Harry scuote la testa e fa una smorfia con il viso, che dovrebbe essere un sorriso rassicurante. Non riesce ad affrontare quell'argomento lì, in quell'ospedale, mentre è attaccato a dei fili ed è troppo stanco anche solo per parlare.
Louis abbassa la testa, prende un respiro lungo e 
«chi ti ha fatto questo?» chiede con un filo di voce.
A Harry bruciano già gli occhi. Il solo ricordo di ciò che è successo lo fa ancora tremare di paura.

«Non lo so» mente, incapace di raccontare la verità, forse anche un po' per vergogna.
«Perché ti hanno fatto questo?»
«Non lo so.»
E Louis lo capisce che non sta dicendo la verità, ma non insiste. Si siede accanto al suo letto e lo osserva in silenzio.
«Louis?» Harry è talmente debole che sa di stare per addormentarsi. Lo sente proprio il corpo bloccarsi e la voce andarsene, gli occhi chiudersi pesanti e il cervello spegnersi.
«Sì?»
«Mi baceresti?»
Louis deglutisce e stringe un po' la presa sulla mano di Harry, si guarda intorno e controlla più e più volte che la porta sia chiusa e la stanza vuota. Tituba per quelli che sono lunghi secondi e sbatte le palpebre in movimenti veloci.
Harry sta già profondamente dormendo, quando Louis si china e gli sfiora le labbra in un bacio delicato, e non saprà mai del dolce 
«non spaventarmi mai più così» che gli viene sussurrato all'orecchio quando fuori il sole è finalmente alto nel cielo e sta riscaldando l'intera città.


 

 

 


 

Ehi voi! Come state?
Io dopo aver partorito questo capitolo (di cui non vado particolarmente fiera), bene! Avrei voluto scrivere molto di più, metterci molte più cose, ma mi serviva fosse incentrato su quello che è successo ad Harry e ciò che non c'entrava nulla sarebbe stato fuori luogo, inoltre se fosse stato ancora più lungo, sarebbe diventato estremamente angosciante...e io non voglio angosciarvi, quindi è tutto qui!
Per la cronaca, non sono così sadica e cattiva da pensare che il mio baby Harry sia rimasto tragicamente ferito dopo l'incidente, e infatti tranquille perché è vivo e vegeto e sta bene anche se comunque è normale che risenta dei colpi presi - e anche per il trauma cranico, beh, vedrete, ma non sarà nulla di angst se non qualche effetto collaterale leggero (questo era uno spoiler?)
Comunque ci tengo a farvi notare - se già non l'avete fatto - due cose di questo capitolo che per me sono importanti: NUMERO UNO è la prima volta che tutti i miei personaggi si ritrovano insieme nella stessa stanza e che si conoscono, anche se l'evento non è dei più piacevoli. Mi piaceva l'idea che in qualche modo ciò che è successo ad Harry li abbia """uniti""" e che siano lì per lui. NUMERO DUE lo so che si è guardato intorno mille volte, ma Louis ha davvero baciato Harry in un luogo pubblico - non c'era nessuno ok, ma credetemi per lui è stato un grande sforzo - ed Harry non lo saprà mai sigh.
Infine, tanto per dirvi la mia, le reazioni che più ho amato in questo capitolo sono state quella di Liam e di Ella. Liam perché è un grande amico, e per Louis farebbe davvero di tutto, perché lo conosce come le sue scarpe - per questo lo studia spaventato che possa avere la reazione sbagliata - e perché è di una dolcezza infinita. Ella perché, a modo suo, ha dimostrato a Louis più di quanto abbiano fatto tante altre persone - e questo ve lo dico perché io sono anche nella testa di Louis -  e lei è questo, è qualcosa che non ti aspetti.
Scrivo sempre troppo in questo angolo autore,

GRAZIE a chi legge, recensisce, mette la storia tra le preferite/seguite e mi contatta in privato per farmi i complimenti, siete un amore.

A presto!

Oneipo.


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Oneipo_