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Autore: SummerCrush    09/01/2015    0 recensioni
Arrivati davanti al muretto sul retro della scuola, ancora intonso, apriamo gli zaini e ne estraiamo delle bombolette spray.
“MALIK! STRYD! ANCORA?!”
“Siete in punizione per un mese, se non due. ORA SPARITE!”
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La chimica non è mai stata la mia materia preferita.
Si sente un botto.
“ ALISON O'BRIEN, IN PUNIZIONE!”
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Vedo Harry che sbatte contro l'ultima persona contro cui tutti vorrebbero sbattere contro con un vassoio pieno di cibo, specialmente quando indossa la sua maglia preferita: Louis Tomlison.
Vado verso di loro e tento di fermarli, ma si scatena una lotta di cibo davvero pazzesca.
Ma i guai non finiscono, il preside sbatte in punizione me, Harry e Louis.
---
Mi lancia la palla, che si dirige verso una finestra, non sembra rallentare o deviare la sua rotta, si avvicina sempre di più e... rompe il vetro.
Niall guarda sconcertato la finestra spaccata.
“PETERS! HORAN! IN PUNIZIONE” urla il coah, che è tornato a culo da noi.
“Non sono stato io!” dice Niall e “No, infatti è colpa mia” esclamo.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Zayn

Le lezioni sono finite, grazie al cielo, e mi ritrovo ad aspettare Lola di fronte all'aula di calcolo.

Sto per abbracciarla, ma le parole di Niall mi rimbombano nella mente.

Fai lo stronzo, capirà cosa prova per te. Se la allontani avrà più tempo per pensare e sarà più lucida nelle sue scelte e magari riuscirai a dimenticarla, se è ciò che vuoi”

La mia risposta era stata che lui non aveva una ragazza proprio per questo motivo, se usava sempre questo metodo.

Lui mi aveva rassicurato dicendo che funziona davvero e mi sono fidato.

Andrà male.

Credo proprio di sì.

Quando stringe le braccia attorno alla mia vita la scanso leggermente, guadagnandomi un'occhiata confusa.

Non odiarmi, Lol.

Lola
Alla fine delle lezioni, mi avvio con Zayn all'aula di detenzione.

Comincio a pensare, non mi rendo neanche conto di ciò che il moro a fianco a me sta dicendo. Se solo invece di pensare alle sue labbra fossimo corsi via! Ma nel caso in cui il dirigente non ci avesse beccati, nel caso in cui lui mia avesse baciato, cosa sarebbe potuto accadere al nostro rapporto? Io non voglio perdere il mio migliore amico, nonostante tutto.

“Eih, Lol, mi stai ascoltando?” domanda ad un tratto, destandomi dal mio flusso di domande.

“No, scusami, sto pensando ad una cosa. Di che parlavi?” Mi sento avvampare, in genere lo ascolto sempre, non vorrei averlo deluso. Lui sbuffa scocciato, odia quando le persone non gli prestano attenzione mentre parla.

“Non importa, a cosa pensavi?” Mordo il mio labbro inferiore e valuto se parlargliene o no. Il punto è che ci conosciamo da una vita, non sopporterei la sensazione di nascondergli qualcosa.

Ma devo buttarmi, o non saprò mai la verità.

“Riflettevo sul quasi bacio di questa mattina. Perché lo stavi facendo?” Sistemo la cartella sulla spalla, fermandomi davanti alla porta della stanza, per poi guardarlo curiosa.

Sento il cuore battere forte quando punta il suo sguardo su di me. Sembra sorpreso, magari non si aspettava che tirassi fuori l'argomento.

“Volevo e basta, non ci sono molte motivazioni” sussurra scrollando le spalle. Posa la mano sulla maniglia ma io lo fermo.

“Non fai mai una cosa perché lo vuoi e basta, Zayn. C'è sempre un perché, ti conosco” ribatto alterata.

Odio quando mi nasconde le cose. Io non lo faccio mai nei suoi confronti.

Mi fido di lui, perché lui non si fida di me?

“Il perché è semplice e te l'ho detto, volevo solo farlo. Per provare. Dai, Lol, non mi piaci in quel senso, sei solo la mia migliore amica. Va bene? Ti basta?”

Vorrei prenderlo a pugni ma mi trattengo, entrando nell'aula, dove ci sono già altre sei persone. Inarco un sopracciglio vedendo i ragazzi. “Ma che ci fate qui?” domando sedendomi al mio solito posto, guardandoli.

Siamo liberi di parlare perché il prof Sunnings, ovvero colui che dovrebbe controllarci, odia il suo lavoro e non ci guarda neanche, sempre intento a battere alla tastiera del suo pc.

Comunque, dopo aver scoperto i motivi della punizione dei miei amici, sentendomi di troppo, mi affianco ad una ragazza bionda che non fa che fissare Niall in modo strano, dato che mi sembra anche più normale di quella che ha tutti i capelli sparati in aria.

“Ehilà!” la saluto sorridendole. Lei porta lo sguardo su di me, ricambia il sorriso e “Ciao” dice radiosa.

“Lola” dico, porgendole la mano, che stringe e “Aubree” si presenta lei.

“Come mai qui?” domando.
So la risposta, l'irlandese mi ha spiegato tutto, ma voglio sempre sapere più versioni della stessa storia. “Colpa dell'amore, direi.”
Scoppio a ridere capendo.

Lo sguardo da pazza, la sua voglia maniacale di seguire ovunque Niall... Cercava solo di capire come conquistarlo.

“Oh, quindi ti piace il biondino” sussurro attenta a non farmi sentire.

“Si nota molto?” domanda arrossendo e mi strappa un sorriso. “Direi di sì, ma lui non se n'è accorto, tranquilla. È troppo stupido, pensa che tu sia una stalker” le spiego ridendo.

Il suo volto si fa preoccupato. “Una stalker?” La sua voce è preoccupata.

Forse non avrei dovuto dirlo.

Forse eh?
“È che usi metodi sbagliati per farti notare” dico sicura.

“E come dovrei fare?”

“Invece di praticare sport, dato che a quanto mi ha detto Niall non sei il massimo, cosa ne pensi di interessartici e basta? Posso aiutarti io, se vuoi” le propongo. Credo che riuscirei a trovare un modo per far avvicinare quei due. Aubree mi abbraccia così forte da togliermi il respiro “Oddio, grazie mille” esclama senza lasciarmi andare.
Vedo i ragazzi guardarci straniti e io alzo le spalle, per quanto posso.

Louis mi fa cenno di avvicinarmi. Guardo ancora una volta la maglia sporca e mi trattengo dal ridere, poi sciolgo l'abbraccio e vado verso il castano, che mi prende in disparte.

“Ho bisogno di un favore” dice incrociando le braccia al petto, per coprire le varie macchie.

“Dimmi tutto, Loueh.” Mi siedo su di un banco a gambe incrociate, verso di lui.

“Sai che ti amo tanto tanto, vero Lol?”

Inclino la testa di lato divertita. Quando temporeggia vuol dire che la cosa o è difficile o è imbarazzante.

Conosco i miei polli.

“Dovresti diventare amica di quella ragazza, Alison, e dirmi tutto ciò che potrebbe aiutarmi a conquistarla” sussurra facendo un cenno della testa verso la tipa dai capelli pazzi.

“Ma io pensavo che a te piacessero i-”
“Lola, cosa non capisci della parola bisex?”
“È che sembri troppo... Oh dai, lo sai.” Se gli sguardi potessero uccidere, sarei già morta.

“Allora, lo farai?” domanda poi, supplichevole.

“Va bene, ma solo perché ti voglio bene.” Allaccio le braccia al suo collo e lo stringo a me.

Louis è l'unico con cui sono davvero dolce, perché è il primo ad avermi mai amato e a non avermi spezzato il cuore. Zayn è il mio migliore amico, sì, ma con il castano ho un rapporto davvero profondo. Fondamentalmente siamo la stessa persona. E non ho idea di come ci sopportiamo, ad ogni modo, forse perché sappiamo entrambi cosa vogliamo.

“Sei la ragazza migliore del mondo, non sai quanto ti posso amare!” urla baciandomi una guancia. Scoppio a ridere e vado a sedermi al mio posto, facendo cenno a Alison di avvicinarsi e lei, confusa ma sorridente si siede vicino a me. Mi sento osservata e così alzo lo sguardo, incontrato quello freddo di Zayn. Metto su un'espressione confusa, perché per quanto glaciale sembra voglia fulminarmi, il punto è che io non ho fatto nulla.

Una volta finita la chiacchierata con la ragazza che, a quanto pare, ha fatto saltare in aria il laboratorio di chimica e aver dato appuntamento ad Aubree per questo pomeriggio esco dall'aula e mi avvicino al moro.

“Sembrava volessi uccidermi, prima” gli dico prendendo il casco che mi porge.

“Io? Ma ti pare?”
“Zayn-”
“Lola, ti sei svegliata alle sei e mezza, sei stanca, è chiaro che il tuo cervello elabori cose che non hanno senso.” Gli tiro uno schiaffo, gli riconsegno il casco e dopo un dito medio me ne vado.
Mi sono stufata del suo comportamento oggi.

Mi sbagliavo a pensare che quel bacio avrebbe rovinato tutto, la discrepanza c'è stata anche se le nostre labbra non si sono toccate.
Non fa che trattarmi male, ha cambiato totalmente umore.

Poi prima, quando ha rifiutato il mio abbraccio, mi sono sentita mancare.

Odio essere scostata quando cerco di essere dolce, soprattutto quando mostro la mia parte gentile solo a colui che le mie difese le sorpassa.

Sento il telefono vibrare nella mia tasca, è Zayn.

Lo ignoro e mi preparo per la visita di Aubree.
Devo lasciare il pensiero di quel ragazzo da parte, almeno per oggi, devo capire perché mi ha trattato così, non credo di essermelo meritato.

“Sorellona, com'è andata a scuola?” mi domanda Lacey, porgendomi una tazza di tè caldo una volta scesa in cucina per sgranocchiare qualcosa.

“Non voglio parlarne, a te?” Non voglio davvero preoccupare mia sorella con queste cose.

Che poi non sa tenere alcun segreto, siamo troppo sinceri in famiglia, per questo non mi preoccupo di dire le cose come stanno, alle persone.

Lei mi racconta dei problemi che comincia ad avere con Hayes, il suo ragazzo, e io vado in stand by.

Problemi inesistenti perché guarda troppo i dettagli, cosa che il genere maschile non fa.

Purtroppo.

Alison
'E’ impossibile' penso tra me e me, fissando l’orologio durante l’ultima ora di lezione.

Non sono un tipo molto socievole e la cosa che odio di più è essere circondata da persone che suscitano in me ansia.

Il mio cervello inizia ad offuscarsi di pensieri negativi, quando in tutto lo stabilimento suona la campanella finale.

Diversamente da tutti gli altri giorni, mi alzo così lentamente da ricadere di nuovo in quella che può essere definita sedia, e in modo alquanto scocciato, strattono a me la borsa e mi dirigo verso l’aula di detenzione.

“Su Alison, qui sono tutti bravi ragazzi, non possono essere finiti in detenzione, non oggi almeno’’ dico a bassa voce, pensando di essere sola. Ma una volta distolto lo sguardo dalla mie vans, noto un ragazzo che subito scoppia a ridere.

Se non fosse per il pensiero fisso che tamburella nella mia mente, gli avrei seriamente mollato un ceffone, è dall’ora di scienze che mi deride.

Arrivata davanti alla fatidica aula, poso la mano sulla maniglia respiro profondamente tre volte ed entro. Con gli occhi sgranati, fisso quel branco di persone che, sentendo il rumore prodotto dalla serratura, si girano a fissarmi, per poi tornare al loro pensieri.

“Salve signor Sunnings.’’

La sua bocca non emette alcun tipo di suono dato che è del tutto catturato dal programma trasmesso nella sua piccola ‘’scatoletta’’ portatile.

Mi siedo sull’unico banco rimasto, dietro un ragazzo con dei fantastici ricci. Lancio la mia borsa sopra il banco, ci poso sopra la mia testa, infilo le cuffiette, la musica parte, chiudo gli occhi e le immagini davanti a me si offuscano.
***

‘’Eiiih’’ sento dire, mentre una mano continua a picchiettare sul mio braccio, ‘’Sei sveglia?’’

Inizio a tirare calci alla cieca, non avendo intenzione di aprire gli occhi e soprattutto non tollerando il fatto che qualcuno disturbi il mio sonno, e finisco con il colpire la gamba di qualcuno. ‘’Ma porca troia’’ Alzo il capo e scoppio a ridere. Subito dopo mi accascio di nuovo per tornare a sognare.

‘’Eih, scusa, sei sveglia?’’ chiede lui, con tono gentile.

‘’Ma cosa diavolo vuoi?’’ rispondo con voce assonata.

‘’Sono Harry Styles’’

‘’Ehm, sì. Alison O’Brien’’

Un silenzio imbarazzante inizia ad assaporarsi nell’aria.

‘’Uhm, ora potresti dirmi cos-‘’ mi interrompo notando il suo sguardo posato su un ragazzo.

Mi giro, cercando di capire il soggetto su cui si sono posati i suoi occhi verdi. Vedo una ragazza e un ragazzo che confabulano tra di loro. Non capisco su chi dei due sia concentrato Harry, comunque una volta tornata nella mia posizione noto che i suoi occhi sono fissi su di me e, siccome non riesco a mai a reggere uno sguardo, finisco per guardare per terra. Lui sorride.

‘’Senti, so che non ci conosciamo ma devi aiutarmi a conquistare una persona.’’ respira a fondo e continua il suo discorso ‘’Prima di ricevere una risposta negativa, devi sapere che nessuno sa della mia cotta, chiamiamola pure così, e tu sembri una persona davvero davvero dolce e carina. Cioè sì, lo sa il biondino laggiù ma non vuole intromettersi’ conclude, indicando un ragazzo alla fine della stanza e cercando di conquistare il mio sì con varie facce alquanto imbarazzanti.

Scoppio in una fragorosa risata che cattura l’attenzione di tutti. Dopo aver notato tutti quei volti su di me, ritorno in me e valuto le varie possibilità.

‘’Eh questa persona è la mora o il castano?’’

‘’Oh, ehm, giusto, devi sapere chi devo conquistare...’’

‘’Guarda che se sei gay non mi scandalizzo mica’’ dico sorridendogli, per metterlo a proprio agio.

‘’Beh, sì, sarebbe il castano...’’

‘’Perfetto, ci penserò’’

‘’Cosa? No, non posso aspettare’’ dice lui con delusione.

‘’Si che devi’’ concludo la conversazione con un sorriso maligno la discussione mentre lui rassegnato si gira verso la sua postazione.

Beh sì, potrei aiutarlo, ma se poi fosse pericoloso?

Comincio a pensare.

Subito ritorno alla realtà, ma cosa dovrebbe accadere di così pericoloso? Sì, lo aiuterò.

Harry si rigira verso di me così velocemente da farmi percepire un’ondata d’aria davvero forte, visto che è stata prodotta da un corpo umano.

‘’Dai ti prego, aiutami’’ dice, quasi implorandomi.

‘’Oh beh, dovrai aspettare fino a domani sera almeno’’

‘’Uh beh, a questo punto ti do il mio numero ti telefono per contattarmi in caso tu abbia preso una decisione’’ dice con tanta felicità mentre salta sulla sedia come un bambino. Di colpo si impossessa del mio cellulare che distrattamente ho abbandonato sul banco.

‘’No, non l-‘’ non riesco a finire la frase che lui mi restituisce il cellulare con il numero inserito. ‘’Uff’’ sbuffo, per poi girarmi di nuovo per fissare il ragazzo, ma invece incontro quello della sua amica che mi sorride e per educazione ricambio.

Quando vedo che sta avvicinandosi continuo a ripetere a me stessa: ’no, non farlo, passa oltre, no, non farlo ti supplico’.

‘’Eih ciao, piacere Lola’’

‘’Cazzo’’ impreco a bassa voce.

‘’Cosa?’’ chiede, con aria stranita.

‘’Ehm, niente, Alison’’

‘’Oh già so il tuo nome’’ dice mentre ridacchia.

‘’Ehm, coosa?’’

‘’Oh niente, volevo chiederti, dato che vorrei parlare con te, vorresti venire al centro commerciale? Magari nel fine settimana’’

‘’Oh beh, devo aiutare un amico, sai com’è.’’ ed Harry, con sguardo colmo di gioia si gira verso di me per farmi l’occhiolino e tornare velocemente nella stessa posizione di prima.

‘’Oh dai ti prego, è una cosa davvero urgente’’ dice e mentre si alza per ritornare dal suo amico conclude la frase ‘’ci conto, sabato dopo la scuola, guido io’’

Oh ma dai.

Odio quest’aula.

Profondamente.

***

A punizione conclusa mi alzo e alla svelta mi dirigo verso l’uscita.

Mi giro, e grazie a Dio, nessuna traccia di Harry, quando mi rivedo sbucare il castano di cui lui è cotto.

‘’Ciao Alison, sono Louis e vor-’’ dice con un sorriso pari a quello di un bambino nel giorno di Natale.

‘’Oh no! Basta’’ dico ormai stufa di tutta questa situazione.

E per la miseria, avevo programmato di entrare lì e fottermi di tutti!

Cammino alla svelta verso la mia auto, alquanto irritata dalla situazione e mi dirigo verso casa.




-Nota delle autrici-
Salve a tutti! Abbiamo deciso di scrivere questa nota per presentarci. Nel prologo è accaduto il normalissimo errore di pensare che fossimo una scrittrice sola, ma in realtà ne siamo tre. I nostri nomi sono Ilaria, Lorenza e Sara e speriamo che il capitolo vi sia piaciuto. 
Vorremmo ringraziarvi per aver preso in considerazione la nostra storia, date le visualizzazioni al prologo, i preferiti che abbiamo ottenuto e anche la  prima recensione da parte di NonnoPayne. E' molto importante per noi sapere i vostri pareri, per cui ci aspettiamo qualche opinione in più. 
Alla prossima, 
SummerCrush

  
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