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Autore: rocchi68    11/01/2015    1 recensioni
In questa storia l'ispettore Shikamaru Nara dovrà risolvere un caso complicato riguardante un killer che ha ucciso molte persone, tra le quali anche due amici del protagonista.
Sono alla prima fanfiction per questo vi chiedo di non andarci pesanti con le critiche.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Appena saliti in auto ci siamo presentati adeguatamente e sono venuto a conoscenza del fatto che ha 28 anni, che ha molti hobby e che Gaara era suo fratello maggiore.
I suoi genitori erano morti in circostanze misteriose quando lei era ancora piccola e questo fatto la spinse a diventare investigatrice per risolvere misteri che sarebbero rimasti insoluti.
Inoltre mi aveva promesso che in caso di bisogno lei aveva molte conoscenze al di fuori del paese e in caso di bisogno mi avrebbe aiutata a cambiare distretto. Dopotutto aveva conosciuto il resto della marmaglia con cui lavoravo e leggendo le varie scartoffie che avevo compilato affermò che ero sacrificato per quel posto e che avevo talento per ottenere gratificazioni maggiori.
 
Avevo sbagliato a giudicare quella ragazza, non era una vipera come volevasi dimostrare, ma era dolce e sensibile e mi stavo pentendo dell’idea di eliminare quella recluta solo perché volevo vendicarmi di Orochimaru senza nessuno in mezzo ai piedi.
 
Lei non aveva nessuna colpa di quanto era successo, Choji era morto a causa mia e della mia incompetenza.
Quante volte Asuma mi aveva detto di affrontare ogni situazione con intelligenza e invece come sempre avevo fatto di testa mia. Asuma era morto solo perché era riuscito a decifrare il codice necessario per avvicinarsi a Orochimaru e lui l’aveva eliminato. Mi pento di non essere riuscito a risolvere l’arcano insieme al mio maestro, in quanto forse avrei potuto aiutarlo e invece avevo fallito di nuovo.
 
Quanti fallimenti avevo accumulato nella mia breve vita? Troppi. Asuma e Choji erano morti per colpa mia, ero assente quando i miei genitori erano morti a seguito di un incidente in auto, non ero fidanzato, non avevo avuto il piacere di osservare i miei genitori felici con un nipote che avrebbero tanto voluto e non avevo ascoltato il consiglio di mio padre di proseguire nel percorso di studi per diventare capitano. Mia madre che era una donna di grande carattere mi avrebbe visto bene come sindaco, ma viaggiare con la scorta sarebbe stata una seccatura
 
Non potevo sbagliare di nuovo, Orochimaru sapeva che ero vivo e ben presto mi avrebbe cercato e mi avrebbe ucciso e questa era la mia ultima possibilità. La cosa che mi preoccupava era che non volevo che anche Temari facesse la fine di Choji per questo se venissi a conoscenza del nascondiglio di Orochimaru lo affronterei da solo e non fornirei a nessuno le indicazioni per trovarlo.
 
Osservando la ragazza che avevo vicino mi promisi che l’avrei aiutata e protetta, dopotutto volevo redimermi da quanto successo e non volevo rischiare di perdere una delle prime persone che era riuscito a scalfire la mia corazza.
Sicuramente avrei pensato alla sua proposta e iniziai a descrivere i miei hobby, tra cui giocare a scacchi, i miei interessi e i miei sogni e successivamente iniziò a leggere il fascicolo e a sfogliare le varie fotografie scattate.
 
Iniziò quindi a leggere e a sfogliare le foto del delitto e come ci aveva anticipato Tsunade c’erano alcuni particolari che mi lasciavano perplesso.
Durante il viaggio in auto mi informò che il delitto era stato compiuto a seguito di una rapina finita male, in quanto dal corpo della vittima mancavano un braccialetto d’oro, un orologio Rolex dal valore inestimabile, il portafoglio, due anelli d’oro e alcuni quadri di pittori molto conosciuti che al mercato nero avrebbero fruttato un’immensa fortuna ai colpevoli.
 
Rivendere quadri di Van Gogh, Picasso e Leonardo Da Vinci per quanto conosciuti era una bazzecola per questi farabutti, anche se avevo qualche buon aggancio per recuperare i quadri.
A questo mondo ero riuscito ad evitare a molte persone la galera solo se in cambio mi avessero fornito informazioni interessanti. Pain faceva molti affari con la merce rubata anche se prima di rivenderla preferiva chiamarmi per essere sicuro di non incappare in qualche tranello e in qualche guaio con la giustizia. Stranamente questa volta non mi ha chiamato ed essendo il migliore in questo campo e avendo molti colleghi con i quali fare passaparola non era venuto a conoscenza di nessuno quadro famoso, affermando invece che era da giorni che nessuno entrava nel suo negozio con tele rare.
 
Il signor Sasori era stato colpito alle spalle con un coltello affilato che non gli aveva lasciato scampo. La prima persona ad accorgersi della mancanza del signor Sasori era stata la cameriera che non aveva visto il padrone prendere le medicine necessarie per i suoi malanni. Cercandolo nelle varie stanze lo aveva trovato riverso al suolo nel suo studio, mentre stava compilando alcune carte sparse per il tavolo.
 
Era terribilmente ricco e al momento della tragedia la moglie Yuri stava giocando a tennis con l’istruttore nel campo a poco distanza dalla villa.
Il figlio Tobi che lavorava nella stessa azienda del padre era impegnato in un viaggio in aereo verso l’Europa per completare un affare milionario che avrebbe permesso all’Organizzazione Alba di espandersi anche in Asia e in Africa. Gli altri dipendenti della villa erano due chef stellari che lavoravano per il padrone da oltre 10 anni, tre cameriere che si occupavano dei vari lavori da oltre 7 anni, il giardiniere che da oltre 5 anni si prendeva cura del giardino della villa e l’istruttore di tennis che nonostante vivesse fuori dall’edificio era al servizio della signora Yuri da solo 2 anni.
 
La villa era sorvegliata da una guardia giurata che aveva svolto servizio anche tra i marine e da tre mastini che si avvicinavano solamente al personale della villa e ovviamente ai padroni.
Da questa descrizione dettagliata sembrava impossibile entrare nella villa, ma stranamente dal resoconto rilasciato qualcuno era riuscito a trovare una breccia in quella costruzione invalicabile.
 
Una volta giunti alla villa mi accorsi che la guardia giurata non era altro che un mio vecchio amico d’accademia e che aveva fatto fortuna in diversi ambiti. Dopotutto aver accettato di proteggere il signor Sasori era traducibile con uno stipendio bello sostanzioso, vitto e alloggio assicurato.
Yamato aveva recentemente declinato anche l’offerta della signorina Tsunade anche se credo che il suo talento il quel postaccio sarebbe stato sprecato.
“Ehi Shikamaru lavori ancora per la nonna Tsunade e per il vecchio rospo?” mi chiese Yamato ridendo.
“Già vecchio mio, ma credo che ben presto cambierò distretto”
“Va bene salutami Naruto e Neij se li vedi e buona fortuna”
“A presto Yamato”
Detto questo aprì il cancello, spostò i tre mastini che mi guardavano in cagnesco e parcheggiammo l’auto nel garage che vantava veicoli costosi.
Avere una Ferrari era una sciccheria per pochi, ma possedere anche una Lamborghini, due Porsche, una Bugatti Veyron, due Harley-Davidson e la serie completa della Ducati, Honda e Aprilia degli ultimi 30 anni era una faccenda per pochi ricconi con la puzza sotto il naso.
Prima di entrare in casa decisi di fare coraggio alla nuova ragazza anche perché essere catapultati dall’accademia alla realtà è spesso spiazzante.
 
“Bene Temari dato che sei nuova, voglio proprio vedere come te la cavi con gli interrogatori del personale della villa, io ti osserverò e se hai bisogno di pormi qualche domanda prima di cominciare dovresti farle ora”
“Vorrei sapere cosa ne pensi della descrizione fornita dal dossier”
“Temari fidati non sono stati dei ladri qualunque ad uccidere quell’uomo, qualcuno all’interno della villa lo voleva morto e probabilmente si è fatto aiutare da un complice e quindi non farti troppi scrupoli a dubitare di più di una persona”
“Va bene”
“ Ricordati che se non sei sicura su chi siano i colpevoli ti posso dare qualche consiglio, anche se credo che con la tua intelligenza e la tua perspicacia tu possa riuscire facilmente ad arrestare i responsabili del delitto.
“Grazie”
“Nonostante non abbia ancora ascoltato gli interrogatori delle persone della villa ho già qualche idea su chi possa essere il colpevole, ma non ne sono sicuro al 100%.” Detto questo prima di entrare mi fermai per fumare una sigaretta indisturbato, dato che in questi ultimi dieci giorni ho fumato meno di un pacchetto. Sto cercando di farmi passare questo dannato vizio, anche se qualche passo in avanti l’ho fatto dato che prima ero solito spazzolarmi una dozzina di cicche al giorno e finita anche questa rapida operazione entrai nell’edificio.
   
 
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