La mattina dopo mi risvegliai pensando che tutto quello successo il giorno prima fosse stato semplicemente un sogno, ma quando Chiara, che era nel letto accanto a me si svegliò e mi disse -allora, sei pronta per fare le valigie?- capii che non era stato un sogno, era successo veramente, ed ero pronta più che mai. Balzai giù dal letto, mi infilai le ciabatte e andai in cucina, seguita da Chiara, che era assonnata ed euforica al tempo stesso. -Buongiorno mamma- la abbracciai. -Buongiorno tesoro, buongiorno Chiara- -buongiorno Caterina- mia mamma si chiamava così. -Papà dove è?- -a lavoro, oggi ha il turno di mattina- Facemmo colazione in fretta e ci andammo a vestire, mentre parlavamo di come sarebbe stato a Londra, se avremmo potuto conoscere gli One Direction, e ci facevamo altri film mentali. Circa un’oretta dopo iniziammo a fare le valigie con l’aiuto di mia madre, che intanto faceva raccomandazioni tanto da farmi girare la testa. Suonarono al citofono -deve essere la mamma di Chiara. Vado io.- Disse mia madre, e ci lasciò sole mentre stavamo mettendo le felpe in valigia. -Ciao tesoro, come stai?- -bene, grazie mamma- Chiara sembrava triste e felice allo stesso tempo di andarsene. Solo lei ci riusciva. Continuammo a fare le valigie, a preparare borse e borsoni, a cercare su internet la casa dove saremmo andate, tutto questo fino all’ora di pranzo. Poi andammo a pranzare a casa di Chiara insieme anche ai miei genitori e dopo uscimmo per l’ultima volta con i nostri amici. Non era proprio un addio, certo, però non saremmo più uscite tutti i pomeriggi con loro. Il ragazzo a cui piacevo si mise a piangere, era davvero una persona dolcissima, e prima di andarmene lo salutai con un abbraccio. Credo non lo scorderà mai. Tornammo a casa di Chiara, dove c’erano ancora i miei genitori che insieme ai suoi finivano di sistemare qualche dettaglio, mi sembra di aver capito che quando siamo entrate in casa suo padre stesse parlando a telefono con la segreteria dell’università. Dopo una mezzoretta circa io tornai a casa con i miei genitori, almeno l’ultima notte Chiara voleva passarla con loro. A casa cenai, guardai un po’ di televisione e alle 21:30 circa andai a letto. Il giorno dopo sarebbe iniziata una nuova vita per me, e avrei dovuto essere in piene forze.