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Autore: happy ending    13/01/2015    2 recensioni
Dopo sei mesi dalla fine della storia tra Ron ed Hermione, i due si ritrovano ad affrontare una situazione decisamente imbarazzante e... difficile.
Dal testo:
E così arrivarono i litigi, i silenzi, le porte chiuse, gli sguardi mancati, le parole sbagliate... E crollò tutto.
"Non possiamo andare avanti così" le aveva detto.
"No, infatti. Se davvero non riesci a fidarti di me, tantovale che la chiudiamo qui" aveva risposto lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Rubeus Hagrid | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il fatidico sabato era arrivato e Ron si aggirava in camera da letto, alla ricerca di un maglione che sapeva di aver lasciato da qualche parte... Di certo non nell'armadio.

All'improvviso, sentì il campanello suonare e si precipitò alla porta.

"Ciao" disse agitato, quando si trovò davanti Hermione.

"Ciao. Hai intenzione di venire in canottiera?" rispose lei, guardandolo accigliata.

"Oh, no... Solo che non trovo l'ultimo maglione che mi ha regalato mamma".

"Hai controllato sulla sedia in bagno?".

"Miseriaccia! Hai ragione!".

Corse a prenderlo e una volta indossato tornò da lei e notò che era ancora fuori dalla porta.

"Entra pure... Se ti va" le sorrise impacciato.

Hermione ci pensò su per un attimo, poi entrò titubante. Si guardò attorno e subito avvertì una fitta dolorosa allo stomaco. Tutto era come lo aveva lasciato, ogni cosa al proprio posto.

"Ho... Ho cercato di tenere in ordine, sai? Ogni giorno litigo con le scope e gli stracci perché sembrano non voler obbedire alla mia bacchetta, però me la cavo" le spiegò Ron, grattandosi la testa.

"Bravo" sussurrò Hermione.

I due si guardarono per un istante, incapaci di aggiungere altro.

Il rosso finì di prepararsi, mentre lei lo aspettava seduta in sala da pranzo. Quando fu pronto, la raggiunse e la trovò a giocare con qualche ciocca di capelli, gesto che ormai sapeva interpretare bene: era agitata.

"Ti va una tazza di tè prima di andare? Così ci calmiamo un po'" le propose.

Lei annuì senza riuscire a trattenere un sorriso: il tè era la soluzione a tutti i problemi per Ron... Quando tornava stanca o arrabbiata da lavoro, quando si ammalava, quando si rattristava, lui gliene preparava una bella tazza fumante e restava ad osservarla, come a voler scorgere i primi segni di miglioramento o guarigione.

Alzò lo sguardo e lo posò su di lui, che si dava da fare in cucina. Come se la cavava lì da solo? Cosa mangiava? Cosa faceva dopo cena? A chi raccontava la giornata? Forse si era messo a tenersi tutto dentro come lei... Stava quasi per porgli quelle domande, ma poi si trattenne: una volta avute le risposte, cosa avrebbe ottenuto? Di sicuro non si sarebbe sentita meglio.

"Ecco qua".

Ron le diede la sua tazza di tè, quella che da tempo era rimasta nell'armadietto senza nessuno che la adoperasse, e si sedette di fronte a lei.

"Grazie" gli sorrise.

"Figurati".

Ron prese ad osservarla, come era solito fare. Si accorse che la ragazza era arrossita lievemente, allora spostò lo sguardo in imbarazzo.

Una volta bevuto il tè, i due erano pronti a partire. Ron porse la mano ad Hermione, ma lei gli afferrò il braccio senza guardarlo e si smaterializzarono alla Tana.

"Pronta?" le chiese, prima di aprire la porta d'ingresso.

"No, ma andiamo".

Ad accoglierli fu Ginny, che subito corse a stringere a sè la riccia, per poi rivolgere un breve e distaccato saluto al fratello.

"Eccovi finalmente!" esclamò Harry, raggiungendoli.

Era da un sacco di tempo che il trio non si trovava al completo nello stesso posto, seppur in modo sbagliato a suo parere, e la cosa lo emozionava e spaventava al tempo stesso. Si avvicinò e li avvolse entrambi in un abbraccio, a cui i due risposero con calore.

"Oh, sempre così uniti i miei bambini".

Molly Weasley osservava la scena con occhi lucidi, felice di avere l'intera famiglia a casa, dopo tanto.

Tutte le altre teste rosse con relative compagne erano già arrivate e presto la Tana fu invasa da allegre chiacchierate e qualche affettuoso rimprovero da parte della signora Weasley.

"Tutti a tavolaaaaa!" gridò la bella Fleur, richiamando l'attenzione.

Hermione prese posto di fronte a Ginny e ed Harry, e Ron la imitò.

Mentre il resto della tavolata discuteva sul nuovo taglio di capelli di Bill, Ginny si sporse un poco e sussurrò alla coppia che aveva davanti: "Siete due pazzi, lo sapete?".

Hermione e Ron arrossirono.

"State facendo una cavolata, seriamente" continuò.

"Ginny lasciali in pace, dai... Credo che se ne rendano conto già da soli. Noi pensiamo solo ad aiutarli" intervenne Harry.

"Grazie amico" rispose Ron.

"Non sto dicendo che non vi aiuterò, ma... Accidenti, è tutto così sbagliato" sospirò la rossa.

Era preoccupata per entrambi: quella farsa avrebbe portato solo altro dolore per la coppia, ne era certa.

"E' maledettamente sbagliato... Comunque ancora un paio d'ore e poi sarà tutto finito" disse Hermione.

Ron fece una smorfia: non vedeva l'ora di liberarsi di lui, fantastico.

"Allora Hermione, come va a lavoro?" chiese Percy, seduto accanto alla ragazza.

"Oh, alla grande!".

"Pochi giorni fa ho incontrato Jack Jersey in un ristorante di Londra... Mi ha detto che sei una lavoratrice impeccabile. Certo, non ne avevo il minimo dubbio" gli sorrise.

"Troppo gentili! Quindi conosci Jack?".

"Sì, ha la mia stessa età... Forse non lo ricordi ad Hogwarts, faceva parte dei Corvonero".

"Ah, proprio non lo sapevo... E' un bravo ragazzo comunque, molto simpatico".

"Di sicuro ama le cene tra colleghi" si intromise Ron, con già le orecchie di un pericoloso rosso accesso.

"Oh sì, quelle meravigliose cene a cui io prendo parte ogni sera" lo rimbeccò Hermione, seccata.

"Ci risiamo" commentò Ginny, sospirando, mentre Percy li osservava confuso.

"Meravigliose, eh?" borbottò il rosso.

"Posso solo presumerlo, dato che non sono MAI stata ad una cena tra colleghi".

"Lo dici come se ti dispiacesse".

"Lo dico come se un ebete mi stesse accusando di andare a fare la sgualdrina con i miei colleghi di lavoro".

"Ehm... Ragazzi..." li richiamò Harry.

I due si guardarono attorno e si accorsero di aver attirato l'attenzione di tutta la famiglia.

"Scusateci, ogni tanto tendo a diventare un pochino geloso della mia Herm" disse Ron, con un sorriso imbarazzato.

"E a rovinare tutto" aggiunse Hermione, sottovoce, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del ragazzo.

"Oh beh figliolo, anche io ero così alla tua età!" rise il signor Weasley.

"Alla sua età? Ma se mi hai fatto una scenata anche l'altro giorno solamente perché il pover signor Bernard ha apprezzato la mia torta di mele!" lo rimproverò Molly, con un sorriso.

Arthur alzò gli occhi al cielo, mentre il resto della tavolata rideva divertito, sciogliendo quell'attimo di tensione che si era creato.

Quando tutti ebbero terminato di mangiare, la signora Weasley andò a prendere la grossa torta di compleanno per il marito e la posò proprio davanti a lui.

"Se hai intenzione di fare l'idiota per il resto della serata, tantovale che diciamo tutto subito" bisbigliò Hermione, facendosi sentire solo da Ron.

"Starò più attento" mugugnò lui.

"Esprimi un desiderio!" esclamò Bill, rivolto al padre.

Questo sorrise e poi soffiò, spegnendo le candeline rosse e oro.

 

Angolino dell'autrice

Purtroppo molto a rilento per colpa della mancanza di tempo, ma la storia continua :) Mi raccomando attendo i vostri commenti :)

Un abbraccio!

   
 
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