Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Lilu_wolf    16/01/2015    2 recensioni
(Prologo all'interno)
Come tutte le avventure, questa storia parla di una normalità dietro la quale si cela la magia.
E l'amicizia più forte che ci sia... Ma questa volta i protagonisti hanno la possibilità di scegliere.
DAL TESTO
-Sei uno di loro, vero?- silenzio, silenzio, silenzio.
-Si- disse alla fine. Una sorta di brivido mi trapassò la schiena.
-E cosa sei in grado di fare- domandai, avvicinandomi.
Lui si sporse verso di me
-Molto più di quanto immagini- sussurrò
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                                  Capitolo 6: una scelta difficile

Io odio il bianco. Prima lo consideravo un colore neutro, ma adesso lo odio. Era ovunque in quella stanza: nelle lenzuola immacolate, nel cuscino che mordevo e strappavo quando avevo gli attacchi di panico, nelle piastrelle così lucide da potermici specchiare, e  nel soffitto di pietra bianca. Bianco era il camice che portavo, bianche erano anche le luci al neon, di quelle orribili che trovi nei camerini e che ti evidenziano tutti i difetti. Luci fredde, le chiamano. Quelle luci maledette, calcolatrici e ciniche. Bianco è il tempo, che passava sempre uguale. Non ricordavo se fossero passati giorni, settimane,  o solo una notte. Anzi, no. Sono sicura, una notte era passata. Perché la prima notte urlai con tutto il fiato che avevo in gola. Così forte, che volevano mettermi in una camera insonorizzata. Poi rimasi senza voce, con gli occhi gonfi e senza lacrime, a fissare il soffitto. Ricordo che  portarono del cibo, ma la sua sola vista mi fece venire la nausea.  Passarono due giorni, ora ricordo. Penso che mi abbiano dato il tempo di sfogarmi.
Ci sono diverse fasi del dolore. La prima, è la più rumorosa. Il pianto, le urla, ci permettono di sfogare la nostra frustrazione, e ci allontanano dal problema. Le urla sono una barriera che ci tiene lontani dal dolore, permettendoci di saggiarlo solo da lontano. Poi c’è la fase passiva. Le urla finiscono, e resti impotente, a contemplare il mondo che ti circonda, senza vederlo, abituandoti all’assenza di ciò che ami. E poi, ti torna la voce. E capisci, finalmente, assimili il dolore. Quella è la disperazione. La disperazione arrivò il terzo giorno. Ricominciai ad urlare, per tutto il giorno. A nulla valsero i tentativi di Isyer, che mi era rimasta accanto tutti quei giorni. Urlai dal pomeriggio fino alla notte. Ricordo Isyer, disperata
-Virginia, sta calma, ti prego- mormorava
-Riportatemelo indietro! Lui non ha fatto niente! Ridatemi il mio Nico, vi prego!- urlavo. Poi, la porta si aprì, e mi trovai davanti l’ultima persona che mi sarei mai aspettata
-La pianti di urlare? Non riesco a dormire- si lamentò annoiato Xavier
-Xavier, ha bisogno di stare sola..- tentò Isyer
-No,  non è vero. Tu, Ragazzina, mettiti qualcosa – ribatté, lanciandomi una felpa.
-Andiamo a farci un giro-
Fui costretta ad indossare un pantalone di filo nero, ed una maglietta a righe, più la felpa di Xavier.
alzai controvoglia, e lo seguii. Appena fuori l’infermeria, lui affrettò il passo, e fui costretta a correre per raggiungerlo. Appena fuori, si girò scocciato
-Sbrigati, ragazzina. Non faremo in tempo-
-Perché non ti trasformi, allora? E non mi chiamo “ragazzina”- lui chiuse gli occhi, come se fosse stato colpito.
-Ascolta bene. Quello che hai visto nel bosco, è un’eccezione. Non mi vedrai mai più come lupo. Mai-
-Ma se non ti piace essere un lupo, perché lo hai scelto?- chiesi, dubbiosa
-Io non ho scelto, Virginia. Non ho scelto niente- sussurrò pianissimo. Poi si avviò, iniziando a parlare
-Il Sole ci ricarica. Non sempre, altrimenti saremmo invincibili. Soprattutto io, che dovrei ricaricarmi anche con la luna piena. Boiate, dico io. La luna piena fa solo si che le mie trasformazioni siano involontarie-
-ma non è che il Sole ci ricarichi sempre. Quello accade solo nei solstizi. Solo il sole che batte nelle terre sacre, ci ricarica con efficacia. Comunque, se stiamo sotto i raggi, possiamo ricaricarci lentamente. Un po’ come quando spegni il telefono, e stranamente Sale di una tacca. Ricariche per inerzia-
-Gli Elios possono scegliere cosa diventare, è vero. Ma questa scelta è fortemente condizionata da come nasci. Gli Elios sono nati in epoche diverse, ed il Sole ci ha scelto in diverse età. La nostra crescita si è bloccata in momenti diversi. Non sappiamo perché, molte cose sono sconosciute persino ai saggi, ma.. io credo che ci abbiano limitato, prima che il nostro potere crescesse troppo-
-In altre parole, il piccolino è il più potente di voi?- domandai scettica
-Chi, Kint? Probabilmente sarebbe dovuto esserlo. Ma avendo bloccato la sua crescita prima di noi, è allo stesso livello. Non che non sia spaventosamente forte. Tutti qui siamo spaventosamente forte. Quello che hai visto tu, quello che abbiamo fatto Ares, Lays, ed io, è solo un decimo di ciò che possiamo fare. Eravamo rimasti a caccia per molto tempo, e io non tornavo a casa da mesi. Non avevamo usato molta magia, ma ci stavamo progressivamente scaricando-
-Quando vi ho visti nel bosco. Cosa stavate facendo?- interruppi di malavoglia quel fiume di informazioni.
-C’era un alato in quei territori, probabilmente è stato lui a rapire tuo fratello. Io ti seguivo, e avevo il compito di proteggerti, per cui sono rimasto di guardia. Mentre loro davano la caccia all’Alato, qualcuno ha invito quei mostri per rapirvi. Ero solo contro quei due. Non  ho fatto in tempo. Non sono riuscito a salvarvi entrambi- esclamò rabbiosamente, digrignando i denti, in una smorfia di impotenza
-Non importa- sussurrai stancamente –continua a raccontare. Mi stai distraendo- Xavier mi guardò, poi continuò a raccontare
-Gli altri Elios sono tornati a casa, ma Lays è tornata a cercarmi, ed Ares l’ha seguita-
Lays. Sussultai. L’ultima volta che avevo visto la strega, era in fin di vita contro decine di Megere.
-Lays è tornata?- domandai. Xavier osservò la gigantesca luna, gettare ombre di luce sul deserto.
-Sono tornato a cercarla, ma ho trovato solo tracce di lotta, e di una gigantesca esplosione- mormorò
-Credi che sia..-
-No. Io non lo accetto. Conosco Lays, e sono sicuro che se non è ancora tornata, è per una buona ragione- esclamò, con decisione.
-Perché mi hai portata qui?- chiesi, per spezzare il silenzio.
-Perché prima che tu rinunci alla carica che ti spetta, ci sono cose che devi sapere. Acquisterai un autocontrollo molto forte, che ti permetterà di sviluppare il potere che viene da te. Sceglierai il potere che ha più affinità con la tua forza. Dovrai passare esami che ti indicheranno la via da percorrere. Ognuno di noi è qui per una ragione, e ognuno ha fatto il suo percorso e le sue scelte prima di arrivare qui-
-E perché Sheira mi odia?- lo interruppi nuovamente. Odiavo lo sguardo della bionda. Sembrava volesse uccidermi.
-Tu ricordi una persona a Sheria. La ricordi a molte di noi. Vedi, per noi vent’anni non sono nulla.. la morte di un nostro compagno non si era mai verificata prima. E quindi è normale che ti vedano come un’intrusa, per ora. E poi, credevamo che gli elios fossero finiti. Probabilmente ci sbagliavamo-
In quel momento, Maya ci venne incontro, esclamando che avevo bisogno di riposo- fuoi riportata in infermeria, ma al posto di prendere i sonniferi contro gli incubi, mi stesi, ed incominciai a pensare. Fin da quando ero piccola, la mia vita  era stata normalissima, solo leggermente più impegnativa di quella degli altri bambini. Fin da piccola ho sempre tentato di essere la migliore, avendo un carattere molto orgoglioso. Il lavoro dei miei li ha sempre tenuti lontani da noi. Loro stavano costruendo il mio futuro, io ero la futura erede di una sorta di piccolo imper. Ero affidata alle cure di ottime ragazze, ma ero sola. Fino a quando non arrivò Nico. Ricordo quando i miei tornarono a casa con quel fagottino in braccio. E da allora non sono mai più stata sola. Nico divenne un piccolo allievo curioso, ed io la sua insegnante paziente. Per la prima volta potevo prendermi cura di qualcuno, provare a capire cosa volesse dire essere responsabile. E Nico.. Nico è sempre stato il sole che scacciava via le nubi. Mi ha sempre ascoltata, sempre. Avevamo imparato a leggerci il volto senza nemmeno parlare. Certo, ci sfottevamo, spesso litigavamo, ma il nostro legame era indissolubile. E non ero stata in grado di proteggerlo. Per la prima volta non ero stata in grado di proteggere il fagottino che era arrivato in casa mia undici anni prima.. un momento! Scattai a sedere improvvisamente, folgorata da un pensiero. Mia madre non era incinta. Mia madre non aveva nessuna pancia nei miei ricordi. Mamma non era incinta. Allora era vero. Nico non era mio fratello. Feci appena in tempo a realizzarlo, che tutta Helia vibrò. Spalancai gli occhi, trovandomi improvvisamente per terra. Isyer mi fu accanto in un istante
-Ci attaccano!- esclamò. Manco a farlo apposta, due orchi entrarono nella stanza. Isyer si parò di fronte a me, fremendo d’odio
-Questo è suolo sacro, stupide creature!- esclamò. Uno dei due menò un fendente diretto alla sua testa, mentre il secondo colpì le sue gambe. La ragazza venne scagliata con forza verso la parete. Dopodichè i due si voltarono verso di me
-E lei-
-Prendila- ringhiarono. Ma prima che potessero fare un passso, una voce li chiamò
-Non solo infettate questo luogo con la vostra presenza- Isyer posò un pugno a terra, alzandosi lentamente
-Ma colpite pure i feriti?- con un gesto fluido si tolse il camice che portava, ormai macchiato di sangue, svelando un vestito bianco a nastri incrociati, terminante con una gonna a sbuffo. Per la prima volta ebbi paura, guardando il viso di quella ragazza. Isy batté una mano contro la parete, e come vene, vedemmo disegnarsi sul muro i segni fi rampicanti. Due grossi rami spuntarono dal terreno, ma riuscirono a colpire solo uno dei due orchi, che erano diventati improvvisamente veloci. Mi voltai verso la ragazza, ma lei era scomparsa. Poi la vidi saettare tra i rami, e caricare al volo una cerbottana. Sparò un colpo, distraendolo, e poi lo fece inciampare tra i rampicanti
-Patetico- sussurrò, stritolandolo
-Non sapete cosa siamo in grado di fare- io mi voltai verso il secondo, non trovandolo più intrappolato, bensì dietro Isyer, pronto a finirla
-Isyer dietro di te!- urlai. Lei portò rapidamente la mano che aveva disteso lungo il fianco dal basso verso l’altro, col palmo rivolto verso il soffitto. Un grosso tronco schiacciò l’orco senza tanti complimenti.
-Andiamo Virginia. Se resti troppo tempo sotto il sole rischi di scottarti- esclamò, sciogliendosi la treccia. Le ciocche bianche le ricaddero sul viso, incorniciandoglielo. Scattammo verso l’ufficio degli insegnanti e dei Saggi, ma al suo posto trovammo solo pareti nere e macerie
-oh, mio dio, che cosa è successo?!- esclamai. Non c’era più anima viva.
-Ahh, ora si che mi diverto- esclamò una voce. Isyer si scagliò verso quel punto, facendo spuntare delle spine enormi dal terreno
-Isy, datti una calmata, non possiamo combattere ora! Sii ragionevole- a quel punto vedemmo che la figura che avanzava tra il fumo, era soltanto Ares. Aveva una fiammella che baluginava tra le sue dita, e sembrava molto divertito
-Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamò Isyer, gettandosi verso di lui e picchiandolo.
-Ehi, voi, ragazzi!- una ragazza dai capelli lunghi fino alla vita, e leggermente mossi, si precipitò verso i due, separandoli
-Dobbiamo correre, stanno combattendo fuori- li rimproverò, spingendoli fuori
-Quanti sono, Alisia?- chiese Isyer tornata seria
-Un esercito di Megere, e anche di orchi, e altri esseri, e..- poi si interruppe –E c’è…-
-Cosa, Ali?! Cosa?!- domandò Ares
- Echidna-
-Hanno portato quella bestia?!-
-Lei comanda tutti!- Isyer era diventata improvvisamente cupa
-Idris?- chiese gelida
- Sta lottando- rispose Alisia
-Andiamo allora. Devo ucciderla una volta e per sempre- sibilò lei, prima di sfrecciare via
-Isy!- urlò Ares, seguendola. Sfrecciammo fuori dal tempio, ma lì mi bloccai. Tutto era circondato da uno stormo di megere era disposto in cielo, mentre orchi, uomini vestiti di nero, e altre creature, combattevano da terra. Isyer si precipitò verso Maya, che stava arrivando in quel momento
-Maya, I Saggi.. – domandò
-Kint e Chiras li hanno portati in un altro luogo. Dovrebbero arrivare tra poco- esclamò lei, mettendosi in posizione. La ragazza sospirò, ma non durò per molto
-E Alexia sta per… entrare in scena*-
-Come?! Combatte anche Alexia?! Ma lei di solito **dirige..MAYA!- ma Maya era già partita verso il primo branco di orchi. Alcune megere si misero davanti, ma lei sembrò attraversarle. Saltò oltre gli orchi con una capriola, e si fermò un istante. Megere e Orchi caddero, perfettamente divisi in due, tranciati dalle asce della donna
-Avanti i prossimi!- esclamò, gettandosi verso altri mostri.
Feci per dire qualcosa, ma sentii un brivido lungo la schiena
-Alexia è qui- sibilò Ares. Vidi un’ombra nera saettare tra in nemici. Improvvisamente gli orchi iniziarono a cadere, seguiti da mostri vari. Le uniche rimaste erano le megere
-La sua magia non funziona su quelle: non hanno sentimenti- spiegò Ares
-Cosa succede?!- chiese una voce da dietro di noi
-Kint! Chiras! Dobbiamo occuparci delle megere- spiegò Isyer, prima di alzare le mani verso il cielo
-Spiriti dei boschi! Ascoltate la voce del sole, al quale avete giurato fedelà, ed accogliete il mio grido!- esclamò
-Che diamine fa?!- domandai leggermente stordita
-Isyer può controllare la flora e la fauna. Può comunicare con tutte le creature dei boschi, spiritelli compresi. E mentre gli spiriti combattono le megere.. la loro concentrazione viene annullata, e diventano tangibili- spiegò Chiras. In quel momento, Isyer fu scagliata via, da una forza invisibile. Udimmo sinistramente una risata malevola, venire da dietro di noi, e ci voltammo
-Alexia la tua forza non può nulla- ridacchiò una voce. L’ombra, che poco prima avevo visto, piombò a terra, rialzandosi rapidamente. Una donna sulla trentina di una bellezza stupefacente, si alzò in piedi con piglio deciso. Aveva una cascata di sottili capelli lisci e castani che e arrivavano a metà schiena, e occhi nerissimi, orlati di rosso giusto nella parte più estera dell’iride. Era affascinante paurosa e meravigliosa al tempo stesso.
-Non puoi sfuggire alle tue paure peggiori, echidna- disse, fissando l’essere che avevamo davanti. Sembrava fluttuare, ma Chiras disse che era avvolto da un’aura telecinetica. Aveva una coda di serpente, macchiata di sangue, e numerose scaglie in tutto il corpo. Il volto era deformato da un’enorme bocca, le orbite bianche, completamente. I capelli fluttuavano in aria, e aveva un ghigno inquietante dipinto in faccia
-Bastarda! Vieni giù- esclamò una voce
-Idris..- mormorò Isyer
-Puttana ti ho detto di venire giù! Sfidami se osi!- Idris, un ragazzo di circa quindici anni, biondo chiarissimo, si trovò improvvisamente a fluttuare in aria
-No, Idris- disse Chiras, tendendo la mano verso di lui, e bloccandolo con i suoi poteri
-Echidna..- mi accorsi in quel momento che Xavier in forma umana era accanto a me. Indugiò un secondo
-Di chi è.. il sangue .. che hai sulla coda?- tutti sussultarono
-Sangue di Elios- mormorò Sheira. I suoi occhi si riempirono di lacrime.
Il mostro sorrise, ghignando
-Questo è un avvertimento, piccoli guerrieri. Non siete immortali. Non giocate a fare la guerra con gli angeli- e così dicendo, lasciò cadere qualcosa. Solo quando vidi Chiras bloccarlo prima che toccasse terra capii
-No- sussurrai, incredula. Era piena di ustioni, bianchissima, con squarci che si aprivano ovunque nella sua candida pelle. Dalla bocca le usciva un rivolo di sangue, e gli occhi erano sbarrati su un cielo che non poteva vedere. 
-Lays!- gridò Sheira, precipitandosi verso di lei, singhiozzando. Anche Xaver si bloccò, privo di espressione. Idris era ancora intrappolato da Chiras
-Lays.. Lays- piangeva Sheira
-Non è possibile- sibilò Maya, stringendo i pugni
-Noi non siamo bambini- sussultai, vedendo una persona parlare con quella calma gelida
-Kint.. Non farlo- sussurrò Maya
-Noi non siamo bambini. Non siamo guerrieri. Siamo prima di tutto amici! E io non posso vedere questo scempio! Non posso stare fermo così a vedere tutto questo dolore!- urlò. Cadde a carponi sulla sabbia, e la terra iniziò a tremare. Due enormi trombe d’aria si abbatterono sul terrendo, muovendosi verso l’essere, che però non si mosse di un passo
-Ricordate, Elios. Non siete immortali come il vostro signore- sorrise
-Brutta puttana!- urlò Idris, ancora bloccato. Anche Kint gridò, ma le trombe d’aria non svanirono, anzi, diventarono ancora più forti. Potevano affettarci tutti, se solo avesse voluto.
-Kint basta!- esclamò Alexia
-Kint ti prego.. Kint!- gridò Maya. Le trombe d’aria svanirono, ma Kint continuò a gridare, trasformando le sue urla in pianto. Ero incapace di muovermi. Come poteva esserci tanto male? E poi vidi Lays. E strinsi i pugni. Non potevo permettere che le persone soffrissero così. Che mio fratello potesse soffrire così
-Ehi- esclamai, avanzando. Vidi la confusione sul suo volto
-Chi sei?- domandò
-Sono Molto, Molto Arrabbiata- sibilai
-Kint. Ora, rifallo- dissi, ignorando Alexia che parlava
Alzai un palmo verso il cielo, e ne misi uno rivolto nella terra, poi feci rapidamente scorrere le braccia nel senso inverso, in modo che si incrociassero. La bolla di protezione svanì all’istante
-Ora, Kint!- urlai. Kint mandò le trombe d’aria verso il mostro, ma non facemmo in tempo a vedere uno spruzzo di sangue bluastro, che si era smaterializzata. Caddi a terra, esausta
-Che diamine era quello?!- domandò Ares, nel silenzio generale
-Cosa hai fatto?- chiese Alisia
-Ha invertito la polarità, proiettando la sua barriera verso di noi. Io l’ho sentita- disse Chiras
-Allora è vero- sussurrai, chiudendo gli occhi. Mi misi seduta, appoggiandomi su di un ginocchio, e  fissando uno per uno i ragazzi, e soffermandomi su Lays
-Forse si!- eclamò un ragazzo dai tratti orientali, che non avevo notato prima. Annuii, e fissai Xavier
-Avevi detto che avremmo ritrovato mio fratello-
-Sarà così- annuì lui –Non importa la scelta che farai- annuii, alzandomi, e afferrando la mano di Kint, ancora inginocchiato a terra, accanto a me
-Hai ragione, sai? Gli amici si aiutano. E i compagni pure – sorrisi. Lui mi fissò stupito, ma poi afferrò la mano che gli porgevo, rialzandosi
-Sarò una Elios-
In quell’istante i primi raggi di luce fendettero l’oscurità, e non solo quella che aleggiava nel deserto, ma anche quella nel mio cuore.
Non ero più sola
E da quel momento, non lo sarei stata mai più

 

Angolo autrice :3

Minnaaaaa! (giapponese portami con te)
Dite tutti in coro
GRAZIE KINT CHE MI ISPIRI!
Mi dispiace Kint. Sto sconnettendo U.U
Ragazzi… scherzate? Io non sono mai stata così contenta di scrivere qualcosa. Vi amooooo!!
Amisa, Giusy, Kibo_no_Sakebi, grazie ancora per avermi messo tra i preferiti
- DiamanteLightMoon e Zampa di lupo, grazie anche a voi :*
E poi tutti quelli che recensiscono, e Martina, e Cassie, e tutti voi del “mondo reale” che mi conoscete qui.. non so cosa dire.. vi giuro.. solo…. Grazie..
FINIRO QUESTA STORIA VE LO PROMETTOOOOO!!!
Arrivederci ed al prossimo aggiornamento u.u
E… avanti fuori le opinioni: Lays viva o Lays morta?
Recensite, perché potreste influenzarmi u.u
Detto questo vi saluto, e vi lascio col

vestito di Hannah: http://weheartit.com/entry/79337688/in-set/20834388-medieval?context_user=Viky_Wolf
e poi…
Guardate che splendore la nostra bellissima Echidna :3
http://cdn.esoterya.com/wp-content/uploads/2009/04/echidna.jpg

*Muoio male ahhahahahaha.. voi non potete capire come sto morendo dalle risate, perché non sapete chi è Alexia
**STO MORENDO DALLE RISATEEEEEEEEEE!!!!
Lots Of Love
Io.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Lilu_wolf