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Autore: Serenity11    22/11/2008    0 recensioni
Io mi chiedo. Cosa fareste se un giorno tutto ciò che avete fatto fino adesso,ciò per cui avete sacrificato voi stessi ed altri per raggiungere il vostro scopo non fosse vero. Mi spiego meglio, come reagireste se ciò per cui avete combattuto duramente per ottenerlo con forza e coraggio fosse soltanto un'orrida menzogna.Un semplice castello di sabbia. Ecco io inizio da questa metafora. E dalla persona cui ne fu profondamtente traumatizata. Da una ragazza di nome Isabelle. Ossia una presunta sacerdotessa di un mondo mistico al di là dei confini dei cieli e dei mari piu’ estesi.In un turbinio di amori e violente, sanguinose guerre il destino di questo mondo nelle mani di una mera sconosciuta terrestre.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.Le lacrime di una fenice

|Note della scrittrice|:

Carissimi lettori e lettrici, o semplici viandanti del web!.. che ne pensate del cap1?

Mi raccomando commentate, criticatee leggete..leggete

Intanto vi posto anche il cap2.

Bacioni

Core

Capitolo 2.Una luna rossa

“Nella mia povera e piccola anima, vuota, silenziosa e in attesa gli spiriti del lago e della montagna vi scrissero le loro belle e ardite gesta

Adesso giace silente nel cuore degli abissi” […..]

(Diario di una ninfa-località sconosciuta)

(Isabelle)

Era chiaro, lampante che stessi aspettando qualcuno.

Seduta comodamente in una panchina del parco mi godevo lo splendido panorama.

Un disco rosso all’orizzonte che si stava levando in cielo, accompagnava senza dubbio la piena fioritura degli alberi residenziali.

Il vento che trasportava qualche petalo era carico di vari odori.

E di ricordi.

Improvvisamente quel magnifico silenzio si ruppe.

Un motivetto lo cominciò a invadere. Ed a ripetersi senza fine …nella mia mente.

Una melodia, apparentemente dolce, riempiva quel silenzio ma anche la mia anima creando una sensazione sgradevole.

Angoscia.

Terrore.

Paura.

Al termine essa ricominciava,liberava le sue note nella mia mente infinite volte…

Esse mi infliggevano nella carne ogni singolo suono, mi sfioravano dolcemente e poi mi aggredivano come mille coltelli affililati.

Era da varie settimane che non riuscivo a dormire, perché “quelle note” mi rievocavano strane immagini e con ciò intendo paesaggi plumbei, volti di bambini terrorizzati e lacerati da ferite per tutto il corpo,grida bestiali…

Il mio incubo si svolgeva piu’ o meno così!

Persone sofferenti.

Una terra nera, dove tutto, anche il letto del fiume era “colorato” di quell’atmosfera.

Nero.

Poi, si vedeva una donna(forse?!) dalla bellezza immensa.

Aveva una veste splendida,ricca di merletti…il suo volto era così beato e celestiale.

Sembrava quasi che purificasse quella stessa zona, donando una quiete celestiale con l’ausilio di un suo solo sorriso.

I capelli le cascavano dolcemente sulle spalle esili,”prigioniere” di tanta eleganza.

Improvvisamente, questa figura sembrava rompersi in infiniti frammenti.

Come in uno specchio ,spargendone le scaglie da tutti i lati.

I frammenti sembravano tramutarsi in tanti esseri senzienti, il cui scopo era quello di ferirmi.

E allora io scappavo da quel luogo di cui non conoscevo l’esatta ubicazione.

Continuavo a correre.Il fiato e la paura furono strette “alleate” in quei pochi secondi

Giunsi finalmente in un corridoio, probabilmente di qualche sotterraneo, totalmente inghiottito dal buio(o almeno così sembrava!)

Notai con difficoltà una gemma che emanava una debole luce cristallina, grazie ad essa riuscii a intravedere due mostri con lunghe zanne che stavano masticando qualcosa.

Poi lo vidi.

Il corpo di una fanciulla, con quegli occhi sporchi di sangue sembrava ancora viva e mi implorava aiuto….

Incominciai a sudare e alla fine del sogno delle fiamme mi attorniavano e mi bruciavano la carne(o almeno così sembrava!).

(?)

Amicizia, solitudine e invidia.

Tante emozioni che espresse così mancano di significato.

Io sono cresciuto, accompagnato da queste parole che tuttora non comprendo.

Il silenzio e la notte erano e sono miei alleati.

L’ombra è la mia terra.

(Terra- Telani)

L’autobus delle 7 e 30 di piazza don Giovanni era sempre stato uno di quelli più affollati.

Tanto che il presidente della città aveva dovuto aumentare la circolazione dei mezzi pubblici del 14 %..ma ciò se ne agevolava da un lato, dall’altro lo……danneggiava

Telani non era solo conosciuta come una delle città più moderne e dinamiche ma era famosa soprattutto per la produzione di vetrame.

La ragazza brunetta che sedeva in fondo all’autobus stava osservando distratta la vita che scorreva fuor da lei, curiosa di quel salire e scendere che accompagnava quel “silenzio” urbano.

Stava sfogliando un giornale vecchio che si era portata da casa, a breve avrebbe dovuto affrontare la prova finale; il suo esame di stato.

Non era molto preoccupata, li aveva superati tutti fino ad ora e con il massimo delle valutazioni.

Mancava soltanto l’ultima tappa.

(Isabelle)

Seduta in un angolino dell’autobus, osservavo silenziosamente il viavai di quel mezzo.

L’autobus come tutte le mattine era sempre affollato a quell’ora. La cosiddetta “ora di punta.”

Per scendere alla fermata sarebbe stato più facile “catapultarsi” da quei finestrini che ad ogni corsa sembrava che il vento gridasse…

Piazza don Giovanni.

Viale Ricoli.

Mancava ancora un buon tratto alla mia scuola , altri 10 minuti.

Sperando che si svuoti un pochino….pensai

La ciocca di capelli biondo cenere mi cascavano a piombo sul piumino beige che mi ero appena comprata qualche giorno fa ai grandi magazzini. I jeans blue scuro si intonavano perfettamente alla maglietta celeste che indossavo sotto, abbinata a un braccialetto troppo carino di perle marine che mi ero presa da piccola ad una gita.

Un bellissimo ricordo.

Notai la testa di una brunetta familiare all’altro capo del mezzo.

Ma non ebbi il tempo che era già arrivata la mia fermata.

Scostandomi con le altre persone e prendendomi il più delle volte gomitate e lamentele dagli altri passeggeri riuscii a scendere dal mezzo e a rincorrere la mia amica che si stava avviando verso l’unico edificio giallo della zona.

La mia scuola.

“Yellow submarine”

(Poche ore più tardi)

La pallina batteva sul cemento all’unisono dei miei passi.

L’allenamento di tennis era incominciato al solito orario.

3.00 – 4.30.

I soliti tre giri di riscaldamento intorno ai tre campi che circondavano la scuola. Dopo aver completato i primi giri, c’era il cosiddetto “prendere a schiaffi il muro”, far rimbalzare il più delle volte una pallina.

Era un esercizio che mirava alla padronanza delle proprie energie, distribuendo in giusta misura essa in base a tre semplici fattori.

Polso, precisione ed effetto.

Non è così facile

Era da circa 5 minuti che battevo costantemente, il braccio sinistro incominciava a indolenzirmi, perciò decisi di concedermi una piccola pausa ripentendomi continuamente “Questo è l’ultimo “

Solo che alla fine non volevo proprio smettere, perciò………

-..Sembra proprio che tu lo voglia distruggere……-

Mi girai.

-Ah ciao Catia…-

Eravamo sedute in uno dei tanti tavolini del bar della scuola.

Catia era una delle poche e “vere” amiche che avevo mai avuto dalla mia infanzia.

Dolce. Sensibile. Ci eravamo conosciute in campeggio da piccole. Dovevamo avere all’incirca 10 anni.

Siamo diventate subito ottime amiche.

Il caso volle che sua madre fosse una lontana parente di mia zia, quella con cui vivevo e ho sempre vissuto.

I miei genitori morirono in un incidente in macchina quando avevo solo 4 anni.

Questo è tutto quello che sò su di loro.

Avevo provato a svolgere delle ricerche.

Niente. Una coppia di sposi, morta in un incidente di auto nella costa di Selthlan a nord ovest, 220 km da Telania.

Mia zia mi ripeteva sempre da piccola che avevo gli stessi occhi di mio padre e la testardaggine di mia madre. Buffo…eh?

-Isabelle, ?-

Catia mi scosse il braccio che avevo appoggiato sul tavolino.

Non mi ero accorta che era arrivato il cameriere, pronto per le ordinazioni.

-Allora ragazze avete deciso?-chiese il ragazzo con un taccuino in mano.

-ehm sì…allora io vorrei un piatto di spaghetti e un aranciata…-disse prontamente la ragazza che sedeva di fronte a me

-ehm…io pure però vorrei una bottiglietta di acqua minerale…grazie-

-ok…-disse Rick e ritirando i menu mi fece l’occhialino che io ricambiai con una figura di……

(Perché ero tutta rossa in viso)

Quando Rick fu abbastanza lontano….

-Ma che hai?...-

-No, niente…sono solo un po’ stanca….-dissi, cercando di forzarmi un sorrisino (pietoso!)

-Non mi pare che ti sia andato male l’esame , Isy-

-no…e…-

-…è ancora per quel…sogno?-

Nel frattempo Rick ci aveva portato le bibite.

Mi versai in un bicchiere di plastica una buona dose della mia bibita e sorseggiai per un po’…

Poi lo ammisi.

-non puoi non dormire…te ne devi fare una ragione…non ha senso…è soltanto un sogno passeggero…vedrai domani sognerai il tuo Rick…!!!!-ammise Catia

-ZITTA….non lo dire…-dissi, stizzita dal comportamento della mia compagna.

-Ok, ok però tu promettimi che non ci penserai più e cercherai di dormire…!!!?-

Il cameriere che poc’anzi ci aveva servito,portò il resto della nostra ordinazione, e incominciammo a consumare il nostro pasto, silenziosamente.

Dopo pranzo avevamo deciso di andare in giro per negozi.

Decidemmo di non prendere l’autobus, anche perché sarebbe stato un <>.

Infatti,dovevamo scendere soltanto a due isolati più avanti.

La giornata soleggiata era perfetta per una piacevole camminata.

Parlammo per un po’ dell’esame che avevamo sostenuto.

Poi incominciarono le vetrine e ci scordammo delle nostre avventure da ex- liceali.

(Pianeta Menesis- Darien)

Ci volle più di un mese per radunare il maggior numero di soldati possibili per l’imminente battaglia.

Il cenis era stato abbastanza schietto.

“ le truppe dell’ovest, l’esercito delle terre di Serset e di Lamar erano stati sconfitti”

La terra dell’aria era quasi perduta, mancava soltanto Akir, la capitale e una buona parte della foresta a est.

Il regno del Crepuscolo , di questo passo avrebbe conquistato una buona porzione del mondo di Menesis; il deserto di Igis , tutta la terra delle rocce a nord, la terra della luce (Kamen), la foresta di Lamar e gran parte della terra dell’aria.

Mancavano soltanto la terra del fuoco, il regno di Ninfea, la terra dell’acqua e Ellisa,la terra del tempo.

Scrutavo le linee nere che si stendevano per una buona parte della vallata di Ihfigis.

Dopo varie discussioni con altri ufficiali fu deciso di attaccare il nemico nei possedimenti ritenuti piu’ deboli.

Le colonie di approvigionamento a ovest..

Di fatti, l’esercito oscuro spingendosi sempre a nord, aveva trascurato alcuni suoi possedimenti.

Persi i contatti con le varie colonie la difesa era praticamente nulle, perciò occorreva distruggere ogni fonte, ogni eventuale forma di ausilio dell’esercito nemico

Perciò venne radunato il miglior esercito.

Probabilmente non avremmo vinto la guerra, però al Sovrano Oscuro questo gesto gli avrebbe dato molto fastidio.

Come era solito, all’inizio di ogni battaglia, i tre cavalieri scarlatti si schierarono in prima fila, seguiti dai primi ufficiali, arcieri, soldati- maghi, cenis, elfi e infine imeut.

Il silenzio era essenziale per cogliere il nemico di sorpresa.

I draghi perciò cercarono di confondersi nelle nuvole.

Il tempo era nostro alleato. Si prevedeva un bel temporale.

(Terra-Isabelle)

Giunte all’ingresso del negozio, prendemmo le scale mobili e incominciammo ad “agguantare” qui e là i vari stand.

In effetti c’era qualche magliettina carina, ne avevo proprio bisogno, perciò incominciai ad avviarmi verso i camerini e provarle, quelle tra le più belle. Catia invece era andata nella bigiotteria, voleva regalare una collanina al suo ragazzo.

A me sinceramente non mi era mai interessato averne uno.

La mia amica si divertiva sempre a stuzzicarmi e a propormi eventuali single, amici di Stefano(il ragazzo di Catia) ma per me era solo una perdita di tempo.

Alti.

Snelli e molto spesso con magliette e jeans firmati, anzi sempre con magliette e jeans firmati!

Biondi, castani…tanto erano tutti uguali.

Rudi e insensibili, pochi se ne salvavano.

Ecco perché non volevo un ragazzo!

Sono la peggior specie esistente sulla faccia della Terra.

Perché spendere tempo per stare con esseri così inferiori?Cercando di farli ragionare?Perchè illuderli di possedere un qualche cervello? Non si sa.

Il 76,8 % dei ragazzi (secondo un sondaggio della rivista Hola chica!) preferisce guardare il fondoschiena di una ragazza piuttosto che parlarci, un'altra rivista diceva che il 61% preferisce farci sesso, 19% parlare, 41% toccargli le tette…

Eppure non l’avevo pensata sempre così.

Ritornando soddisfatta dai miei acquisti, mi ero fiondata a casa ,salutai a Catia e mi tuffai nel mio letto morbidoso.

Ero distesa sul mio letto assorta nei miei pensieri quando sentii bussare alla porta.

-Isabelle?-

Era mia zia.

Probabilmente era appena tornata dal municipio e doveva prendere delle cartelle.

-devo andare. Ho preso delle cose. Vengo più tardi-

Come volevasi dimostrare

La donna dai capelli color castano chiaro era vestita piuttosto bene.

Mia zia era di carnagione scura e vestiva molto chic!

Giacca beige, con pantaloni abbinati, decoltè e una borsa a V …vuitton

-Ci vediamo fra un oretta…ok?-

Avevo la musica alle orecchie, feci un cenno con il capo.

Uscì, lasciandomi sola.

A tenermi compagnia c’era solo la sua gatta , Dalila, una gatta persiana, molto orgogliosa.

Io, intanto, decisi di piegare i miei ultimi acquisti, riponendoli nei rispettivi sportelli.

Poi mi concessi un breve pisolino e una doccia mega-rilassante.

L’acqua sembrava quasi lavare i miei stessi pensieri, trascinandoseli……con sè

Mi piaceva giocare con il miscelatore.

Acqua fredda,calda,fredda,calda,……

Lasciai il pomo della doccia tutto sul rosso.

Chiusi gli occhi per levare gli ultimi residui di bagnoschiuma dal corpo, quando mi accorsi che la finestra della mia stanza era aperta.

Mi diedi un’ ultima sciacquata, mi avvolsi un asciugamano e uscii dal bagno, per richiuderla, benché ero sicura di averla lasciata chiusa.

L’odore del bagnoschiuma fruttato aveva invaso il bagno e la mia stanza.

Asciugai velocemente i capelli. Scesi giù e mi servii un buon bicchiere di succo d’ananas.

Era Giugno e l’estate era incominciata con i suoi bei 30 gradi insopportabili, dovuti probabilmente alla vicinanza alla costa oceanica.

Telania era una città turistica balneare, purtroppo sempre affollata.

Servii alla gatta il suo pasto. Poi accesi la televisione e la sintonizzai nel canale dei cartoni animati….dopo qualche minuto mi addormentai……

(Isabelle)

Ero uscita un attimo per comprare il pane. Mia zia era appena tornata dal lavoro e si stava dedicando un po’ alla cena. L’odore dello spezzatino con verdure invadeva quell’atmosfera candida.

In piedi e di spalle stava tagliando altre verdure da affogare nel grande pentolone.

La tavola del soggiorno era già apparecchiata.

Per due.

Una candela lillà in un candelabro argenteo emanava un’essenza floreale.

Di lavanda.

Il servizio che aveva utilizzata mia zia era uno fra i suoi preferiti. Di ceramica. I piatti e i bicchieri erano della stessa tonalità della tovaglia. Rosa pallido.

Era tutto perfetto.

Indossai il giubbino. Mi sistemai un po’.

Poi presi la prima borsetta dall’armadio. Quella piccolina tipo indiana, viola, tessuto di lana con tutte le varie perline ,un po’ fuori moda., ma comodissima per mettere solo il borsellino e il cellulare.

- Non fare tardi, la cena è quasi pronta…-disse senza voltarsi

Feci un cenno di intesa. Uscii e mi diressi verso il panificio più vicino, quello in piazza san Nicola.

Un isolato più avanti.

I negozi erano ancora aperti. Erano le 7 e 15 di sera.

C’erano già i lampioni accesi per le strade.

Piazza san Nicola, era una bellissima piazza. Una di quelle veramente antiche.

Girai a destra. Poi presi la seconda traversa sulla sinistra. Non c’era molta folla per i marciapiedi.

Attraversai la strada di corsa, senza notare il colore del semaforo.

Poi uno stridio di ruote,e delle grida………

(sotterranei-?)

Da lontano della torre scarlatta si poteva udire il suono di un corno.

Il grido di battaglia, e il silenzio prima di ogni guerra…

…l’impatto iniziale………e……

Sangue……tanto sangue…

Da entrambi i fronti.

I draghi dall’alto distruggevano con le loro fiammate i forti e le artiglierie, lasciando il nemico sbaragliato e indifeso.

La battaglia durò fino a sera…Fino al sorger della luna. Sporca di tutto quel sangue. Una luna rossa.

  
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