Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms
Segui la storia  |       
Autore: Deuterio    17/01/2015    2 recensioni
La vita per le strade delle grandi metropoli può essere dura, tuttavia anche stimolante per alcune persone che sanno come adeguarsi a certi ambienti. In questi ambienti sarebbe meglio evitare di far parlare di se, ma per alcuni invece c'è la necessità opposta; spesso non basta la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di grande, ma si sente la necessità che questo qualcosa venga riconosciuto da tutti in qualche modo...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano passate quasi due settimane ormai da quando Carl aveva lasciato il porto di Stor mole, una cittadina portuale dei mari del nord, a bordo di un vascello mercantile, dal nome irripetibile. Non vi erano molti passeggeri a bordo, non era un'imbarcazione che dei passeggeri comuni avrebbero scelto per un viaggio e questo lo si capiva anche dall'equipaggio: la peggiore feccia che un porto potesse ospitare tra cui ladri, taglia gole, fuggitivi e simili. L'equipaggio contava circa un trentina di individui, ed era costituito prevalentemente da umani ed elfi e in minor misura da orchi e qualche goblin, forse a causa delle difficoltà nel gestire quest'ultimi.
Per quanto riguarda gli altri passeggeri invece il giovane mezzuomo non riuscì a notare nulla di particolare, ma per dover scegliere un tale mezzo di trasporto non dovevano avere un bel passato.
-Niente male come compagni di viaggio!- pensò Carl. Vero, non era il miglior luogo in cui trovarsi, ma almeno nessuno faceva domande e sicuramente le autorità non osavano ficcanasare più di tanto.
Una cosa piuttosto insolita fu il fatto che il comandante non si fece vedere per tutta la navigazione.
All'alba del quindicesimo giorno di viaggio finalmente il vascello approdò ad un piccolo porto: il cielo era sereno con qualche nuvola solitaria qua e la; l'aria era frizzante ma non fredda. Una leggera brezza proveniente dal mare portava con se un leggero aroma marino. Oltre il molo ed una caserma che doveva essere la dogana, si vedeva una piccola cittadina costituito per lo più da case di legno, almeno per quanto riguarda gli edifici più prossimi alla spiaggia, e oltre alla cittadina cominciava una fitta ed estesa foresta. Il litorale si estendeva da Nord a Sud-Ovest, per quanto poteva vedere il mezzuomo. Il giovane Halfling scese dal vascello insieme agli altri passeggeri, percorse il molo e passò davanti alla caserma della dogana: non poté fare a meno di notare che la porta era chiusa e che non vi fosse traccia di guardie; -Perfetto!- pensò -Qua sembra che le autorità abbiano meno voglia di lavorare che dalle altre parti.-. Riuscì ad entrare nel villaggio senza troppi problemi, dove poté notare che effettivamente gli edifici più prossimi alla foresta possedevano una struttura assai diversa da quelle sulla spiaggia: infatti ora le case erano costituite da legno e roccia, e avevano decisamente una struttura più massiccia e più curata; probabilmente si trattava di abitazioni di alto livello. In tutto la cittadina non doveva contare più di trecento anime, contando anche la guardia... ammesso che vi fosse.
Come ogni buon avventuriero errante sa, la cosa migliore da fare appena si raggiunge un nuovo luogo è raccogliere informazioni e soprattutto trovare un luogo dove poter passare almeno la prima notte.
Camminando per le vie della cittadina il giovane Halfling incontrò una vecchietta dallo sguardo benevolo: Carl rivolse un saluto all'anziana, per attirare la sua attenzione << Buon giorno cara signora! >> le disse sollevando leggermente la bombetta. La donna rivolse la propria attenzione verso colui o colei che le aveva appena rivolto un saluto così gentile << Oh, buon giorno a te giovanotto! >> rispose con un sorriso sdentato.
<< Cara signora sarebbe così gentile da dirmi come si chiama questo paese? Sa sono appena giunto per mare...>>
<< Che bambino coraggioso.. >> fece la donna al sentire le parole di Carl; effettivamente agli occhi di un uomo un Halfling relativamente giovane come Carl, non appariva molto diverso da un bambino. << Sei appena sbarcato a Flesjar. Da qui potresti trovare altri mezzi di trasporto per le città più a nord, o che ti conducano per vie sicure oltre la foresta. >>
<< Ho capito, vi ringrazio gentile signora. >> concluse Carl porgendo un reverenziale inchino alla donna, e si congedò: non era il caso di raggirare una povera vecchietta. La donna salutò di rimando e continuò per la sua strada. Anche Carl continuò per la sua strada e mentre rifletteva sulla sua prossima eventuale meta, si ritrovò davanti a quella che doveva essere, molto probabilmente, l'unico locale e quindi anche l'unica taverna della cittadina; sull'insegna vi era scritto: Il Balcone della Chierica.
-Interessante...- pensò il giovane Carl, che non poté fare a meno di chiedersi se il nome della taverna volesse essere in qualche modo osceno. Dopo le prime considerazioni del caso Carl decise di entrare, dopotutto non era la prima volta che gli capitava di dover passare la notte in qualche bettola ambigua: nonostante il giovane Halfling non fosse uno stinco di Celestiale, e questo lo sapeva benissimo, aveva una alta considerazione di se stesso e preferiva sicuramente luoghi tranquilli piuttosto che a locali frequentati da criminali: in ogni momento poteva scoppiare la rissa, la quale poteva richiamare forze dell'ordine, le quali comportavano un sacco di domande e di noie. Insomma se si poteva trovare di meglio... Appena il giovane mezzuomo varcò la soglia dell'ingresso del locale, due cose catturarono immediatamente la sua attenzione: primo, il locale era più pulito di quel che si aspettasse; secondo, oltre alla pulizia impeccabile vi era una strana atmosfera tranquilla.... troppo tranquilla. Niente confusione ne risate da ubriachi, una atmosfera alquanto serena, accompagnata da una leggera musica di sconosciuta provenienza. Come il giovane Halfling fece il primo passo nella sala principale, una voce soave gli disse << Ben venuto Ser. Il mio nome è Alatariel, posso fare qualcosa per voi? >>. Carl si voltò immediatamente verso la fonte di quella voce angelica, così si ritrovò davanti ad una splendida elfa dai lineamenti fini e delicati con un fisico molto slanciato e un viso così perfetto da essere quasi ipnotizzante: l' elfa portava capelli rossi e lunghi raccolti in trecce, occhi verdi smeraldo. Naturalmente era impossibile darle un'età, tuttavia si sarebbe potuto affermare che doveva essere piuttosto giovane. La giovane elfa si trovava dietro ad un bancone, che per un elfo o comunque un essere umano aveva un'altezza ragionevole; purtroppo non si poteva dire lo stesso per Carl e per tutta la sua gente. Il giovane Carl, davanti ad una visione simile, rimase sbalordito per qualche secondo; poi tentò di rispondere in maniera consona, sfoggiando tutto il suo charme da gentiluomo quale era << Buon giorno a voi mia cara. Stavo giusto cercando un posto tranquillo dove passare la mia prima notte in questa... città, dopo un lungo viaggio per mare, quando mi sono trovato davanti al vostro locale. Spero di essere nel posto giusto... >>.
<< Naturalmente mio Signore, possiamo offrirvi diversi alloggi, a seconda delle vostre esigenze, e anche altri servizi... >> Rispose la ragazza, mostrando un sorriso smagliante.
Mentre Carl si concentrò per mantenere un aspetto elegante e di classe, da una porta dietro al bancone uscì una seconda ragazza: non si trattava di un' elfa questa volta, era umana. Questa ragazza era alquanto giovane per la sua gente, inoltre anche lei era dotata di una rara bellezza. Non era eccessivamente alta per la sua gente, ed era meno snella della sua collega elfa, tuttavia molto aggraziata. Aveva capelli castani scuri e riccioli legati in una coda quasi laterale che le pendeva sulla spalla sinistra, occhi marroni. Come questa nuova figura richiuse la porta dalla quale era uscita, si voltò e accennò un cenno alla giovane elfa dietro al bancone, poi spostò la sua attenzione verso il giovane Carl << Buon giorno a voi! >> disse in fine, accennando una leggera riverenza e un sorriso.
A questo punto il giovane si ritrovò nuovamente sbalordito per alcuni secondi: in tutta la sua vita ne aveva conosciuta di gente, ma non gli era mai capitato di incontrare due figure così leggiadre nel giro di così poco tempo, soprattutto nello stesso luogo.
Impiego un po' più do tempo per riprendersi questa volta, inoltre le due giovani si accorsero dello stato in cui si trovava Carl, e non poterono fare a meno di lasciarsi scappare una delicata risata innocente; il tutto senza scomporsi un minimo, forse a causa dell'effetto che scaturiva un personaggio come Carl in quelle circostanze.
<< Hem... Buon giorno anche a lei mia cara... hm... come dicevo... ah, si... Mi servirebbe una camera dove passare almeno questa notte. >>
<< Certamente mio Signore. Da popolano, da mercante, di lusso... o preferite il dormitorio in comune? >> Chiese gentilmente la giovane elfa.
<< Oh per carità! Vorrei riposare tranquillo! >> rispose lui, pur sapendo che forse il dormitorio in comune era l'unica cosa che potessero permettersi le sue modeste tasche.
<< Mah... si, mi sento in vena di voler spendere, dopo tutto mi sembra davvero un bel posto qui! Sceglierò la camera di lusso. >> Rispose Carl e aggiunse << Mettetela pure a mio nome: Signor Tumblestone. >> - Tanto chi ha intenzione di pagare ?! - Pensò ridacchiando tra se il giovane Halfling, compiaciuto di aver pensato anche ad un nome fasullo così velocemente.
<< Perfetto Signor Tumblestone. Potete seguire Mirna che vi accompagnerà alla vostra stanza. Per qualsiasi necessità non esitate a chiamare me, o qualunque delle mie college. >> L' elfa lo congedò con un' altro sorriso e suonò un campanello... che doveva trovarsi li da qualche parte sul bancone.
<< Vi ringrazio madame. >> Così Carl si congedò dalla giovane elfa e segui l'altra ragazza, la stessa che era uscita dalla porta poco prima, che gli fece strada fino alla sua camera. Nel mentre pensò – Che diavolo mi è preso? Tutti questi anni di pratica e di colpi andati a segno, e ora ci si lascia disarmare da qualche elfa dagli occhi di gemme preziose? Non sia mai! D'ora in poi devo rimanere più concentrato possibile-.
La voce della giovane umana lo distolse dai suoi pensieri annunciando di essere arrivati alla stanza in questione. << Eccoci arrivati Signor Tumblestone. Questa è la sua stanza. Le auguro una buona permanenza. >> Concluse la ragazza, sempre con un sorriso, mentre apriva la porta in questione.
<< Vi ringrazio di cuore madame. >> Rispose elegantemente Carl, accennando un breve inchino del capo, ed entrò nella stanza.
All'ingresso della stanza, Carl venne accolto nuovamente da diverse voci decisamente gradevoli all'udito << Buon giorno nostro Signore. Possiamo fare qualcosa per voi? >>. Ad attenderlo nella stanza Carl vi trovò una decina di ragazze di varia natura e foggia, ma tutte maledettamente incantevoli.
-...........- Pensò Carl... forse a bocca aperta.

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms / Vai alla pagina dell'autore: Deuterio