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Autore: ToscaSam    17/01/2015    2 recensioni
"Slices of life" è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico. Tutte popolate anche dai giovani maghi della nuova generazione.
L'ordine in cui appaiono è il seguente:
- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
- Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey
- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Audrey/Percy, Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Non avevo mai conosciuto Draco malfoy, che sarei io'
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--Slices of life è una raccolta di momenti di vita quotidiana che hanno come protagonisti le famiglie di questa meravigliosa saga. Tutte ambientate nel gioioso domani che Harry e i suoi amici sono riusciti a donare a sé stessi e al mondo magico.
 

- Harry e Ginny Potter
- George e Angelina Weasley
- Ron e Hermione Weasley
Draco e Astoria Malfoy
- Percy e Audrey Wealsey
- Bill e Fleur Weasley
- Rolf e Luna Scamander
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Percy e Audrey Weasley
Bignè al cioccolato


 
Quella mattina, insieme all’ordinaria posta ministeriale, era arrivato anche un altro gufo: un bell’allocco grigio posava fra le mani del destinatario una busta sigillata con ceralacca bordeaux.
Percy Weasley, nella sua dignitosa disinvoltura con cui stava facendo colazione, dovette mostrarsi sorpreso e abbandonare l’aura di perfezione che finora percepiva. Posò il Profeta del mattino con un gesto annoiato e con l’altra mano sistemò la tazzina di caffellatte sul piattino abbinato, che faceva la sua elegante figura sul bordo del tavolo.
Prese la lettera che l’allocco gli consegnava e una volta che quello se ne fu andato – lasciando una scia di penne brune – si mise a leggerla.
La fronte di Percy si corrucciò appena durante la lettura, ma una lieve ruga rimase costantemente increspata sopra le sue sopracciglia.
« Audrey, Audrey cara, potresti venir qui in momento, per cortesia?»
La sua voce era solenne, ma a quanto pareva dall’ampio sorriso della donna che giunse poco dopo, lei lo trovava comico.
Audrey era comparsa sulla soglia della sala da pranzo: era ancora un po’ spettinata e teneva i folti capelli biondi stretti da una pinza. Qualche ciuffo le cadeva sul viso, ordinario eppure piacevole, che tutto insieme faceva venire il buonumore. Era uno di quei visi simpatici che nell’immaginario Babbano si sarebbe sposato a meraviglia con un paio di codini alti, un cappellino rosa, chewingum e rollerblade.
Teneva in mano un vassoio fumante sopra il quale torreggiava una montagna di bignè, alcuni già ripieni, altri ancora aperti.
Si avvicinò lesta al marito e si sedette sul bracciolo della poltrona che lui occupava.
« Ho ricevuto una lettera » si spiegò Percy con fare sempre più importante.
« Davvero?» ridacchiò Audrey, infilando nella bocca di Percy un bignè pieno di cioccolata, che gli mandò gli occhiali di traverso e che lui si affrettò a trangugiare.
« Mia cara, per cortesia, ascoltami! È … è importante» aggiunse, sistemandosi gli occhiali, completamente rosso in volto.
Audrey gli porse un tovagliolino candido e gli comunicò in silenzio la sua decisione di ascoltare.
« Mi è appena giunta da Hogwarts questa lettera» riprese Percy alzando la pergamena che aveva finito di leggere: « Ed è di nuovo della Preside». Scoccò alla moglie un’occhiata eloquente. Audrey sbuffò lievemente e porse un altro bignè – alla crema- nelle mani del marito.
« Sempre per Lucy immagino» disse con voce tranquilla, mentre con la mano libera si sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
« Quella bambina deve smetterla di fare la teppista!» ruggì Percy addentando il dolcetto che si stava rigirando fra le dita, poi però aggiunse: « non ne hai un altro alla cioccolata, mia cara, per favore?».
Audrey cambiò il bignè e rispose: « Via, Percy, “teppista” … non esagerare!», poi si alzò e andò in cucina, tornando con una caraffa di vetro.
« Lo è! Non posso continuare a ricevere gufi dalla McGranitt che mi dice di averla messa in punizione per la decima volta!»
« Diciamo che si diverte un po’ troppo. Le scriverò» aggiunse Audrey, ora porgendo al marito un bicchiere ricolmo di succo di zucca.
Lui bevve, poi sospirò: « Dovrei raccomandargli di frequentare meno James e la sua banda!»
« Ma come puoi dire così? Sono cugini, sono la banda più affiatata e numerosa di Hogwarts» e sorrise immaginandosi tutta quella ciurma di ragazzini che ogni tanto si riuniva da loro per le vacanze natalizie o estive.
« E io che speravo che finendo in Tassorosso si sarebbe data una calmata. Dovrebbe prendere esempio da Molly, che è una ragazzina coi fiocchi».
Percy rimarcò con una certa puntualità le ultime parole. Mentre gesticolava, Audrey gli afferrò con dolcezza un braccio e gli abbottonò il polsino della camicia, poi fece lo stesso con l’altro. Sorrideva come se stesse trattando con un bambino piccolo.
« Solo perché è la Grifondoro cocca di papà» gli disse, una volta sistemata la camicia. Si alzò per riportare in cucina la caraffa e il vassoio di bignè, donandone un ultimo ripieno di cioccolata al marito.
« Tu scherzi, cara mia, ma fra un paio d’anni la faranno prefetto di sicuro!» rispose quest’ultimo con pomposo orgoglio, addentando il dolce regalato.
Audrey tornò poco dopo, munita di un piattino contenente una mela a fette, accuratamente sbucciata. La porse a Percy, poi ne prese uno spicchio e cominciò ad abbottonare il proprio golfino, rosa pastello.
« Audrey cara, non è che mi ci potresti mettere un filino di miele sopra?»
« Signor Weasley!» lo rimproverò lei, avvicinandosi con così tanta velocità da mandargli di nuovo gli occhiali di traverso: « abbiamo appena mangiato bignè al cioccolato, non le pare che con gli zuccheri siamo a posto? Mangi la mela e poi fili a lavasi i denti!».
Percy sapeva che quando gli dava del lei e lo appellava “signor Weasley” era consigliabile non ribattere, indi per cui si avviò stizzito e col naso all’aria verso il bagno.
Quando ebbe finito, trovò la moglie sempre di sotto: aveva infilato sopra il golf la lunga veste da ufficio del Ministero. Nel suo cartellino, appuntato con cura sul petto, si leggeva: “Sottosegretaria A. Primm, ufficio P. Weasley”.
Aveva preparato le borse a entrambi e stava sistemando un contenitore di vetro con dentro una generosa porzione di lasagna in quella di Percy.
Appena lo vide scendere lo raggiunse, porgendogli la borsa, poi afferrò un pettine dai denti stretti e iniziò a sistemargli i rossi capelli, seguendo la divisa naturale.
« Allora, siamo pronti, Segretario?»
« Dopo di te, mia cara» rispose Percy stringendo la moglie per la vita e smaterializzandosi con lei. 
  
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