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Autore: Lisaa92    21/01/2015    2 recensioni
[..] Harry non sapeva spiegarselo, non riusciva a capire
cosa ci fosse in lei che lo attraesse come una calamita. La osservò per un
tempo che gli sembrò infinito [..]
[..]Fu solo quando Veronica rimase in reggiseno e slip che lui riportò gli occhi su quelli di lei, ponendole una domanda silenziosa.
Per tutta risposta, la ragazza si voltò scavalcando il piccolo mucchietto di vestiti e, affondando delicatamente i piedi nella sabbia fredda, si avvicinò alla riva, fino a toccare un rivolo d'acqua spintosi più lontano rispetto agli altri. [..]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov H
 
-Immagino non potrò raccontarti neanche una delle mie barzellette, altrimenti potresti non comprare più i nostri album. Mi metterei nei guai se facessi allontanare una fan.
Harry non era sicuro di come comportarsi con quella ragazza. In qualche modo lei lo intrigava. Aveva un qualcosa che ancora non riusciva a spiegare.
-Ah tranquillo- rispose lei tra le risate –di solito li scarico illegalmente i vostri album, non ci perdi niente!-
Harry rise incredulo, non gli era mai capitato che qualcuno gli dicesse una cosa simile, di solito le ragazze facevano a gara per fargli sapere che avevano preso il nuovo album.
-Ti adoro ragazza mia! Finalmente qualcuno che riesce a farlo restare senza parole! –disse Jeff facendo una linguaccia ad Harry, poi tornò a rivolgersi alla ragazza –Ora che hai visto che Harry non morde, vieni con noi da Christina? Ti assicuro che non ti deluderà!
Jeff era praticamente quasi in ginocchio; Harry l’aveva visto fare il cascamorto tante di quelle volte da perdere il conto, ma stavolta si stava impegnando veramente.
-Io..-fece una pausa, tirando fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni il suo cellulare –Oh. Io devo andare. Mi dispiace così tanto.-
In un attimo era a più di 10 metri dai ragazzi.
-Mi spezzi il cuore donna!- la parte melodrammatica di Jeff prendeva il sopravvento nei momenti meno opportuni, si portò entrambe le mani al cuore e fece il gesto di strapparselo dal petto.
Harry vide gli angoli della bocca della ragazza stirarsi in un enorme sorriso. Fu in quel momento probabilmente che si accorse di non sapere neanche il suo nome –Ehy! Non so neanche qual è il tuo nome!
-Veronica- urlò lei di rimando. Poi fu inghiottita dalla folla che si accalcava verso le porte.
Harry e Jeff rimasero immobili in mezzo al prato, le persone si muovevano come formiche intorno a loro, ma entrambi non riuscivano a distogliere lo sguardo dal punto in cui lei era scomparsa.
-Dovremmo andare da Christina- disse Jeff senza distogliere lo sguardo dal punto invisibile.
-Si, probabilmente dovremmo.
 
 
-Spiegami ancora una volta perché siamo qui - ripeté Harry per la centesima volta nelle ultime due ore.
-Come ti ho già detto, Harry caro, questo bar fa una torta spettacolare e oggi è una giornata talmente bella che non si può sprecarla, ecco perché ci stiamo crogiolando al sole- Jeff sedeva all’esterno di un bar, la quarta fetta di torta davanti a lui.
-Si, ok. Ma perché fissi tutti quelli che passano per strada? Sembri un maniaco!-
-Preferisco stalker! E comunque non sto fissando proprio nessuno-
Passò un’altra ora e altre due torte sotto il naso di Jeff, che continuava imperterrito nella sua missione di stalkeraggio.
-Harry ci siamo! È lei! Ne sono certo!- Jeff balzò in piedi indicando una ragazza dall’altra parte della strada.
-Jeff ma come…
-Sono il miglior investigatore di tutta New York! Ecco come!
Dopo un’occhiata dubbiosa di Harry, Jeff cercò di aggiustare il tiro –D’accordo, diciamo che potrei aver detto a mio padre che era un nuovo talento e lui potrebbe aver chiesto ai suoi investigatori di cercarla. Non sono molto contento di loro in realtà! Ci hanno messo un’intera settimana!
Jeff stava già cercando di attraversare la strada per raggiungerla. Harry si affrettò a lasciare una mancia sul tavolo e lo rincorse. Doveva ammettere che una parte di lui era grata allo stalker che era in Jeff. Aveva pensato a quella ragazza per tutta la settimana; si era dato del cretino per ore, cercando di capire perché gli fosse rimasta tanto impressa nella mente, ma non era arrivato a nessuna conclusione. Non si sarebbero più incontrati, quindi tanto valeva togliersela subito dalla testa.
Ma ora lei era proprio davanti a lui.
Indossava un paio di skinny jeans e una felpa con il logo dell’università di New York sopra, dr martens neri ai piedi e i lunghi capelli raccolti in una treccia disordinata da cui spuntavano numerose ciocche ribelli. Anche vestita così semplicemente era più bella di qualsiasi diva pronta per il red carpet. Quasi si scontrò con Jeff quando la raggiunse.
-Sapevo che prima o poi mi saresti caduta tra le braccia Nicki!
Veronica guardò Jeff come a non voler credere che lui fosse veramente riuscito a trovarla –Nicki?
-Ma certo tesoro. Veronica è troppo lungo e Nicki è un diminutivo decisamente adatto a te.
Jeff doveva essersi preparato il discorso durante l’ultima settimana, sembrava soddisfatto di se stesso e Harry decise di non dire nulla per non scoraggiarlo.
-Ti ho cercata per tutta New York City mia cara. Dopo lungo errare, finalmente ti ho trovata- Jeff era entrato nella modalità cavaliere medievale: aveva sempre amato i giochi di ruolo.
-Sono qui perché la tua vista mi delizia e perché ho una proposta di lavoro per te. Diventa la mia prima cliente!
Harry era perplesso, Jeff non gli aveva neanche accennato della proposta di lavoro.
Veronica anche sembrava indecisa se prenderlo sul serio o meno –Jeff, non credo sia una buona idea.
-Aspetta aspetta. Devo iniziare a trovare clienti da solo e tu sei fantastica! Mio padre non potrebbe trovare di meglio- Jeff continuava a spiegare le sue motivazioni con fare convinto.
Guardando l’orologio un piccolo cipiglio gli si formò sulla fronte –Peccato che ora devo andare. Ho un appuntamento con mio padre. Comunque lascia il tuo numero ad Harry, ti chiamo io per spiegarti bene tutto. Harry, ci vediamo stasera. Milady…- lanciò un bacio in aria e se ne andò esattamente come era arrivato.
Veronica si voltò verso Harry -Quel ragazzo è.. instancabile è?- 
-Non puoi neanche immaginarlo- Harry aveva come la sensazione di essersi perso qualche passaggio: due minuti prima stava semplicemente mangiando una torta sotto il sole di Marzo.
-Ti va un caffè?
Lei guardò l’orario sullo schermo del suo iPhone, poi alzò lo sguardo su Harry, sorridendo –La mia lezione inizia tra mezz’ora ed ho veramente bisogno di caffeina!
 
Pov V
-Quindi non vorresti diventare una cantante?
La domanda di Harry aveva lasciato Veronica interdetta, ma fu solo un attimo.
Quasi si era dimenticata della proposta di Jeff per quanto le era sembrata impossibile.
-Amo cantare, veramente! Ma ho lavorato così tanto per arrivare qui, alla Columbia, che se lasciassi tutto per inseguire qualcosa che potrebbe non portarmi a niente, mi sembrerebbe di tradire i miei sacrifici e quelli dei miei genitori. – soffiò sul caffè bollente -Scusa, sono di una noia mortale.
Veronica sorrise a disagio: non voleva dire tutte quelle cose ad Harry, ma le erano semplicemente uscite quasi di loro spontanea volontà.
Harry stava guardando il suo caffè, aveva lo sguardo assorto- Lo capisco, ma ti ho vista e sentita cantare ed è stato come..- alzò lo sguardo su di lei –come vederti veramente. Non so neanche cosa studi ma so che se ti ascoltassi parlare della tua materia, non vedrei la stessa scintilla negli occhi e non avresti quell’espressione di felicità e tranquillità che avevi.
La ragazza non sapeva cosa dire, guardava Harry come vedendolo per la prima volta. Si sentiva come un libro aperto davanti agli occhi di lui, come se potesse scivolare tra i suoi pensieri e scorrerle nelle vene.
Veronica ringraziò mentalmente Jeff per averla cercata, magari quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto Harry, ma una parte di lei sapeva che qualcosa di lui le sarebbe rimasto dentro per sempre: forse il suo sorriso, o quello sguardo che sembrava celare i segreti di una vita.
Qualcuno le posò una mano sulla spalla facendola sobbalzare.
-Ehy! Ti ho vista da fuori e ho pensato di andare insieme verso l’aula.
Veronica guardò il nuovo arrivato poi Harry.
-Ehm.. Harry, lui è Hayden, un mio compagno di studi.
-E amico! –specificò Hayden con un occhiolino.
-Si..e un amico.
Harry si alzò porgendo la mano ad Hayden. Sembrava un po’ scocciato dall’interruzione, ma lo nascose subito con una stretta amichevole.
-Aspetta amico! Ti ho già visto da qualche parte! Non sei in quel gruppo di sfigati?
Veronica vide Harry stringere i pugni, ma in fondo sapeva che non avrebbe reagito.
Decise che non poteva non difenderlo, anche se questo significava mortificare Hayden.
-Hayden le hai più comprate le canzoni di Violetta che mi dicevi ieri?
-Io non.. Non.. Doveva rimanere tra noi!
Harry cercò di trattenere le risate mentre leggeva un sms.
-E’ Jeff. Dice “Spero proprio che tu abbia preso il numero del mio fiorellino”.
Quel Jeff era incredibile!
Veronica prese un post-it verde dalla sua borsa e vi scrisse sopra il suo numero.
-Adesso possiamo andare?
Hayden era impaziente di andare a lezione a quanto sembrava.
Harry ignorò il ragazzo, si avvicinò alla porta passando accanto alla ragazza. Erano talmente vicini che il respiro di lui mosse i capelli di Veronica, si abbassò quel tanto che bastava per essere all’altezza dell’orecchio di lei, sussurrandole –Questo è un arrivederci, Ronnie.-
Poi se ne andò.
Nessuno l’aveva mai chiamata Ronnie, ma quel giorno i diminutivi si sprecavano.
Veronica si portò una mano al collo, proprio sotto l’orecchio, dove il fiato di lui le aveva accarezzato la pelle.
No, di sicuro non si sarebbe dimenticata di Harry Styles.
  
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