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Autore: sheisaflame    25/01/2015    2 recensioni
"Mancava solo mezz’ora, solo mezz’ora alla fine, mezz’ora all’inizio. Alla fine della sua esistenza insignificante da brutta, all’inizio del suo futuro da perfetta. Poco le importava che dopo qualche ora le sue ossa sarebbero state sbriciolate, la sua pelle grattata via, i suoi capelli strappati alla radice. Poco le importava che le sue iridi avrebbero forse cambiato colore, che avrebbe potuto non riconoscersi più, che sarebbe stata diversa.
Stava per diventare perfetta. E, comunque, esistevano le anestesie."
Fanfiction ispirata alla saga "Brutti"/"Uglies" di Scott Westerfeld.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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1.
Perfezione



“Perfection is achieved, not when there is nothing more to add, but when there is nothing left to take away.”

― Antoine de Saint-Exupéry, Airman's Odyssey


Gli occhi color onice di Aida annegarono in quelli cerulei di Dimitri.
Sapeva. Sapeva esattamente cosa avrebbe dovuto dirgli. Sapeva di doverglielo, sapeva che era semplicemente la cosa giusta da fare. Sapeva, eppure non faceva.
Erano le undici e trenta. Mancava solo mezz’ora, solo mezz’ora alla fine, mezz’ora all’inizio. Alla fine della sua esistenza insignificante da brutta, all’inizio del suo futuro da perfetta.
Poco le importava che dopo qualche ora le sue ossa sarebbero state sbriciolate, la sua pelle grattata via, i suoi capelli strappati alla radice. Poco le importava che le sue iridi avrebbero forse cambiato colore, che avrebbe potuto non riconoscersi più, che sarebbe stata diversa.
Stava per diventare perfetta. E, comunque, esistevano le anestesie.
«Devi andare.»
«Lo so.»
«Domani sarai una di loro.»
«Dimitri, la stessa cosa succederà a te tra poco più di un mese! Non farne una tragedia.»
«Mmh.»
Il viso di Dimitri, del suo migliore amico, della persona per la quale avrebbe fatto di tutto, s’incupì. Aida percepì la sua aurea cambiare, il legame che li aveva tenuti stretti per quasi diciott’anni iniziare a sfaldarsi piano piano, quasi impercettibilmente. Dimitri era uno dei pochi, o forse l’unico, a non essere entusiasta all’idea di diventare un perfetto.
Così grande e grosso e ha paura di un’operazione, pensò Aida.
«Perché quel sorriso?»
«Sarà tutto come prima, lo sai. Solo, non saremo brutti.»
Lo abbracciò e lui ricambiò istintivamente. Il loro rapporto era sempre stato così. Aida prendeva una decisione e Dimitri la seguiva senza dire una parola, e la stessa cosa accadeva coi gesti, anche coi più insignificanti. Le gravitava intorno e neanche se ne rendeva conto. Era come un fratello maggiore per lei, un protettore, la colonna portante della sua infanzia e della sua adolescenza.
Che sarebbe terminata esattamente nove minuti dopo.
«Devo andare.»
«Lo so.»
«Ti scriverò non appena sarò sull’Isola, promesso.»
«Ok.»
«Sarà tutto come prima.»
Gli sorrise speranzosa.
Sarà tutto come prima, continuava a ripetersi silenziosamente.
Eppure, non avevano già più niente da dirsi.

Casa Ares era in festa.
Zayn osservava il Giardino dell’Eros dalla grande terrazza all’ultimo piano dell’edificio, sorseggiando del vino frizzante.
Tuttavia, non era dell’umore adatto per unirsi agli altri. Inusuale, per un perfetto. I perfetti avevano sempre, sempre, voglia di festeggiare. E cosa avrebbero potuto fare, altrimenti?
Zayn era strano, questo lo capivano tutti. Era un tipo riservato, silenzioso, spesso sulle sue. A volte spariva e ritornava dopo qualche giorno, e mai nessuno era a conoscenza di dove fosse stato o cos’avesse fatto. Era noto proprio per questo suo essere diverso dagli altri, e non solo a casa Ares, persino quelli di Apollo e Efesto sapevano chi fosse. Eppure a lui non interessava. Per nulla.
«Hey, straniero» si udì una voce alle sue spalle.
Zayn si voltò e sorrise educatamente a Morgana, una sua conoscente, per così dire.
«Anche stasera troppo occupato a fare il misterioso per concederci l’onore della tua presenza?»
«Dovresti conoscermi, ormai.»
«Cedric e gli altri ti aspettano. Stanno per iniziare le scommesse con le elastigiacche.»
«E ovviamente ti sei sacrificata per venire a cercarmi.»
«Dovresti conoscermi, ormai, o sbaglio?» sorrise e si avvicinò a Zayn.
«Già» rispose distratto lui, rivolgendo il suo sguardo alla luna.
Aveva una vera e propria ossessione per la luna. Sentiva che era forse l’unica cosa vera che avesse mai visto. Non artificiale, non tagliata, modellata, tirata, spezzata, lucidata. Era indistruttibile, indissolubile, immutabile e immutata.
Andare sulla luna, questo era il suo sogno. Lasciare l’Isola e non farvi più ritorno.
Nessuno era a conoscenza di tutto ciò. Zayn sapeva che certe idee erano pericolose, così come sapeva che la sua vita era lì, era quella, in mezzo agli altri perfetti, e sarebbe rimasta tale per sempre.
E forse fu proprio per questo motivo che non oppose resistenza quando Morgana gli prese la mano e lo trascinò via. 
  
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