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Autore: slashsriffs    25/01/2015    3 recensioni
Los Angeles, 1987.
Lisa ha vent'anni, vorrebbe divertirsi ma non può, perchè dentro di sè sente di averne ottanta.
Una sera di maggio incontra Slash, un chitarrista squattrinato che insieme al resto della sua band riscuote una certa notorietà nella città degli angeli.
La loro può sembrare una passione durata una singola notte fatta di alcol e forse stupefacenti, ma le cose cambiano quando da sobri un paio di occhi neri ritrovano le grandi pupille chiare che lo avevano tormentato notte e giorno.
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Superati le 10k letture e i 550 voti favorevoli su Wattpad.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy Stradlin, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tyler non sarebbe tornato prima che Lisa uscisse per iniziare il suo turno delle otto al Roxy.
Sperava soltanto che Meredith potesse aspettare qualche minuto in più in compagnia di sua madre.

“ Tranquilla, resto io qui “ l’aveva assicurata, prendendo posto sul divano e continuando a sorseggiare la bevanda calda che si era preparata mentre Lisa si affrettava ad uscire.

“ Non so come ringraziarti, Meredith! Tyler sarà qui a momenti” abbracciò la sua vicina di casa, nonché l’unica persona di cui si fidava ciecamente e a cui voleva davvero molto bene.

“ Stai attenta, piuttosto” osservò il suo abbigliamento, storcendo le labbra alla vista dei pantaloncini di pelle corti.

“ Smettila! E poi c’è Jack, lui riesce a tenerli a bada” Lisa rivolse un sorriso rassicurante alla sua migliore amica, strizzandole l’occhio e afferrando di corsa il mazzo di chiavi e il giubbino di jeans.

Si voltò un’ultima volta, Meredith con lo sguardo fisso sul piccolo televisore, le gambe allungate sul vecchio divano di stoffa e una tazza fumante sotto il naso. Spostò gli occhi sulla porta della camera di sua madre, Tyler l’aveva verniciata di bianco qualche mese fa, ma l’umidità stava comunque divorando il legno.
Si voltò, trattenne per un attimo il respiro e poi si avviò, a passo svelto, verso il Roxy, non molto lontano da casa sua.







“ Izzy! Brutto stronzo! E’ domenica, non vorrai mica startene sdraiato su questo fottuto letto a marcire!” Steven era entrato come una furia nella stanza del moro, alzando le mani al cielo e pregando mentalmente che il suo amico fosse vestito.

“ Dove dovremmo andare questa volta?” sbottò, lasciando andare la chitarra acustica al suo fianco, una vecchia Guild che non ricordava neanche chi gliel’avesse regalata e per quale occasione.

“ Non lo so, al Rainbow, al Roxy, che importa?” sorrise, due grandi guance a contornare il viso di Adler.

“ L’importante è ubriacarsi, vero?” ai due si unì un Duff divertito alla vista del viso annoiato di Izzy e di quello troppo eccitato di Steven.

“ Esatto! Andiamo al Roxy? Al Rainbow siamo stati ieri sera e la scorsa sera ancora!” sembrava un bambino, il broncio e le mani incrociate al petto, quando un attimo prima aveva affermato che non aveva importanza il luogo.

“ Va bene, va bene! Smettila di piagnucolare!” sbottò Izzy, non molto felice di essersi arreso.

Avrebbe preferito restarsene a casa, in compagnia della sua chitarra e di un paio di bottiglie di Jack Daniel’s. Forse più di due.
Si alzò lentamente dal letto, mentre Steven correva praticamente verso la sua camera per indossare qualcosa che non comprendesse soltanto un paio di orrende mutande sporche. Duff lo seguì, trattenendo ogni tanto una risata.
Izzy si grattò il capo, davvero non sapeva se assecondare il volere di Adler e uscire con loro o poltrire in casa.
Restò con lo sguardo fisso sul pavimento, cercando di prendere una decisione in fretta, quando la sua porta si spalancò per l’ennesima volta in quella giornata.

“ Dannazione! Mai una volta che possa starmene da solo!” alzò gli occhi castani al cielo, maledicendo mentalmente la persona che era appena entrata.

“ Hey, calmati Jeffrey! Sono solo io!” disse Slash, alzando le mani.

“ E chi altro, Saul! Oggi manca soltanto William all’appello!” continuò a borbottare, mentre recuperava dal pavimento una camicia nera con delle stampe fiorate.

“ Non vorrai davvero indossare di nuovo questa schifezza, vero? A proposito, dove andiamo?” domandò il riccio, tirando su i suoi pantaloni di pelle nera attillati.

“ Steven vuole tornare al Roxy” Izzy scrollò le spalle, osservandosi per un secondo allo specchio, tirando i capelli neri.

“ Perfetto! Finisco di prepararmi e andiamo allora” Slash battè le mani soddisfatto, era sicuro di poter incontrare di nuovo la ragazza di ieri sera fuori al Rainbow e sperava in un fine serata migliore di quello precedente.

“ Dov’è Axl?” prima che Saul chiudesse la porta della camera di Jeffrey alle sue spalle, urlò un “ Non lo so!” e lo lasciò solo con i suoi mille pensieri.





Quando arrivarono finalmente al Roxy erano le dieci passate e una folla bloccava l’entrata.
Sean, il buttafuori, notò i ragazzi da lontano e non ci pensò due volte a lasciarli passare. Ormai erano noti da quelle parti, ogni tanto i loro volti erano stampati su volantini che venivano offerti ai passanti in centro per attirare l’attenzione sulle esibizioni che si tenevano nei bar della Sunset Strip.
Tutti e cinque lo salutarono con un veloce abbraccio, prima di entrare a far parte di quell’inferno che era il Roxy.
Slash aveva di proposito parcheggiato l’auto molto più vicino al Rainbow, per controllare se Lisa fosse lì quella sera, se fosse arrivata o se forse se ne fosse già andata.
Ma non notò una particolare chioma ribelle bionda, che era rimasta impressa nella sua mente dalla scorsa sera, ne l’angelico volto dal sorriso malizioso che l’aveva tormentato quella mattina.
Cercò di ignorare la delusione nel non trovarla, aveva riposto ogni speranza in quel bar quella sera ma la fortuna non sembrava essere dalla sua parte.
Mentre Steven e Axl si erano fermati poco lontani dall’entrata per parlare con un gruppo di ragazze che aveva attirato la loro attenzione, Slash decise di dirigersi al bancone, per iniziare al meglio ( o al peggio, non lo sapeva ) la serata.
Jack, il proprietario del Roxy, notò da lontano la band che quella sera aveva scelto il suo bar per ubriacarsi e fare follie. Quando scorse la figura del famoso chitarrista farsi spazio tra la gente per raggiungere il bancone, gridò il nome della prima ragazza che lavorava per lui addetta alla preparazione dei drink.
Lisa riconobbe la voce squillante del suo capo e si voltò subito, capendo che qualcuno andava servito e anche in fretta, a giudicare dal tono di Jack.
Un cilindro nero e dei riccioli scuri non definiti si piazzarono dinanzi ai suoi occhi. La testa come sempre era china, i gomiti appoggiati al legno del bancone mentre le dita battevano impazienti.
Lisa sentì il suo battito cardiaco accelerare molto velocemente, le sue mani avevano iniziato a sudare e si sentiva oppressa dal caldo che circondava il suo corpo.
Ma decise di essere coraggiosa, era soltanto Slash. Non si sarebbe neanche ricordata di lei forse.

“ Benvenuto al Roxy! Cosa ti porto?” sorrise, le labbra screpolate coperte da un filo di rossetto rosso, i capelli legati che lasciavano scoperto il suo lungo collo nudo, così come il solco dei seni visibile dal top bianco che lasciava trasparire il reggiseno scuro.

“ Qualcosa di forte “ non aveva ancora alzato il capo, si era limitato a borbottare quelle tre parole a voce alta, per sovrastare il caos del locale.

Lisa mischiò i vari tipi di alcol come suo solito, dando al drink un aspetto poco invitante ma un odore buonissimo. Mentre con una mano reggeva il bicchiere di vetro trasparente, con l’altra afferrò il cilindro di Slash, che subito alzò lo sguardo per puntarlo meravigliato sul suo viso.

“ Tu!” esclamò, un sorriso si fece spazio sulle sue labbra carnose, quelle che Lisa aveva sognato tutta la notte.

“ Ciao” Lisa non potè fare a meno che ricambiare, curvando le labbra, mentre però si muoveva frenetica dietro quel banco di legno che li separava.

“ Cosa ci fai qui?” il ragazzo si voltò un attimo indietro, dando un’occhiata ai tavolini rotondi occupati da fin troppe persone e al palco illuminato che reggeva una batteria e alcuni strumenti illuminati dalle luci colorate.

“ Ci lavoro” Lisa scrollò le spalle e Slash sentendo di nuovo la sua voce si girò a guardarla.

“ Che coincidenza!” urlò felice, mentre pensava che in realtà quell’incontro era più che voluto.

“ Già!” Lisa reggeva un vassoio con tanti di quei drink che Slash non fece in tempo a contare che furono portati via da un’altra cameriera.

“ Da quando lavori qui?” portò ancora alla bocca il delizioso miscuglio di alcolici che Lisa aveva preparato per lui.

“ Da molto, ma non ho giorni fissi. Quando Jack ha bisogno di una mano in più, chiama me” affermò sicura, ricordando che per Slash il suo lavoro era tutt’altro.

“ Non ti ho mai vista” scosse il capo rammaricato, mordendo il suo labbro inferiore.

“ Oh, spesso lavoro di mattina” si era limitata a dire, troppo impegnata con le continue ordinazioni.

“ Non è un buon momento per parlare, vero?” chiese il ragazzo, alzandosi e pagando la sua bevanda.

“ Direi” Lisa fece pressione con le dita alla base del suo collo, desiderando al più presto un semplice bicchiere d’acqua.

“ Quando hai finito, ci raggiungi! Sono con il resto del gruppo, ad uno di questi tavoli” la informò, avvicinandosi al bancone, prendendo la mano che Lisa aveva lasciato cadere lungo il suo fianco e stringendola debolmente.

“ Va bene, a dopo” e lo seguì con lo sguardo, mentre si allontanava, reggendo sulla testa il suo grande cilindro nero.








Erano le due, Lisa era stanca e ansiosa di raggiungere la band conosciuta ieri sera. Chiese ad una delle ragazze di occuparsi delle ultime cose, mentre lei si affrettava a lasciare il bancone per dirigersi verso uno dei pochi tavoli ancora occupati.
La situazione non era diversa da quella di ieri sera. Ognuno di loro aveva una ragazza al suo fianco e le loro bocche erano troppo impegnate a far altro per parlare. Persino Slash, che l’aveva invitata a raggiugerli a fine serata, non smetteva di baciare la ragazza che lasciava scorrere la mano sulla t-shirt stropicciata del chitarrista.
Le sembrava inutile, quasi sconveniente, presentarsi lì ed intromettersi in quelli che non erano discorsi. Era di troppo, e per questo si limitò a rientrare nei suoi panni di dipendente stipendiata del Roxy.
Si avvicinò, la gomma delle scarpe provocava un suono fastidioso sul parquet che come sempre ignorò. Non proferì parola, ne salutò nessuno dei conoscenti. Semplicemente si chinò sul tavolo e inziò a prendere tutti i bicchieri e le bottiglie vuote.
Quando tentò di afferrare un boccale mezzo pieno ( o mezzo vuoto, dipende dai punti di vista) , una voce la fermò, facendola tremare.

“ Non ci provare nemmeno, bambola” brontolò quello che ricordò chiamarsi Duff.

“ Il bar chiude fra mezz’ora” rispose atona, ritornando a liberare il tavolo sporco.

“ Ma tu sei…” Duff la osservò ancora, sforzandosi di ricordare il nome della ragazza, molto più attratto dalla scollatura del top che stava indossando, piuttosto che dal suo viso.

“ Lisa!” Axl, che qualche secondo prima si stava intrattenendo con quella che Lisa pensò essere una modella, si voltò gridando il suo nome e sorprendendola.

“ Ciao” si limitò a rispondere, sentendo ora gli sguardi di tutti gli altri su di lei, che non si trovava in una posizione davvero comoda.

Subito si raddrizzò, facendo un passo indietro e reggendo il vassoio stracolmo di boccali di birra da lavare.
Sentì un brivido percorrere la sua schiena sudata quando Slash distolse lo sguardo dalla sua attuale compagnia per puntarlo su di lei.

“ Che ci fai qui, amore?” domandò un Axl curioso, gli occhi azzurri vispi e brillanti alla vista di tanta bellezza.

“ Lavoro” continuò lei con tono freddo, le mani erano veloci ad afferrare tappi di bottiglie e fazzoletti impregnati di alcol.

“ Pensavo fossi una puttana!” esclamò ubriaco, facendo scoppiare Steven in una risata fragorosa.

“ Evidentemente non lo sono” si voltò per ritornare al bancone e chiedere a Jack di tornare a casa qualche minuto prima, quando Axl la richiamò.

“ Andiamo, unisciti a noi!” il braccio di Axl che circondava le spalle di una ragazza mora dalle labbra sporche di rossetto sbavato ora era teso verso di lei, mentre con l’altro spingeva la ragazza di Izzy in modo da recuperare un po’ di spazio per farla sedere sul comodo divano in pelle.

“ Non credo che sia una buona idea” quando Slash si accorse che il vassoio che stava reggendo con entrambe le mani sembrava stesse per cadere da un momento all’altro, si alzò e lo prese, lasciando Lisa confusa e sorpresa da quel gesto.

“ Ieri sera eri di tutt’altra idea” ribadì Axl che si alzò, facendo il broncio e porgendo ancora una mano nella sua direzione.

“ E va bene” disse, sospirando e prendendo posto al fianco di Duff, sentendo lo sguardo di Axl seguire ogni suo minimo movimento.

“ Quindi, abbiamo capito male?” continuò il rosso, mentre le mani esili della sua compagna stringevano forti il suo braccio, conficcando le unghie nella pelle marchiata dai suoi tatuaggi colorati.

“ Si” Lisa era in imbarazzo, sfregava le mani sulle sue gambe nude.

“ Peccato, avrei pagato milioni per una notte con te “ a questo punto la ragazza al suo fianco cercò di attirare di nuovo l’attenzione di Axl, ma ciò che ottenne fu soltanto uno sguardo freddo e annoiato, le disse di andarsene con parole davvero poco carine.

“ Puoi avermi gratis “ Slash, che era stato attento al discorso, puntò le sue pupille nere sul volto di Lisa, cercando di attirare la sua attenzione e riuscendoci, quando la ragazza, appena pronunciate quelle parole, si voltò anche lei a guardarlo.

Axl non se lo fece ripetere due volte, alzandosi e decidendo che era ora di andare via per tutti.
Mentre Izzy e Steven lasciarono il tavolo trascinando la loro scopata giornaliera, Slash sussurrava parole che Duff aveva difficoltà a comprendere, mentre Lisa affiancava Axl.

“ Diglielo allora!” aveva urlato Mckagan, alzando le mani al cielo e sorridendo come un perfetto idiota.

“ Come se fosse la cosa più ovvia del mondo” ribbattè Slash, annoiato da quella situazione.

“ Sono sicuro che ti inventerai qualcosa allora, man” disse il biondo, strizzando un occhio e raggiungendo il resto del gruppo.
 






Spazio autrice:
forse pubblico i capitoli un po' velocemente, ma approfitto del tempo libero che  mi ritrovo in questi giorni.
Ed ecco che Lisa incontra di nuovo la nostra band, lasciando un po' tutti sorpresi, in particolare Slash.
Ma d'altronde, ve l'aspettavate.
Spero che la storia vi stia piacendo e rignrazio le persone che stanno continuando a lasciare una recensione e ad aggiungerla tra le rpeferite/seguite/ricordate! x
   
 
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