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Autore: jbern    27/01/2015    2 recensioni
Prende luogo dopo Harry Potter e l'Ordine della Fenice ma non tiene conto di Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Harry Potter e Susan Bones. Gretto realismo, un Harry indipendente e un Voldemort credibile tutti in una disperata battaglia per controllare il fato del mondo magico. Rating Maturo.
Harry Potter - Rating: Maturo - Lingua originale: inglese - Avventura/Romantico - Capitoli: 41 - Parole (nel testo originale): 340,961 - Commenti: 2619 - Tra le fanfiction favorite di: 2,716 - Seguaci: 1,270 - Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2007 - Pubblicata: 3 dicembre 2005 - Harry Potter, Susan Bones - Completa.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Susan Bones
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer – Harry Potter non è ancora mio. Questa ff è stata scritta solo per divertimento. 


Riconoscimenti – Grazie come sempre ai membri dell'Alpha Fight Club. Kokopelli è in vacanza, quindi Zanymuggle è subentrato nei doveri di beta. Un ringraziamento speciale per questo.


Capitolo 35 – L'eroe ottiene sempre la ragazza


Domenica 15 Settembre 1996 


Neville alzò lo sguardo dal libro di testo di Pozioni che non stava studiando davvero. Aveva fatto una colazione veloce e poi era tornato nella sala comune Grifondoro, assicurandosi di essere in piena vista. Salutò calorosamente Hermione e le chiese se potesse controllare i suoi compiti per vedere se si fosse dimenticato qualche punto importante. Non lo aveva fatto, ma quello era il bello di un alibi. Lei avrebbe ricordato di avergli parlato quel mattino e così avrebbe fatto Ron Weasley, il quale appariva un po’ nervoso. Il trucco di Neville costava a Ron tempo prezioso che il ragazzo avrebbe potuto passare a rimpinguarsi la bocca.


“Neville, sono colpita. Normalmente direi che vale una O ma il tuo prozio ha delle aspettative davvero molto alte, quindi direi che probabilmente ti farà guadagnare una E. In ogni caso è un bel saggio.” Schiarendosi leggermente la voce e lanciando uno sguardo al suo ragazzo, continuò, “Infatti è davvero molto meglio di quello di qualcun altro che conosco.”


“Forza, Hermione! La colazione è quasi a metà!” 


Segretamente, Neville sperò di essere presente il giorno che il metabolismo di Ron lo avrebbe deluso. Sarebbe stato bello poter mangiare qualsiasi cosa che gli passasse sott’occhio senza preoccuparsi di diventare cicciottello o grasso. Era sbagliato essere felice per l'ansia di Weasley, ma l'avrebbe annoiato solo un altro po'. 


Pescandolo dalla sua borsa, tirò fuori un rotolo di pergamena e lo porse alla strega sorridente. “Pensi che non ti dispiacerebbe controllare anche questo?”


“Oh, l'hai già fatto. Guarda Ronald, ci sono altre persone in questa torre che fanno le cose con un giorno d’anticipo. Credo proprio che tu abbia scommesso con me a un certo punto.”

 

“E tu hai rifiutato la posta.” 


“Ho semplicemente riso derisoriamente; non mi ricordo di aver effettivamente rifiutato la posta. Quindi, credo proprio che porterai la mia borsa per il resto della settimana.” 


“No. Non hai scommesso. Non porterò il peso di quella libreria che ti trascini sempre dietro.” 


Lei sorrise subdolamente a Neville, “Bene, lasciamo che sia Neville a decidere. Neville, a quale parola credi, a quella di un diligente Prefetto e studentessa modello come me o a quelle di ‘Mister Ben Lontano da essere Prefetto’, qui?” 


Suo malgrado, Neville ridacchiò. Soppesò attentamente la sua risposta, “Devo darla vinta a Ron.” Ignorando il suo broncio e la risata di Ron, finì, “Tu non scommetti mai, inoltre stai con lui, quindi devi delirare a volte.” 


“Ehi!” 


“Oh, ben detto, Neville! Ti spiace se lo porto a colazione e gli do un'occhiata lì?” 


Neville sorrise e la guardò seguire uno sconcertato Ron fuori dal buco del ritratto. Le sue piccole sessioni con Pansy gli avevano dato un nuovo apprezzamento per le curve di una giovane strega. Un piccolo sorriso attraversò il suo volto mentre immaginava Hermione fargli le stesse cose che gli faceva Pansy. Non poté fare a meno di immaginare la bella collana intorno al collo sottile di Hermione. 


“Neville! Stai bene?” 


Non aveva nemmeno notato Ginny entrare nella sala comune e si maledì per la propria disattenzione. “Oh, mi spiace, Ginny, stavo solo pensando.” 


“Dobbiamo parlare.” 


“Di cosa?” 


La sua voce si abbassò a un sussurro urgente. “Non qui – in privato!” 


“Il resto dei ragazzi è giù a colazione. Possiamo andare nel mio dormitorio.” 


Neville era leggermente preoccupato. Ginny poteva aver visto qualcosa durante la sua corsa mattutina. La seguì su per i gradini, mentre valutava le sue opzioni. Fino ad ora, non era mai stato capace di fare un buon incantesimo di memoria. Aveva fatto sbavare Pansy per cinque minuti quando l'aveva provato su di lei, ma l'effetto era stato solo temporaneo. 


Una volta dentro Ginny lanciò un debole incantesimo di privacy. “Ho visto Pansy questa mattina nel bagno. Perché Harry sta usando quella collana su Pansy? La sta usando per spiare i Serpeverde?” 


Neville si congelò per un momento, come un cervo abbagliato dai fari di un auto. Il suo cervello ci mise qualche secondo a elaborare il tutto. Pensava che dietro ci fosse Harry. Probabilmente, aveva senso, dal suo punto di vista. Decise di stare al gioco, “Non posso parlarne davvero.” 


Lei sorrise trionfante, “Lo sapevo! Non stai davvero con lei. Ti incontri con lei solo per ottenere informazioni e passarle ad Harry! Perché lei?” 


“Umh, siccome è un Prefetto, ha un certo controllo nel castello e i suoi genitori sono Mangiamorte. Se Davis o Greengrass entrassero in un armadio con me non sarebbe credibile nemmeno per un secondo, ma tutti pensano che Parkinson stia cercando di far ingelosire Malfoy. Sai che non devi dirlo a nessuno...” 


Ginny impallidì. “Non dirò nulla ma, sicuro come la morte, non farò nessun altro voto!” 


“Non dire ad Harry che lo sai anche tu,” la avvertì. 


“Non lo farò. Probabilmente mi Oblivierebbe per 'tenermi al sicuro'. Mi chiedo se anche il Preside lo sappia…” 


Neville scosse la testa e si sporse verso di lei. “Harry dice che non approverebbe assolutamente, quindi rimane tra noi due.” 


“Sembrava sconvolta. Non le stai facendo del male, vero?” Ginny sembrava essere disgustata all'idea della possessione. Neville sapeva che, a causa delle sue esperienze sia passate che recenti, non sarebbe stata molto d'accordo con quel tipo di magia. 


“Questo è il motivo per cui Harry ha reclutato me. Non sono quel tipo di ragazzo. Immagina cosa farebbero Seamus o Dean con una ragazza sotto il loro completo controllo! Sarebbe semplicemente – sbagliato. Non potrei mai farlo.” mentì con convinzione. 


“Quindi non hai fatto niente con lei?” 


“No davvero, semplicemente ci mettiamo i vestiti e i capelli in disordine a vicenda dopo che mi riferisce il suo rapporto.” Ginny gli gettò immediatamente le braccia al collo.

 

“Sapevo che non c’era possibilità che tu stessi davvero con lei. Lei è così terribile e tu sei un così bravo ragazzo!” 


Era molto più alto della piccola strega. Neville si rilassò nella sensazione delle sue braccia intorno a sé volontariamente e nel profumo dei suoi capelli. Lei si allontanò leggermente e lo guardò. Lui si sporse e la baciò. Ginny sembrò sorpresa all'inizio, ma poi ricambiò il bacio. A Neville era sempre piaciuta. Il fatto che i suoi fratelli non gli avessero fatto alcun problema per averla portata al Ballo del Ceppo era segno di approvazione. 


Staccandosi, la guardò. “Mi piacerebbe molto di più essere in un armadio con te, piuttosto.” Il complimento gli fece guadagnare un sorriso arrossito. 


“Ma la tua copertura –non possiamo!” Lui sorrise quando lei parve delusa. 


“Lo so, ma forse non dovremmo farci tutti quei giri di campo. Se ci fermiamo un po' prima, possiamo passare un po' di tempo là fuori da soli. Inoltre, sta iniziando a fare freddo. Ci saranno sempre meno persone fuori la mattina presto.” 


Ginny gli dedicò un sorriso malizioso e lo baciò. La sua bacchetta vibrò, indicando loro che qualcuno era entrato nel perimetro della barriera di privacy e sentirono dei passi che scendevano le scale. La guardò mordersi il labbro in modo carino prima di dire, “Mi piacerebbe. Farei meglio ad andare a fare la doccia e a cambiarmi. Siccome oggi è domenica, forse potremmo fissare una corsa prima del tramonto. Penso sia una grande idea, tu no?”

 

Neville sorrise mentre Ginny si girava e usciva dalla stanza. Non c'erano più dubbi nella sua mente – era un eroe. L'eroe ottiene sempre la ragazza. 


————


“Piccola, falsa Gezabele (1), io non ti approvo! Ti avverto, stai lontano da mio figlio!” 


“Personalmente, non mi importa se approvi o no. Quando Charles ne sarà uscito, puoi liberamente esprimere le tue opinioni a lui. Dubito che io o perfino il buon senso possano fermarti. Se lui è l'uomo che credo che sia, ascolterà le tue preoccupazioni e prenderà la propria decisione.” 


Susan e Tonks sedevano sul bordo del letto di Harry, appena fuori dall'incantesimo silenziante, con le tende di privacy abbassate, ad ascoltare il litigio. La Medimaga era stata chiamata urgentemente altrove e quello fu il pretesto per le due donne per litigare – le fredde parole taglienti di Narcissa Black contro la fiera rabbia materna di Molly Weasley. Dieci minuti di pose sparate davanti a un mago in coma e la cosa stava continuando a crescere. Se non fosse stato per le condizioni di Charlie Weasley, la situazione sarebbe stata davvero comica. 


“Non permetterò che un altro dei miei figli venga trascinato sulla cattiva strada da una donnaccia! È già abbastanza brutto che sia ferito perché l'ho lasciato venire con te. Quando si sveglierà, starà con la sua famiglia e tu non lo disturberai se io non ti darò il permesso!” 


Tonks cominciò a disegnare un ‘punto’ nell'aria con la bacchetta e Susan scosse la testa a dire no. 


“Sia come sia, Molly, io sarò qui e c’è ben poco che puoi fare per fermarmi.” 


Entrambe le streghe concordarono di aggiungere un punto al tabellone di Narcissa. Il conteggio corrente era sette a tre a favore di Narcissa. 


“Abbiamo già sofferto abbastanza in questa guerra a causa di persone come te!” 


Mentre Tonks usava la bacchetta per scrivere la parola ‘Negazione’ nell'aria, la matrona del clan Weasley dalla voce acuta continuò, “Non sei nient'altro che una povera puttana opportunista. Nel momento in cui il tuo schieramento perde, cambi schieramento. Hai perfino abbandonato il tuo stesso figlio per raggiungere i tuoi scopi egoistici. Non sei nulla, e noi Weasley non avremo niente a che fare con te!” 


“A differenza di te, non sono così certa di quale lato stia vincendo. Inoltre, starei attenta a come casualmente usi parole come 'abbandono', Molly, o Percival si stava crogiolando nell'amore della sua famiglia quando ha incontrato la sua sfortunata morte? Prima che tu estragga quella bacchetta, ricorda questo – l'uomo che ha osato far del male a Charles, l'ho ucciso. Potresti perfino ricordare il suo nome – Antonin Dolohov. Credo che abbia parte della colpa per Fabian e Gideon. Tuo figlio sa chi sono e mi ha accettato. La sua decisione è l'unica che conta per me.” 


Susan guardò il volto della sua amica Auror farsi serio. Il litigio aveva preso un tono minaccioso. Bacchette sfoderate in un’infermeria non erano mai una buona cosa. 


Tonks aprì le tende ed entrò. “Zia Narcissa, Molly, forse dovreste andare da un'altra parte. Il vostro litigio sta disturbando Harry e credo che nessuna di voi due stia aiutando il recupero di Charlie al momento. Quindi, perché una delle due o entrambe non ve ne andate? Per renderlo più semplice, procederò a prendere la decisione per voi – andatevene entrambe.” 


Furono scambiati diversi sguardi rabbiosi, ma le donne che stavano litigando se ne andarono. Tonks spiegò la copia di Harry della Mappa del Malandrino e si assicurò che le due donne non stessero andando nella stessa direzione. Una serie di tre profondi gong riverberò dentro il castello. Era l'allarme di emergenza, che indicava agli studenti di tornare immediatamente nei loro dormitori. 


“Tonks! Dovremmo cercare di scoprire quello che sta succedendo?” 


L'Auror guardò attentamente la Mappa di fronte a lei. “No. La mia responsabilità è Harry. I Mangiamorte sanno che lui è sotto una qualche forma di attacco. Potrebbero aver preparato questo come diversivo. Diversi istruttori e Auror sono nelle serre e c'è anche Silente. Qualunque cosa stia succedendo, probabilmente sta succedendo lì. Non avrebbero suonato l'allarme se non fosse stato grave. Tieni gli occhi sul corridoio fuori dall'infermeria. Grida quando vedi qualcuno arrivare da questa parte, e intendo chiunque. Potrebbero usare qualcuno sotto Maledizione Imperius. Mi farò un Incantesimo di Disillusione e mi piazzerò a destra della porta.” 


“Dovremmo svegliare Harry?” 


Tonks si voltò verso Susan, “Non ancora. Non sono sicura che sarebbe utile in una battaglia al momento. Qualunque minaccia attraversi questa porta, Esilia questi letti e lanciaglieli addosso. Mentre saranno impegnati a occuparsene, io li farò fuori.” 


Susan tremava. All’inizio pensò che fosse involontario e a causa della schiettezza di Tonks, ma poi capì che la stanza stava davvero diventando più fredda. Voltandosi verso il letto dove giaceva suo marito, vide al posto suo un corvo che giaceva nel letto e succhiava via tutto il calore dalla stanza.

 

Lanciando un Incantesimo Riscaldante e sentendo i viluppi del panico che associava alla presenza dei Dissennatori, Susan indietreggiò. “Dovremmo fare qualcosa?”

 

“Stiamo lontane da lui per ora. Non voglio fare nulla finché non torna la Medimaga. Inoltre, Harry potrebbe aver trovato un modo per combattere qualunque cosa ci sia nei suoi incubi.” 


————


Harry schivò di nuovo, cercando di stare un passo avanti alle braccia dei suoi genitori che si agitavano. Sapere che era una battaglia nella sua testa lo aiutò a concentrarsi. 


“Quindi sei anche un codardo,” gridò la voce di James Potter. “In qualche modo sei finito nella nostra casa.” 


“James, forse dovresti mostrare a nostro figlio cos'è davvero la velocità.” 


Harry si agitò nervosamente mentre la figura di sua padre si confondeva e allungava, diventando un enorme cervo. Ramoso si precipitò contro di lui, sbalzando Harry al suolo. Le corna lo colpirono, facendo sgorgare sangue. 


“Oh, mio povero bambino, stai cercando di dirti che è tutto nella tua testa? Ma sembra davvero reale, non è vero? Tienilo lì, caro. Vorrei unirmi al divertimento.” 


Il piede di Lily Potter colpì ripetutamente il suo fianco. Al terzo colpo, sentì una costola rompersi. “Oh, non volevi il tocco amorevole di una madre? Vedo che Petunia è stata troppo leggera con te. Avevo pensato che ti avessero fortificato un po’, ma mi sono sbagliata di nuovo!” 


Digrignando il volto per il dolore, Harry schivò l'assalto successivo di suo padre e rotolò via da sotto di lui. Suo padre poteva trasformarsi, quindi perché lui no? “Ecco qualcosa di cui dovresti essere fiero, papà!” Sanguinando dalle ferite e reggendosi il fianco destro, Harry si trasformò nella sua forma di corvo. Volare era ancora difficile per lui, ma una volta trascinato via dall'aria, era fuori dalla loro portata. 


Tuttavia, si sentiva debole. Non essere in grado di farsi una dormita decente gli aveva chiesto un alto pedaggio. Poteva sentire il calore e l'energia che lo circondavano. Non voleva usarli, ma non c'era molta scelta. Se la sua forma Animagus funzionava nella sua mente, l'aura da Dissennatore avrebbe funzionato su quei fantocci mascherati da suoi genitori? 


La donna e il cervo si muovevano in cerchio sotto di lui – l'una gridando insulti e l'altro bramendo la sua rabbia animale. C'era una parte di Harry che sperava che, se quelli erano davvero i suoi genitori, avrebbero trovato un modo per spezzare la presa di Riddle su di loro e si sarebbero liberati, ma il resto di lui ricordava la mano d'argento di Peter. Riddle non avrebbe mai creato un'arma che poteva essere usata contro di sé. Prese la sua decisione e si concentrò, risucchiando il calore e l'energia a sé. Ciò spense un'avida sete dentro di lui – una fame che non sapeva esistesse. 


Percepiva le creature sotto di lui; si stavano nutrendo della sua energia. Questo era sbagliato e lui era certo di poterlo rendere giusto. Vedeva i viluppi di potere che si irradiavano da lui. Prendendone uno nel becco, lo tirò, facendo urlare la donna sotto di lui di sorpresa e di rabbia.

 

Il filo argenteo d'energia era troppo rigido e forte per lui da spezzare, ma era il più brillante dei due. Harry temeva la sua forza. Come le erbacce che zia Petunia lasciava crescere per tutta la primavera finché lui non tornava, era impossibile da rimuovere, ma poteva capire che stesse causando dolore alla donna. Lo scavò con gli artigli e lo beccò con il suo becco. 


La voce ansimante della donna lo raggiunse, “Non devi farlo, Harry! Ci stai facendo del male! Non abbiamo già sofferto abbastanza per colpa tua?” lui artigliò con rabbia in risposta. 


L'erbaccia era troppo spessa. Poteva danneggiarla, ma era troppo forte. Harry la lasciò e vide il filo danneggiato iniziare già a rafforzarsi e ripararsi. Invece, portò la sua attenzione al collegamento con suo padre. Il cervo urlò di rabbia mentre gli artigli del corvo affondavano nel suo filo. Questo era più flessibile e si agitò nella presa di Harry. Iniziò a beccarlo e tagliarlo ripetutamente con i suoi artigli. Piccoli frammenti volarono via dal collegamento mentre Harry risucchiava verso di lui altro calore ed energia, sostenendo la sua energia che andava scemando. Il collegamento stava cercando di riparare il danno, ma lui si lanciò su di esso come un uccello che cerca un insetto elusivo.

 

“Smettila, Harry! Gli stai facendo male! Senza la tua forza, appassirà e morirà. Abbiamo dato le nostre vite per te e questo è il modo in cui ci ripaghi! Sapevo che eri un errore. Non avresti dovuto nascere.” 


Era a più di metà lavoro. Gli insulti servirono soltanto a farlo lavorare di più. Il cervo cadde a terra e tornò alla sua forma umana. “Harry, se spezzi la connessione, scomparirò per sempre. Non voglio morire di nuovo. Puoi salvarci. Puoi tenermi in vita. Non vuoi salvarci da Voldemort?” 


Per un qualche motivo Harry poté soltanto immaginarsi il volto di Piton che derideva le preghiere di suo padre di risparmiargli la vita. Il filo teneva a malapena e Lily ora stava sostenendo il peso di suo marito mentre lui allungava le braccia verso Harry. 


“Non puoi, Harry! Dannato! Se lo fai non avrai mai...” James Potter non finì mai la frase perché il viluppo si spezzò e lui svanì dalla vista lasciando soltanto Lily a stringere lo spazio vuoto dove c'era James. 


Harry sperò che ovunque fosse il vero James Potter, fosse felice che Harry avesse posto fine a quello scherno. Senza il prosciugamento dalla creatura che era stato suo padre, attaccò la connessione con sua madre con rinnovato vigore. Questa reggeva ancora. 


“Non ti libererai di me così facilmente, Harry. Il nostro collegamento è troppo forte. Goditi la tua piccola vittoria. Prima avevo ordine solo di torturarti, ma dopo quello che hai fatto al povero James, voglio farti del male. Ti farò soffrire.” 


Harry atterrò e tornò nella sua forma umana, ma sua madre era già scomparsa. Cadde al suolo, esausto, e lasciò che il sonno lo reclamasse. 


————


Lord Voldemort sentì lo strappo alla sua energia. Era soltanto uno di loro, non entrambi. Doveva investigare. 


Si Materializzò nel Quartier Generale improvvisato. Sperò che Peter avrebbe trovato presto una sostituzione accettabile. Il magazzino era un via vai di attività, con dozzine di corpi animati premuti dietro recinti di catene di ferro eretti frettolosamente. Immediatamente, sentì il prosciugamento crescere. 


‘Questa deve essere Lily,’ pensò tra sé. Lui aveva potere grezzo da spendere in abbondanza, ma era comunque un fastidio. 


Le creature erano tenute in un sottoscala chiuso a chiave. Se solo avesse potuto trovare la maniera di informare il giovane Harry di questo fatto… Da quel poco che aveva sentito sull’allevamento di Potter, l'ironia della cosa lo avrebbe fatto infuriare ancora di più. 


Fece cenno di andarsene alla guardia, che era il responsabile di quella stanza e della stanza dove il vegetale noto come Frank Paciock era tenuto rinchiuso. Aprì la porta. 


La perversione dell'umanità dai capelli rossi lo guardò. “Sei tu il Creatore?” 


“Sì. Dimmi cos'è successo.” 


“Il piccolo corvo ha rotto il legame col mio James. James è molto debole; qualcosa non va. Ha fatto del male al mio James. Ora inseguirò il ragazzo.” 


“No! Inseguirai il ragazzo quando lo ordinerò io. Può rompere la connessione con te?” 


“Ci ha provato, ma il legame è troppo forte. Per favore, Creatore, lascia che lo insegua ora. Voglio fargli del male – strappargli la carne con i miei artigli.” 


“No. Tu continuerai ad andare da lui e lo prenderai di mira, ma sembra che James non possa più...”

 

Lord Voldemort considerò le sue opzioni mentre la donna pregava perché lui salvasse il suo compagno. Di nuovo, l'ironia di Lily Potter che pregava per qualcosa non gli sfuggì. Forse James poteva ancora attaccare Harry fisicamente, ma l'energia per dare al Potter più anziano una falsa vita doveva venire solo da Voldemort ora. Avrebbe dovuto consultarsi con la strega giamaicana. 


La risposta divenne chiara quando la creatura deforme sul letto iniziò ad agitarsi e a urlare senza suono. La donna balzò al suo fianco mentre il corpo si calmava e gli cullò il capo. Voldemort sentì la presa sulla sua energia che si indeboliva e seppe che uno dei Revenant era sparito. La donna gridò di rabbia e sfogò la propria frustrazione sulle casse di legno vuote. Libero della magia che lo sosteneva, il guscio iniziò a decomporsi rapidamente. 


“Non preoccuparti. Vendicheremo il tuo compagno. Quando sarà il momento giusto, lascerò che tu insegua il traditore.” 


La distorta creatura passò una mano artigliata sul cranio del suo due volte morto marito, “Hai sentito, James? Il Creatore lascerà che ti vendichi!” 


Voldemort desiderò che la creatura avesse conservato più del suo intelletto. Da quello che sapeva, la cosa di fronte a lui una volta possedeva una mente formidabile, abbastanza da ostacolarlo sul suo percorso verso il dominio. Ora, soltanto nei sogni di Potter poteva usare la mente del ragazzo contro se stesso e poteva sembrare poco di un troll. 


“Bene, ti manderò a chiamare presto. Fino ad allora, continua a punirlo per aver distrutto il tuo compagno. L'hai chiamato corvo. Dimmi perché.” 


———— 


Albus Silente sentiva tutta la sua età mentre guardava i corpi fluttuare verso l'infermeria. Il professor Vector e due Auror stavano già investigando nei dormitori Serpeverde. Gli altri Auror stavano esaminando le serre. 


Aveva a che fare con un problema. La maggior parte dei genitori di quei ragazzi erano apertamente attivi come Mangiamorte. Forse, avrebbe dovuto portare i corpi al San Mungo e lasciare che si occupassero loro dei mal di testa che comportava la restituzione dei corpi alle famiglie. A differenza dei casi del signor Goyle e del signor Travers, dove il Ministro Scrimgeour si era mosso troppo lentamente, questa volta il Ministro avrebbe senza dubbio cercato di usare i corpi contro le famiglie. Il Preside non aveva timore che il Ministro avrebbe chiuso la scuola. Caramell l'avrebbe fatto, ma Scrimgeour era più uno da simboli di resistenza. Purtroppo, Silente sapeva che ci sarebbero stati molti più Auror nella scuola a breve. 


Parte della soluzione al suo problema si stava dirigendo verso di lui.

 

“Mi ha mandato a chiamare, Preside?” La Caposcuola si avvicinò. 


“Infatti l'ho fatto, signorina Carruthers. Per prima cosa devo chiederle di prepararsi ad alcune terribili notizie. Questa mattina sette dei suoi compagni sono stati esposti alle grida di una Mandragora completamente cresciuta. Sono davvero dispiaciuto. Stiamo investigando su come sia potuta accadere questa tragedia.” 


Silente aveva scoperto che riferire cattive notizie non diventava mai facile. Alcuni dei precedenti presidi avevano scaricato questo dovere ai loro vice o ai singoli CapoCasa. La ragazza di fronte a lui era evidentemente sorpresa, ma recuperò rapidamente la propria compostezza. 


“Chi sono?” 


“Tutti i sette del quarto anno, temo. Non abbiamo ancora i dettagli, ma quando li avremo, informerò prima lo staff e poi i Caposcuola e i Prefetti. I nostri Auror hanno già informato i loro superiori e io contatterò a breve sia il Ministro sia il Gruppo dei Consiglieri.” 


“Come posso essere utile?” 


“Vorrei che mandasse un gufo a suo padre e lo mettesse al corrente della situazione. Poiché molti dei genitori di questi ragazzi sono noti Mangiamorte, è improbabile che possano essere raggiunti direttamente dai gufi postini. Gli dica che resisterò ad ogni tentativo del Ministero di usare i corpi come trattativa contro i loro genitori e quelli che verranno al castello a reclamarli dovranno essere liberi dal Marchio Nero. Comunque, ho sentito delle voci di diffusi furti da cimiteri in tempi recenti. Informi suo padre che sarei estremamente dispiaciuto se i corpi di questi ragazzi dovessero essere macchiati in una simile maniera. Lo riterrò personalmente responsabile, in questo caso.” 


La Caposcuola annuì, “Glielo riferirò.”

 

La congedò e la guardò dirigersi verso la Guferia. Voltandosi, vide Minerva avvicinarsi. “Gli Auror mi hanno appena informato che il direttore Dawson sarà presto qui con una squadra al completo. Chiedono di incontrarti alla serra.” 


“Sarò lì non appena avrò comunicato i tragici eventi di oggi sia al Ministro che al Gruppo dei Consiglieri.”

 

“Ancora non capisco perché hai scelto la signorina Carruthers tra gli altri candidati come Caposcuola. Forse è ora di toglierle quel titolo?” 


“Detesto usare bambini come intermediari, ma mettendola in questa posizione, l'ho inondata di responsabilità. Se le togliessi quel titolo, le darei ancora più opportunità per raccogliere informazioni per suo padre. Le permetto l'accesso a una quantità sufficiente di informazioni tale da non farla curiosare di più. Ti ho mai raccontato di uno dei benefici dell’essere Preside?” 


Il suo vice lo guardò e alzò un sopracciglio, “Di cosa stai parlando, Albus?” 


“Ci sono degli incantesimi sulla spilla da Caposcuola. Posso localizzarli ovunque nel castello in ogni momento. Posso tracciare i loro movimenti, dovesse essercene bisogno. Ora, per favore, accogli gli Auror a mio nome e riferisci che sarò da loro non appena le circostanze lo permetteranno.” 


Silente lanciò un'occhiata in infermeria ai corpi coperti da lenzuola. Aveva deluso quei bambini. Da quando i duelli erano stati banditi sul territorio della scuola nel 1585, non c'erano mai state così tante morti. Non c'era nient'altro che potesse fare per quelle povere anime. Vedere Harry addormentato nella sua forma di uccello catturò il suo interesse. Forse l'Animagus in lui sarebbe stato meno suscettibile a qualsiasi influenza Tom stesse cercando di esercitare. Avrebbe indagato più tardi. Per ora, doveva parlare con il Ministro e con il Gruppo di Governatori. 


————


Due giorni più tardi, Harry finalmente stava per essere dimesso dall'infermeria. Era ancora debole, ma ora soltanto sua madre infestava i suoi sogni e era abbastanza facile da evitare nella sua forma di uccello. Purtroppo il sonno di Harry non era ancora molto produttivo. Lei continuava ad accusarlo di avere ucciso suo padre. 


Non gli piaceva il mondo a cui aveva fatto ritorno. Altri studenti erano morti e la storia che uno di loro aveva ucciso gli altri semplicemente non gli suonava bene. Otto Serpeverde e un Corvonero erano morti in meno di un mese. Dire che le cose erano al limite era un eufemismo.

 

Ovviamente il tutto era coinciso con il suo ricovero in infermeria, quindi naturalmente c'erano voci che tutti e sette avessero attaccato Harry e che lui fosse rimasto ferito nell’ucciderli. Non sapeva cosa pensare di quella particolare voce, ma Susan stava già facendo lavorare Padma sulla rete di gossip per bloccarla. Poteva davvero abbattere sette studenti del quarto anno tutti insieme? Senza qualunque cosa Riddle gli stava facendo – senza dubbio. In quel momento, Harry decise per ‘forse’. 


I Serpeverde ora venivano scortati a e dalle lezioni da diversi insegnanti e dagli Auror. Silente alla fine aveva volto la situazione a suo vantaggio e l'aveva usata come ragione per fornire supervisione extra. C'era perfino una voce che il professor Vector si sarebbe trasferito nel dormitorio vuoto per fornire agli studenti un'ulteriore senso di sicurezza. Stranamente, quella mossa stava incontrando resistenza da parte del Gruppo dei Governatori, che sembravano non gradire l'idea che studenti e insegnanti condividessero la stessa area. 


Tutti gli studenti erano un po' nervosi. Silente aveva chiesto loro di non andare in giro da soli nei corridoi con la sola eccezione di Prefetti e Caposcuola. Narcissa entrò nella stanza, gli fece un cenno di riconoscimento e sedette accanto al letto di Charlie. Harry si avvicinò e si sedette vicino a lei. 

 
“Come ti senti oggi, Harry?” 


“Ancora debole. E tu? Come ti senti?” 


“Sto bene. Perché non dovrei?” rispose leggermente sulla difensiva.

 

“Susan non ha ancora parlato con te?” 


Narcissa scosse la testa e guardò Harry sospettosa. “Di cosa?” 


Lanciò un incantesimo di privacy che li circondasse e fu disgustato da quanto sforzo gli richiedesse. “L'arazzo della Famiglia Black – lo teniamo nascosto nei nostri alloggi. Guarda non so in che altro modo dirlo, quindi ecco: dice che tu stai aspettando un bambino da Charlie... Immagino che non lo sapessi.”

Narcissa lo fissò sbattendo ripetutamente gli occhi e senza dire una parola per un minuto. Alla fine, iniziò, “Pensavo che fosse lo stress che tutto questo mi sta provocando. È stato così brutto ultimamente... Ne sei certo? Domanda sciocca, certo che lo sei, l'arazzo non mente mai! Oh mio Dio! Questo è davvero – inaspettato. Ho bisogno di sedermi per un... Oh aspetta, sono già seduta.” 


Harry fece un piccolo sorriso alla sua reazione. Apparentemente, Narcissa poteva essere sorpresa e perdere la sua compostezza. “Dice che avrai un maschietto.” 


“Un figlio! Oh cielo, Draco penserà che sto cercando di sostituirlo, e non voglio immaginare le cose orribili che Molly Weasley dirà di me.” 


Una debole voce rasposa li interruppe dal letto accanto a loro, “Faresti meglio a lasciare che mi occupi io di mamma. Sicuramente andrà su tutte le furie, ma non può essere molto peggio di quando le dissi che mollavo il Quidditch per lavorare con i draghi.” 


“Charlie! Sei sveglio.” Harry sentì Narcissa dire, mentre lei mandava alle ortiche l’ultima parvenza del suo rigido manierismo e squittiva letteralmente, gettando le braccia intorno a lui. Questo fece sorridere Harry. Era bello vedere qualcosa di buono e giusto nel mondo, tanto per cambiare. 


“È bello rivederti, Charlie. Vado a chiamare l'infermiera… Ripensandoci, perché non vi do un momento o due e poi vado a chiamarla..?” 


“Grazie, Harry.” disse Charlie mentre prendeva un sorso dall'acqua che Narcissa gli aveva portato alle labbra. Sorrise alla donna di fronte a sé. “Ehi, mi hai appena chiamato Charlie...” 


“Sciocchezze, Charles. Sei stato in coma per diversi giorni e sono certa che ti stai immaginando le cose.” 


“No, sono abbastanza sicuro che tu mi abbia chiamato Charlie.”


“Oh, zitto e baciami.” 


————


“Deve fare più attenzione mentre mescola, signorina Carruthers. Una simile mancanza di attenzione è pericolosa. A dispetto dei recenti eventi, deve continuare a concentrarsi nel Laboratorio di Pozioni. Mi ha capito?” 


Il resto della classe di Pozioni livello M.A.G.O. batté in rapida ritirata mentre il professore rimproverava la Caposcuola. La sua posizione permetteva a lei e ai Prefetti di girare senza una scorta. 


“Mi spiace, signore. Non succederà più.” 


“Faccia in modo che non succeda.” Si avvicinò abbastanza da non farsi sentire nemmeno se qualcuno ci avesse provato. “Dica a suo padre che sono d'accordo su una certa generosa offerta e vorrei prendere accordi il prima possibile.” 


“Capisco.” 


“Bene. Ora vada.” 


Coedus sapeva che il cerchio si stava stringendo. Aveva bisogno di avere dei piani di riserva nel caso avesse dovuto fuggire. La scuola era positivamente piena di Auror dopo la morte dei setti studenti. A dispetto delle negazioni di Neville, Coedus aveva visto la firma del ragazzo dappertutto. L’omicidio stava dando alla testa al ragazzo e Coedus dubitava che le morti si sarebbero fermate lì. Avrebbe dovuto stare attento da lì in avanti. Se il castello di carte di suo nipote fosse crollato, le autorità avrebbero dato la colpa al vampiro. Da quello che aveva letto, potevano usare il corpo di Frank Paciock per il rituale, ma Neville era una scelta molto più adatta. Perché andare a cercare il corpo di un uomo oltre la quarantina che non è stato attivo per quindici anni quando poteva avere il corpo di un ragazzo di sedici anni, appena entrato nell'età adulta? 


Fortunatamente Coedus era una creatura dalla vita lunga e quella vita gli aveva donato la pazienza. Resistette all'urgenza di scagliarsi contro il piccolo bugiardo e accettò le sue patetiche banalità. Originariamente aveva sperato di dare al ragazzo la giusta direzione nella sua rabbia e vivere per delega attraverso di lui. 


Ora rimpiangeva di aver iniziato il ragazzo sulla strada della vendetta perché avrebbe potuto interferire con le proprie possibilità di infliggere al mondo la vendetta che si meritava così tanto. Avrebbe dovuto preparare un capro espiatorio da fornire alle autorità quando la fortuna di Neville sarebbe finita. Aveva bisogno di qualcuno che poteva essere credibilmente visto come un assassino e che avesse rancore contro i Serpeverde in generale. Aveva bisogno di qualcuno come – Draco Malfoy, il piccolo angelo caduto della Casa di Salazar. La piccola checca sarebbe stata perfetta per il ruolo. 


Ci avrebbe messo una settimana per preparare le pozioni necessarie. Combinate con il dono dell'ipnosi della sua natura di vampiro, Malfoy poteva essere trasformato in uno schiavo, ma avrebbe richiesto del tempo. Coedus ghignò per quell'ironia: per una volta, il tempo non era dalla sua parte. Il tempo difficilmente era una preoccupazione per un morto, ma ora stava remando contro di lui. 


Gli studenti del secondo anno iniziarono a entrare nella stanza per la lezione pomeridiana. Altre quattro ore dovevano essere perse a insegnare a inutili sacche di sangue. No! Quando il primo avrebbe sciolto il calderone, avrebbe congedato la classe per quel giorno. Così avrebbe potuto iniziare a lavorare su un adeguato elisir di assoggettamento. 


———— 


Le cose stavano finalmente migliorando per Ginny Weasley. La nuvola che aveva oppresso la sua vita fin dall'inizio dell'anno scolastico era sparita. Suo fratello Charlie era ben avviato sulla strada della guarigione. Perfino Fred sembrava un po’ su con l’umore, una volta tanto. 


Era passata una settimana da quando Neville l'aveva baciata. Avevano modificato il loro programma del mattino per includere periodi di 'riposo' tra i loro giri. Sorprendentemente, Neville era molto meglio di Michael Corner. 


Non si era svegliata in tempo quel mattino per aver finito i compiti così da avere tutto il giorno libero. Guardando fuori dalla finestra della Torre Grifondoro, non lo vide fare giri di corsa. Quindi, si vestì per scendere a colazione. 


Entrando nella Sala Grande, non vide lui, ma solo pochi mattinieri tra cui Harry e Susan. Era ancora strano pensare a loro come ai Potter. Ginny si sentiva ancora confusa su di loro. Se fosse stata meno idiota, avrebbe potuto facilmente esserci lei seduta lì, ma le recenti azioni di Harry l’avevano portata a chiedersi se quello l'avrebbe resa felice. A dire la verità, Susan non aveva avuto un'espressione terribilmente felice quel mese – perfino meno con il recente soggiorno di Harry in infermeria. Entrambi sembravano stressati e smunti. 


Poichè Neville non era lì, o fuori a esercitarsi, e Seamus aveva detto che non era in dormitorio, significava che era o col suo parente non morto o con Pansy. Ginny si scoprì a fare una smorfia di disgusto al pensiero di Neville e Pansy in un armadio.

 

Prese una rapida decisione e si diresse verso il trio seduto. “Buon giorno a tutti. Tonks, ti dispiacerebbe se dessi un'occhiata alla Mappa? Speravo di trovare Neville.” 


L'Auror controllò velocemente la Mappa e alzò lo sguardo su di lei alzando le spalle. “Bè, è nell'armadio delle scope vicino al Bagno dei Prefetti con Pansy Parkinson, quindi non dovresti interromperlo.” 


“Capisco,” disse, guardando male Harry. Lui era lì a godersi la colazione e Neville faceva il lavoro sporco. Stava perdendo ulteriore rispetto per lui al momento. Girando sui tacchi, lasciò i tre a guardarsi a vicenda, confusi. 


Il suo umore, prima allegro, ora stava diventando arrabbiato mentre i suoi passi punivano le scale sotto di lei. Gli sbalzi d'umore di Ginny Weasley erano leggendari. Non era sicura della persona con cui era veramente arrabbiata. 


Uno che non sapesse quanto lei si fosse allenata negli ultimi tempi avrebbe confuso il rossore sul suo volto come mancanza di fiato dopo la sua rapida ascesa. Si sarebbe sbagliato. Non gliene fregava un accidenti del lavoro di spionaggio di Harry Potter. Voleva un po' di tempo con il suo nuovo ragazzo! 


Ci vollero tre tentativi per sciogliere l'incantesimo di chiusura sull'armadio. O Neville stava diventando piuttosto bravo o l'aveva fatto fare a Pansy. Aprì la porta e fu scioccata dallo spettacolo di fronte a lei. 


Neville era appoggiato di schiena alla parete con una Pansy senza camicetta e senza reggiseno e in ginocchio di fronte a lui che pompava su e giù, come se la sua vita dipendesse da quello. A bocca aperta, Ginny cercò di comprendere la scena di fronte a lei. Come se non fosse stato già abbastanza traumatico, Pansy aveva un incantesimo cambiacolore rosso sui capelli! Passarono probabilmente cinque secondi — ma sembrarono un’eternità — in cui l'unico suono fu il rumore bagnato del risucchio di Pansy, prima che loro la notassero. 


“Ginny! Merda! Non è come pensi!” 


“Bastardo! Ti avevo creduto!” Se fosse stata capace di pensieri più coerenti, avrebbe chiesto cosa esattamente si supponeva dovesse pensare. Invece, gli scagliò contro la sua Maledizione Orcovolante. 


“Oh! Merda, Pansy! Staccati da me, stupida puttana!” Imperterrita, la Serpeverde aveva continuato i suoi ritmici movimenti finché non le venne ordinato diversamente. 


“Abbiamo chiuso, Paciock, e andrò dal Preside immediatamente. Fanculo a te e a Harry Potter!” Con lacrime di dolore e tradimento sul viso, girò i tacchi e sbatté la porta. 


Neville scacciò via le piccole creature magiche che lo mordevano mentre afferrava la bacchetta e iniziava a lavorare al controincantesimo. “No, Ginny, aspetta! Pansy, non stare lì impalata! Fermala!” 


Ancora senza camicia, Pansy si precipitò fuori dall'armadio e vide la Weasley già sulle scale. Neville voleva che la piccola puttana fosse fermata; allora Pansy l'avrebbe fermata. 

“Exosossis! Opprimo! Percuito!” 


La Spaccaossa prese la Weasley sul fianco con un forte schiocco, mandandola a rotolare giù per le scale. La Maledizione Perforante colpì la parte bassa della schiena della strega, mandando uno spruzzo di sangue e pezzi di carne a offuscare l'aria. Il grido di panico della ragazza divenne un rantolo strozzato che terminò quando la sua testa sbatté sulla spietata pietra fredda. La Grifondoro atterrò tre gradini sopra il pianerottolo e scivolò senza ossa per la distanza restante – diventando un piccolo mucchio di carne sanguinante che si muoveva appena. Dieci secondi dopo, Neville corse fuori dall'armadio, ancora vestito a metà. “Puttana! Cosa hai fatto?” 


Lei gli sorrise in maniera vendicativa. “Hai detto di fermarla. Ti sembra che si stia muovendo, Padrone?” 










Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Sembra che il piccolo piano di Neville stia andando in malora. Povera Ginny, proprio quando le cose stavano finalmente cominciando a girare a suo favore. Sono abbastanza duro con la povera ragazza. Originariamente, volevo che ci fosse Hermione al suo posto, ma quando ho scritto la storia, Ginny è diventata la scelta migliore per questa scena. Certo, Hermione non è ancora fuori pericolo. Con i cinque capitoli finali le scommesse su chi vive e chi muore sono aperte. Visitate i miei thread su fanficauthors o dlp per ulteriori commenti. (2)


Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Jezebel è un nome biblico che indica un paio di donne che nn si sono comportate molto bene e è utilizzato per riferirsi a donne che fanno schemi e complotti.


2) Sul forum jbern non ha scritto le note approfondite come negli altri capitoli, ma ha semplicemente ribadito quel poco che segnalava nelle note a fine capitolo, ovvero che originariamente doveva essere Hermione a fare la fine di Ginny.

  
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