Videogiochi > League of Legends
Segui la storia  |       
Autore: TheDoctor1002    28/01/2015    0 recensioni
Some legends are told/ Some turn to dust or to gold/ But you will remember me/ Remember me for centuries
Una ragazzina folle, la portatrice del caos. Compagna di Jinx, nei loro cuori arde una fiamma destinata a bruciare il mondo, se qualcuno non le fermerà. Caitlyn e Vi hanno intrapreso questa missione, ma è impossibile acciuffare un fantasma. Una colpa orribile grava sul cuore di Madness, un segreto che sta per essere svelato al mondo intero: è arrivato il momento che Valoran apra gli occhi e conosca la verità.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Jarvan IV, Jinx, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’istituto della guerra si parò dinnanzi a lei, svettando con le sue torri di cristalli luminescenti e i possenti archi incisi di rune dal grande potere. Le alte gradinate erano affollate di champions e subito sentì i loro sguardi posarsi freddi su di lei. Non era normale, solitamente i nuovi arrivati erano accolti con grande calore. Soltanto Thresh, vicino all’imponente ingresso, parve rivolgerle un cenno di saluto. Mentre saliva le scale con incedere insicuro sentiva un brusio accompagnare come un lungo strascico la sua persona. 
“Non preoccuparti di quel che dicono” la rassicurò il carceriere “qui tutti hanno una loro reputazione e, buona o cattiva che sia, è pur sempre una reputazione. Se proprio devi scegliere, fai in modo che la tua sia cattiva. Agli Evocatori piace.” 
Varcarono le grandi porte, ritrovandosi in un ampio atrio dal pavimento e i muri marmorei, ricchi di intarsi di legni scuri ed esotici. Molte creature diverse si aggiravano per i corridoi, accompagnate da figure incappucciate. Thresh imboccò un’uscita sulla destra e, seguito da molti altri esseri più o meno umani, vi condusse Madness fino alla fine. Giunti lì, lui le fece segno di svoltare a sinistra, mentre lui andò a destra. 
La ragazza raggiunse così uno spogliatoio. Non che avesse granchè da cambiarsi, ma le fu utile rinfrescarsi e scaricare la tensione prima della spotlight. Era un momento cruciale e, sebbene fosse certa di essere forte abbastanza da entrare nella League, la parte di mente nelle mani di Saelie riteneva fosse impossibile riuscire a farcela. 
“Devi lasciarmi il controllo completo, Saelie.” Le intimò sottovoce “Sappiamo entrambe che sono l’unica tra noi che può farci entrare.” 
Hai già abbastanza potere, controlli completamente il mio corpo, sono stata privata del mio libero arbitrio, cos’altro puoi volere? 
“La tua mente: deve essere completamente sotto il mio controllo o finiremo come a Gaea. Basta un solo errore per finire nella lista nera dei rioters. Potremmo essere eliminate. Se succedesse, Jarvan saprebbe dove siamo e non impiegherebbe il tempo di un sospiro per sguinzagliarci contro un uomo dei suoi. Se invece passiamo, la protezione della Riot riuscirà a regalarci ancora qualche giorno di vita. A te la scelta.” 
In quell’istante furono richiamate. Una figura incappucciata accompagnò Madness fin su una piattaforma. La stanza era semibuia e davanti a lei si trovavano alcuni giovani uomini, anch’essi incappucciati, seduti davanti ad un vetro su cui era proiettata una mappa. Sembrava un terreno prevalentemente roccioso, di forma circolare. Qualche torre svettava luminescente lungo la circonferenza. Guardando i loro mantelli, notò che erano chiusi sul collo da una spilla a forma di pugno. Rioters. 
The battle will begin in 30 seconds!” Annunciò una voce femminile. 
“Madness, giusto?” Chiese una voce maschile ancora giovane. La ragazza faticava a capire da dove provenisse, finchè il Rioter al centro non ripetè la domanda “Ti ho chiesto se sei Madness. È questo il nome con cui ti ha registrata Thresh. Lo confermi?” 
“Confermo.”
“Ottimo! Mostraci che sai fare, d’accordo? Niente minions, niente items. Ci faremo sentire noi tramite un impianto telepatico dedicato, non sarai mai davvero sola. E tre…due…uno…stream up!” 
In quell’istante fu teleportata su un’altra piattaforma, questa volta di pietra. Alla sua destra e alla sua sinistra si trovavano due baratri che, lentamente, vennero richiusi da gradinate di pietra. 
“Stai ferma” le comunicò il ragazzo “lascia che la telecamera faccia un giro completo.” 
Madness seguì con lo sguardo la specie di coleottero che doveva essere la telecamera, sorridendo ed ammiccando, sicura, spietata e allo stesso tempo ammaliante. 
“Splendida! Ora scendi il ramo destro e raggiungi la lane tra le due torri. Troverai un nemico: fallo fuori.” 
Non dovette camminare molto, prima di imbattersi nel suo bersaglio. Aveva un che di familiare, un flash le ricordò della donna sul volantino di Thresh. Lei le sorrise spietata, Madness ricambiò con sicurezza, studiandola in un singolo sguardo, valutando l’insieme e i singoli punti deboli di quella figura scura che le si parava davanti. Strinse forte il suo catalizzatore, creando un contatto tra lei e l’arma, lasciando che la stessa energia demoniaca che scorreva nelle sue vene potesse dar vita anche allo scettro. Questo si illuminò di un bagliore verde, creando una sfera luminosa ad un capo. 
“Vai e uccidi” sussurrò lei, lasciandola partire. 
Il colpo vibrò sull’armatura grigia di Katarina, facendola vacillare sulle ginocchia e privandola di parecchi HP. A questo punto, fu il suo momento di rispondere. Mandò a segno un pugnale, senza fare neppure troppo male. Ma un istante dopo, era addosso a Madness, girando in una spirale di lame letali e affilate. 
“Honor Guard!” Chiamò e il demone si aprì una breccia tra le sue costole, creando uno scudo con il suo corpo per una manciata di secondi. Lo shield assorbì gran parte del colpo, ma non abbastanza da far si che la sua ospite potesse ancora dirsi indenne. Quella era la vera Madness. Una creatura scura che aveva trasformato il corpo di Saelie nella sua dimora e che, ora che quest'ultima era stata ferita, non poteva restare indifferente. 
“Non te ne andrai impunita.” sibilò.
Dalla terra emersero delle radici nere che si strinsero attorno alle gambe di Katarina, poi lei iniziò a contorcersi, in preda al terrore. Saelie rabbrividì, ricordando quando la figura indifesa e terrorizzata era lei, quanto quella paura l’avesse paralizzata, spinta a desiderare di morire pur di mettere fine a quella agonia. Gli HP della rossa ora non erano che qualche decina. La punta del catalizzatore divenne incandescente e Madness la utilizzò per trapassre l’avversaria da parte a parte all’altezza del cuore, distruggendola in una nuvola di frammenti luccicanti come stelle finchè lei non sparì con un grido soffocato. 
You have slain an enemy!” Annunciò la Voce, poi il silenzio tornò a regnare nella Crystal Scar. Era come se il tempo fosse si fosse congelato, come se persino gli dei si fossero fermati a guardare quello scontro tanto impari tra un mortale e l’indomabile forza di Madness, incoronata nel pantheon dei demoni più sanguinari. 
Solo allora realizzò che i rioters non avevano parlato. Nessuno aveva emesso un fiato, nessuno le aveva passato istruzioni. 
“Dunque?” Chiese, sfruttando il canale telepatico. 
Un breve silenzio seguì le sue parole e la ragazza iniziò a temere che quella risposta che tanto tardava ad arrivare fosse colma di delusione o, peggio ancora, di orrore. 
“Ho appena dato le ultime direttive per la patch e il Journal of Justice: sei dei nostri.”

Nella sala era calato un silenzio irreale. Quando Madness trapassò Katarina, nessuno parve avere parole per descrivere ciò che aveva appena visto. 
“Quindi la cara Madness è tornata. Perchè mai? Stava così bene nella tranquillità del suo esilio.” Commentò Evelynn guardando quasi con sufficienza quella scena. “Non credo sia per la fama. Deve avere qualcosa in mente, non è mai stata troppo egocentrica.” 
“L’eternità è lunga” rispose Hecarim, impressionato “non mi sorprenderebbe se avesse deciso di ammazzare il tempo così.”

"Sembra forte." Mugugnò Garen, sorreggendo la sua mascella squadrata col palmo di una mano "Non sarà facile, ma ne abbiamo avuti tra i piedi di peggiori. Cosa ne pensa?" 
“Penso che tu la stia sottovalutando, Garen.” Rispose Jarvan, continuando ad osservare il volto di lei proiettato sullo schermo “La sua forma mortale è forte e la sua determinazione è ferrea, ma questo…ci vorrà più di un esercito per fermarla.”
“Quante paranoie per una ragazzina!” commentò Swain passando accanto ai due eroi demaciani e squadrandoli con superiorità “Avrà pure un demone, ma resta sempre una bambina. L’unico punto a suo favore è la sua sete di sangue, ma in questo molti dei campioni di Noxus possono ampiamente superarla.”
“Come la vostra Katarina?” Ribattè scettico il principe “Non mi è sembrato abbia avuto troppe chance. Se fosse lei il vostro miglior elemento, avreste ben poco in cui sperare.” 
“Abbiate fede, vecchio mio. Si riderà poi, finite le battaglie vere.”

Quando anche Garen lasciò la stanza, lei si ritrovò sola. Non aveva fiatato per tutto il tempo della proiezione e, anche ora che un'immagine statica campeggiava sull’enorme schermo della sala stream, continuava a non avere parole. Osservava quell’essere muoversi svelto e letale e riconosceva la sua Mad in ogni movimento, in ogni respiro, in ogni singolo frammento di pelle, in ogni capello. Eppure, quella luce negli occhi di lei era estranea, come se l’avessero svuotata dell’anima e riempita con dell’altro. E poi arrivò l’Honor Guard, e il demone, e i suoi occhi tornarono quelli in cui tante volte si era specchiata. Non l’aveva mai vista così. Sapeva che era speciale, dei suoi poteri, ma mai avrebbe immaginato quel che poteva annidarsi all’interno del suo cuore. Forse, dopotutto, nemmeno lei la conosceva davvero.
Lasciò anche lei la stanza e iniziò a percorrere ogni centimetro dell’Istituto come un’ubriaca, cercandola disperata in ogni volto finchè non la vide. Era al capo opposto del corridoio per i teleport, i lunghi capelli verdi le ricadevano in parte sul viso e le vesti scure le fasciavano un corpo che ricordava più morbido e florido. Fu l’input decisivo: corse scansando chiunque fosse sulla sua strada, facendosi largo tra i champions e i rioters finchè non fu davanti a lei. Non ci fu nulla da spiegare, niente da chiedere o giustificare. Ci fu solo l’esile figura dalle trecce blu che gettava le sue braccia attorno al collo di Madness. 
Mad impiegò del tempo per registrare tutto. Il caos della gente attorno a se, quella creaturina stretta a lei con tutte le forze di cui poteva disporre, la voce sottile e increspata di Jinx che chiamava il suo nome, le lacrime che inumidivano la parte del suo mantello che le copriva la spalla sinistra e poi quelle che iniziarono a pungere i suoi stessi occhi. 
“Jinx…” Sussurrò piano Madness. 
Un brivido percorse la schiena di Saelie per un istante. Lei le sfiorò i capelli con la mano, scostandole alcune ciocche turchine dal viso. 
Lascia fare a me, chiese Saelie, la voce tremante e incrinata da un sentimento fin troppo simile alla paura e che andava crescendo di attimo in attimo, siamo passate, no? Non farò danni, lo prometto, ma ridammi il controllo del mio corpo. 
Restò in attesa della risposta del demone per un tempo che parve eterno, ma questa non arrivò mai. Si limitò a sorridere, continuando ad accarezzare l’ovale del viso di Jinx. “Mi dispiace, dolcezza.” disse infine Madness “Ho fatto un po’ tardi.”

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > League of Legends / Vai alla pagina dell'autore: TheDoctor1002