Hidan
e Kakuzu percorrevano
una impervia e fangosa via che procedeva tutta in salita per
più di 10
kilometri tra curve strettissime e strapiombi che davano a una
vastissima
palude. Le sue violacee acque rispecchiavano la strada che
parallelamente alla
morfologia del territorio prendeva il contorno di una clessidra e in
cima a
questa clessidra
torreggiava un grande
castello con numerose torri che terminavano in affusolati coni di marmo
e un
gigantesco portone che si notava anche dalla base della montagna. I due
membri
di Alba correvano immettendo il loro chakra nei piedi per non
inciampare nel
friabile e dissestato terreno e quindi precipitare inesorabilmente
nella
palude.
-Ma
tu guarda dove doveva
vivere questo tuo stupido amico Kakuzu!!! Per colpa tua mi sono
sporcato tutti
gli stivali di fango.-
-Taci
Hidan, questo mio amico
ci ha salvato da una situazione scomoda……-
-….sempre
che accetti di
aiutarci!!!!-
-Questo
mi preoccupa, quando
ci incontriamo facciamo sempre una piccola sfida ma ora con la tua
presenza
rischiamo di farlo innervosire e trasformare una banale sfida in una
battaglia!!-
-Stai
insinuando che per
colpa del mio carattere un po’ permaloso la missione potrebbe
essere
compromessa?-
-Io
non insinuo Hidan, io
dico!!-
-Umph,
comunque mal che vada
sarà un degno sacrificio a Jashin-
-Finiscila
di inserire il tuo
dio in tutto. L’Alba è una cosa, la tua fede
un’altra.-
Discutendo
i due arrivarono
al portone del castello, Kakuzu bussò gentilmente mentre
Hidan già cominciava a
imprecare spazientito.
-Chi
è?-
-Sono
Kakuzu, c’è Lord
Sanraku?-
-Ah
salve Kakuzu, Sanraku è
un attimo nella sua stanza intanto accomodati pure.-
-Grazie
Ryutaro, vieni
Hidan!-
-Uff-
I
due ninja e il loro
accompagnatore nel castello e attraversarono il bastione
centrale dal quale si intravedevano
tante stanze da entrarono cui fuoriuscivano urla e rumori di catene.
-Sanraku
continua a
tormentare quei poveri villici? Di questo passo finirà con
l’attirare
l’attenzione.-
-Non
sai quanto hai ragione
Kakuzu…-
I
tre giunsero nella stanza
degli ospiti, una gigantesca sala finemente decorata con tanto di
quadri e
ritratti disseminati sulle pareti e un parquet d’ebano come
pavimento.
-Aspettate
qui, lord Sanraku
vi riceverà a breve.- disse Ryutaro congedandosi dagli
ospiti.
-Che schifo questo castello,
così raffinato
che si può addire solo ad una principessa….-
-Hidan,
ricordi quello che ti
ho detto?-
Ma
l’ammonimento di Kakuzu
era giunto in ritardo: infatti Hidan, spazientito della attesa aveva
cominciato
a blaterare da solo sui gusti del padrone del castello e sulla
punizione che
Jashin avrebbe riservato a coloro che abitavano in un luogo
così raffinato, ben
poco avvezzo ad un guerriero. Kakuzu anch’egli spazientito
dal comportamento
del compagno che ormai aveva compromesso la missione slacciò
le cuciture della sua
mano e una lunga massa di fibre di chakra nere terminante nella mano di
Kakuzu
si lanciò verso la bocca di Hidan con l’intento di
tappargliela. Hidan mentre
respirava a fatica per la morsa della mano sulla sua bocca prese
coscienza di
quanto aveva detto e della sua stupidità, fece
immediatamente silenzio
lanciando uno sguardo pietoso a Kakuzu che allentò la presa
sulla sua bocca. Ma
anche l’intervento di Kakuzu era giunto in ritardo, tre paia
di occhi ostili
osservavano la scena dall’oscurità e lentamente si
avvicinavano verso i due
avventori rivelandosi.
-
Mi dispiace Kakuzu ma il
tuo compagno ha offeso lord Sanraku e la sua dimora e ora deve pagare-
-
Ryutaro, Omezu e Yasui ci
conosciamo da un po’ credo che si può risolvere
tutto……-
Kakuzu
continuava a cercare
un accordo ma intanto i tre già cominciavano a richiamare il
chakra….