Restyling!!!
L’avevo promesso da tanto ed eccolo. Non è che sia
soddisfatta al 100%
ma…meglio della prima edizione è sicuro. Ri
pubblicherò capitolo per capitolo.
Spero mi seguirete carissimi amici. Ps. Mi siete mancati tanto. Scusate
se non
mi sono fatta sentire per tanto tempo!!!
Bacio
a tutti.
Chichilina
Immaginate
che
una ragazza appassionata di Sailor Moon scoprisse un giorno che non si
tratta
solo di un cartone animato ma di un …DESTINO!
Serenity,
Endymion e il Golden Kingdom entrano in connessione con la nostra
realtà e, per
Usagi diventano un magico e inesorabile tutt’uno.
Buona
lettura
e…commentate!!!
Una
vita
aspettando la prima luna di primavera
…E
se tutto
quello in cui credi, l’uomo che ami, la tua stessa
vita, non fossero che
un’illusione, un gioco del destino o piuttosto un ricordo a
cui non ci si può
legare?
Tic-tic-tic…
Tic-tic-tic…
Le
mille gocce di pioggia si infrangevano insieme
contro la vetrata spessa. Il vento le accompagnava nella loro corsa
ingoloriosa
verso quella barriera trasparente.
In sottofondo si poteva sentire la voce possente del mare che gridava
agli
scogli il suo incontro con il cielo.
Si dice che quando piove è perché la Dea del
cielo e il Dio del mare hanno ceduto
al bisogno di stare insieme, e che ogni
goccia non è che un bacio, ed ogni onda non è che
un abbraccio dei due amanti
divisi da Madre Terra.
E’
solo un mito ma…ha il suo fascino.
Una ragazza dall’altra parte del vetro spesso seguiva con il
dito la scia
lasciata dalla piogge infranta sulla finestra.
-
Mi
piace la pioggia ma ora basta! E’ più di un mese
che il cielo sembra un
disco rotto! Sono stufa! Nemmeno stasera potrò uscire con
Seya. E io che
speravo tanto di poter fare una passeggiata romantica sul lungomare.
Uffa!!
-
Usagi,
dai, abbi pazienza. Prima o poi smetterà di piovere, non
credo
proprio si tratti del diluvio universale. Anche se … a dire
la verità mi sono
stufata anche io. Come farò a trovare il principe azzurro se
resto chiusa qui
con te??
Sulla spalla della giovane ragazza una mano affettuosa aveva annunciato
la
presenza della sua amica ben prima delle sue parole. Usagi la guardava riflessa nella finestra
mentre tentava di acconciarsi
i capelli ribelli. Non potè fare a meno di sorridere a
quell’immagine così
abituale. Adorava la compagnia di Minako e sapeva che non sarebbe mai
cambiata.
Più che un’amica era una sorella per Usagi. Una
sorella che l’aveva scelta tra
tante, un giorno d’estate di tanti anni prima.
Sono
teneri i ricordi dell’infanzia. Quella sensazione
di rarefatto, lontano, eppure indimenticabile che sa darti un ricordo
di
bambina è un’esperienza semplice da capire.
Capitava spesso a Usagi di rivedere
negli occhi furbi della sua amica quella bambina spavalda che
più di 14 anni
prima si era avvicinata a lei nel parco con una merendina in mano
barattando
quel dolce con un “ Ciao, come ti chiami?”.
Non
si erano mai più separate da quel giorno. Complici
nella vita come due sorelle legate dal sangue, il sangue
dell’amicizia.
Nel loro affetto avevano scoperto il sapore della libertà,
quella libertà che
si prova quando condividi la vita con qualcuno che sai non ti
abbandonerà mai e
che mai ti giudicherà. Era
bello così.
Non doveva cambiare mai.
-
Menomale
che in tv trasmettono la mia amata Sailor Moon, cosa farei senza
di lei?!”
- Cresceresti!
Usa, hai 24 anni suonati. Io penso a trovarmi un fidanzato e
tu che ce l’hai, pensi
a un fumetto??!!
Che direbbe il tuo Seya se ti vedesse appiccicata alla televisione a
cantare
“Sailor Moon la luna splende, ecc…”?
-
Mina, Sailor Moon
non si tocca! Non
me ne perderò mai una puntata nemmeno quando avrò
100 anni!
Minako
non riusciva
proprio capire la sua amica, una passione del genere alla sua
età le sembrava
un tantino esagerata.
Era una passione grande: Usagi aveva addirittura convinto il suo
fidanzato a
farsi regalare tutta la serie del suo cartone preferito, 12 dvd per un
totale
di 200 puntate, tutto comprato su internet.
Ma questo non era niente, immagini, figurine, bambole e gadget vari
facevano di
Usagi la più fedele fan del famosissimo manga e rendevano la
loro casa una
specie di negozio per collezionisti.
Ormai Minako si era rassegnata. Non riusciva a dirle mai "basta", lei
era la "sua" Usagi. Infondo, nessuno riusciva davvero a dirle di no.
Usagi era una ragazza speciale e tutti amavano quel suo sorriso
contagioso
capace di estorcere simpatia. I suoi profondi occhi marroni sapevano
entrare
nel cuore di chi li guardava e i suoi capelli lunghi e color cioccolato
sembravano lasciare dietro di lei una scia di allegria ovunque
passasse.
Quello che Minako, e nessun altro sapeva era che quella passione
così smisurata
per Sailor Moon aveva una logica tutta sua nel cuore della giovane.
Tutto era cominciato una notte di sogno, la notte del 15 esimo
compleanno di
Usagi. La notte del 21 marzo.
Le stelle del cielo sembravano una trapunta ricamata ad arte. Ogni luce
richiamava il riflesso di quella vicina, ogni scintillio narrava di
mondi
lontani, di sogni e speranze che qualcuno a quella luce aveva affidato.
Il pigiama felpato era morbido, lasciava un senso di tenerezza sulla
pelle. Era
strano provare quella sensazione in un sogno. Usagi sapeva di star
dormendo. Una consapevolezza inspiegabile
ma salda. La Luna in tutto il suo regale apparire sembrava essere tutta
sua. Un
dialogo segreto la faceva sentire in contatto con tutto quello
splendore. E
poi… una voce, una voce che veniva da dentro
cominciò a diventare prepotente:
"…Principessa, la prima Luna di
Primavera è sorta, aspettami, ti prego, un giorno non
lontano, sotto questa
stessa luna verrò a riprenderti per portarti a casa, e,
credimi, non ti lascerò
mai più sola”.
Di chi era quella voce? Usagi non lo sapeva. Era una voce da uomo, una
voce
indimenticabile, carica di dolcezza ma anche di tristezza. Qualcuno le
stava
chiedendo di aspettarlo. Per quale motivo?
Ai sogni, si sa, non si può dare mai un solo significato. E
la mattina dopo
nella mente di usagi tutte le domande per quello strano momento onirico
si
risolsero in un rassegnato “non so”. Quando
però, solo pochi mesi dopo in televisione
cominciarono a trasmettere le puntate di Sailor Moon, un manga di
origine
giapponese su una ragazzina principessa della Luna, Usagi ne
divenne piano piano una appassionata
, sognando nella sua mente di ragazzina di vivere una favola come
quella di Bunny e
Marzio, con l’uomo che in sogno le aveva promesso di venirla
a prendere prima o
poi per restare sempre con lei.
La rendeva stranamente felice quell’illusione, le sembrava di
riempire quel
vuoto che ogni tanto sentiva nel cuore, una sensazione di solitudine
che non si
sapeva spiegare.
Avvolte l’anima lascia strani messaggi. Era come se
una parte di lei mancava.
Gli anni però continuarono il loro viaggio e, nonostante
quel sogno continuava
a tornare ogni notte in occasione del suo compleanno, e nonostante
quella
sensazione di solitudine mai dimenticata, Usagi era diventata una
donna, aveva
imparato a convivere con la nostalgia e si era innamorata.