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Autore: kiara_star    28/11/2008    8 recensioni
I nostri eroi come ragazzi comuni in una realtà contemporanea. Fra cellulari, sbronze e tradimenti, affronteranno le piccole sfide di ogni giorno. (Pairing principale ZoroxSanji ma ci sono anche altri pairing) spero vi piaccia ^__^
Storia Incompleta
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Con ventiquattromila  pugni


Zoro sentì bussare alla porta. Per fortuna si trovava lì vicino, se no con ogni probabilità, chi era fuori avrebbe potuto bussare all’infinito ché,  dato il baccano che c’era , nessuno gli avrebbe aperto. Poggiò la birra su una mensola e andò ad aprire. Il viso sorridente di Rufy gli spuntò davanti

- Ehi sei arrivato finalmente –  ridacchiò

- Ne dubitavi?! Ohi Zoro lui è il mio amico Sanji –  esclamò Rufy. Zoro buttò l’occhio dietro al moro e intravide una chioma bionda. “Sanji”’... dove aveva sentito quel nome... mentre cercava di far mente locale il ragazzo si girò verso di lui.

No, non poteva essere! No lui! Non quell’idiota di prima! Ma allora era un incubo?!

- Tu? – sospirò il biondo. Zoro invece non disse nulla ma indurì lo sguardo sperando che bastasse quello per ucciderlo.

- Qualcosa che non va? – chiese Rufy sentendo l’aria raggelarsi all’istante. I due non risposero continuando a guardarsi in malo modo.

- Ehi se già vi conoscete tanto meglio! – esclamò nella speranza di rasserenare gli animi. Non sapeva che cosa fosse successo. Aveva solo avuto l’impressione che fra Zoro e Sanji non ci fosse molta simpatia. Mah, qualsiasi cosa, non era così importante da fermare la sua voglia di divertirsi. Cinse un braccio attorno al collo di Sanji e un altro attorno a quello di Zoro

- Andiamo ragazzi! Siamo ad una festa! - Esclamò ridendo. I due continuarono a fissarsi senza proferire parola. Poi un chiassoso Usopp fece capolino fra le teste degli invitati

- Bella amico sei arrivato! Dai che stiamo facendo una gara di bevuta! – urlò fra il baccano generale alzando una mano per invitare il ragazzo. Rufy  rise gasato lasciando immediatamente il collo dei due ragazzi e catapultandosi dentro.

 

Sanji vide Rufy sparire fra luci psichedeliche e schiamazzi indefiniti. Poi tornò a guardare il giovane di fronte a lui.

- Com’è che ti chiami? – chiese. Ma il ragazzo continuava a non rispondere quasi fosse inchiodato sul posto. Sanji sospirò accendendosi una sigaretta.

- Guarda che non è stata mia l’idea di venire. Se avessi saputo che era casa tua...- stavolta l’altro lo interruppe.

- Non è casa mia, cioè non solo e comunque avresti fatto meglio a non venire – ringhiò. Due secondi dopo una mano enorme lo colpì alla spalla spostandolo bruscamente dalla soglia.

 

- Ehilà cappellino! Allora sei tu l’amico di Rufy? Chi l’avrebbe mai detto! Io sono Franky. Ma che fai sulla porta? Dai entra! E tu idiota che fai aspettare gli ospiti fuori?! – esclamò Franky alquanto allegro. Zoro lo fulminò con lo sguardo.

- Franky non intrometterti – minacciò. Ma Franky aveva già avvolto un braccio attorno al collo del biondino e l’aveva tirato dentro nonostante lui tentasse di sottrarsi alla sua massiccia presa. Zoro guardò l’amico portarsi via quel tizio senza riuscire a impedirlo.

Merda! Quella festa era stata davvero una maledizione fin dall’inizio!

 

Senza rendersene conto, Sanji si ritrovò avvolto dalla musica sparata a palla e da una generale eccitazione che invadeva tutti i presenti. Provò a districarsi fra la folla quando Franky sparì di colpo. Cercò con gli occhi Rufy e lo vide in piedi su un tavolo mentre tracannava una birra. Aveva già iniziato a “non pensare”.

Si voltò poi verso la porta per vedere se quel ragazzo era ancora lì. No, la porta era chiusa e lui sembrava essere svanito. Chi l’avrebbe mai detto che l’avrebbe incontrato a quella festa, anzi che era proprio a casa sua!

Non credeva nel destino o in stupidaggini simili, ma stavolta dovette per forza pensare che ci fosse qualcosa del genere che li faceva incontrare in continuazione.

Una mano si posò sulla sua spalla. Era Franky che gli allungò una birra dicendo qualcosa. Sanji provò a leggerne il labiale perché era impossibile poterlo udire. Non riuscì a capirlo ma quando lui gli sorrise, ricambiò il sorriso prendendo la birra che gli aveva offerto. Poi Franky raggiunse Usopp e un altro paio di ragazzi che stavano ballando poco più in là.

Non era abituato a quel tipo di feste, preferiva qualcosa di più “tranquillo”. Ma ormai c’era e tanto valeva divertirsi.

Buttò giù un sorso di birra e solo allora si accorse di non aver più la sigaretta fra le labbra. Gli doveva essere scivolata di sicuro quando Franky lo aveva “gentilmente” fatto entrare. Pensò che però era un tipo simpatico, nonostante il fatto che indossasse degli occhiali da sole dentro casa. L’aveva giudicato male doveva ammetterlo. Ciò che invece non aveva fatto con quell’altro. Quello lì coi capelli verdi l’aveva capito subito: era uno stronzo. Punto.

 

Zoro buttò giù un’altra birra mentre non perdeva d’occhio neanche un secondo quel biondino. Sanji... era questo il suo nome. Quel tipo aveva osato beffeggiarlo non una, ma ben due volte. Prima in quel locale, e ora addirittura dentro casa sua! Non poteva certo fargliela passare liscia.

Vide Sanji bere una birra che gli aveva portato Franky (un altro a cui farla pagare tra l’altro) e sembrava non essere troppo a suo agio. Come poteva esserlo, di sicuro quello lì era abituato a ben altri ambienti, bastava guardare come era vestito.

Come si faceva ad andare in giro in un gilet nero con tanto di cravatta?! Non che gli stesse male, questo doveva ammetterlo.

Continuò a guardarlo.

Non riusciva a capire, però, se l’interesse per lui fosse solo “punitivo”.  Cioè aveva attaccato briga tante di quelle volte che neanche se le ricordava, eppure non aveva mai portato tanto rancore verso qualcuno. Alla fine lui non era uno che portava rancore. Anzi. Bastava un pugno, a volte anche solo un insulto e si dimenticava di tutto. Non era il tipo che perdeva tempo ad odiare qualcuno. Eppure quel Sanji proprio non riusciva a toglierselo dalla testa.

 

 

Era passata qualche ora e ormai Rufy aveva completamente perso il controllo, Usopp stava parlando con un tizio che apparentemente sembrava ascoltarlo, mentre metà degli invitati erano accasciati a terra mezzi addormentati. Sarà stato il troppo alcol, o lo strip che Franky aveva fatto poco prima, mah, chi può dirlo, di certo le mutande di Franky avevano un qualcosa di inquietante...

Sanji se ne stava in un angolo a parlare con un ragazzo che aveva scoperto essere ancora più fuori di testa di Usopp. Mentre il tizio continuava a parlargli di come gli alieni avrebbero invaso il pianeta la prossima primavera, lui cercò di trattenersi dal scoppiargli a ridere in faccia. La musica si era smorzata, e fatto l’orecchio ci si poteva anche sentire. Visto le cavolate che stava sparando quel tizio però, sarebbe stato meglio non udirlo a fatto.

Quando finalmente lo lasciò in pace andando ad unirsi alla conversazione di Usopp, Sanji sentì il bisogno di una boccata d’aria, o meglio di una boccata di tabacco.

Prima di uscire lanciò un ultimo sguardo alla situazione che aveva davanti. Ma più che soffermarsi su un Rufy che rideva con altri due, accasciato su una cassa di birra, cercò di individuare quel ragazzo dai capelli verdi. Da quando era arrivato l’aveva intravisto un paio di volte dove si erano scambiati degli sguardi poco amichevoli. Non poteva negare, però, che quel ragazzo avesse qualcosa che lo attraesse, forse sarà stato per il semplice fatto che ogni volta che incrociava i suoi occhi, questi sembravano fulminarlo all’istante.

Ora chissà dove si era cacciato...

Uscì chiudendosi la porta alle spalle. L’aria era fredda, o forse era dentro che faceva troppo caldo. Fece qualche passo poggiandosi spalle al muro. Finalmente poté sentire in bocca il sapore della sua amata sigaretta, mentre il rumore della festa arrivava alle sue orecchie ovattato dalle pareti.

Dopo qualche minuto vide una sagoma comparire al suo fianco. Non poteva non riconoscerla.

 

 

Più Zoro lo guardava più si convinceva che quello che Sanji gli ispirava, non erano proprio pugni. Era la prima volta che avvertiva quel senso di “magnetismo”.

Lo vide parlottare con un tizio. Oddio era Johnny il pazzo! Quello era uno che ogni settimana veniva ritrovato mezzo nudo sull’autostrada mentre cercava di impedire agli ufo di atterrare. Zoro pensò che forse quel biondino stesse già avendo una bella punizione.

Ridacchiò guardando Sanji che cercava di sopportare le cazzate di Johnny, ma più di una volta lo vide sgranare gli occhi serrando la bocca per non ridere. Quando il suo intrattenitore se ne andò, sulle labbra di Sanji comparve un sorriso liberatorio. Zoro provò l’irrefrenabile desiderio di assaporare quelle labbra almeno una volta...

Poi Sanji iniziò a guardarsi attorno. Zoro pensò che forse stesse cercando Rufy. Si voltò qualche metro alla sua destra e vide Rufy ridacchiare sbronzo. Accidenti, come si era ridotto! Non che lui si scandalizzasse. Quante volte aveva vomitato anche l’anima nelle sue nottate a base di alcol. Spostò lo sguardo da Rufy al resto della casa: fra la gente mezza addormentata e le decine di lattine che erano sparse in giro, Franky avrebbe avuto una lunga giornata per riordinare. Certo, Franky, perché lui non avrebbe neanche alzato un dito. Figuriamoci...tzè...
Tornò con gli occhi lì, dove prima c’era Sanji ma non lo trovò. Diede un rapida occhiata qui e là ma nulla. Dove cavolo si era cacciato?

I pensieri pacifici di prima, stavano lasciando di nuovo il posto alla rabbia. Beh, se si era volatilizzato peggio per lui. Decise di uscire a fare due passi. Quella puzza di gente ubriaca cominciava ad infastidirlo.

Uscito fuori si chiuse la porta dietro accorgendosi troppo tardi di non aver con sé le chiavi. Cazzo che bella serata!

Si diresse verso l’auto per prendere una giacca. Faceva davvero freddo e lui stava solo con una canottiera. Quando stava per raggiungere il veicolo, vide Sanji che fumava poggiato ad un muro.

Eccolo lì: trovato.

Ghignò beffardo avvicinandosi a lui e dimenticando all’istante l’aria gelida che pungeva sulle sue braccia.

Quando fu a pochi passi da lui, Sanji alzò lo sguardo

 

- Sei venuto a prendermi a pugni? – mormorò fra il fumo.

- Ti lascio finire la sigaretta se vuoi – rispose beffardo l’altro. Sanji sorrise e si sedette a terra.

- Grazie allora – tirò un'altra boccata mentre sentiva lo sguardo del suo “sfidante” addosso.

- Mi ripeti come ti chiami? Non lo ricordo – chiese pacato. L’altro ridacchiò sedendosi accanto a lui.

- Vuoi sapere il nome di chi ti spaccherà la faccia? –

Sanji lo guardò sorridendo.

- Beh, sarebbe un gesto gentile. Non trovi ?– ironizzò. Il ragazzo accanto a lui poggiò la testa al muro incrociando le braccia dietro al capo.

- Non è poi una richiesta così assurda... – esclamò

Sanji guardò il suo profilo. Era un bel ragazzo non poteva proprio negarlo. Quell’espressione furba sul viso poi, lo rendeva anche particolarmente sexy.

- Zoro. È questo il mio nome – disse. Sanji prese un’ultima boccata e poi gettò la sigaretta a terra. Si alzò poggiandosi spalle al muro con le mani nelle tasche.

- Avanti Zoro. Fai quello che devi fare – ridacchiò sicuro. Zoro lo guardò per un po’ senza alzarsi da terra, poi si tirò su posizionandosi davanti al biondino.

Sanji lo fissò negli occhi. Cavolo se era bello, ma questo non gli impedì di continuare a considerarlo un idiota.

Dato che non amava avere gente che lo perseguitasse, decise che se gli tirava un pugno non avrebbe reagito, dandogli così una specie di “contentino”, se però avesse avuto intenzione di pestarlo sul serio, a quel punto non gli avrebbe di certo risparmiato qualche calcio.

 

Zoro vide Sanji alzarsi e poggiarsi sicuro al muro.

- Avanti Zoro. Fai quello che devi fare –

Certo aveva del coraggio. Non era da tutti sfidarlo in quel modo. Chissà perché, però proprio non aveva intenzione di colpirlo.

Guardò il ghigno dipinto sul suo volto mentre una ciocca di capelli biondi nascondeva parte del suo sguardo. 

Si alzò da terra e si mise fronte a Sanji. Mille pensieri gli attraversarono la testa mentre gli occhi del biondo si specchiavano nei suoi. Ma pensare troppo non era da Zoro.

Sanji alzò un sopracciglio come per invitarlo a fare qualcosa. Zoro decise in quell’istante di fare quello che aveva voluto fare da quando quel maledetto biondino era entrato in casa sua.

Senza dire nulla si avvicinò al suo volto premendo le labbra contro quelle di Sanji. Con una mano gli sollevò il viso sentendo il biondo assecondare i suoi gesti.

Stranamente Sanji non si sentì spiazzato da quel gesto. Zoro... aveva saputo il suo nome pochi attimi primi e ora stava divorando ardentemente le sue labbra. Che gli succedeva? Non era da lui lasciarsi andare in quel modo. I pensieri furono presto spazzati via dalle sensazioni che quel ragazzo dagli strani capelli verdi gli stava facendo provare.

Zoro sentì la lingua di Sanji accarezzare famelica la sua.

Non avrebbe mai immaginato potesse esser così travolgente anche solo baciare qualcuno. Il biondo continuava a tenere le mani in tasca, mentre Zoro ne piantò una contro il muro e con l’altra gli teneva il volto. Avrebbe voluto non smettere mai di baciarlo. Lo desiderava come non credeva fosse possibile.

Quando il bisogno di ossigeno costrinse i due a dividersi Sanji sorrise.

- Non sapevo che questi si chiamassero pugni...- sussurrò. Zoro si allontanò da lui corrucciando la fronte.

- Se preferisci un pugno alla vecchia maniera basta dirlo – esclamò. La dita di Sanji afferrarono uno dei passanti dei suoi jeans tirando il ragazzo verso di sé. Per poco le loro fronti non si scontrarono.

Pochi centimetri li dividevano. I loro respiri sempre più crescenti si perdevano gli uni sulle labbra dell’altro. Sanji fece scorrere le mani sulla canotta azzurra di Zoro mentre vedeva i brividi sulla sua belle ambrata

- Cos’è, hai freddo... – sospirò sarcastico. Zoro sorrise accarezzando con un dito le sue labbra prima di rifondarsi con foga per assaporarle ancora una volta, mentre la luce smorta di un lampione li illuminava pigramente.

Un bacio, poi un altro, poi un altro ancora... travolti da quel desiderio reciproco, ormai ne avevano completamente perso il conto.

 

 

 

 

TO BE CONTINUED...

 

 

 

Come dire: ISTINTO batte RAGIONE 10 a 0   ;D
Nel prossimo capitolo entrerà il scena la “Lei” di Franky (“finalmente” voi direte XD) e naturalmente ci sarà anche il suo bastardissimo, ma anche molto sexy, ragazzo  ^__^
Kiss kiss  Chiara

 

  
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