Fanfic su artisti musicali > B.A.P
Segui la storia  |       
Autore: Niji Akarui    30/01/2015    1 recensioni
Realizzare i propri sogni e arrivare all’apice del successo?
Per le The Farawell tutto questo è stato possibile grazie al loro talento musicale.
Questa famosa rock band americaa ha stupito il panorama musicale e si accinge a completare il loro tour nazionale, ma le sorprese per queste cinque ragazze non sono ancora finite.
Sono in procinto di pubblicare il loro secondo full album, ma come ogni artista di grande fama che si rispetti sono costrette a fare una collaborazione, ed essendo l’hip hop il genere musicale che nell’ultimo periodo sta facendo incassare di più ai suoi produttori, si vedranno costrette a collaborare con un altro gruppo.
E così appena tornate a casa si rimettono subito in viaggio per Seoul e per incontrare la band con il quale faranno il loro featuring ossia i B.A.P.
Ma quanti inconvenienti ed inaspettate e imbarazzanti situazioni si susseguiranno al loro primo incontro?
Cinque ragazze e sei ragazzi potranno convivere pacificamente per il periodo durante il quale dovranno lavorare insieme?
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cherrie e Jade riaprirono lentamente gli occhi e si guardarono intorno alla ricerca di un qualche indizio su chi fossero? Sul perché fossero lì e soprattutto sul motivo per il quale non ricordavano assolutamente nulla della notte precedente.

-Dannata Angel, non mi lascerò mai più convincere a bere così tanto alcool in vita mia, se mi ricordo il mio nome è già tanto- sbottò Victoria che era appena uscita dal bagno in reggiseno e slip.

Cherrie si spostò i capelli che arruffati le ricadevano sul viso e si guardò intorno ricordando che quella fosse la sua camera d’albero condivisa solo con Jade –e tu cosa ci fai qui?- chiese in seguito la bassista, mentre si teneva la testa e cercava di comprendere come era finita riversa sul pavimento accanto al suo letto, con indosso solo la metà degli abiti che aveva il giorno prima, per poi mettersi a sedere superando non poche difficoltà.

-Sono rimasta a dormire sul divano, ieri sera Angel e Kate hanno ordinato da bere in camera mentre eravamo qui e ci siamo ubriacate talmente tanto che solo loro due hanno avuto la forza di tornare nella loro camera-.

Anche Cherrie si tirò su, notando che almeno lei la forza di arrivare al letto l’aveva trovata, poi cercò nella valigia abbandonata ai piedi del letto due aspirine e ne passò una a Jade, la quale la prese immediatamente non vedendo l’ora di poter zittire il mal di testa da post sbornia.

Appena ebbe deglutito il medicinale si voltò in cerca del suo pacchetto di sigarette e ne prese due una delle quali fu lanciata a Cherrie che se l’accese un attimo dopo.

Le tre sembravano essersi appena riprese dal disorientamento iniziale quando in camera entrò Kate –mio dio ma siete orribili!- esclamò con aria sconcertata nel guardare le sue compagne.

-Pensa per te, lo specchio del tuo bagno si è rotto e non hai fatto in tempo a specchiarti?- ribatté Victoria mentre cercava senza troppi risultati i suoi jeans, ormai persi nel caos che avevano lasciato in camera la notte scorsa.

La prima chitarrista la fulminò con lo sguardo –non hai capito! Dovete cambiarvi alla svelta tra un ora due di quei sei verranno in hotel per accompagnarci ad un ristorante- Cherrie cadde dal letto e Jade si fece cadere addosso della cenere per poi saltare in piedi e soffiare sulla zona leggermente scottata a causa della sua disattenzione –merda!- imprecò.

-Che diavolo significa che fra poco saranno qui?- disse Cherrie infastidita –ricordi che dobbiamo fare amicizia con loro? Beh il menager di quei ragazzi ci ha organizzato un pranzo di lavoro e saranno qui fra un ora!- spiegò Kate –va bene andatevi a preparare- concluse la vocalist, prima di rimettersi in piedi sulle sue gambe e dirigersi nel bagno della suite, ma proprio in quell’istante anche la batterista fece la sua entrata  –che ti piaccia o no hanno tutti un bel sedere, quindi non lamentarti!!- disse con malizia prima di saltellare nuovamente via, evitando con molta grazia una scarpa lanciatale dalla leader.

 

Preparasi fisicamente per Cherrie non fu molto difficile, le bastava un po’ di mascara, il suo rossetto color ciliegia, dei pantaloni aderenti a vita alta, una larga camicia bianca e le sue decolté nere.

Quello che le fu davvero impossibile era il solo pensare al fatto che avrebbe trascorso con quei sei l’intera giornata, non si sarebbe mai rassegnata all’idea di lavorare con così tanti uomini e quando sarebbe tornata in America in una maniera o nell’altra il loro CEO l’avrebbe sicuramente pagata, ma per il momento poteva solo sopportare quella tortura.

Le cinque furono pronte giusto in tempo per l’arrivo di Himchan e Daehyun, che con molta educazione appena furono innanzi alle The Farewell s’inchinarono –il resto del nostro gruppo ci aspetta ad un ristorante qui vicino possiamo raggiungerlo anche a piedi, nel tragitto vi faremo vedere qualche cosa di Seoul- disse il main vocal.

 

Mentre camminavano Himchan tentò di prendere la parola per iniziare una discussione –allora…- ma le parole gli morirono in gola, non si era mai trovato circondato da così tante ragazze per lo più straniere e questo lo metteva terribilmente in imbarazzo, per quanto potesse sentirsi sicuro di se gli sguardi indagatori della vocalist e della bassista non lo mettevano a suo agio come non facevano tranquillizzare nemmeno Daehyun, sembrava che quelle due potessero leggergli anche l’anima d’un tratto si sentì quasi nudo, ma quella probabilmente fu colpa d Angel che gli fissava costantemente il sedere, approfittando del fatto che i due ragazzi camminavano innanzi a loro.

Kate si disegnò sul viso un ghigno malizioso e guardò prima la seconda chitarrista e poi la batterista per cercare nei loro sguardi un segno di approvazione alla domanda che stava per porre, le due le sorrisero nella stessa maniera in cui stava facendo lei –qualcuno di voi è fidanzato?- chiese infine.

-No no , non potremmo nemmeno, siamo sotto contratto- fu la rapida risposta di Daehyun che in quel momento avrebbe voluto avere tutta la grinta che sfoggiava sul palco durante uno dei suoi favolosi acuti.

A quella risposta le tre risero come delle oche destando le ire della loro leader che rallentò il suo passo e appena ebbe a tiro Kate la colpì con una gomitata, la prima chitarrista presa di sorpresa barcollò ma in seguito accompagnata dalle altre fece un linguaccia a Cherrie, la quale stava per mettersi ad urlare –eccoci siamo arrivati- la voce d’Himchan la bloccò e le tre furono salve, nel fra tempo Jade cercò di non ridere coprendosi con la mano destra la bocca.

Il luogo era accogliente e di buon gusto, dovette ammettere a se stessa Cherrie mentre osservava la pregiata moquet rossa sulla quale stava camminando, le preti inmarmo e i pregiati tavoli in legno rendevano quel ristorante bello a vedersi.

Ad un grande tavolo erano seduti il resto dei B.A.P. che come videro le loro nuove colleghe si alzarono e fecero un piccolo inchino prima di scostare loro le sedie per farle accomodare.

Cherrie si tolse gli occhiali da sole e fulminò con lo sguardo Yongguk che dolcemente le sorrideva e le diceva di sedersi accanto a lui, sembrava aver completamente ignorato i suoi grandi occhi azzurri e questo la rendeva ancora più nervosa.

Il pranzo fu breve e molto gustoso ed in breve arrivarono al dessert, che consisteva in piccole palline fatte da farina di riso e cacao, al cui interno vi era una piccola pallina di gelato al cocco, appena le papille gustative della vocalist entrarono a contatto con tanta delizia sembrarono iniziare a danzare dalla felicità e la sua espressione piacevolmente sorpresa fece sorridere il leader del gruppo maschile –ti piace?- chiese con un accento inglese davvero pessimo –si è buono- rispose con sufficienza la ragazza –è un dolce giapponese si chiama mochi gelato- lei continuò a mangiare facendo ben attenzione a non mostrare un altro smagliante sorriso, quel ragazzo la metteva troppo a disagio, era più alto di lei e a differenza d’Himhan e Daehyun non si lasciava intimorire dalla sua presenza o da quella delle sue compagne.

Finito il pranzo pagarono il conto e si diressero all’uscita del ristorante, Cherrie si accese una sigaretta ed inspirò una lunga boccata di fumo per cercare di calmare i suoi nervi, che in quel momento erano più tesi delle corde di un violino, stava attraversando la strada quando smise di capire cosa le stesse accadendo.

L’auto che ad una velocità esorbitante l’aveva quasi investita proseguì il suo percorso mentre lei si trovava sull’asfalto avvolta da una pio di braccia che non le erano familiari.

Un dolce profumo le riempì le narici ma il battito cardiaco accelerato e una sensazione di enorme fastidio la riportò alla realtà.

Sentiva delle voce che in tono preoccupato le chiedevano se stesse bene ed altre che in una lingua a lei sconosciuta erano pronunciate con lo stesso sentimento, appena la vista le tornò nitida comprese cosa le era successo –va tutto bene?- una profonda voce che lei aveva già registrato nella sua mente sembrò perforarle i timpani data la vicinanza alle sue orecchie, e il caldo respiro che le riscaldò il collo la rece rabbrividire.

Era  completamente distesa su Yongguk, che ancora la stava tenendo fra le sue braccia e la fissava con quei suoi occhi spaventosamente scuri.

Cherrie balzò in piedi pervasa da un ira funesta, avrebbe picchiato quell’uomo se solo non le avesse appena salvato la vita e sentirsi in debito con lui la faceva sentire ancora peggio, senza dire una parola andò via, lasciando le sue compagne a scusarsi per il suo comportamento così irrispettoso nei confronti di colui che aveva appena preservato la sua vita.

Corse verso l’hotel, mentre le lacrime che le rigavano il viso si erano fatte più copiose, quelle mani che la tenevano e quel petto che non aveva nulla a che fare con quello di Jade le avevano ricordato il suo tormentato passato.

Non poteva assolutamente fidarsi degli uomini ed essere stata aiutata da uno di loro le faceva provare sentimenti così contrastanti che la confusione si era ormai impadronita di lei e il cuore soffriva irrimediabilmente.

Sapeva di essersi comportata in modo spregevole con il leader dei B.A.P. ma non era riuscita a controllarsi.

Appena ebbe raggiunto la camera si lasciò andare e urlò in preda alla rabbia, qualunque cosa le finisse sotto mano, la lanciava via.

Si sentiva furiosa e avrebbe preferito che nessuno la salvasse, quante volte ancora un uomo avrebbe dovuto toccarla?

Da quel diciotto luglio la sua sfiducia o odio che sia , negli uomini non aveva fatto altro che crescere, alimentata anche da ciò che la fama comporta, si sentiva così oppressa e al col tempo così in colpa per non aver ringraziato quel ragazzo.

Cherrie era convinta che il genere maschile potesse pensare ad una sola cosa,ne era così certa che era quello che cantava nelle sue canzoni, quel sentimento d’amore che in realtà si tramuta in pura ossessione, possessione, violenza, stupro e omicidio.

Quell’emozione che le donne  chiamano amore, solo perché si rifiutano di chiamarla sesso, per Cherrie non sarebbe mai esistita; da quando il pudore non era nient’altro che una parola di cui la gran parte dell’umanità non conosceva il significato, il mondo era tornato paradossalmente ad uno stato animalesco, in cui l’amore si delocalizzava su due piani, quello romanzato dei film e delle serie tv e quello reale e crudo che tutte le persone vivono.

Insomma fra i sogni di un amore rose e fiori e quello che realmente poteva essere vissuto, c’era il baratro che Cherrie tentava disperatamente di far conoscere alle donne, per proteggerle dalla violenza del genere maschile.

Non sapeva reputare quanto tempo fosse passato dal suo rientro in hotel fatto sta che sentì la porta della sua camera essere aperta velocemente e poi essere richiusa con violenza, dei passi pesanti ed infine sentì delle braccia, che conosceva sin troppo bene, avvolgerla.

-Va tutto bene Cherry- quella era l’affannata voce della sua bassista, che prima aveva lasciato indietro per andare a nascondere il suo dolore.

-Va tutto bene Cherry- ripetè Jade chiamandola volutamente con quel nomignolo così simile al suo nome, nato dalla loro passione per il gruppo delle The Runaways, primo gruppo heavy metal completamene femminile che entrambe amavano, Cherry bomb era il titolo di una track list del loro primo album, la loro canzone preferita.

A quel punto la vocalist si calmò e quasi svenne per la stanchezza, Jade la prese in braccio e la posò sul letto, poi le si sedette accanto e le accarezzò i capelli finché non si addormentò.

 

La bionda riaprì lentamente gli occhi, poiché se li sentiva gonfi e doloranti, nel guardarsi attorno notò che era già sera, sentiva solo il rumore della televisione accesa che la sua compagna stava guardando sul divano della suite.

Si alzò dal letto e andò a prendersi una bibita dal frigo bar, per rinfrescarsi dato il caldo di quel torrido giugno che stavano trascorrendo a Seoul.

-Che ore sono?- chiese alla brunetta mentre si stendeva sul divano poggiando la testa sulle gambe dell’altra –le otto di sera, hai dormito parecchio- fu la risposta che ricevette.

-Tieni- Jade si sfilò dai pantaloni un pezzetto di carta per poi darlo a Cherrie –che cos’è?- chiese l’altra –è l’indirizzo della casa discografica dove lavorano i B.A.P. , Angel se lo è fatto scrivere da Himchan così che tu possa andare a chiedere scusa a Yongguk per il tuo comportamento- Cherrie a quella notizia sputò tutta la bibita, che con calma si stava godendo, in faccia a Jade.

-Cosa? Io non vado da quel tipo!!- esclamò la vocalist –devi! Dobbiamo evitare qualsiasi problema e se non ti scusi questo sarà un problema- le ordinò l’amica sfilandosi infastidita la maglietta, per asciugarsi la faccia ricoperta di succo alla mela.

-Va bene andrò a scusarmi!- urlò la cantante per poi borbottare –questa non ci voleva proprio-.

Detto ciò si alzò dal divano per andarsi a fare una doccia rinfrescante.

Quando ebbe finito indossò una larga maglietta bucata in più punti, dei pantaloni in pelle e delle alte converse nere, poi prese la sua borsa e si diresse verso l’uscita della camera dove trovò Jade che le porgeva delle birre in lattina –ho sentito che ai coreani piace bere , se ti sbrighi per quando gliele porterai saranno ancora fresche- Cherrie le fece una smorfia che fece ridere l’altra –ci vediamo dopo- concluse.

Fermò un taxi e porse all’autista il biglietto con sopra l’indirizzo della TS.

Cherrie sapeva perfettamente di dover stare calma eppure non ci riusciva, non sapeva se era la vergogna a farla agitare o il pensiero di doversi trovare di fronte quel ragazzo che pareva ignorare tutte le sue occhiatacce.

Prese a giocare con la tracolla della sua borsa e guardò fuori dal finestrino per godersi le colorate luci di Seoul.

Quando arrivò innanzi alla casa discografica dei suoi nuovi colleghi erano le nove e un quarto, pensò per cui che Yongguk fosse già andato via, stava per fare marcia indietro quando il cellulare che aveva in mano vibrò.

“Jade 21,16

 Non osare tornare qui se prima non ti scusi con quel ragazzo o giuro che dico alla security dell’hotel che sei una nostra fan che continua a seguire la vera Cherrie Gills  e che non le dai pace”.

Cherrie lesse quasi incredula il messaggio e sbuffò sonoramente, visibilmente scocciata da tutta quella situazione, poi varcò la porta d’ingresso –o signorina Gills non l’aspettavamo- disse la receptionist –non si preoccupi sono qui per vedere Bang Yongguk- disse quasi sotto voce per non farsi sentire –certo è in sala di registrazione lo chiamo subito- rispose la ragazza –mi indichi solo dov’è questa stanza- si affrettò a dire la cantante.

Dopo che ebbe compreso in che direzione dovesse andare, percorse quei pochi metri con molta calma, giunta però innanzi a quella dannata porta che la divideva dal leader dei B.A.P. desiderò poter tornare indietro, ma ripensò alle parole della bassista e rabbrividì.

Si addentrò nella camera che era quasi del tutto al buio, se non fosse stato per una calda luce che proveniva al di la del vetro che divideva la sala insonorizzata da quella con la strumentazione per le registrazioni delle canzoni.

Yongguk stava cantando una canzone ma la ragazza non sentendo alcun rumore non poteva comprendere quale fosse, così incuriosita si sedette dove di solito si trovano i tecnici del suono e indossò un paio di cuffie, mise due dita sul mixer e alzò il volume e come da una freccia fu trafitta dalla bellezza della voce del ragazzo.

Il main rap era completamente immerso in quello che stava facendo, aveva gli occhi chiusi e le mani erano poggiate sulle cuffie da studio che riproducevano la base di I remember , ma ingenuamente non sapeva che ad ascoltarlo c’era qualcuno.

Cherrie comprese in un solo attimo la bellezza di quell’uomo, che non risedeva in lui come persona ma in lui come artista, quel rap veloce e quelle note così basse fecero provare alla cantante delle The Farewell una sensazione che seppe descrivere nella sua mente come un caldo abbraccio in una gelida notte di Dicembre del Minnesota.

Finalmente capì cosa Jade volesse dirle la prima volta che l’aveva sentita cantare,“mi hai strappato l’anima” furono le uniche parole che pronunciò e lei in quel momento si sentiva proprio come la sua amica tempo addietro.

Chiuse gli occhi e posò come il ragazzo le mani sulle sue cuffie per appropriarsi meglio di quel concerto che inconsciamente l’altro stava tenendo solo per lei.

-Yes i rememb…- la base continuò ad andare avanti  ma nessuna voce stava pronunciando le sue parole –non sapevo fossi qui- disse infine Yongguk, Cherrie riaprì gli occhi e per colpa dell’imbarazzo quasi non cadde dalla sedia –ti piace?- le chiese –è orecchiabile- rispose lei cercando di darsi un contegno e di ritornare seria.

Il ragazzo uscì dalla sala di registrazione in fretta e andò a sedersi vicino alla vocalist, la quale si allontanò leggermente –grazie per oggi- sussurrò Cherrie –cosa?- chiese l’altro non avendola sentita –GRAZIE PER OGGI!!- urlò la ragazza, facendolo saltare sul posto.

Yongguk stava per dirle che non c’era bisogno di ringraziarlo e che probabilmente anche lei avrebbe fatto lo stesso per lui, ma non conosceva Cherrie e il suo odio per gli uomini, quando stette per aprir bocca l’altra gli porse una birra in lattina –bevi! Avrai caldo- borbottò l’ultima parte della frase –grazie ne avevo davvero bisogno- disse il ragazzo .

Iniziarono a sorseggiare il contenuto della lattina poi Cherrie si fece coraggio –mi dispiace essere andata via così questa mattina- disse in un sol fiato e poi prese un lungo sorso dalla lattina che stringeva fra le mani –tranquilla le tue compagne mi hanno detto che sei molto sensibile e che ti eri spaventata-  le sorrise prima di bere ancora una volta dalla lattina.

La vocalist stentò a credere che le potesse venir detta una cosa simile, poi comprese che quella era colpa di Kate e si ripromise che appena l’avrebbe avuta sotto mano gliela avrebbe fatta pagare –si certo- si limitò ad asserire con sufficienza.

Nel guardare le braccia di Yongguk notò una zona della sua pelle perfetta arrossata, osservando meglio si accorse che quella non era una semplice irritazione ma una bruciatura e comprese che doveva averlo sfregiato con la sigaretta che stava fumando prima di rischiare di essere investita.

-Ti fa molto male?- chiese all’altro, mentre cercava qualche cosa nella sua borsa –cosa?- chiese Yongguk –il braccio, ti ho bruciato con la sigaretta- si spiegò in maniera quasi apatica –oh no tranquilla è solo un graffio- la rassicurò il ragazzo, ma lei non si lasciò imbrogliare da quella falsa modestia, infatti appena ebbe trovato ciò che stava cercando uscì il tubetto di crema dalla sua borsa e se ne mise un po’ sull’indice della mano destra, poi con una delicatezza che Yongguk non si aspettò gli prese il braccio sinistro e con gentilezza ricoprì con quella sostanza viscosa la sua bruciatura.

-Devo massaggiarla finchè la pelle non l’assorbisce e metterla  altre due volte- disse Cherrie – ti devo un favore e questo è il minimo- continuò la ragazza, celando con grande maestria il fastidio che stava provando in quel momento –non ti preoccupare- cercò di fermarla Yongguk –insisto-.

Il main rap si sentì fortemente a disagio, era la prima volta che gli capitava che una ragazza si prendesse cura di lui e per giunta  quella era una star internazionale, ma mentre stava cercando disperatamente la maniera di farle capire che non si doveva preoccupare così tanto le sue orecchie furono inondate dalla voce della ragazza che intenta a massaggiargli la ferita aveva iniziato a cantare.

Si sentì improvvisamente a suo agio, anzi lo era sin troppo, si rilassò immediatamente e si godette il sollievo che quella pomata gli stava dando, mentre il canto della ragazza sembrò raggiungergli il cuore e strapparglielo via; si sentì come morire e poi rinascere, e questo accadde in continuazione, senza sosta, senza lasciarlo respirare.

Da quella melodia, però, Yongguk si lasciò soffocare, non osò fermarla e nemmeno pensò di farlo semplicemente aspettò che questa finisse.

-Ecco fatto dovrebbe andare meglio- decretò infine, il ragazzo però era completamente senza parole stava per inchinarsi per ringraziarla,ma in quel momento lei notò di non aver steso in maniera perfetta quella crema e si allungò per farlo.

Muovendosi contemporaneamente si trovarono l’uno con il viso a qualche millimetro da quello dell’altro rimasero così per qualche attimo, poi Cherrie ritornò in sé ed avvampò, scatto in piedi e stava per lanciare in faccia a Yongguk quello che restava della sua birra, poi però non volle aggravare la situazione e raccattò le sue cose.

Il ragazzo si riprese nel momento in cui l’altra stava uscendo dalla sala di registrazione e le urlò dietro –volevi lanciarmela addosso?!?!- la guardò scioccato –YHA!!- continuò uscendo in corridoio –Aish!!- sospirò infine prima di rientrare nella stanza e finire in un solo sorso la sua birra.

 

Cherrie si mise a correre come non mai, aveva ancora le goti purpuree e non vedeva l’ora che quel rossore scomparisse dalla sua faccia, poiché era del tutto inutile.

Si maledisse per quello che era successo, poi si fermò ci rifletté un attimo ed iniziò ad imprecare contro Yongguk, giurandosi che d’ora in poi fra lui e quel ragazzo ci sarebbero stati dei metri a dividerli.

“21,53 Jade

Non hai ancora finito? Gli hai chiesto scusa vero? Le ragazze hanno di nuovo invaso la nostra camera vieni ad aiutarmi”

Lesse il messaggio velocemente.

“21.54 Cherrie

Ah adesso mi chiedi aiuto eh? Di a Kate che appena la prendo la strangolo, così vedremo chi è  la sensibile fra le due”

Inviò il messaggio e ripose nella borsa il cellulare, poi fermò un altro taxi e gli chiese di accompagnarla all’hotel.

 

Yongguk sospirò rumorosamente, poi si guardò il braccio e sorrise per la gentilezza di quel gesto, forse dopo tutto quella ragazza avrebbe scritto con lui una canzone che il mondo avrebbe amato, al solo pensiero si sentì felice, spense le varie attrezzature e tornò al dormitorio.

 

 

 

NOTA DELL’AUTRICE:

Wow eccomi già al secondo capitolo, perdonatemi se continua a tardare con le altre ma ho preferito aggiornare questa così da svelare particolari in più sulla storia in generale, giuro che la prossima cosa che posterò sarà una aggiornamente del Canto di Saejin o di Back to Life.

Per ora fatemi sapere cosa ne pensate di questa, un bacio da Niji è tutto ^^

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > B.A.P / Vai alla pagina dell'autore: Niji Akarui