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Autore: nihaltali99    31/01/2015    2 recensioni
Sono passati anni ormai dalla caduta del Tiranno, ma alcune creature da lui stesso create vivono libere per il Mondo Emerso e minacciano la pace e serenità da poco raggiunte. Sarà compito di Amina, la nuova regina della Terra del Sole, dover risolvere il problema. Riuscirà a compiere la propria missione?
E se scoprisse che proprio uno dei suoi amici più fidati ne nascondesse una?
Se volete scoprirlo non vi resta che leggere la mia fanfiction! ;)
NB: fanfiction crossover Le Leggende del Mondo Emerso/Wolf blood sangue di lupo!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amina, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4
Ostaggi

(POV Milo)
Non ho idea di dove mi trovi, ho un sacco di iuta sulla testa e non vedo al di là del mio naso, i lacci che mi legano sono molto stretti e mi provocano dolore. La piccola e flebile voce venata di paura del mio fratellino, mi arriva ovattata alle orecchie.
< Milo, ho paura! > dice il piccolo piagnucolando
< Non devi averne Philiph > cerco di nascondere il tremito della mia voce, ma mi riesce piuttosto male, infatti il bambino risponde subito con la sua voce innocente
< Ma tu ne hai e sei così forte, io come posso non averne? > domanda tristemente. Cerco di trascinarmi per avvicinarmi di più a lui < Hai ragione, per questo devi essere più forte di me > rispondo semplicemente.
Mio fratello è nato paralitico, non può muovere le gambe, è sempre stato il più debole e il più odiato da mio padre. Dice sempre che è inutile, che non dovrebbe essere vissuto per sei anni e non si spiega come ancora si possa trattenere dall’ucciderlo. Io odio mio padre, ci ha sempre visti solo come strumenti e come strumenti tratta chiunque. E ora non mi sorprende se quegli strani esseri ci hanno attaccati, me lo immaginavo, mio padre tortura i Licantropi da sempre, soprattutto da quando la Regina lo ha reso legale. L’ho visto trucidare persino bambini con la semplice scusa che erano mostri e che andavano eliminati per il bene della comunità.
< Milo, ci uccideranno vero? > Philiph non è mai stato così spaventato, eppure così calmo, come se sapesse già che la fine è inevitabile. Lui si appoggia a me e io vorrei poterlo abbracciare o consolare in qualche modo, ma non posso a causa delle corde che ci legano.
< Non lo so piccolo, forse a te non faranno niente > rispondo alla sua domanda con titubanza, in realtà non voglio pensare a cosa ci faranno e spero che almeno risparmino Philiph. E’solo un bambino, perché dovrebbero vendicarsi su di lui, ma forse lo useranno per vendicarsi di mio padre.
Ad un certo punto sentiamo dei passi avvicinarsi, saranno i nostri carcerieri.
< Milo, dov’è la mamma? > chiede mio fratello
< Non lo so, non so dove l’hanno portata > rispondo tristemente, il piccolo ricomincia a piangere bagnandomi tutta la maglietta.
< Su, forza, non piangere, la troveremo, ok!? > gli dico per tranquillizzarlo, lo sento annuire, ma non sembra convinto. < Voglio la mamma! > piagnucola e io non so come aiutarlo.
Uno dei carcerieri ci toglie i sacchi dalla testa, e tira un forte calcio al bambino, che subito lancia un urlo.
< Sta zitto moccioso! > sibila l’uomo, o meglio il Licantropo.
< Lascialo stare! > gli intimo guardandolo con odio e lui ride in risposta, con l’alito che gli puzza di morte.
< E che cosa vorresti fare stupido umano!? > chiede senza smettere di ridere, io continuo a guardarlo furente, mentre Philiph si stringe a me sempre di più. Ad un certo punto sento delle grida di donna, riconosco quella voce, è mia madre, Kara, e anche mio fratello la riconosce, infatti comincia a gridare anche lui.
< Mamma! Mamma! > continua a strillare senza sosta.
< Madre! > grido io. Il carceriere invece fa un sorriso sadico
< Ma guarda chi è arrivata! > dice lui sogghignando.
La stanno trascinando a forza e le stanno facendo male, ma non appena ci vede comincia a dimenarsi ancora di più per raggiungerci.
< Sta buona! Adesso ti portiamo da loro! > le dice con disprezzo una ragazza, avrà circa vent’anni come me, è anche lei un Licantropo, lo si capisce dagli inquietanti occhi gialli e dalle vene nere in rilievo, oltre che dalle zanne e dagli artigli bene in vista.
I Licantropi slegano mia madre e mio fratello, sono talmente deboli che non rappresentano una minaccia per loro, ma io si, per questo sono legato, per impedirmi di fare eventuali stupidaggini.
Mia madre ci abbraccia entrambi commossa < Pensavo che non vi avrei più rivisti > mormora piangendo, poi si rivolge ai nostri nemici < Vi prego, lasciateli andare, loro non hanno fatto niente, non hanno colpe! > supplica con disperazione perché ci salvino, non l’ho mai vista umiliarsi così.
< Sono figli di Yacon! Questa è una colpa più che sufficiente. Ma non preoccuparti, ora arriverà anche quel verme di tuo marito e riceverete tutti la giusta punizione > E’ stato il più anziano a parlare e presumo che sia il capo. Nonostante dimostri almeno una cinquantina d’anni, sembra più in forma di un ragazzo della mia età e forse con un pugnò potrebbe spaccare persino un masso. Il suo tono era sadico, allora Philiph aveva ragione; ci uccideranno. Guardo la mia famiglia, con la consapevolezza che potrebbe essere l’ultima volta, mi accorgo solo adesso di quanto mia madre e mio fratello si assomiglino, non solo fisicamente, hanno quel carattere dolce e ingenuo che è solo loro, gli stessi dolcissimi occhi verdi, la pelle pallida e i capelli di un castano così chiaro che a volte tende al biondo. Io invece sono come mio padre e questo non mi piace, ho gli stessi occhi e capelli neri e ho persino i suoi stessi lineamenti, almeno non ho ereditato la sua stessa indole malvagia, ma il suo desiderio di vendetta e la sua impulsività sì, per questo sono spesso intrattabile e provo sentimenti che non vorrei provare.
All’improvviso vedo che alcuni dei Licantropi trascinano mio padre verso di noi, non so perché, ma sono contento di vederlo in quello stato, pieno di lividi, con le vesti stracciate, ridotto all’ombra di se stesso, se lo merita. Dopo un bel po’ di chiacchere inutili, in cui mio padre continuava a contrattare per farsi liberare, finalmente i mostri si decidono a farlo stare zitto prendendolo a calci.
< Finalmente hai chiuso quella tua boccaccia! > gli dico con un tono carico di disprezzo ed odio, Yacon neanche mi guarda, sa che ho ragione ad odiarlo e perciò non mi risponde, forse in condizioni normali mi avrebbe punito, ma ora…
< Ma guarda, fai così schifo che persino tuo figlio ti odia > dice ridendo il capo, è una risata cattiva, come non ne ho mai sentite. Subito dopo mi si avvicina e mi prende il mento con una mano costringendomi a guardare mio padre
< Guarda Yacon! Guarda! Guarda il suo odio, te lo meriti tutto verme, morirai solo! > dice sadicamente, poi mi lascia e sono contento che l’abbia fatto perché cominciava a farmi male. Poi il Licantropo continua il suo discorso. < Ma prima di ucciderti vedremo di farti soffrire a dovere, cosicché tu capisca che cosa proviamo noi quando quelli come te massacrano i nostri figli > il sorriso crudele mi fa tremare quasi più di quello che ha detto, rimango immobile incapace di fare qualsiasi cosa, non possono farlo, mi trascino stringendomi a Philiph, mia madre comincia a piangere.
< Che cosa significa? > chiede lei, anche se conosce già la risposta. Il mostro fa un altro sorriso crudele
< Che li uccideremo… > risponde, Kara lancia un grido e piange, mio fratello sussulta e fa lo stesso, mentre nostra madre ci abbraccia.
< …Ma, Yacon, ti daremo la possibilità di salvarne uno, dovrai scegliere chi dei due morirà e chi vivrà > conclude il capo, i miei genitori strabuzzano gli occhi
< Non puoi chiedermi di scegliere! > grida mio padre, ma ai Licantropi non importa, dovrà scegliere tra me e Philiph, mi sorprende che fatichi a decidere, ha sempre monstrato odio per mio fratello, perciò non credevo gli importasse.
Mio padre continua a gridare che non può farlo, ma il capo lo minaccia dicendo che se non sceglierà ci ucciderà entrambi. Continuo a ripetergli di far uccidere me, non voglio morire, ma Philiph ha più diritto di me, non ha mai fatto male a nessuno, lui non può morire.
< Va bene d’accordo! Sceglierò > la voce di mio padre mi fa tremare il cuore, non può scegliere che Philiph muoia, non può!
< Philiph, uccidete lui > mormora e non voglio credere a quello che ha detto. < D’accordo > dice il Licantropo con non curanza e ordina ai suoi di strappare mio fratello dalle braccia di Kara che continua a piangere disperata. Adesso mio fratello è spaventato < No! Aiuto Milo! Aiuto! > grida dimenandosi come un ossesso.
< No! Fermi vi prego! È solo un bambino! Vi prego! È mio padre che ha ucciso i vostri compagni non lui! Vi prego! Uccidete me piuttosto! > credo di non aver mai urlato così tanto in vita mia e subito dopo urlo contro mio padre < Mostro! Come hai potuto farlo!? > grido, ma lui neanche mi guarda, se ne sta in silenzio senza avere il coraggio di guardare la scena. È la ragazza che tiene in braccio Philiph, le basterebbe poco per ucciderlo, è così fragile.
< Ti prego! > le sussurro piangendo, lei esita, guardando prima me e poi il bambino < Ulrick! Non c’è bisogno di farlo! È quell’uomo che vogliamo uccidere > dice la ragazza un po’ insicura. Ulrick, il capo, la guarda arrabbiato < Non devi provare pietà per gli umani chiaro!? > lei annuisce, ma non riesce ad uccidere Philiph < Tuttavia, dobbiamo dimostrare che siamo meglio di queste orrende creature, perciò Yacon, tuo figlio vivrà, ma tu… > a quelle parole mio padre comincia a tremare < … morirai! > conclude Ulrick, poi fa un gesto ai suoi che si trasformano in lupi e lo sbranano sotto i nostri occhi, poi lui si rivolge a noi, mentre mia madre è riuscita a riabbracciare mio fratello < Per quanto riguarda voi, vi terremo come ostaggi, i figli e la moglie di un duca ci possono fruttare un bel po’ di soldi >

Ora se ne sono andati tutti, tranne due di loro che continuano a fissarci. Dopo un po’ mio fratello e mia madre si addormentano e sento i due dei lupi che ci controllano parlottare tra loro, faccio finta di dormire, così saranno liberi di parlarsi e io di captare qualche informazione
< Secondo te la figlia del capo ce la può fare? > chiede uno,
< Ad uccidere il supremo generale e suo figlio? E a riportare un lupetto ribelle nel branco per farlo processare? No, non credo proprio > l’altro risponde con non curanza scoppiando subito a ridere, so di chi stanno parlando, di mio zio e di mio cugino Caleb e a quanto pare sono in pericolo
< Ma dai! Sua figlia è brava! Secondo me ce la può fare! > ribatte l’altro
< Nah! È troppo per una ragazzina e Ulrick lo sa, mi domando perché l’abbia mandata da sola > dice quello che stava ridendo, il suo tono è un po’ deluso.
< Sai, da quando quel ragazzino è scappato, ho perso un po’ di fiducia in Ulrick, se non sa farsi rispettare da un giovane lupo come può farsi rispettare dal branco? > dice poi riprendendo il discorso
< Temo che tu abbia ragione, se Rhydian non tornerà e non sarà punito, e se sua figlia fallirà, Ulrick non sarà più un capo branco > conclude l’altro. Rhydian, devo tenermi a mente questo nome, se mai uscirò di qui, lo farò catturare, perché a quanto pare si nasconde nel castello di Caleb e potrebbe attentare alla sua vita.

NOTE DELL’AUTRICE :
Ciao a tutti! Finalmente riesco ad aggiornare!!! Che bello! Sono contenta :D, comunque spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e che vi piaccia il nuovo personaggio  :) E poi che scoperta! Rhydian è un Licantropo e la figlia di Ulrick si aggira per il castello della suprema guardia indisturbata, pronta ad uccidere sia Yarin (per chi non se lo ricordasse è il padre di Caleb) che Caleb! ;) Be’ se qualcosa non vi è chiaro chiedete pure! Alla prossima! Bacioni a tutti! :3 :) A proposito ho scelto i presta volto per i personaggi, ma mi mancano Amina e Milo, voi chi mi consigliate?
  
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