Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: semplicementeme     29/11/2008    20 recensioni
"...Quando la Luna, la Terra ed il Sole saranno sullo stesso piano, quando il grande pianete azzurro inghiottirà con la sua ombra la tua stella guardiana e questa, e si colorerà della stessa tinta del sangue, allora il tuo nemico si sveglierà..."
ATTENZIONE!!
Questa FF era nata come una mia rivisitazione della prima serie, ma col procedere della stesura dei capitoli mi sono resa conto che non è perfettamente così. Sto modificando per intero la serie, inserendo anche un nemico diverso da Beryl e Metallia. Credo piuttosto di scrivere una fanfiction in cui siano presenti quasi tutti i personaggi del manga o almeno, certi, quelli delle prime quattro serie (quindi le Outer Senshi, Helios e forse anche Chibiusa). Lo tengo a precisare per chi avesse letto per caso i primi due capitoli e si aspetti di trovare, nei prossimi, gli stessi personaggi della prima serie del manga o dell'anime. Mi scuso con quanti si siano aspettati una nuova versione ed invece leggeranno una storia completamente diversa. Mi auguro solamente di poter contare sulla vostra attenzione e suoi vostri giudizi. Scusate ancora per questo cambio di programma.
Come ha scritto una tra le autrici che più amo... strano ma vero... ***On line XXXVI capitolo!***
STORIA SOSPESA
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Helios/Pegasus, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi, Outer Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1
Capitolo XXXVI

- Ho detto di no.

- Riflettici. Non devi pensare solo a te stessa.

- Proprio perché non sto pensando solo a me stessa che non voglio.

- Sei testarda. Ragiona!

- Che vuoi farci. Sarà una caratteristica di famiglia essere testardi. Non voglio tornare ancora sull’argomento. Ho detto di no.

- Serenity stai commettendo una sciocchezza.

- Io? E quelli del consiglio? Hai forse dimenticato che tutto questo è anche causa loro? E tu, in parte, sei loro complice!

- Hai ragione, ma tu adesso hai la possibilità di scegliere.

- Io ho già scelto. Non voglio più vedere Mamoru.

- Sciocca ragazzina. Ascolta i consigli di chi è più anziano di te e conosce meglio la vita.

- Papà… non voglio più parlarne. Alla fine di questa battaglia io farò ritorno, con te, nella Dimensione Spazio-Temporale… senza Mamoru.

- Stai commettendo l’errore più grosso della tua vita.

- Fammi capire… fino a pochi giorni fa eri tu quello che mi diceva di stare lontana da lui ed adesso… mi stai buttando tra le sue braccia. Per caso ho perso qualche puntata per strada? C’è qualcosa di cui non sono a conoscenza?

- Sai tutto alla perfezione. Non ti sto nascondendo nulla. Voglio solo la tua felicità.

- La mia felicità è sapere che coloro che amo sono sani e salvi. Anche se lontani da me.

- Morirai di dolore.

- Ci sarai tu.

- Non sarò sufficiente.

- Sei la mia famiglia. Sei ciò di cui ho bisogno.

- Sono la tua famiglia, ma non l’uomo che ami.

- Papà… in tutta questa tua voglia di farmi riappacificare con il Principe terrestre, quanto influisce il fatto che, l’ultima volta, io non sia riuscita a controllare la Pietra di Luna?

- Serenity è anche questo, ma non solo. Ho commesso diversi errori e vorrei rimediare. Uno di questi è l’aver tentato di tenerti separata da Endymion. Sei la mia bambina e nessuno può capire quanto sia difficile per me, dirti che il tuo posto è accanto ad un uomo che non sono io… ma la tua felicità è più importante di tutto.

- Papà ascoltami. Lo sappiamo entrambi… è inutile girarci attorno e fare finta di nulla. Non è detto che io sopravviva alla fine di questa guerra per questo motivo voglio godermi gli attimi di pace che mi sono concessi. Smettiamola di discutere. Io voglio passare con te i pochi momenti di felicità. Dimentica tutto. Per favore.

- Cosa devo fare con te?

- Starmi accanto e volermi bene, nonostante le mie scelte. Puoi farlo?

- Come vuoi bambina mia.

E dopo che le labbra di mio padre hanno sfiorato la mia fronte in un dolce e delicato bacio, lasciamo le mie stanze dove ho riposato per tutta la notte e parte di questa mattinata e ci dirigiamo verso i giardini del palazzo. Il sole è alto nel cielo ed il palazzo è totalmente silenzioso. Camminiamo tranquilli, io tenendo la mia mano sul braccio di mio padre. Lui, con la mano libera, stringe la mia con fare protettivo.

- Sai che stanotte il principe Endymion è rimasto a vegliare, per tutto il tempo in cui sei rimasta incosciente, il tuo sonno?

- Papà ti avevo chiesto di chiudere il discorso.

- Io ti sto solo informando dei fatti. Forse dovresti ringraziarlo. Non credi?

Sospiro. Quando ci si mette Chronos sa essere davvero insistente. Lo preferisco molto di più quando deve rivestire il ruolo di Dio del Tempo.

- Papà… vuoi per caso rubare il posto allo zio Eros?

- No, questo mai. Solo che come tuo genitore, il mio ruolo di educatore, mi impone di ricordarti quali sono i tuoi doveri. Uno di questi è andare dal principe Endymion e ringraziarlo per esserti rimasto accanto durante il tuo sonno.

Scuoto il capo sconsolata. Se non fosse che la presenza di Caos sempre più insistente, potrei trovare il tutto molto divertente. Continuiamo a camminare silenziosi per i corridoi del palazzo. La luce del sole entra dalle ampie finestre e disegna, sul pavimento in marmo bianco, le nostre ombre. I nostri passi riecheggiano nel silenzio che sembra permeare questo palazzo. Mi chiedo dove siano finiti gli inservienti del palazzo. Io e mio padre siamo in silenzio. Io osservo il corridoio ripensando all’ultima battaglia sostenuta nella Dream ‘s Room. Più che altro ripenso alle parole che ho sentito poco prima di perdere totalmente i sensi.

Goditi i tuoi ultimi giorni di vita. Alla fine di questa battaglia moriremo entrambi solo che io avrò instaurato il mio regno del terrore mentre tu… vedrai morire, uno ad uno, tutti coloro che ami. ”

- Serenity tutto bene?

- Sì papà. Niente di che. Stavo pensando alla Terra. Come spiegheremo la nostra assenza così prolungata?

Chronos sospira tranquillo e guarda avanti un punto imprecisato. Osservo il suo profilo e noto come non sia cambiato in questi ultimi mille anni. Ricordo quando, ancora bambina, mi prendeva tra le braccia e mi faceva volteggiare. Quelli erano giorni felici e sereni.

- Ho fatto in modo che il tempo sulla Terra subisca un piccolo rallentamento.

Osservo mio padre e posso leggere sul suo viso un’espressione al quanto tesa.

- Papà… quanto piccolo?

- Un giorno su Illusion corrisponde ad un minuto sulla Terra.

Osservo stranita mio padre. Come può aver fatto questo? Ad Illusion il tempo scorre come sulla Terra anche perché, un tempo ne era la capitale. Per meglio dire, Illusion era la capitale del Golden Kingdom, che a sua volta, racchiudeva tutto ciò che oggi è identificato come pianeta Terra.

- E le alte sfere? Cosa hanno detto quando hai proposto questo “piccolo rallentamento”?

Sorride divertito mio padre. Beato lui che trova la cosa divertente. Io non riesco a vederci nulla di esilarante in tutta questa situazione.

- Sei tale e quale a tua madre. Non ti basta mai quello che ti dico. Vuoi sapere sempre tutto.

Stringo il braccio di mio padre e gli sorrido dolcemente. Sa che non poteva farmi complimento più gradito.

Mentre camminiamo siamo già fuori dalle mura del palazzo. Il sole illumina il mio viso e lo riscalda dolcemente. Il terriccio sotto i nostri piedi scricchiola ad ogni passo ed io mi fermo ad ascoltare i suoni della natura. Il vento che accarezza le foglie. L’acqua che gorgheggia creando una leggere armonia. Il cinguettare degli uccelli posati sui rami degli alberi che si trovano in questo parco. L’aria pervasa dal profumo della primavera. Il profumo della vita.

La voce di Chronos interrompe questo stato di contemplazione. Arriva calma e pacata alle mie orecchie e, presto, si mescola al resto della natura.

- Hai anche il suo sorriso e questo, non può che rendermi orgoglioso di essere tuo padre. Per quel che riguarda il consiglio non ha trovato nulla da ridire sulla mia proposta. Ti ricordo che, in questa battaglia, sono coinvolte anche le loro figlie. Non credo che abbiano intenzione di sottovalutare, ancora una volta, il potere di Caos. Mille anni fa ciò costò la vita delle loro predilette. Adesso vedrai che saranno molto più inclini ad ascoltare le tue richieste.

Continuiamo a camminare fino a quando non ci fermiamo sotto un gazebo in ferro battuto. Il tetto è in legno e le travi poggiano su pilastri finemente lavorati. Ci sediamo al suo interno e restiamo in silenzio, solo per poco.

- A cosa pensi Serenity?

Guardo mio padre e gli sorrido ancora. Stringo con maggiore forza la sua mano e poi guardo il parco che, rigoglioso, sembra essersi improvvisamente ammutolito per ascoltare la mia risposta.

- Che stavolta andrà tutto diversamente. Lotterò e sconfiggerò Caos. Il consiglio non ha nulla da temere. Non permetterò alle mie amiche di correre alcun rischio. Puoi riferire Loro questo mio messaggio?

Mio padre a sua volta stringe la mia mano. I suoi occhi improvvisamente si sono oscurati. Cerco di tranquillizzarlo e per questo lascio che un po’ del mio potere arrivi alla sua anima.

- Serenity… hai dimenticato che sono un dio? Mi accorgo delle emanazioni del tuo potere. Conserva le energie. Hai ancora molte guerriere su cui vegliare. Adesso io devo andare. Mi aspettano. Tu sta serena e mi raccomando… rifletti su ciò che ti ho detto.

Mi alzo sulla punta dei piedi ed abbraccio mio padre. Bacio la sua guancia e torno nuovamente alla posizione di partenza. In un lampo di luce, con un sorriso sulle labbra, Chronos fa ritorno alla Dimensione Spazio-Temporale, mentre io resto qui, sotto questo gazebo, godendo della dolcezza della primavera.

Il ricordo di ciò che è accaduto in questo stesso parco, nei miei incubi peggiori, torna prepotente nella mia mente. Ripenso al freddo provato ed alle mani di Caos a stringere il mio corpo. Risento le urla che affollavano la mia mente ed il mio cuore inizia a battere veloce. Involontariamente mi abbraccio ed inizio a sfregare le mani sulle braccia, come in cerca di calore. Chiudo gli occhi e cerco di trovare la calma.

Uno scricchiolio alle mie spalle, come di un ramo spezzato, mi fa scattare come una molla. Mi volto velocemente, pronta a qualsiasi evenienza tranne a questa: Mamoru. Qui, fermo davanti a me.

È un attimo. Solo un attimo. Si volta e torna indietro non appena i nostri sguardi si incrociano e questo è sufficiente per aprire, in me, nuove ferite.

- Mamoru aspetta!

Non so neanche io perché, ma la mia bocca è stata più rapida della mia mente… o forse è stato il mio cuore? Non lo so. L’unica certezza è che Mamoru si è fermato e mi dà le spalle. Sembra combattuto sul da farsi, se girarsi o proseguire il suo cammino. Alla fine, dopo quello che io interpreto come un sospiro, si volta lentamente. I suoi occhi freddi sono la prima cosa che mi colpiscono. A seguire noto l’espressione tesa del suo volto. Anche il suo ovale, adesso, sembra meno armonioso, più affilato.

Ed adesso? Ora che lo hai chiamato cosa vuoi fare? Cosa puoi dire?

La voce della mia coscienza arriva forte e decisa al mio cervello. È vero. Adesso che io ti ho fermato cosa posso dirti?

- Volevo ringraziarti per stanotte. Mio padre mi ha detto che sei rimasto con lui a vegliare il mio sonno.

Ancora una volta le mie labbra – ma ne siamo sicure? – sono state più veloci della mia mente. Ho trovato una giusta motivazione per il mio gesto. Adesso Mamoru puoi andare.

E come se avesse sentito le mie parole, si volta e torna sui suoi passi. Io stringo i pugni e mi mordo il labbro. Sento il sapore ferroso del sangue in bocca. Chiudo gli occhi per cacciare indietro le lacrime. Resto ferma. Ferma per non far rompere ancora di più il mio cuore già in mille pezzi.

- Io… nulla. Vai!

Mamoru si ferma e si volta lentamente. Ha sentito la mia voce anche se è stata solo un sussurro. I suoi occhi sono ancora freddi. Arrabbiati. La sua voce è ancora peggio.

- Sono stanco. Maledettamente stanco dei tuoi atteggiamenti. Cosa credi? Che io non abbia un cuore o dei sentimenti? Cosa Usagi? Dimmi, cosa credi perché io non riesco più a capirti.

Mentre parla avanza sempre con maggiore rabbia. Io resto ferma nel mio posto, impietrita, da tutta la collera che percepisco nel suo animo. I pugni ancora stretti. Il sangue ancora in bocca. Non mi muovo di un centimetro neanche quando Mamoru si trova ad un soffio da me.

- Sto cercando di proteggerti.

Le parole escono come un soffio dalle mie labbra e neanche io riesco a capacitarmi di dove abbia trovato la forza per rispondere.

Le mani di Mamoru mi afferrano per le braccia ed iniziano a scuotermi con forza. Ad ogni oscillazione ho come l’impressione che un pezzo di anima lasci il mio corpo.

- Non voglio essere protetto da te. Lo capisci questo? Mi ascolti quando parlo? Io sono perfettamente in grado di proteggermi da Caos.

E queste parole sembrano risvegliarmi dal torpore in cui ero precipitata. Improvvisamente, è come se mi fossi risvegliata da un lungo e pesante sonno. È come se mi fosse stato tolto un velo dagli occhi. In poche parole, riesco a riacquistare tutta la forza che credevo di aver perso.

- Io devo proteggerti. Non sei in grado di difenderti da Caos. Forse da Nemesi, ma da Caos ti assicuro, neanche io posso difendermi. Fino a che sarai così sicuro di poterlo battere sarai una facile preda per lui.

La stretta alle mie spalle svanisce. Mamoru abbassa le mani e mi guarda ferito. Sostengo il suo sguardo anche se la voglia di scappare è tanta. Resto ferma, in attesa di altre urla, di altra rabbia. Ma non arriva nulla se non la sua voce rassegnata.

- Ti stai infilando nella tana del lupo da sola. Ti stai isolando da tutti. Da me. Dalle tue guerriere. Da Luna ed Artemis. Perché? Perché non ti fidi più di nessuno? Ti credi così invincibile? Sei davvero sicura che la Pietra di Luna sia così potente da sconfiggere Caos?

- Mamoru… la Pietra di Luna trae la sua forza dall’amore che nutro per voi tutti e se proprio vuoi saperlo… sì, sono sicura che il vostro amore mi permetterà di vincere Caos.

Faccio un passo. Poi un altro. Oltrepasso Mamoru, ma sono bloccata. La sua mano si chiude attorno al mio polso in una presa che non è per nulla dolorosa. La sua voce arriva triste, ma leggera come un petalo di rosa.

- Perché devi affrontare tutto questo da sola?

Chino il capo e rispondo.

- Hai dimenticato? Se mille anni fa io non fossi stata così vigliacca a quest’ora staremmo conducendo una vita totalmente diversa. È il minimo che io possa fare. Affrontare personalmente Caos e preservare te e gli altri da inutili pericoli.

La stretta di Mamoru aumenta e con uno scatto mi fa arrivare al suo torace. Il suo profumo è virile, come sempre. Il suo cuore batte più veloce del normale. È nervoso, come me. Le sue mani, adesso, stringono entrambi i miei polsi e la sua voce arriva nitida alle mie orecchie.

- Ascoltami bene perché non te lo ripeterò più. Nessuno ti incolpa per ciò che è accaduto in passato. Eri diversa. Eri cresciuta senza conoscere dolore e sofferenza. Ti ho messo in mano una spada senza sapere che così facendo ti facevo carico di un peso enorme. Tu non eri nata per combattere… non sei capace neanche adesso.

Alzo la testa di scatto e fisso Mamoru con rabbia. Non sono capace di lottare? Ha forse dimenticato quello che abbiamo passato fino adesso?

- Non guardarmi così. Tu lotti solo per riscattarti. Non lo fai per me, per le altre. No. Lo fai solo per la tua coscienza. Per ripulirtela. È troppo pesante il senso di colpa e cerchi di alleggerirlo facendo la martire. Ma ti sbagli.

- Ti ho detto già una volta che non mi diverte recitare la parte della principessa guerriera. Sono costretta a farlo. Devo proteggervi.

La risata amara di Mamoru ferisce le mie orecchie. Chiudo gli occhi cercando di non sentire ma è inutile. Il suo dolore arriva dritto al mio cuore. Cerco di liberarmi della sua presa ma è inutile. Mamoru mi schiaccia ancora di più al suo torace. Adesso, con il palmo delle mani aperto sul suo torace, posso percepire il calore del suo corpo. Calore che supera questa tunica blu che indossa.

- A me sembra il contrario. Sembra quasi che ti piaccia sentirti compatita. Consolata. Ammirata. Dimmi Usagi, lotti per essere o per apparire? Lotti perché credi in ciò che fai, oppure per accrescere il tuo ego?

Il rumore di uno schiaffo riempie il silenzio di questo parco. Osservo Mamoru con rabbia. Mi fa male sentirlo parlare in questa maniera.

- Che ne sai tu? Cosa puoi saperne? Nulla. Non sai cosa vuol dire vivere con il senso di colpa…

- Usagi basta! Io so cosa vuol dire vivere con il senso di colpa. Ho vissuto amando mio padre mentre Helios no. Quando il Gold Kingdom è stato attaccato io non c’ero ed il mio popolo, per questo, è stato sterminato. I miei generali, i miei amici, i miei fratelli sono morti. E poi… non sono riuscito a proteggerti. Credi ancora che io non sappia cosa è il senso di colpa? Lo credi ancora? Basta Usagi. Non nascondere la testa sotto la sabbia.

Chino il capo sconfitta. Ma non posso. Mi spiace Mamoru ma non posso.

- Non hai visto morire la persona che ami.

- Invece sì… stai morendo. Ti stai consumando lentamente e non vuoi il mio aiuto. Cosa ti ho fatto per meritare una punizione simile? Cosa ho fatto? Dimmelo Usagi. Dimmi cosa ho fatto.

Le lacrime di Mamoru bagnano le mie mani ancora strette tra le sue. Non riesco a guardarlo negli occhi, soprattutto perché sono io la causa di così tanto dolore. Resto ferma ed in silenzio. Ascolto solo il suo cuore ed il suo pianto silenzioso.

- Guardami Usagi.

Con uno sforzo immane sollevo il capo ed incrocio le sue iridi scure.

- Stai morendo e non vuoi essere aiutata. Se vuoi proteggermi allora fammi morire prima di te perché altrimenti io impazzisco. Ti prego. Io ho bisogno di te. Sei la mia roccia.

- Mamoru io…

- Sposami.

Chiudo gli occhi e cerco dentro di me la forza per rispondere. La forza per rivelare questa verità che tanto pesa, sia a me che a lui.

- Non so se sopravvivrò alla fine di questa guerra.

- Moriremo insieme.

Le mie mani sono poggiate sul viso rigato di lacrime di Mamoru.

- Non voglio che tu muoia.

- Ed io non voglia che sia tu a morire.

Osservo ancora Mamoru ed il suo viso che, adesso, sembra essersi addolcito. Disegno il contorno delle sue labbra con il mio indice.

- Dovrò lasciare questa dimensione.

- Ti seguirò.

Con un sorriso triste sulle labbra faccio di no con la testa.

- Non puoi. Lo sai pure tu.

- Allora ti aspetterò sulla Terra.

Poggio la mia fronte sul suo torace e chiudo gli occhi. Perché è tutto così maledettamente difficile?

- Non è possibile neanche questo.

- Troveremo una soluzione. Ma tu sposami.

Stringo con forza Mamoru. Non voglio perderlo.

- Perché? Perché vuoi sposarmi?

- Perché è la cosa più naturale di questo mondo. Perché voglio che sia tu la madre dei miei figli. Perché è così che è stato deciso dai nostri cuori. Perché senza di te io non sono nulla.

- Sei pazzo.

La stretta di Mamoru diviene ancora più salda. Chiudo gli occhi e mi beo di questa pace e di questa forza. Ma ben presto le parole di Caos mi tornano in mente.

Goditi i tuoi ultimi giorni di vita. Alla fine di questa battaglia periremo entrambi solo che io avrò instaurato il mio regno del terrore mentre tu… vedrai morire, uno ad uno, tutti coloro che ami.”

- Cosa significa?

Mamoru interrompe il nostro abbraccio e mi fissa preoccupato.

- Mamoru cosa? Non capisco.

Mi afferra nuovamente per le spalle e fissa i miei occhi nei suoi.

- Ho sentito una frase. Goditi i tuoi ultimi giorni di vita. Cosa significa?

Chiudo gli occhi e cerco di trovare le parole adatte per spiegare a Mamoru che quello che ha percepito è stato un messaggio di Caos.

- Solo questa?

Mamoru fa di no con la testa.

- Che vuoi che ti dica? È un messaggio di Caos. Ha uno strano modo di corteggiarmi.

È smarrito. Lo capisco dal suo cercare oltre le miei spalle una risposta. Riporto la sua attenzione sulla mia persona. Stringo le sue mani nelle mie. Poi sorrido serena.

- Non preoccuparti. Ti prego. Non ne vale la pena.

- Come faccio a non preoccuparmi?

È difficile per Mamoru convivere con questi pensieri. Io ci sto facendo l’abitudine. Ormai le intrusioni di Caos non mi preoccupano più. Ho imparato a superarle, l’unica preoccupazione riguarda i miei amici e Mamoru. Non voglio che loro siano coinvolti. Devo riuscire a tenerli lontani da questa guerra, ecco perché sto cercando di potenziare i poteri delle mie Senshi. Loro saranno concentrate ed unite contro Killkenny e so per certo che i generali di Mamoru resteranno accanto alle loro amate, l’unico problema resta Mamoru. Come farò a tenerlo lontano da me e Caos?

La risata cristallina di Mamoru arriva alle mie orecchie e mi scuote da questi pensieri così cupi. Lo guardo perplessa in cerca di una spiegazione che, sfortunatamente, tarda ad arrivare. Cerco di attirare la sua attenzione e la risposta che ottengo non è per nulla soddisfacente.

- Pensavo!

- Illuminami!

Inizio ad innervosirmi, specie quando ho la nette sensazione di essere presa in giro. Mi stacco da Mamoru e porto le mani sotto al seno, chiaro segno della mia irritazione.

- Le nostre personalità in questi mille anni sono cambiate tantissimo. Ai tempi del Silver Millennium non ricordo mai un nostro litigio. Adesso invece…

E scoppia nuovamente a ridere. Lo uccido personalmente così da evitarmi la pena di doverlo tenere alla larga durante lo scontro con Caos? Sarebbe una soluzione a diversi problemi! La mia lingua però, ancora una volta, è più veloce della mia mente e risponde. Stavolta, però, ha fatto un ottimo lavoro!

- Che vuoi che ti dica Principe. Mille anni fa ero molto più ingenua e credevo che certi tuoi atteggiamenti da superuomo fossero legittimi. Adesso, finalmente, ho aperto gli occhi.

- Oppure semplicemente hai imparato a camminare con le tue gambe.

Perché deve essere così maledettamente saggio? Perché deve trovare sempre la risposta giusta? Lo guardo cercando di mantenere ancora il mio cipiglio arrabbiato.

- Usagi non arrabbiarti. Sto solo cercando di farti un complimento. Adesso hai il carattere di una leader. Sei pronta a batterti per le tue idee e sei disposta a farti carico di colpa che non hai pur di mantenere fede ai tuoi valori. Sei cresciuta. Sei una regina.

Mamoru mi guarda orgoglioso ed io non posso che sorridere alle sue parole. Non poteva dirmi nulla di più bello. Quando sto per parlare però lui mi precede.

- Questo però va contro a quello che io vedo in te. La mia dolce Principessa. La ragazza fragile che si nasconde dietro a questa maschera di forza e fierezza. Nascondi le tue paure ed i tuoi timori. Cerchi di dare a tutti la forza di andare avanti. E a te? Chi ci pensa a te? A volte il tuo voler proteggere tutto e tutti potrebbe essere scambiato per egocentrismo. Come voglia di primeggiare. Usagi per essere una Regina giusta ed amata è necessario sapersi fidare degli altri. Permettere a coloro che ti vogliono bene di decidere liberamente come hai fatto per la Dream ‘s Room.

Chino il capo per nascondere il mio turbamento. Osservo le nostre mani vicine che si sfiorano ma non si toccano ed allora capisco. Io sono come queste mani. Sono vicine ma non si toccano.

Io ho permesso a Mamoru di avvicinarsi. Gli ho concesso di conoscere il mio dolore. Gli ho fatto capire come mi sono sentita. Ma non gli ho mai dato l’opportunità di aiutarmi. L’ho sempre messo davanti alle mie scelte.

Riguardo il nostro passato.

Riguardo la nostra relazione.

Riguardo il come agire contro Caos.

Riguardo tutto e tutti.

Mamoru si è sempre limitato ad accettare ciò che io ho deciso. Non gli ho mai dato l’opportunità di esprimere il suo parere e quando ha tentato di farlo sono fuggita via. Mi sono allontanata da lui.

- Quanto male ti ho fatto?

La mia voce esce in un bisbiglio. Non riesco ad incrociare i suoi occhi. Mi vergogno troppo per riuscire a sostenere il suo sguardo.

- Tanto Usagi. Ma l’importante è saper ricominciare.

Dopo queste parole, cariche di amarezza, non riesco a restare oltre, oltrepasso Mamoru ed inizio a correre. Gli occhi pieni di lacrime. Il cuore ormai definitivamente distrutto. Ho fatto davvero così tanto male a chi mi sta vicino? A chi mi vuole bene? A chi amo?

Riesco a compiere solo pochi metri. Riesco ad uscire dal gazebo, ma la presa di Mamoru mi blocca. Fa aderire la mia schiena al suo torace. Avvicina le sue labbra al mio orecchio e poi con voce dolce, ma ferma e decisa, inizia a parlare.

- No, Usako. Non è fuggendo che riuscirai a risolvere i problemi. Non scappare. Non lasciarmi ancora una volta da solo con il mio dolore.

Dopo queste parole i singhiozzi che fino adesso ho cercato di trattenere, hanno libero sfogo. Il mio torace si alza e si abbassa velocemente. È sconquassato da questo pianto disperato che non vuole finire. Da questo pianto che sta trascinando via tutto il mio dolore.

- Ti amo. Credevo che così facendo… speravo di essere… volevo evitarti… non credevo… Mi spiace. Perdonami amore mio… non volevo. Io…

E mentre ripeto come una mantra queste parole, Mamoru accarezza delicatamente il mio capo cercando di farmi calmare. Non dice nulla. Si limita solo ad ascoltare questo sfogo privo di valore. Lo sfogo di una ragazzina convinta di essere una grande regina, ma che in realtà non è altro che una bambina che ha giocato a fare il condottiero.

Bene gente, con due giorni di ritardo, con un capitolo più breve del solito, ecco qui il XXXVIesimo capitolo.

Per gli amanti del lieto fine spero che questo rappacificamento tra Mamoru ed Usagi vi lasci soddisfatti. Francamente, inizialmente avevo deciso di far proseguire questa lite per altri tre o quattro capitoli, ma poi mi sono detta che non era giusto. Non era giusto nei confronti di chi come Usagi e Mamoru si ama tanto, ma soprattutto non era giusto nei confronti di voi lettori che per molto tempo vi ritroverete senza aggiornamenti. Proprio così!

Ho deciso di interrompere la stesura della fic a tempo indeterminato. La decisione è ponderata e definitiva. Sono diversi i motivi che mi hanno portato a prendere una decisione così drastica per certi punti di vista.

Fondamentalmente il fatto è che non sento più la fic come mia. È come se avessi perso l’entusiasmo iniziale. Quando mi metto davanti al pc con la pagina vuota di Word mi chiedo cosa devo scrivere. E da qui, quasi certamente, i tempi dilazionati di aggiornamento.

E poi c’è dell’altro. Come si fa a leggere qualcosa che annoia lo stesso autore che l’ha scritta? Questa è stata la seconda motivazione. Ormai questa fic mi sta annoiando. Infatti, come avete potuto notare, in questo capitolo ho cercato di cambiare registro. Rendere le scene più leggere e meno pensanti. Aggiungere i dialoghi – la prima parte sembra uno scambio di battute tra due attori di teatro e non un racconto – a discapito delle descrizioni. Spero solo di non aver combinato un disastro.

E poi c’è da dire che in questo periodo l’università mi sta prendendo totalmente lasciando ben poco spazio al resto. Ho il tempo contato ed oltre a questa fic ci sono altre fic che attendono una conclusione. Molti di voi si chiederanno perché io abbia deciso di sospendere proprio questa fic e non le altre che sono più recenti! Forse perché sono stanca proprio di questa fic mentre le altre sono progetti che mi stanno coinvolgendo in prima persona e per motivi diversi.

Davvero non so spiegarvi il perché proprio la fic a cui sono più legata è quella che mi sta creando parecchie noie, ma se ho deciso di fermarmi è anche per rispettare voi lettori che avete seguito in tanti. Non voglio propinarvi capitoli noiosi e scialbi. Se scrivo voglio essere al 100%.

Quando tornerò? Non so! Forse tra 10 giorni, oppure un mese, un anno. Davvero non so quando finirò questa fic. Può darsi che ogni tanto troviate un aggiornamento, oppure una volta concluse tutte le altre fic mi dedicherò nuovamente a questa. Ragazzi, il fatto è che non so darvi una data.

Vi chiedo di pazientare. Vi prometto, però, che la fic avrà una conclusione. Non sono il tipo che lascia le cose a metà.

Adesso vi saluto, mi spiace non ho il tempo di ringraziarvi singolarmente. Un bacio enorme a tutti, a presto… spero.

Grazie a:

Killkenny; Kaninchen; bunny 1987; Hatori; romanticgirl; Ainechan; jaj984; Usagi_84; genesis; luciadom; Kirby; dinny.

Spero di potervi risentire presto!

   
 
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: semplicementeme