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Autore: dark__warrior91    03/02/2015    0 recensioni
Harry é un ricco e famoso wedding planner. Un giorno é in viaggio per l'Irlanda per organizzare il matrimonio di una coppia ma, durante il tragitto, la sua macchia si guasta. A soccorrerlo arriva un ragazzo che lo farà cambiare, sconvolgendogli lentamente tutta la vita.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi risvegliai di colpo quando sentii un forte rumore provenire da fuori.

Mi guardai intorno; purtroppo quello che avevo fatto non era solo un sogno, ma la dura e triste realtà.

Mi alzai dal letto sbadigliando. Mi guardai allo specchio, e la figura riflessa era uno spettacolo raccapricciante: i miei capeli ormai non avevano più un verso senza il gel che li teneva a posto, e i miei vestiti erano sgualciti dopo averci dormito. Ero curioso di sapere cosa avessero pensato del mio aspetto tutte le persone che conoscevo. Sicuramente mi avrebbero considerato uno sciattone, e io non potevo che dargli ragione.

Cercai di non pensarci e uscii fuori dal casale per vedere da dove provenisse il rumore che sentii appena sveglio.

Vidi immediatamente Louis alle prese con la mia macchina. 

Era sudato e... senza maglietta.

"Buongiorno bell'addormentato!" disse Louis distogliendo per un attimo gli occhi dal cofano della macchina.

"Buongiorno. Ehm... hai risolto il problema?" 

"Capisco che te vuoi andare subito da qui, ma non ho ancora finito. É un bel lavoro da fare." disse asciugandosi la fronte con l'avambraccio.

"No, non intendevo quello" dissi imbarazzato. "Comunque, da quanto sei sveglio? Sono solo le 8."

"Più o meno dalle 6. Sai, i campi non si coltivano da soli e gli animali non sono abbastanza intelligenti da servirsi il cibo da soli. Sei abituato bene a quanto vedo."

"Beh, di solito quando devo lavorare mi sveglio verso le 7, ma nei giorni liberi mi sveglio quando voglio. Tu piuttosto, come fai a vivere così?" dissi indicando lo spazio intorno a noi.

"Potrei farti la stessa domanda. Tu come fai a vivere in città piene di smog, rispettare orari su orari, indossare vestiti stretti e scomodi e portare al collo quelle sottospecie di collari per cani che voi chiamate cravatte? É assurdo" rise.

"Abbiamo semplicemente stili di vita diversi, tutto qui" gli sorrisi. Era troppo buffo cercare di avere una conversazione normale con lui.

"Già" disse mentre staccava dei cavi.

"Louis, tu credi nel matrimonio?" 

Lui tolse gli occhi dal cofano e li posó su di me. Cosa avevo detto di strano?

"Non sono nemmeno fidanzato e tu mi chiedi del matrimonio?" soffocó una risata.

"Oh, come mai? Sei un bellissimo ragazzo... ehm, cioé, hai una bella personalità. É strano" arrossii.

"Grazie, ma sono io a non voler nessuno, quindi non approvo nemmeno il matrimonio. Insomma, é solo un pretesto per far fare le faccende di casa ad un altra persona."

"Non é vero! Il matrimonio é molto di più. É il giorno più bello della tua vita, quando ti leghi per sempre alla persona che ami."

"Non era 'finché morte non vi separi'?"rise.

"La morte non pone fine a un bel niente. Se due persone sono veramente innamorate le loro anime continueranno ad amarsi. In fondo il corpo é solo la gabbia dell'anima."

"Wow, sei un poeta. E tu invece, sei fidanzato, sposato o felicemente single per scelta?"

"Direi piuttosto: felicemente fidanzato che sogna il matrimonio" sorrisi.

"Un misto, insomma. E come si chiama la fortunata?"

"Si chiama Ian" dissi imbarazzato per quel 'fortunata' anche se si trattava di un uomo.

Mi guardó sorpreso. "Sei coraggioso, Harry" commentó.

"Coraggioso? Coraggioso per cosa?" non capivo.

"Insomma, parli ad un estraneo della tua omossesualità con facilità. Non é da tutti. Pensa se io fossi stato un omofobo. Stai più attento Harry, non sai chi ti potresti trovare davanti."

Mi limitai ad annuire. In effetti aveva ragione. Nonostante tutto ero contento che non l'avesse presa a male. 

"Senti Louis, posso usare il telefono per favore?"

"Certo. Sta attaccato alla parete della cucina."

Gli sorrisi e tornai dentro il casale. Forse era il caso di smettere di sorridergli, lui sapeva del mio orientamento sessuale e magari si sarebbe trovato in difficoltà.

Mi recai in cucina e presi il telefono in mano. Composi il numero di Ian e aspettai che rispondesse.

"Pronto? Chi parla?" rispose Ian dall'altro lato della cornetta.

"Hey Ian, sono Harry."

"Amore! Ma perché mi chiami con un numero diverso?"

"Beh ecco, ho avuto un piccolo incidente."

"Cosa? Tu stai bene, vero? Non farmi preoccupare."

"Io sto bene. É la macchina che ha avuto un guasto e non partiva più. Poi qui non c'é campo e non ti ho potuto chiamare ieri."

"Dove sei adesso?"

"Un ragazzo molto gentile mi ha ospitato a casa sua e si é offerto di riparare la macchina."

"E non potevi andare in un hotel e da un meccanico?" chiese irritato.

"Ian, non essere geloso. Devo la vita a questo ragazzo. Se non fosse stato per lui in questo momento sarei morto di fame e di sete."

"Va bene. Ma quando torni a casa? Mi manchi, piccolo."

"Non lo so. Devo ancora passare da quella coppia per il sopralluogo."

"Tienimi in contatto, okay?"

"Va bene."

"Ti amo, piccolo."

"Anche io." Attaccai la cornetta.

Era una strana sensazione. La telefonata non mi rese particolarmente felice come mi aspettavo. Io ho sempre amato Ian ma, in quella telefonata, l'ho sentito in un altro modo. Forse era per la distanza. Sì, era sicuramente così! Io lo amavo anche in quel momento, aveva fatto tanto per me e io gli ero grato per tutto.

Mentre stavo uscendo dalla cucina andai a sbattare contro Louis che stava entrando.

"Oops, scusa" sorrise Louis.

"No, scusa tu" risposi imbarazzato.

"Allora? Il tuo fidanzato aveva già chiamato gli alieni per cercarti o era più tranquillo?"

Risi, era davvero divertente.

"No, era abbastanza tranquillo."

"É geloso, non é così?"

"E tu come lo sai?"

"Beh, alzi parecchio la voce quando sei al telefono. E comunque dalle risposte é possibile intuire le domande" sorrise. 

"Si, in effetti."

"Ascolta riccio, la macchina non é ancora pronta. Devo passare in paese per prendere degli attrezzi. Vuoi venire?" Arrosii immediamente per il soprannome.

"Certo. Ah, Louis. Visto che passiamo per il paese, mi potresti accompagnare a casa della coppia? Lo so che mi stai facendo tre mila favori, ma questo é veramente importante. Ti prego" congiunsi le mani.

"Va bene, così mi farai vedere un wedding planner in azione."

"Certo" dissi ridendo. "Ma prima devo comprare un completo, non mi pare il caso di presentarmi così, senza offesa ai tuoi vestiti ovviamente."

"Va bene sua maestà. Quando é pronto possiamo andare" disse facendo una voce strana.

"Che fai? Mi dai del lei?" risi.

"Questo l'ho imparato da te" sorrise.
   
 
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