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Autore: kajitsu    03/02/2015    2 recensioni
[Takuran (?)]
Dopo tanti via vai da Tokyo alla mia città e viceversa, mi son messa nei guai con una bugia detta a fin di bene.
Kirino, in questa storia è una ragazza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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« Kirino è ora di svegliarsi » Chi è che mi disturba? Voglio dormire ancora, per questo ignoro quella voce e continuo a dormire. Ma la pace non dura molto, siccome un raggio di luce mi arriva direttamente negli occhi, a quanto pare ha aperto le ante.

Mi giro dalla parte opposta e provo a riprendere sonno, so che non ci riuscirò ma non ho voglia di alzarmi. Faccio passare ancora qualche minuto poi mi alzo, e ondeggiando mi avvio in cucina. Odio svegliarmi presto e odio dover fare tutto in fretta e furia, tanto oggi ho già deciso che arriverò in ritardo. Non ho voglia di correre e nessuno mi farà cambiare idea. Son troppo cocciuta! Soprattutto, la mattina, non ascolto niente di quello che mi dicono ed è successo molte volte che nel pomeriggio facevo ripetere quello che la mattina mi avevan riferito.

Comincio a mangiare con lentezza ed ogni tanto sento la voce squillante, un po’ troppo per essere utilizzata la mattina, di mia mamma che mi ripete le solite cose: fai in fretta che sei in ritardo, dai che devi ancora farti la doccia e bla bla bla.

Quando ho finito corro in bagno, solamente per avere un po’ di tranquillità, per poi riprendere la mia lentezza mattutina. Ci rimango una buona mezz’ora, quindi, faccio tutto con estrema calma.

Ormai sarà già tardi, non capisco perché lei non entri e comincia a sgridarmi… vuoi vedere che mi ha svegliato prima e che ha fatto finta che fossi in ritardo così da non farmi avere nessun sospetto? Sto pensando ai complotti di mia mamma!? Già a mattina a buon ora! Cervello ti sei svegliato prima stamani!

Esco e vedo che i miei sospetti sono corretti, sta mangiando adesso! Lo fa apposta a svegliarmi prima… la prossima volta chiudo la camera a chiave così non riuscirà a svegliarmi. Il problema è trovare quella dannata chiave, l’hanno nascosta bene: «Mamma! Ma a che ora mi hai svegliato!? » La vedo ridere, ma non mi risponde.

Cerco di capire che tempo c’è e mi accorgo che fuori è ancora tutto buio. Ma come? Qualcosa mi è arrivato negli occhi, e quella cosa era la luce!! Mi dirigo in camera e cerco di capire se la luce che ho visto era quella della lampada.

Dopo un po’ di tempo mollo tutto e mi sdraio, ormai sono sveglia non rischio di riaddormentarmi, sfortunatamente. Nel tempo libero che mi è rimasto, comincio a cercare un modo per non cascare nuovamente nel piano che han progettato per svegliarmi.

« Kirino vieni un momento… ho bisogno di parlarti ». Non so cosa voglia ma io da qui non mi sposto fino a quando non mi dice che è ora di andare a scuola, se mi vuole parlare deve essere lei a venire da me. Fino a prova contraria sono ancora arrabbiata con lei, non doveva svegliarmi così presto.

« Kirino ti vedo giù… so che non ti piace essere svegliata prima del tempo, ma ieri a cena ho visto che eri molto pensierosa. È successo qualcos’altro ieri? » Fra tutti gli argomenti di cui si poteva parlare, deve tirar fuori quello che è successo ieri! Non ho voglia di parlare di Misaki!

Mi giro dalla parte opposta del letto e comincio a fissare il muro, è ancora bianco e spoglio, ho intenzione di attaccarci qualcosa. Continuo a guardare il muro, non so se ha capito che non ho voglia di discutere di quell’argomento.

« Senti… ho capito che non vuoi parlare di questo, non fa niente, non voglio sapere i dettagli di quello che è successo. Comunque, nel caso in cui non ti piaccia stare in questa scuola provvederemo a fare un ulteriore trasferimento. Non hanno ancora cominciato a spiegare, quindi, penso non ci siano problemi, ok? » Detto ciò esce dalla mia camera, non le ho dato alcun tipo di risposta, ma sa che sono d’accordo. Ne avevamo già parlato quando mi avevano detto che ci saremmo trasferiti per questioni di lavoro.

Rimango sdraiata ancora per un po’, poi decido di alzarmi e fare qualcosa di diverso. Ho ancora la stanza a soqquadro, ci sono tutti gli scatoloni ammucchiati in un angolo.

Comincio ad aprirli pian piano in modo da darmi il tempo di vedere quello che si trova al loro interno. Ci sono tutti i miei vestiti, uno stupido cuscino che mi ha regalato mio cugino – un tipo simpatico che gli piacciono gli scherzi, ne fa tantissimi – qualche gioco da tavolo, carte e tantissime foto ma, non ho ancora trovato il mio pallone!

Ho foto di ogni tipo, mi piace ricordare i momenti felici del passato. Le faccio passare una alla volta, e non sapendo come passare il tempo, decido di metterle sui mobili. Sono tantissime, pensare che queste sono solo una minima parte di tutte quelle che ho scattato nel corso della mia breve vita. Ci metterei un mucchio di tempo solo a pensare ai fantastici scherzi di mio cugino, anche se ha due anni in più di me, siamo molto legati sembriamo, quasi, fratello e sorella.

Mi mancherà moltissimo! Ho scoperto insieme a lui la mia passione per il calcio ed è con lui che ho cominciato a giocare. Sono tristissima, non sono ancora riuscita a trovare una ragazza con cui posso parlare di tutto quello che voglio, anche di calcio. Fino ad ora ne ho parlato solo con mio cugino ed i miei genitori.

Mi giro verso la finestra e mi metto a fissare l’aurora. Il sole che sorge 'accendendo' il cielo dei colori mattutini. Il nero della notte che viene sostituito da colori più vivaci mi rende allegra, mi rende positiva ogni volta che la guardo. Ho lo stesso effetto anche sul tramonto, anche se il colore sgargiante viene sovrastato dal colore della notte. Adoro moltissimo questi fenomeni naturali, questo cambiare 'magicamente' del cielo. Non so per quale motivo ma il colore giallo mi da una strana sensazione, come se qualcosa o qualcuno nella mia vita fosse stato cancellato, mi pare di scorgere degli occhi che non ci sono e ogni volta sento un vuoto dentro di me.

Saranno le 7:15, forse, e rimango a guardare per un bel po’ di tempo questo gioco di colori, poi decido di fare la cartella, se così si può dire, non ho praticamente nessun libro! La scuola comincia alle 8:00, credo.

Non so più che cosa fare, ho praticamente svuotato tutti gli scatoloni che avevo in camera, e l’unica cosa che sto cercando non riesco a trovarla! Non ho nessunissima voglia di rimettere a soqquadro la stanza, spero che sia finito in un altro scatolone, tengo molto a quel pallone. Non lo userò per giocare siccome, per me, è come se fosse d’oro, ed inoltre è l’ultima cosa che mi lega al mio posto preferito. Ho giurato di non perderlo in modo da non dimenticarlo.

Scendo le scale e provo a cercarlo negli ultimi scatoloni, quelli che non sono ancora stati 'indirizzati' in qualche parte della casa.

« Hei, cosa cerchi? Adesso è ora di andare. Lo cercherai dopo ». Papà si è appena svegliato, è fortunato che non deve alzarsi presto, comincia a lavorare alle 9:00, intanto che è ancora in prova. Spero che riesca ad ottenere il posto.

« Ciao hai per caso visto il mio pallone? E poi mi porti tu a scuola? »

« No, non ti porta lui, ci penso io. Ho alcune faccende da sbrigare in presidenza ».

Gonfio le guance e poi sbuffo. Ma perché non mi porta lui, tanto che differenza c’è se va papà a discutere di… qualsiasi cosa sia? Mi avrebbero visto felice per tutto il giorno, sempre che non succeda qualcosa di brutto a scuola, a proposito… spero che Misaki non combini qualcosa! Spero non sia vendicativa, anche se non le ho fatto nulla, quindi, non ha nulla su cui vendicarsi! Le ho solo detto che cosa mi piace fare.

Sono le 7:40 e per arrivare a scuola ci metto venti minuti, in macchina, non so quanto tempo ci impiegherei a piedi. Mannaggia a me che ho scelto la scuola più lontana dell’appartamento solo perché era composta da molte bambine.

Chiamo mia mamma vedo che mette in tavola la colazione per papà e poi prende le chiavi della macchina per portarmi a scuola. Partiamo subito dopo il nostro abbraccio di famiglia.

In macchina non smettiamo nemmeno per un secondo di parlare, non pensavo di aver ancora così tanti argomenti di cui mamma non sapesse nulla!

Arrivo a scuola giusto in tempo per sentire la campanella. Non mi sono ancora ambientata, quindi, non riesco a trovare la mia classe. Devo chiedere alla prima bidella che mi capita a tiro, peccato che non ce ne siano molte, e quelle poche che ci sono non si riescono a trovare. Sembra di cercare un ago in un pagliaio, un impresa a dir poco impossibile!!

« Dov'è la tua classe? » ed ecco che arriva la domanda a cui non so rispondere, evviva!

« Emm ... non lo so … non ho visto molto bene dove mi hanno portata. » OK adesso mi uccide ne sono sicura al 100%.

Prima che possa succedere qualsiasi cosa, vedo in lontananza il mio maestro che si avvia in classe, e se la memoria non m'inganna, dovrei avere lui per gran parte della giornata, per fortuna!

Saluto mia mamma e seguo Netero, che essendosi accorto che lo seguivo, si ferma e mi saluta, ricambio ed entro in classe.

All'istante noto uno strano comportamento da parte di tutta la classe e vedo uno strano sorriso sulle labbra di Misaki che non ci sta molto bene. Porta capelli lunghi e castani che le arrivano fino a buona parte della schiena, occhi verdi e furbi, un po' troppo per poter essere definita una bambina 'tranquilla'. Sono sicura che abbia in mente qualcosa, inoltre penso che non sia finito in questo modo il suo 'piano'.

Mi siedo nel primo banco libero, praticamente è il primo banco vicino alla porta, non è una casualità. In classe e durante la lezione si respira un'aria cupa, non mi ha salutato nessuno, nemmeno un cenno, non che mi aspettassi che tutta la classe mi venisse incontro certo.

A rompere il silenzio è la voce di Netero che comincia a spiegare matematica, devo dire che almeno nelle spiegazioni questa scuola non è male, mi sembra un po' strano questo silenzio, ma mi posso abituare anche a questo, però … c'è comunque qualcosa di strano. La situazione non migliora, ma rimane uguale e questo comincia a mettermi i brividi, c'è troppo silenzio per i miei gusti, ho seriamente paura di cominciare a ridere. Si, perché io rido quando c'è questo tipo di situazione.

Mi giro e cerco di vedere quello che sta succedendo alle mie spalle, ma non appena compio questo gesto, tutti gli occhi vengono puntati su di me. Mi sembra di essere diventata una criminale!

Mi rivolto velocemente e cerco di seguire la lezione senza pensare a nulla … ma non è facile! Da quando mi sono girata sento tutta la classe bisbigliare. Mi sento abbandonata e presa di mira.

« Silenzio! Che cosa succede oggi » mutismo … nessuno fiata, nessuno spiega quello che sta succedendo, ma … perché sono sulla bocca di tutti, non ho fatto nulla. Se almeno avessi fatto qualcosa degno di essere 'ricordato'.

Netero si appoggia la fronte sulla mano dopo di che scuote la testa. « Qualcuno mi risponda … » ancora silenzio « Va bene, se nessuno ha voglia di dirmi cosa succede, voglio il silenzio. OK? » Annuiamo tutti e la lezione ricomincia. Questa non viene più interrotta fino al suono della campanella che separa la lezione dalla ricreazione.

Mi scappa un sospiro di sollievo, non riuscivo più a sopportare un altro minuto di silenzio.

Mi alzo ed esco, ho voglia di parlare con qualcuno, ma appena mi avvicino a qualcuno, queste, si allontanano come se avessi qualche tipo di malattia infettiva, e quando sono abbastanza lontane cominciano a parlarsi nell'orecchio. Oggi mi evitano tutti, non mi parla nessuno e in più mi becco occhiatacce da tutti i componenti della scuola. Mi siedo in un angolo, lontana da tutti e guardo gli altri giocare, ridere e parlare.

Non vedo l'ora che finisca la giornata! Al diavolo questa scuola, io la cambio, è deciso non cambierò idea. Voglio tornare da mio cugino! Sento le lacrime agli occhi, ma non mi metterò a piangere, non le darò la soddisfazione di dire “Ho vinto!”. Non mi farò battere da lei e da nessun altro componente di questa scuola!

Ritorno in classe così da non vedere la felicità degli altri, ed aspetto il suono della campanella. Se solo avessi un pallone … non m'importerebbe di avere qualcuno con cui giocare.

« Spero che metterai la testa a posto e diventerai una ragazza, com'è giusto che sia. »


 


 


 


 


 

Angolo dell'autrice

Ok … eccomi con un altro capitolo.

Ringrazio Nightmare99, FrostyDark e voleremolontano che hanno recensito il capitolo precedente.

A proposito, sbadata come sono mi son dimenticata di presentarmi, il mio nome è Kajitsu piacere.

Spero che il capitolo vi piaccia e scusate per le varie ripetizioni che si presentano nel testo.

Ciao, alla prossima.

   
 
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