Erano tutti seduti al tavolo accanto alla porta d'ingresso. Il locale era tanto affollato che Kay si sentì mancare le forze. Non riusciva più a sopportare tutti quei discorsi senza senso. 

"Come può Lily starsene qui tranquilla e sentirsi felice?"

Ella non riusciva a capire del come la sua amica riuscisse ad annuire e a ridere di cuore, mentre si parlava male delle altre persone. Infatti, Oscar e i suoi amici prendevano in giro ogni persona che si trovava in quel momento nel locale tanto per "divertirsi un po'"come diceva lui stesso.

All'improvviso Katie si alzò e, facendo un segno a Lily, uscì dal pub. Si sentiva soffocata lì dentro e non riusciva più a trattenersi dal dire qualcosa a Oscar. E, visto che non voleva rovinare la felicità della sua amica, preferì uscire fuori.

Quando finalmente riuscì a farsi strada tra tutta quella gente e fu al aperto, andò a sedersi sulla panchina di fronte all'ingresso.

"Sono proprio una pessima amica..."

-Scusami... Hai per caso un accendino?

Sentì Kay una voce maschile chiederle e, senza nemmeno guardare il suo interlocutore, rispose.

-No. E tanto per faresti meglio a lasciare.

Il ragazzo la guardò divertito.

-E perché?

Ella sempre con lo sguardo per terra gli rispose un po' seccata.

-Beh... Se non vuoi avere un cancro, se non vuoi che la tua pelle diventi di un colore grigiastro, che le tue difese immunitarie si riducano, che ci sia un aumento dell'attività bronchiale e delle manifestazioni asmatiche e così via... Allora penso proprio che faresti meglio a smettere.

Lo sconosciuto scoppiò a ridere.

-Vedo che a scuola ti dai dai fare... Ma secondo me faresti meglio a darti da fare pure in altre cose.

Lo sconosciuto continuava a sorridere.

Qui Kay, vedendosi presa in giro, alzò lo sguardo.

-Ma chi ti credi di essere?!

Chiese lei, guardando il ragazzo direttamente nei suoi occhi scuri, che sembravano un oceano tormentato dalla tempesta.

-Un bellissimo fanciullo mia cara.

-Tu?! Ma ti sei visto allo specchio?!

Gli chiese lei tutta rossa in faccia per la rabbia.

-Calma... Calma...

Le disse lui sempre sorridendo.

-Vedo che non sei dell'umore giusto oggi. Per caso ti sei alzata stamattina con il piede sinistro?

Le chiese lo sconosciuto sempre divertito.

Katie soltanto ora si rese conto di essersi arrabbiata per nulla.

"Devo solo far finta che questo qui non esista e basta."

Pensò Katie.

"Questo ragazzo vuole solo divertirsi un po'..."

-Senti... Faresti meglio a lasciarmi sola. Non mi va di parlare con nessuno e soprattutto con uno come te.

-E perché?

-Ma ci sei o ci fai? Mi hai detto tu stesso che non sono dell'umore giusto!

-Aspettami solo un minuto e vengo da te.

"Cosa? Ma questo ce l'ha con me?"

Il ragazzo si allontanò da lei per andare a salutare una sua amica e, approfittando di ciò, le chiese l'accendino. Ci mise solo pochi secondi.

-Ci hai messo una vita.

Disse Katie.

-Ma fai sempre così?

Le chiese lui interessato.

-Così come?

Gli chiese lei un po' confusa.

-Fai sempre l'acidella? Sai che facendo così potresti rimanere zitella.

Lo sconosciuto scoppiò di nuovo a ridere.

-Hai visto? Ho fatto pure la rima.

Katie fece finta di sorridere e di applaudire.

-Bravo. Ora me ne posso pure andare visto che lo spettacolo è giunto a termine.

Così Kay si alzò subito dalla panchina e si diresse verso l'ingresso.

Quando ella fu dentro il locale, capì che il suo "amico" la stesse seguendo. Così Katie si fermò e si girò piano piano.

-La smetti di inseguirmi?!

Il ragazzo la guardò negli occhi.

-Ma chi ti credi di essere? Era così che mi avevi detto poco fa?

-Ti mancano le parole dal momento che ripeti le mie?

Lo sconosciuto si limitò a sorriderle soltanto.

Improvvisamente Kay sentì la voce di Oscar.

-Finalmente sei arrivato amico mio. Avevamo perso ormai la speranza...

Lo sconosciuto guardò serio negli occhi di Katie e le chiese, facendo finta di non averla mai vista prima.

-Mi potrebbe far passare signorina?

Era un colpo basso quello. 

"Era lui l'amico di Oscar che stavamo aspettando...?"

Dopo essersi salutati, tutti si sedettero al tavolo.

-A proposito... Questo è il mio miglior amico Aaron. 

Lily gli protese la sua mano destra per presentarsi.

-Io sono Lilyan Wood, ma mi puoi chiamare tranquillamente Lily come tutti. Questa, invece, è la mia amica d'infanzia Katie.

-Katherine.

La corresse Kay.

Aaron fece finta di non averla sentita e si girò a parlare con i suoi amici.

"Ma che gli prende?! Prima mi si accolla e ora è come se non esistessi nemmeno... Ho fatto proprio male a venire qui. Dovevo fare da spalla a Lily e invece..."

-Kay! Mi senti?

-Cosa? Scusami ero avvolta nei miei pensieri. Cosa stavi dicendo?

Lily le si avvicinò.

-Quel ragazzo è proprio carino...

Ella le indicò Aaron che se ne stava in disparte con una ragazza mora.

-Hai visto che occhi belli che ha? E il suo sguardo? E poi è pure alto e moro...

Kay la fissò negli occhi.

-Non dirmi che ti piace?!

-Abbassa la voce. Non voglio che Oscar ci senta...

-Ma tu sei matta!! A proposito... Come è andata con questo Oscar? Ti ha spiegato il suo inaspettato invito ad uscire?

Lily abbassò lo sguardo.

-Lui non mi ha detto nulla, ma ho sentito da un suo amico che egli aveva scommesso con qualcuno sul fatto che io avrei acconsentito subito ad uscire con lui...

Era triste.

-Cucciola...Vuoi che ce ne andiamo?

-No.

-Ma...

-Io lo amo! Voglio sfruttare ogni occasione possibile di stare accanto a lui...

-Ma come fai a dire di amarlo, se non lo conosci nemmeno?

-Lo amo.

-Ma se, mentre stai con lui, continui a guardare gli altri ragazzi...

-Basta! Cambiamo discorso...

-La devi smettere di fare sempre così. Quando qualcosa non ti conviene, vuoi sempre cambiare il discorso... Non si fa così. Sei grande orma e devi affrontare tutto a testa alta.

-Lo so e lo farò, ma non adesso...

-Se continui a dire sempre così, non crescerai mai e non potrai mai essere veramente felice. Continuerai a vivere sempre nel tuo mondo favoloso senza mai conoscere la dura realtà.

-Penso di non volerla nemmeno conoscerla.

-Ma non capisci che così non sei felice? Soffri...

-Basta! Mi fai male...