Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: ketyblack    06/02/2015    2 recensioni
La periferia di Tokyo non era mai stata un quartiere allegro, anzi, il più delle volte diventava un covo di barboni e di mafiosi che abitavano però nei quartieri alti e che facevano ronde per controllare il lavoro delle proprie ragazze, il centro del traffico della prostituzione, talvolta anche minorile. C’erano poche giapponesi che battevano, la maggior parte erano russe, polacche, tutte alte flessuose e bionde, un genere non molto frequente nella popolazione del Sol Levante…
In questo ambiente, non molto favorevole all’allevamento di figli, erano cresciuti, insieme, sempre, essendo uno la famiglia degli altri un gruppo di ragazzi, un po’ strani per certi versi, ma sicuramente amici fraterni.
Il sole stava facendo capolino tra le colline in campagna, le sveglie suonavano, spaccavano i timpani e rompevano decisamente le scatole alle anime assopite, soprattutto all’unica donna del gruppo, Konan, peccato che a lei il campanello che spaccava i timpani…
Rieccomi dopo quasi un anno di assenza, è la prima ff che scrivo sull'Akatsuki e l'ho voluta rendere a modo mio, spero vi piaccia e che recensirete in molti! Un bacione!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Six guys and their band: Akatsuki.

 

Capitolo 10: For the first time.

 

 

Verso le sei di pomeriggio tornarono nella tana di Deidara, fecero uno spuntino veloce e cominciarono a litigare furiosamente per il bagno, farsi la doccia in sei sarebbe stata un’impresa, sarebbero sicuramente arrivati in ritardo. Decisero di comune accordo che i ragazzi si sarebbero lavati per primi, essendo più veloci e per ultima si sarebbe preparata Konan, ovviamente la blu non prese di buon grado la decisione ma, purtroppo per lei, erano cinque contro una.

Alle otto Deidara, l’ultimo ragazzo a farsi la doccia, non accennava a voler uscire dal bagno e Konan stava diventando decisamente irrequieta, perché doveva ancora lavarsi i capelli e alle nove sarebbero dovuti essere sul palco per gli ultimi preparativi e il tanto atteso da Sasori, incontro con il tecnico delle luci, che probabilmente sarebbe stato selvaggiamente insultato dal rosso.

La blu, esasperata dalla situazione, entrò nel bagno come una furia, fregandosene del fatto che il biondo non avesse ancora finito, il piccolo bagno era invaso dal vapore e dal profumo di bagnoschiuma e shampoo. Notò Deidara davanti allo specchio con espressione estasiata, i biondi capelli gli ricadevano sulla schiena arrivando fino a metà di essa. Era praticamente nudo tranne che per l’asciugamano che portava legato attorno alla vita, era appena uscito dalla doccia.

  • Ma ti pare il caso di stare qui a guardarti allo specchio mentre io devo ancora farmi la doccia? Sei un cretino!- sbottò lei tirando le tendine della doccia e spogliandosi, dopo essersi assicurata che le tende fossero opache. Il povero ragazzo si ritrovò un reggiseno in testa.

  • Ehi! Se vuoi proprio denudarti così aspetta prima che io finisca!- esclamò il biondo continuando a rimirarsi allo specchio e riflettendo se fosse il caso di farsi la barba per la serata e prese a pettinarsi i lunghi capelli biondi, il suo vanto. Pochi secondi dopo l’acqua della doccia venne chiusa e Konan prese a urlare.

  • Dedi! Passami un asciugamano! Non mi guardare!- urlò lei da dentro la doccia tirando fuori un braccio per afferrare l’asciugamano. Al biondo sorse un sorriso malizioso, afferrò l’asciugamano mormorando un “che palle”, scostò la tendina e glielo lanciò, la vide, completamente nuda, non era poi così male, pensò.

  • Sei un porco maniaco!- urlò lei annodandosi l’asciugamano al petto e picchiandolo sulla testa con la spugna. Lui non la smetteva di ridere.

  • Sei così buffa, Konnie! Smettila, dai! Dobbiamo prepararci adesso!-

Senza troppi intoppi riuscirono a asciugarsi i capelli, mettersi lo smalto, Konan riuscì anche a truccarsi in maniera decente. Gli altri rimasero basiti quando li videro uscire dal bagno insieme, tutti rossi in faccia per il vapore. Il momento della vestizione si effettuò nella stanza da letto, sembrava un momento con una sorta di sacralità, nessuno dei ragazzi aveva ancora provato la propria cappa e c’era nell’aria una grande emozione. Quando furono tutti pronti si guardarono scambiandosi dei gran sorrisi e si avviarono verso la scuola con Sasori alla guida.

 

Verso le nove arrivarono nel cortile della scuola che si stava riempiendo di studenti curiosi e anche qualche genitore, ovviamente non quelli degli Akatsuki, che, forse, non sapevano nemmeno che quella sera si sarebbero esibiti per la prima volta davanti a un pubblico che non fosse composto dalle ragazzine urlanti che stravedevano per Pain. Dietro le quinte si respirava la tensione, Konan giurò di non aver mai visto le mani di Sasori tremare così tanto.

  • Ragazzi, dobbiamo fare il meglio che possiamo! Forza! Abbraccio di gruppo!- esclamò il rosso allargando le braccia e braccando anche Itachi e Pain che si stavano tirando fuori da quell’imbarazzante situazione. Quell’abbraccio diede a tutti il coraggio e la grinta di cui avevano bisogno.

  • Akatsuki, siete in scena tra due minuti, preparatevi!- esclamò un ragazzo allampanato che doveva chiamarsi tipo Sai. Era il tecnico delle luci. Sasori se ne accorse.

  • Maledetto! Ti sembra questa l’ora di arrivare?- urlò il rosso in preda alla rabbia brandendo a mo’ di frusta le sue bacchette da batterista. Il ragazzo rimase paralizzato.

 

Furono annunciati dalla presentatrice, sì, anche la loro scuola di second’ordine ne aveva una, si chiamava Sabaku no Temari e aveva avuto dei rapporti ravvicinati con il rosso Sasori alla festa di Ino, da allora non si erano più rivolti la parola.

  • E ora, al loro esordio, ricordate il loro nome, ragazzi, potrebbero essere il nuovo gruppo del secolo, gli Akatsuki!- esclamò la bionda scatenando la urla di giubilo della folla, che perlopiù era in visibilio per il bel faccino dei ragazzi della band più che per la musica che stavano per suonare.

Konan non era mai stata così agitata, le sembrava di essere su una graticola ardente, le tremavano le mani che sudavano e reggevano a stento il microfono, si girò verso Sasori, cercava l’attacco della prima canzone, diede un rapido sguardo agli altri, Deidara e Itachi alle chitarre erano impassibili, Hidan si stava spazientendo perché non si partiva e infine Pain le mandò un bacio a distanza e per lei fu come una rinascita.

  • Diamoci dentro!- urlò la blu attaccando a cantare, rendendosi conto che il tremore nella voce passava dopo ogni parola che scandiva sorprendendo anche i malpensanti. Erano davvero bravi, forse non i nuovi Rolling Stones ma molto meglio di alcuni gruppi che erano in cima alle classifiche solo per trovate pubblicitarie e per le stupide fan quattordicenni che si innamoravano follemente del bello di turno.

L’esibizione andò per il meglio, anche l’ipercritico Sasori confermò accennando il primo sorriso sincero dopo settimane di preoccupazione e programmazione di quel concerto.

  • Ringraziamo gli Akatsuki! Alla batteria, Sasori! Alle chitarre, Itachi e Deidara! Alla tastiera, Hidan! Al basso, Pain! E al microfono, Konan! Bravissimi, i miei complimenti!- esclamò con voce squillante Temari scatenando grandi applausi e urla di apprezzamento dalla folla.

 

Il gruppo si ritirò dietro le quinte ancora euforico per parlare. Konan si sedette su un gradino, raggiunta immediatamente da Deidara che l’abbracciò baciandola sulla guancia, cosa del tutto inusuale per loro due. Si guardarono per quello che sembrò essere un secolo e poi si baciarono, non curandosi di essere in mezzo ad altra gente, solo perché andava loro di farlo. Quando si staccarono il biondo azzardò un sorriso tirato, c’era troppo imbarazzo. Itachi ruppe il silenzio giungendo tra di loro, fingendo di non aver visto nulla di quello che era appena successo, l’Uchiha era sempre il più discreto.

  • Si sta parlando con gli altri di andare al bar a festeggiare con un paio di birre, vi va?- propose il moro con un entusiasmo che non era affatto da lui.

  • No, grazie, Ita, porto a casa Konan.- rispose il biondo fissando la blu con uno sguardo enigmatico. Se solo Pain l’avesse visto, sapeva perfettamente che quella era un’enorme stupidaggine.

 

Per strada non passavano di certo inosservati con quelle cappe a nuvolette rosse, avevano un’aria da gang di periferia e i passanti li squadravano con riverenza. Gente poco raccomandabile. Né Konan né Deidara avevano idea del perché stessero andando a casa della blu, senza gli altri, senza festeggiare insieme il primo concerto magari con qualche bicchiere di troppo. La blu non pensava affatto a Pain, era da tanto che non ci pensava più. Non perché non le interessasse più, non voleva semplicemente rischiare di finirci a letto senza neanche sapere da che parte cominciare, solamente Itachi e Deidara avevano intuito la sua inesperienza e lei non aveva intenzione di fare la figura della stupida la prima volta con l’arancione.

 

Salirono a piedi fino al terzo piano, in quella casa che la blu non sentiva sua per niente. All’interno tutto era immerso nell’ombra, sua madre probabilmente aveva il turno di notte nella fabbrica in cui lavorava a pochi isolati da casa. I due non ci fecero caso. Non parlarono molto, d'altronde.

Si sedettero sul divano, dove ci erano stati almeno duecento volte tutti insieme, senza tutto il casino che facevano gli altri sembrava una dimensione al di là della realtà. Eppure erano lì, da soli.

  • Beh, complimenti per il concerto, Dedi, suoni davvero bene.- balbettò la blu non guardandolo in faccia, ormai si sentiva talmente stupida da rimanere senza parole con l’amico di sempre.

  • Certo, sono il nuovo Jimi Hendrix…- rispose lui sarcastico fissando il vuoto.

  • Perché sei voluto venire a casa mia? È stupido non stare con gli altri in un giorno importante come questo..- chiese lei cercando il suo sguardo.

Fu un attimo, esattamente come poco tempo prima, le prese il mento tra le dita affusolate da chitarrista e la baciò di nuovo, passandole una mano tra i capelli.

  • Dei…voglio che tu mi insegni…- sussurrò lei a pochi centimetri dalle labbra del ragazzo. Lui rimase un attimo interdetto, nessuna gli aveva mai chiesto una cosa simile, non si sarebbe mai sognato che Konan, la sua amica di sempre, lo facesse.

  • Konnie, non voglio complicare il tutto. Ci siamo già baciati e secondo me stiamo facendo una stronzata colossale!- commentò il biondo facendo per alzarsi.

  • Cos’è, non sono abbastanza per te? So di non essere bella come Karin ma…potresti intenderlo come un favore tra amici. Non c’è nient’altro sotto.- rispose lei, frustrata.

Il biondo sospirò e si avvicinò alla ragazza, ancora adirata per la sua reazione. Nemmeno la blu aveva idea di che cosa stesse facendo, sicuramente chiedere al proprio migliore amico di fare sesso con lei non era stata una trovata geniale. Avrebbe complicato tutto. Itachi li aveva sicuramente visti sul palco, di solito l’Uchiha era molto riservato sulle questioni personali, ma c’era anche da dire che Pain era uno dei suoi migliori amici.

  • Vieni qui…- sussurrò il ragazzo abbracciandola e prendendo a baciarla sul collo passando le mani callose da chitarrista sulla schiena ancora coperta dalla cappa ingombrante. Konan sorrise quando sentì i capelli del biondo solleticarle il collo, affondò una mano tra quelli, erano così morbidi, proprio come tutte le ragazze si immaginavano.

  • Mettile qui le mani…- disse il ragazzo prendendo le sue piccole mani e poggiandosele sul collo. Si baciarono, di nuovo, la lingua del ragazzo chiedeva silenziosamente accesso alla bocca di Konan, approfondendo maggiormente il contatto tirandola per i capelli blu.

Si ritrovarono completamente sdraiati sul divano, con ancora le cappe addosso, la guance della blu erano di un delizioso color lampone, non osava neanche aprire gli occhi per poter vedere meglio il suo amante. Quando sentì la cerniera della cappa che si abbassava d’un tratto divenne tutta attenta. Deidara non le staccava lo sguardo di dosso neanche un secondo, non era mai stato così premuroso quando andava a letto con una ragazza, anche perché nessuna era mai stata importante come Konan. La sua migliore amica. In fondo le stava solo facendo un favore e lo voleva fare al meglio, spiegarle che nel sesso non c’era nulla di male e, se fatto con la persona giusta, poteva anche essere divertente. Le accarezzò una guancia piano, mentre le baciava il collo con fare sensuale, il respiro della blu era sempre più accelerato, chiudeva gli occhi e stringeva i cuscini del divano spasmodicamente. Lentamente la cappa cadde a terra lasciandola con una maglia di rete, notò che non indossava alcun reggiseno, e un paio di mutandine nere, semplici, come lei. Nonostante fosse la sua amica di sempre la trovò bellissima, così innocente e insicura, con quelle braccia attorno al suo collo.

  • Ti do’ un consiglio, dovresti spogliarmi, è più facile senza vestiti…- sussurrò lui in tono ironico facendola sorridere nel buio della stanza. Con Deidara sembrava tutto così naturale, nessun imbarazzo. Lentamente portò le mani sulle spalle del ragazzo, abbassando la zip della cappa e rivelando il suo petto nudo, non era decisamente un modello, forse era un po’ troppo magrolino, meno possente di Pain, ma ugualmente bello. Con un impeto di coraggio lo baciò sul petto, appoggiando la testa nell’incavo del suo collo.

Erano arrivati ad un vicolo cieco. Konan non si sarebbe mai fermata, ormai era troppo curiosa di sapere che cosa sarebbe successo dopo.

  • Sei ancora sicura? Se non vuoi io…- cominciò Deidara mettendosi sopra di lei e passando una mano sotto la maglia di rete, toccandole delicatamente un seno. La blu gemette sommessamente aggrappandosi alle spalle e accarezzandogli i capelli lisci che ormai erano sfuggiti all’elastico che portava di solito.

  • Baciami e basta, Dedi.- sussurrò lei non smettendo di passare le sue mani sulla schiena di lui che ormai la sovrastava.

Poco dopo anche i boxer e le mutandine finirono sul pavimento insieme al resto dell’abbigliamento. Si guardarono negli occhi, erano nudi ma nessuno dei due vedeva chiaramente, Konan fu grata al buio che regnava nella stanza.

  • Konnie, ne hai uno? Non vorrei rischiare…- sussurrò lui baciandola sul collo, andando sempre di più verso il seno scoperto. La blu scivolò dal divano, si coprì in modo infantile, come se gli occhi di Deidara non avessero ancora potuto indugiare a sufficienza sul suo corpo.

  • No…non avrei mai pensato di…- il biondo la interruppe baciandola e portandola nuovamente sopra di sé. Cercò qualcosa di indistinto sul tappeto, trovò il portafogli e ne estrasse un quadrato argentato, ne aveva sempre uno con sé.

  • Non ti preoccupare, io sono previdente…- con un colpo di reni invertì le posizioni, iniziando a strusciarsi sensualmente su di lei, baciandola dolcemente ovunque riuscisse ad arrivare. Cautamente le accarezzò un fianco arrivando fino alla sua femminilità, cercando di prepararla all’azione vera e propria.

  • È meglio se andiamo di sopra, non vorrei tornasse mia madre…- sussurrò lei alzandosi e prendendo per mano il ragazzo dirigendosi sul soppalco dov’era collocata la sua stanza. Ormai inutilizzata.

 

Si gettarono sul letto, Deidara scartò velocemente il preservativo, imprecò un paio di volte prima di riuscire ad infilarselo. Konan cominciò a tremare, lui cercava di trasmetterle sicurezza, accarezzandole i capelli e dandole baci sulla fronte.

  • Stai tranquilla, ci sono qui io, non ti farei mai del male…- la rassicurò lui baciandola sulla guancia e vedendo che non apriva gli occhi per guardarlo in faccia.

  • Dei… ho paura. Meno male che ci sei tu qui con me. Non avrei il coraggio di farlo con nessun altro.- sussurrò lei aprendo gli occhi per baciarlo nuovamente sulle labbra, aggrappandosi ai suoi lunghi capelli, erano addirittura più lunghi di quelli della ragazza, per Deidara erano un cimelio.

Lentamente entrò in lei stringendole una mano, non osando muoversi per non causarle dolore. Konan spalancò gli occhi e incontrò quelli di Deidara, lanciò un gridolino.

  • Piano… ahhh.- gemette lei appena lui prese a muoversi. Appoggiando una guancia contro il suo collo, rendendosi conto di provare anch’egli piacere quando lei affondava le sue unghie nella sua schiena. Sospirò pesantemente quando sentì le gambe della ragazza allacciarsi attorno alla sua vita, seguendo i suoi movimenti, quasi a chiedergli di più.

  • Oh…Konnie.- rantolò il biondo quando stava per venire, uscì velocemente da lei e corse in bagno, per ricomporsi un minimo.

Ora Konan stava sdraiata nel suo letto che profumava ancora di loro, fissava il soffitto, un lieve sorriso ornava le sue labbra. Finalmente avrebbe potuto farlo con Pain senza alcun imbarazzo, aveva capito come funzionava e tutto sommato farlo con Deidara non era stata una pessima idea, era comunque un bel ragazzo e il suo migliore amico, non se ne sarebbe mai pentita.

La porta del bagno che scricchiolava annunciò il ritorno di Deidara, ancora completamente nudo, si buttò accanto a lei, nel piccolo letto da una piazza.

  • Allora? Com’è andata?- chiese il ragazzo prendendola sotto le ascelle e portandola su di sé, accarezzandole i capelli blu, pensieroso e dandole un bacio sulla testa ogni tanto. Lei si lasciava cullare dal respiro cadenzato del ragazzo, socchiudendo gli occhi.

  • È andata bene. Grazie, senza di te sarebbe stato impossibile. Vorrei però che la cosa rimanesse tra noi…- rispose lei alzando malvolentieri la testa dal suo petto morbido. Lui annuì in silenzio appoggiandosi ulteriormente al cuscino.

  • Posso dormire da te? Non ho proprio voglia di andare fino a casa e poi è tardissimo…- disse lui coprendosi col lenzuolo come se la blu avesse già risposto affermativamente.

  • Certo, così mi sdebito di tutte le notti passate da te. Adesso che il concerto l’abbiamo fatto non staremo più tutti insieme da te…- commentò lei guardandolo dritto negli occhi.

  • Sapete che potete venire quando volete. Mi chiedo stasera gli altri dove siano andati, probabilmente domani li troveremo completamente ubriachi sul pianerottolo…- rise lui

 

La mattina dopo l’imbarazzo la faceva da padrone, forse la notte appena trascorsa era stata dettata anche dall’adrenalina del dopo concerto. Si vestirono alla velocità della luce, sperando di evitare la madre di Konan, ma non furono così svelti.

  • Buongiorno, mamma…- disse la blu vedendo la donna seduta in cucina con una tazza di caffè in mano. Deidara cercava di confondersi con la carta da parati ma non ci riuscì. La donna lo aveva notato subito.

  • Ciao, Konan. Ciao, Deidara, da quanto tempo…- commentò la donna in tono piatto non distaccando lo sguardo dal televisore acceso. I due corsero fino alla porta uscendo tutti trafelati.

 

Per strada i due conversarono a lungo, senza minimamente toccare il tasto “Sesso” o “Pain” era come se quella notte avessero giocato a carte o letto riviste. Fecero colazione in un bar, erano ancora vestiti come la sera prima e sembrava che quell’anno il Carnevale fosse arrivato in anticipo, erano davvero ridicoli.

Verso l’ora di pranzo arrivarono alla tana di Deidara e, come previsto, gli altri erano seduti fuori sul pianerottolo come dei profughi, in attesa che qualcuno li facesse entrare.

  • Ehi, avete passato una bella serata ieri sera?- iniziò Hidan in tono allusivo. I due non si guardarono in faccia e il biondo infilò le chiavi nella toppa. Sperava davvero che nessuno pensasse male, anche se non avrebbe avuto tutti i torti.

  • Sì, siamo stati da Konan, ci siamo visti un film bevendo una birra e ci siamo addormentati…- sembrava che la spiegazione la stesse dando solamente a Pain dato che stava fissando insistentemente l’arancione negli occhi.

  • Dovevate esserci, siamo andati al bar vicino alla scuola e le ragazze erano in visibilio per la nostra performance, probabilmente avresti scopato anche tu, Dei!- esclamò Sasori ancora entusiasta dalle conquiste della serata. La blu fissò Pain, si stava guardando con interesse i piedi, come se quel discorso non lo riguardasse affatto.

  • Beh dai una serata con Konnie è impagabile, sarà per la prossima volta…- fece il biondo facendoli entrare in casa.

 

La blu si sedette sul divano, agitata dalla situazione, si sentiva tremendamente in colpa nonostante non avesse mai detto di essere impegnata con Pain. Infatti non stavano insieme ma aveva lo stesso il terrore che l’arancione quella notte fosse stato a letto con qualche stupida fan del suo bel faccino.

  • Itachi…- mormorò la blu vedendo che l’Uchiha si era appena seduto accanto a lei. Lui era l’unico a cui poteva domandarlo senza destare alcun sospetto.

  • Se vuoi sapere se Pain è andato a letto con qualcuna devi chiederlo a lui.- sbottò il moro non guardandola in faccia, probabilmente era ancora scosso dal bacio tra lei e Deidara.

  • ‘Tachi, per favore! Non posso chiederglielo, non voglio, magari poi pensa che io mi preoccupo per lui e…- il ragazzo non la lasciò finire.

  • E così per evitare di preoccuparti per lui finisci a letto con Deidara la sera del concerto, ma tu pensi che io sia completamente cretino o cosa?- cominciava ad alzare la voce, la blu non l’aveva mai visto così alterato, anche se sapeva benissimo che quando Itachi perdeva la calma era la fine.

  • Hai ragione, sono stata una stupida, mi sentivo infantile rispetto a lui e adesso ho paura di aver fatto la più grossa cazzata della mia vita…- mormorò lei arrossendo per la vergogna, ripensando alla notte appena trascorsa.

  • Sì, ed è giusto che te ne penta, è stata proprio un’idiozia da bambina, mi meraviglio che Deidara ti abbia seguito in questa follia, avete tradito un amico. Forse Pain aveva ragione quando diceva che le donne portano solo problemi…- si alzò di scatto, lasciandola sola con i suoi rimpianti. Per poco non scoppiò a piangere in mezzo al salotto. Scappò sul balcone, accendendosi una sigaretta, la prima della giornata.

 

Maaaaaa salve a tutti carissimi! Lo so, lo so, stranamente sto aggiornando in frettissima, non è da me, ma se volete ritorno come prima eh? Comunque ultimamente ho molto più tempo per scrivere, ho finito gli esami (sì, sembra che io debba sempre dare esami, ma è così, purtroppo!) ed è andato tutto bene! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio sempre tutti coloro che hanno piacere anche solo di leggere ma non recensiscono (siete dei cattivoni senza cuore T_T)

Ovviamente non posso terminare un capitolo senza ringraziare la mia affezionatissima...

KING KURAMA: Ohhh sono felice che mi segui sempre! Grazie grazie! È soprattutto per te se aggiorno in fretta, per non tenerti troppo sulle spine! La lunghezza della storia sai che non ho idea? Non credo vada avanti ancora a lungo, comunque... e poi chi l'ha detto che diventeranno famosi? Non è detto eheheh! Finalmente ecco il loro concerto di esordio! E abbiamo una cosa in comune: anche io AMO Deidara!! Spero che dopo questo capitolo però tu non cominci ad odiarlo, poverino! Un favore in amicizia alla povera Konnina! Un bacione, alla prossima!!

 

e anche questa è andata, ci risentiamo al prossimo aggiornamento, cari!

 

ketyblack

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: ketyblack