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Autore: Kristah    08/02/2015    1 recensioni
Eccomi qui! A storia finalmente ultimata (finirla si è rivelato più difficile di quanto immaginassi). Come già esplicitamente detto nel titolo, saranno raccontati gli eventi del 1943 (l'anno della nascita ufficiale di Capitan America) dal punto di vista di uno dei personaggi più bad-ass: Peggy Carter. Non voglio dilungarmi troppo nei dettagli degli episodi descritti, ma ci saranno (ovviamente) parti tratte dal film e piccoli missing-moments che mi sono immaginata!
Last, but not the least: se la storia vi piace, lasciate una recensione, anche piccina! Non sapete che immenso piacere provo nel leggerle! :) - Inutile scrive che anche critiche sono ben accette, vero?
Detto questo...
Enjoy!
XX,
Kristah
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Howard Stark, Peggy Carter, Steve Rogers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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14 aprile

Pensavo di averne viste di tutti i colori, dopo aver incontrato il Dottor Erskine. Questo prima di incontrare Howard Stark. 
Stark non era semplicemente un miliardario, playboy e filantropo. La città di New York lo conosceva perché si dichiarava un inventore, un genio… Peccato che la maggior parte dei suoi progetti non andassero a buon fine. 

Campo addestramento di Oakland, 1943 

Il Tenente Carter strabuzzò gli occhi alla notizia: “No"
“Ho bisogno del suo aiuto!” 
La donna scosse la testa risoluta: “Dottor Erskine, l’ho aiutata a convincere il Colonnello Philips a firmare quei dannatissimi fogli. La sto aiutando con il soldato Rogers molto più di quanto sia mio dovere in realtà. Sto rompendo delle regole per portare avanti questo suo progetto… Non può chiedermi di andare a cena con Howard Stark per… Per cosa, poi?” 
“Convincerlo ad aiutarci. Il signor Stark è l’unico inventore abbastanza ricco e pazzo da voler essere coinvolto nella creazione dei supersoldati. Gli serve solo una spintarella nella giusta direzione, Tenente Carter” il dottore le fece lo stesso sguardo che le rivolgeva il suo cagnolino dopo aver rotto qualcosa in casa: “Prometto che questo è l’ultimo favore che le chiederò"
Peggy Carter sbuffò: c’era una serie di favori che l’uomo aveva giurato sarebbero stati gli ultimi. 

E fu così che, più tardi quel giorno, mi trovavo in macchina verso New York con un’insana voglia di strozzare il Dottore con le mie stesse mani alla fine di quella che, già sapevo, sarebbe stata la serata peggiore della mia vita. 
Devi sapere che Howard Stark non è un uomo malvagio, una volta che hai capito che tipo di persona è: il problema principale è che per capire che tipo di persona fosse il signor Stark ci ho impiegato due anni e molta forza di volontà. 

New York, 1943 

“E’ un favore che sto facendo ad un amico comune, questo, Stark. Voglio che lei se lo ficchi in testa” 
“Certo, Peggy, come desidera” 
Non era il tipo di donna che cadeva ai piedi di Howard Stark come lui era abituato; lo fulminò con lo sguardo: “Non siamo amici, Stark. La nostra è una relazione puramente lavorativa” 
Lui alzò le sopracciglia: “Lei di solito va a cena con i suoi colleghi per portare avanti una relazione lavorativa?” 
Touché. 
Cambiare argomento le sembrava la tattica migliore: “Tornando all’argomento principale della serata… Il dottor Erskine ed io ci domandavamo se lei potesse aiutarci con un progetto…” 
“Supersoldati, certo” 
Incredula, la donna guardò il suo interlocutore immerso in un’attenta lettura del menù del ristorante: “Come fa a saperlo? E’ un progetto segreto delle forze militari statunitensi…”
“Non mi offenda in questo modo, Peggy. Io ed Erskine siamo diventati buoni amici negli ultimi tempi… Ma, per toglierci il peso della risposta, vi aiuterò. Metterò a disposizione uno dei miei laboratori più nascosti in centro per farvi iniziare questa moda dei supersoldati. Ora, vogliamo per piacere concentrarci sul menù ed ordinare? Ho un certo languorino e un’insana voglia di sapere qualcosa in più sul Tenente Carter” 
Peggy afferrò il menù davanti a sé e ci si nascose dietro. 

A distanza di anni posso ammettere che quella non è stata la serata peggiore della mia vita. Non sono certa che rientrasse tra le prime dieci peggiori serate, ad essere sincera. 
La cosa più mi infastidiva e mi inorgogliva allo stesso tempo era la leggerezza con cui Stark mi parlava: per lui non ero il Tenente Carter, la ragazza che urlava ordini sul campo di addestramento. Per lui ero semplicemente una ragazza. 
Non venivo trattata come tale da molto tempo: avevo 22 anni, ormai quasi 23, una carriera ben avviata nelle forze militari ed addestravo miei coetanei per guadagnarmi il pane, vivendo nel campo di addestramento dove ero una delle poche donne presenti, eccezion fatta per due cuoche e un’infermiera. Avevo passato così tanto tempo a farmi rispettare dagli uomini che avevo iniziato a comportarmi come loro; l’unica differenza che intercorreva tra me e il Colonnello Philips era il codice di abbigliamento: la mia divisa comprendeva una gonna e non un paio di pantaloni. 




 
Angolino Autrice:
Me misera, me tapina... Ho impiegato un mucchio di tempo per aggiornare il capitolo più corto dell'intera storia!
Pardon-moi, per piacere.
Ooookay, detto questo-- niente, spero che vi sia piaciuto, prometto che aggiornerò prima la prossima volta!
E... Niente! Se volete farmi sapere come vi sembra la storia c'è smepre il riquadrino piccino lì sotto per le recensioni! ;)

XX, 
Kristah.
 
  
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