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Autore: needacurlyboy    09/02/2015    4 recensioni
Mi sposto dalla porta per farlo passare ma lui mi guarda senza accennare di andarsene.
"Ho il diritto di vederli." Sussurra.
"Mamma."
Mi giro di scatto trovando Leonardo sulle scale.
"Caamella." Dice indicando Harry.
Lui sorride e fa per avvicinarsi ma io mi paro davanti e lo guardo male.
"Vattene." Sibilo prima di prendere Leonardo e salire di sopra.
FANFICTION ISPIRATA A QUESTA OS: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2294072&i=1
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Crediti: Sara Scrive 
 
 
Capitolo Trentuno.
 
Veronica’s pov.

Quando sento il suono della sveglia del cellulare allungo un braccio verso il lato di Harry per abbracciarlo, ma l’unica cosa che riesco a sentire sotto il mio tocco è il freddo lenzuolo.
 
Apro lentamente gli occhi e mi alzo con il busto stiracchiandomi. Abbasso lo sguardo verso destro e dei flashback di ieri sera compaiono nella mia mente; lui che cerca di scusarsi, io che non gliene do modo e gli lancio il suo cuscino e una coperta per farlo dormire sul divano.
 
Non credevo mi sarebbe mai successa una cosa del genere, ma per me e i bambini era importante la sua presenza e vederlo arrivare in ritardo proprio il giorno del loro terzo compleanno è stato… Indescrivibile. Non voglio che Lori e Leo abbiano un padre che c’è ma che non c’è, anche se fa un lavoro che lo tiene molto impegnato.
 
Mi mordo il labbro inferiore e abbasso lo sguardo stringendo la coperta tra le mani.
 
Prendo un respiro profondo, mi tolgo le coperte di dosso, m’infilo le pantofole e mi stringo nella vestaglia quando esco dalla mia stanza. Accendo i termosifoni, scendo al piano di sotto e vado in cucina per preparare la colazione ai bambini.
 
Oggi, Celine ed io, abbiamo il turno di lavoro all’ora di pranzo, ci siamo messe d’accordo che lei verrà a prendere me e i bambini per accompagnarli all’asilo. Spero davvero di riuscire ad andare a prenderli anche all’uscita.
 
Preparo dei pancake, apparecchio la tavola per la colazione e ci sistemo sopra anche dei piatti con dei panini avanzati di ieri pomeriggio. Dopotutto la colazione è il pasto più importante della giornata, no?
 
Il mio sguardo finisce in salotto e rabbrividisco al pensiero di Harry. Mi dispiace averlo trattato in quel modo, ma era importante.
 
Sospiro, mi faccio coraggio, cammino verso il divano per svegliarlo, per fare colazione e magari chiarire.
 
“Har-” Lo chiamo, ma mi blocco quando vedo che non c’è. Dischiudo le labbra e mi guardo intorno; che si sia già svegliato? Ma dove può essere? Che se ne sia andato?
 
Il solo pensiero mi spezza il cuore. Ma questo non è da lui.
 
Guardo l’ora sull’orologio al polso, vedo che sono le sette e mezzo e decido si andare al piano di sopra. Manca un’oretta all’inizio delle loro “lezioni”, ma tra il vestirsi e il fare colazione, il tempo passerà in fretta.
 
Apro la porta socchiusa e il mio cuore comincia a battere velocemente contro il mio petto, quando vedo una scena dolcissima davanti ai miei occhi. Harry è steso al centro del letto con Lori e Leo avvinghiati a lui, mentre dormono tutti e tre beatamente. Preferirei non svegliarli, ma devo.
 
“Leo.” Lo chiamo accarezzandogli una guancia con la punta delle dita. “Ehi, piccolo devi andare all’asilo.” Sussurro, scuotendolo leggermente, facendolo svegliare.
 
Apre un occhio e si stiracchia tra le braccia del padre. Vorrei che non si svegliasse.
 
Il piccolo non sembra intenzionato ad alzarsi, sorrido e avvicino le labbra al suo orecchio. “Ho preparato i pancake.” Sussurro ridacchiando, dopo aver visto la sua reazione. Le sue orecchie sembrano scattare e e scende velocemente dal letto.
 
Ora sarà un’impresa più dura svegliare Lorenzo; lui è come me, quando dorme nemmeno una bomba riesce a svegliarlo.
 
“Lori, svegliati.” Sussurro riempendo il suo visino di teneri baci.
 
“Mamma.” Ridacchia cercando di allontanarsi, senza successo. È stato più facile del solito, strano.
 
“Ho preparato la colazione.” Sorrido mettendomi seduta accanto a lui.
 
“Hai visto il egalo che mi ha fatto papà?” Chiede indicando una scatola ai piedi del letto.
 
Inarco un sopracciglio, prendo la scatola e ne osservo il contenuto. Un Transformers, lui ne va matto.
 
“È bellissimo.” Sorrido e riporto la scatola dov’era prima.
 
“Guada mio!” Esclama Leo avvicinandosi a me, mentre sorregge una scatola, quasi più grande di lui.
 
Ridacchio e annuisco. “Bellissimo.”
 
“Brum brum!” Esclama muovendo una macchinina davanti al mio viso.
 
Per terra c’è un’altra scatola piena di macchinine come quella che ha in mano; stasera saranno ovunque.
 
“Ora però andiamo.” Sussurro alzandomi dal letto per non svegliare Harry.
 
Prendo i loro vestiti dall’armadio e lascio la camera, socchiudendo la porta, per raggiungere la mia. Comincio a vestirli mentre loro non stanno fermi un secondo e poi da bravi ometti che sono, vanno in bagno a lavarsi ed io nel frattempo indosso il mio solito abbigliamento per andare al lavoro.
 
Raggiungo i bambini in bagno, che si schizzano l’acqua, ma si fermano appena incrociano il mio sguardo di rimprovero e abbassano gli occhi mormorando un flebile “scusa”.
 
Sorrido, mi avvicino a loro, gli scompiglio i capelli facendoli ridere e mi lavo il viso e i denti. Una volta lavata scendiamo al piano di sotto, ci mettiamo seduti intorno al tavolo e cominciamo a fare colazione.
 
Verso le otto e un quarto Celine ci raggiunge e si unisce a noi, fino a quando non decidiamo di andare. Prendo una penna e su un post-it lascio un messaggio a Harry.
 
“Ho accompagnato i bambini a scuola e vado al lavoro. Ci vediamo verso le quattro e mezzo. Veronica.”
 
Lo attacco al frigo, afferro la mia borsa ed esco di casa chiudendomi la porta alle spalle, raggiungendo i bambini in macchina di Celine.
 
“Com’è andata con Harry?” Mi chiede quest’ultima, mentre lascia il vialetto di casa e Leo e Lori giocano tra di loro.
 
“Non voglio parlarne.” Scuoto la testa appoggiando la fronte sul finestrino. “Non davanti a loro.”
 
“Come vuoi.” Alza le spalle e mi rivolge un sorriso, che io cerco di ricambiare.
 
 
“Arrivederci.” Salutiamo in coro Celine ed io gli ultimi clienti, prima di tornare a sistemare alcuni tavoli per la cena di questa sera; ci sarà una cena d’imprenditori a cui parteciperà anche Leila, come segretaria del suo capo.
 
Celine pulisce l’ultimo tavolo liberato e, una volta che tutta la sala è brillante, andiamo negli spogliatoi e ci cambiamo. Controllo l’orario sull’I-Phone e sorrido nel vedere che mancano dieci minuti alle quattro. Perfetto, potrò andare a prendere i bambini.
 
“Andiamo a prendere Leo e Lori?” Chiede Celine sorridendo e sistemandosi i lunghi capelli in una coda.
 
Annuisco ricambiando il sorriso e m’infilo la giacca.
 
Lasciamo gli spogliatoi e mentre stiamo per lasciare il ristorante, il nostro capo di ferma.
 
“Ragazze, devo parlarvi.” Dice.
 
Celine ed io ci guardiamo e poi ritorniamo a guardarlo. “Che succede, capo?” Chiedo sorridendo per alleggerire la tensione. Vuole licenziarci per caso? Non ne avrebbe motivo; abbiamo sempre lavorato duramente in questi mesi anche se p in ritardo con lo stipendio di due mesi.
 
“Come ho già detto ai vostri colleghi, nemmeno questo mese verrete pagate per pro…”
 
“Non può farlo! Di nuovo!” Protesta Celine indignata.
 
“Posso farlo, invece. Quindi, stavo dicendo…”
 
“Sono due mesi che non veniamo pagate e abbiamo fatto dei turni pazzeschi. Pretendiamo di essere pagate.” Continua la mora.
 
“Celine…”
 
“Celine niente!”
 
“Sai cosa? Siete licenziate, tutte e due.” Dice lentamente.
 
“Ma vaff-“ Capisco che cosa ha intenzione di dire, mi avvicino a lei e le chiudo la bocca con una mano.
 
“Fuori. Ora!”
 
 
Guardo Celine e poi scoppio a ridere. “Sei un disastro.”
 
“Ma cazzo! Questa settimana sono stata più qui dentro che a casa, sono due mesi che non paga e aveva promesso che lo avrebbe fatto domani. Sinceramente mi sono rotta eh!” S’imbroncia.
 
Scuoto la testa con un sorriso affettuoso e la prendo a braccetto. “Andiamo a prendere i bambini, penseremo più tardi a quello che è successo.”
 
Sbuffa e prende le chiavi dell’auto.
 
 
La mia migliore amica parcheggia davanti all’asilo dei bambini, scendo dall’auto, mentre lei mi aspetta lì e cammino verso l’entrata. Saluto la bidella che si trova seduta dietro al suo tavolo e vado nella classe dei bambini, dove trovo la stanza completamente vuota. Dove sono Lorenzo e Leonardo?
 
La porta alla mia destra si apre ed entra Elisa che non si accorge di me fino a quando non alza lo sguardo da dei fogli.
 
“Vero? Che ci fai qui?” Inclina la testa da un lato, confusa.
 
“Sono venuta a prendere i bambini?” Non sono nemmeno sicura di quello che sto dicendo.
 
“Ah, è passato Harry. Pensavo ti avesse avvisata.” Sorride.
 
“Si sarà dimenticato.” Scuoto la testa. “Okay, io vado. Ci vediamo.” Le lascio un bacio sulla guancia ed esco.
 
Una volta fuori, lentamente, torno alla macchina e mi siedo vicino a Celine.
 
“I bambini?” Inarco un sopracciglio.
 
“Harry li è venuti a prendere.” Sospiro.
 
“E un messaggio o una chiamata per avvertire no!?” Sbotta per poi mettere in moto e partire.
 
Prendo il cellulare dalla borsa e sblocco lo schermo; c’è un messaggio ed è di Harry.
 
“I bambini li vado a prendere io, li porto un po’ al parco. xx”
 
“Mi ha mandato un messaggio dieci minuti fa, mentre stavamo parlando con il capo.” Informo Celine.
 
“Mmh, okay.”
 
“Siamo senza lavoro.” Dico dopo un attimo di silenzio.
 
“Già.” Ridacchia.
 
“Non c’è niente da ridere.” Ribatto seria.
 
“Però la cosa è abbastanza comica.” Mi fa notare.
 
“Okay, è vero.” Ridacchio. “Appena torno a casa cerco qualcosa sugli annunci online.”
 
“Lo farò anche io, magari troviamo un lavoro migliore.” Sorride.
 
“Siamo arrivati alla sua destinazione, signorina.” Dice fermando l’auto.
 
“Grazie.” Prendo la borsa, le lascio un bacio sulla guancia ed esco dall’auto.
 
Quando sono in casa, appendo la borsa e la giacca all’appendiabiti e vado in soggiorno a prendere il computer da sopra il tavolino e il giornale sopra la cassapanca all’entrata per poi andare in cucina sedendomi s uno sgabello.
 
Che la ricerca abbia inizio.
 
 
Sento la porta di casa aprirsi e guardo l’orologio, sono le sei e mezzo. Sposto lo sguardo sulla porta della cucina da dove spuntano Lorenzo e Leonardo seguiti da Harry. Saluto i bambini con un bacio sulle guance paffute e poi li lascio andare in soggiorno a giocare.
 
“Ehi.” Sussurra Harry avvicinandosi.
 
“Ciao.” Sorrido allungando il braccio e infilando due dita sotto la sua cinta per portarmelo vicino. “Mi dispiace per come mi sono comportata ieri sera.”
 
Sorride e si piega su di me per baciarmi. “Tranquilla, so quanto ci tenevi, dispiace a me avervi deluso.”
 
“Se manchi al prossimo ti taglio le palle.” Esclamo strattonandolo dalla cinta.
 
“Per la mia incolumità ci sarò.” Ridacchia.
 
Ci baciamo di nuovo poi torno a guardare lo schermo del pc.
 
“Che stai facendo?” Chiede guardando il giornale. “Perché stai guardando gli annunci di lavoro?” Torna a guardarmi con la fronte aggrottata.
 
Ridacchio nervosamente e mi passo una mano tra i capelli. “È una storiella veramente simpatica. Allora, io e Celine stavamo uscendo quando il capo ci ferma e ci dice che nemmeno questo mese ci pagherà. Abbiamo protestato e ci ha licenziate.” Scrollo le spalle.
 
“Cioè, così? Senza spiegazioni o quant’altro?”
 
“Niente di niente.” Scuoto la testa.
 
“Che gran bastardo.”
 
“Già.” Annuisco. “Però è stato divertente, non ho mai visto Celine così infuriata.” Ridacchio scuotendo la testa, ripensando a ciò che è successo qualche ora fa.
 
“Immagino.” Appoggia il mento sulla mia spalla e circonda la mia vita con le braccia. “Beh, allora mettiamoci al lavoro.” Guarda lo schermo del computer e appoggia una mano sopra la mia, che si trova sopra il mouse.
 
Sono felice di aver chiarito con lui.
 
Angolo autrice,
Hello my love!
Come state? Mi sento terribilmente in colpa per il mio ritardo spaziale, ma ho avuto dei problemi (che per il momento sembrano risolti) e non ho avuto tempo per aggiornare. Spero che con questo capitolo, riusciate a perdonarmi. Allora, Celine e Veronica vengono licenziate, ce la faranno le nostre “eroine” a trovare un altro lavoro? Gli ‘Heronica’ per il momento sembrano aver chiarito, ma… quanto durerà? Nella mia testolina ho pianificato tante cose e manca ancora molto alla fine, ma tanto tanto tanto, ahah. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Alla prossima,
Reds xx
 
Giochino: La vostra serie tv preferita? Le mie sono Pretty Little Liars, American Horror Story e The Tudors. Ora sto anche guardando Teen Wolf (la mia migliore amica lo sta guardando e mi ha fatta incuriosire) (:
 
p.s. mi siete mancate!
pp.s passate a leggere la mia storia "Ricordati di noi".

 
  
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