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Autore: AyakoSoul    10/02/2015    2 recensioni
Favij sta per provare un nuovo gioco, consigliatogli da un utente anonimo, ma qualcosa va storto: perde misteriosamente la memoria e viene catapultato in uno strano mondo dove le mentalità delle persone si ricreano sotto forma di esseri viventi. L'unico modo per uscirne è andare in un altro mondo parallelo al primo, Nemes, ed affrontare le proprie Nemesi di tutti i giorni. Ma una minaccia per oscuri motivi sta decimando le Nemesi e, senza di loro, le persone che incarnavano nel mondo vero finiscono in coma e non riescono più a risvegliarsi. Riuscirà il ragazzo a non morire in un mondo che non gli appartiene?
Tratto dal capitolo 3:
“..Favij eh? Che bei ricordi hai trovato. Sembri quasi una persona..vera. Mi sa che ci divertiremo insieme.” una voce lontana gli rimbombò nelle orecchie, mentre il mal di testa continuava a fargli pulsare la tempia.
Dal capitolo 5:
I suoi dubbi si stavano insinuando nella sua testa, mentre il ragazzo con la mano fu talmente veloce che riuscì a provocargli un taglio laterale al fianco con la sola mano, facendogli perdere molto sangue e causargli un dolore indicibile.
...possibile che fosse Favij?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Favij, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Buio.
Dentro e fuori dalla sua testa regnava un pastoso e sconfinato buio, che rendeva tutto confuso e disordinato.
Non riusciva a pensare.
Sentiva suoni, voci, dolore...
Ma non riusciva a pensare. Come se tutto fosse stato pesantemente oscurato.
Si ritrovò da solo in quel buio sconfinato. Era in piedi, si reggeva nel nulla.
-Dove...- mormorò.
-Fai spazio al tuo cuore...- sussurrò con un sibilo una voce dietro di lui.
Il suo cuore perse un battito, balzò all'indietro per vedere chi avesse parlato, gli occhi grandi per lo spavento.
Subito dopo si rilassò. Ma non del tutto.
Davanti a lui si ergeva l'enorme maschera del Virus. Ma non era d'oro, stavolta era bianca come il marmo, e un'enorme incrinatura la percorreva dall'angolo della fronte fino al mento.
Una maschera. Non c'era nient'altro, solo la gigantesca maschera.
-E' così brutto questo posto...non trovi?- sibilò ancora.
Favij aggrottò la fronte.
-Dove siamo?- chiese.
-Questo altri non è che il tuo cuore. Molto luminoso, vero?- ribatté sarcasticamente l'altro.
Favij non capiva. Ogni cuore era così buio?
-No, ragazzo- intervenne il Virus -ma è da quando sei arrivato qui che questo posto è ricoperto dalle tenebre.-
Favij si ammutolì.
Davvero era così? E come lo sapeva?
-Un tempo, questo era un posto così luminoso...- la maschera parlò ancora, e la crepa si allargò.
-Un tempo tutte le cose erano chiare, limpide. Questo è il motivo per cui non sei tornato subito sulla Terra. In quel posto, queste tenebre fanno impazzire la gente, o la uccidono...-
Qualcosa stava crescendo nell'animo del ragazzo. 
-Come sai tutte queste cose? Che ne sai di me?! Perché anche se sembri conoscere tutto non dici mai niente?!- scoppiò all'improvviso Favij, interrompendolo. Qualcosa non andava. Non si sarebbe mai comportato così.
Una risata aspra si diffuse nell'aria.
-Vuoi davvero vedere cosa so? Ecco...- 
Davanti al ragazzo apparvero tre schermi fatti di nebbia densa: uno rappresentava un paesaggio su una città piena di palazzi e macchine che sfrecciavano, un'altra un posto con abitazioni fatte di vetro e l'altra... era totalmente bianca.
-Vedi Lorenzo, sono stati creati quattro mondi per principio, mondi che erano destinati a vivere, a esistere e a sapere. Uno è il mondo della vita, la Terra. Un piccolo spazio in un universo vasto fatto apposta per far nascere vite, per distruggere e per creare anime. Un paradiso, pieno di storie che tutto e tutti avrebbero conosciuto. Ogni anima ha un potere in sé che va ben oltre le conoscenze umane. Ma un tempo queste anime si considerarono troppo potenti, e, in principio, essere distrussero la fragile carne umana, portandola alla pazzia e al sangue. Per questo la Terra fu collegata a un mondo vuoto, UaY, dove le anime scaricano anche tutt'oggi i loro influssi che distruggono la carne, i pensieri che le persone non possono contenere. Ma i pensieri malvagi e le paure restavano, ed esse invece della carne distruggevano i pensieri. Per questo il terzo mondo, Nemes, è quello dove vengono gettate le paure e i pensieri negativi. Un mondo parallelo dove la vita si crea, sviluppato, un gradino sopra al mondo terrestre. Questi sono i tre mondi che in principio comandano l'universo. Comprendi?-
Silenzio.
Favij aveva le occhi fuori dalle orbite. Cosa significava tutto ciò?! Cercava di capire, ma ancora una domanda gli rimbombava nella testa...
-Sai anche perché sono qui?-
La maschera rimase in silenzio.
La rabbia innaturalmente riempiva il cuore del ragazzo.
-Tu sai perché sono qui?!-
-Ragazzo...il tuo animo si sta riempiendo dell'anima che tu non puoi controllare. Devi placarti.-
-TU SAI PERCHE' IO MI TROVO QUI?!- urlò, ma sapeva che il Virus aveva ragione.
Ricordava ogni sentimento: amore, disprezzo, odio, tristezza, gioia, calma...
Ogni cosa, e questo gli creava un forte mal di testa.
Iniziò a piangere copiosamente, e a stringere i pugni fino a sbiancarsi le nocche, fino a ferirsi il palmo con le unghie.
-Sì- disse con calma il Virus.
-Allora dimmelo!- strillò, e i suoi occhi diventarono scarlatti all'improvviso.
-Perché Favij ti ha scelto. Perché è tuo dovere fare quel che andava fatto e mai è stato compiuto. Tu devi trovare i noccioli e sgretolarli. Ma finché non sentirai le Anime, non potrai farlo.-
Il ragazzo ascoltò ogni singola parola.
Scoppiò a ridere.
-Tu... tu sei pazzo!!- urlò ancora tra lei risate.
-Sì. Sono pazzo. Ma è proprio un pazzo come me a sapere chi sei.-
-Bene... Allora DIMMELO! Chi sono io? Chi sono?!-
Il Virus rimase in silenzio per un attimo.
-Tu sei...-
Una lacerazione nel buio.
Prima che il Virus potesse completare la frase, un bianco accecante avvolse tutto.
Favij non riuscì più a percepire nulla.

*

Dolore.
L'unica cosa che Omega riusciva a percepire era il dolore, un dolore atroce sopra lo stomaco.
Era rannicchiata per terra in un angolo della cella in cui era stata sbattuta, la vista offuscata e una gran voglia di vomitare, con un copioso rivolo di sangue che le usciva dalla bocca.
Le fasce che le bendavano lo stomaco erano macchiate di sangue. La ferita si era di nuovo aperta.
Non ricordava molto. Aveva chiuso gli occhi, e appena li aveva riaperti si era ritrovata in un posto pieno di oggetti strani e colorati. Il ragazzo che aveva tentato di ucciderla la stava tenendo per i capelli, parlando con un'altra persona.
Non aveva capito molto, ma aveva sentito parlare di un “cambio di programma”. L'avevano curata e sbattuta in una cella pulita, completamente vuota e bianca e delle spesse sbarre di ferro. Da una piccola finestrella penetrava un timido raggio di sole.
Una frase era entrata in testa alla ragazza: “Falla restare in vita, perché voglio ucciderla davanti a lui con le mie stesse mani. Amo quando i suoi occhi si riempiono di sofferenza!”
Lo aveva sentito pronunciare con così tanta ilarità e innocenza che per un secondo non ci aveva creduto, e aveva pensato che se lo fosse immaginato.
Ma non era tempo di rimuginare.
A fatica si alzò, con un braccio premuto sullo stomaco e l'altro contro la parete. Doveva scoprire dov'era Lorenzo.
Aguzzò la vista più che poteva. Si fece forza, zoppicando e sputando macchie cremisi a scatti arrivò fino alle sbarre di ferro.
Ci si appoggiò, ma gli spazi erano così stretti che riusciva a farci passare un solo braccio.
Non aveva più forze, respirava a fatica.
Di questo passo sarebbe...
...No, non ci doveva nemmeno pensare.
Il cerchio sul suo petto pulsava debolmente.
Avrebbe dovuto ricaricarlo, ormai non aveva più forze...
Guardò oltre le sbarre per un po'. Ogni tanto una guardia passava, guardandola con un misto di disprezzo e compassione.
Le sarebbe bastato avere di nuovo i suoi poteri...
Ma quando li aveva persi? Se lo ricordava a fatica...
Ah, sì. Da quando erano entrati a Nemes.
Da quando erano stati attaccati da quelle strane luci in cui sembravano riflettersi delle persone, che emettevano voci...
Ma ora si ricordava che, in quel momento, non aveva sentito il flusso di poteri svanire. Aveva sentito un enorme blocco al petto.
E sul suo petto c'era...
Toccò il cerchio. Risplendeva sempre più debolmente.
Aveva bisogno di ricaricarlo.
Ma era contro i suoi principi...
Principi? Quali principi?
"Credere che l'omicidio sia una cosa sbagliata è un principio umano! Per pensare queste baggianate dovrei stare a stretto contatto con un terrestre!” pensò.
...
E poi lo realizzò.
ra tutto ruotato attorno a quel principio.
La guardia passò, Omega ebbe un altro sbocco. Si tappò la bocca con la mano, e poi riprese fiato. Guidata da compassione probabilmente, la guardia si avvicinò.
-Ehi tu...tutto apposto?- chiese.
Omega non rispose. Era troppo concentrata ad ammirare la spada corta attaccata alla cintura della guardia.
-Ehi tu! Mi senti? Che hai?!- chiese la guardia in tono preoccupato, sporgendosi un po'. Grosso errore.
Omega non ci rifletté nemmeno un attimo: con un gesto fulmineo prese la spada corta, la impugnò e prima che la guardia potesse scappare gli premette la lama al centro della fronte. Il sangue schizzò in modo violento fuori dal suo cranio, e un po' di quel liquido scarlatto finì anche sulla faccia della ragazza.
Si sentiva rinata, sentiva che le forze stavano tornando. 
Il corpo privo di vita si accasciò al suolo.
Faceva impressione, dopo tanto tempo che non ricaricava il cerchio.
La lama era impregnata di sangue, viscoso, scarlatto, e pian piano gocciolava a terra.
Omega ci passò una mano sopra, e il palmo diventò in poco color cremisi. Se lo leccò fino alla punta delle dita, sentì il sapore amaro e ferroso del sangue impastarle la bocca e scenderle giù per la gola.
Il cerchio si illuminò di una luce più brillante. Ma doveva berne altro, di sangue, per poterlo ricaricare completamente.
Forse perché...
Qualcosa ancora la bloccava.
Chiuse piano gli occhi, appoggiò le mani alle sbarre di ferro e con un impercettibile movimento e fece saltare via.
Finalmente era libera.
Chiuse gli occhi: per tornare al suo stato originario, ogni sentimento umano doveva essere scacciato dai suoi pensieri.
Gioia, tristezza, desiderio, amore...
Lo stomaco smise di farle male, smise di sanguinare.
Ora lo riconosceva: le emozioni umane non erano altro che un ostacolo, qualcosa che bloccava ogni forza restringendola in convinzioni marginali, bloccando la mente.
Doveva liberarsi di ognuno di quei pensieri.
Si ricordò del fiore; lo prese tra le mani e lo strinse.
-Non mi scuserò per questo- disse.
Iniziò a strappare un petalo, poi un altro.
Strappò due petali, ma subito dopo il suo viso si bagnò di lacrima calde, e si fermò.
Perché lo stava facendo?
Un gesto simile avrebbe voluto dire libertà, l'avrebbe resa libera dei sentimenti provati per il suo compagno... 
Se si fosse liberata del bene che voleva al suo compagno, nulla avrebbe avuto senso.
Il desiderio che provava in quel momento, il desiderio di volerlo salvare.
Il viaggio che avevano compiuto assieme.
Ogni sorriso, ogni volta che si erano sostenuti a vicenda, ogni ferita. 
Anche ritornare ad avere i suoi poteri per intero non avrebbe avuto senso.
-...-
Lasciò stare il fiore: era ora di trovare Lorenzo.

*
.....

Si svegliò, era seduto su una sedia di velluto color rosa pastelloso molto comoda, le braccia ricadute sui braccioli.
Scosse la testa, smarrito, e si guardò intorno. Era in un enorme salone pieno di scaffali ricolmi di bambole o servizi da tè dai colori sgargianti. Le tende, anch'esse colorate, riflettevano la luce del sole.
Dov'era finito?
L'unica cosa che ricordava era il sogno... il dialogo con la maschera del Virus.
Si era interrotto quando aveva ripreso coscienza, e ancora la curiosità premeva sulla frase che era stata interrotta tanto bruscamente in precedenza.
Lui era... Cosa?
-Ben svegliato!- trillò una graziosa voce femminile alle sue spalle.
Il ragazzo si alzò di scatto, spaventato, ma si rassicurò appena vide che a parlare era stata una ragazza, che le sorrideva timidamente.
Aveva la carnagione pallida, grandi unghie affilate, gli occhi completamente neri ornati da grandi ciglia lunghe, i capelli lunghi fino alle ginocchia e bianchi, e due graziose orecchie da gatto del medesimo colore.
-E tu saresti...?- chiese Favij.
La ragazza strabuzzò gli occhi, e arrossì violentemente.
-Io...- mormorò, sorridendo, e si portò le mani al viso, abbassando lo sguardo.
Il ragazzo si accorse che indossava un bellissimo abito bianco pieno di pizzi e merletti.
Ma chi era lei?
La ragazza lo guardò felice, poi si fece avanti, ancora rossa, e gli strinse la mano.
-Io... Io sono Marie!! Non credo che tu mi conosca...-
-Ah, piacere Marie... Sai dirmi dove sono finito?-
Marie sorrise.
-Nella mia dimora...- mormorò, mentre il suo sorriso si allargava.
Favij aggrottò la fronte.
Doveva togliersela di torno senza tante cortesie.
-Ascolta, io ho molte cose da fare... Sono venuto qui con una mia compagna, sai dov'è? Magari è anche lei qui...-
Gli occhi neri furono velati da un'ombra scura.
-Ah...sì... E' in un'altra stanza a riposarsi...-
Il ragazzo sorrise.
-Devo andare da lei, devo parlarle!- esclamò. Pensò che per una volta la fortuna fosse dalla sua parte.
-Certo!- rispose tranquillamente la ragazza.
Ma prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, si fece coraggio e si avvicinò al suo viso, premendo le sue labbra su quelle di Favij.
L'altro rimase senza fiato.
Che cosa...?”
Marie si staccò, e lo abbracciò di slancio.
-La rivedrai subito dopo il nostro matrimonio!-


.................messaggio dell'autrice.................
*spunta dal libro di matematica!* 
I'm back! Scusate se ci ho messo tanto a pubblicare questo capitolo ma avevo diverse verifiche da fare e non ho potuto scrivere più di tanto...
...cioè, in verità avevo già scritto tuuuutto il capitolo. Solo che il computer in cui lo avevo scritto si è rotto. (-.-) 
Allora, abbiamo una piccola fan di Favij qui...la riconoscete? :3
Omega: smettila, tanto non la riconosce nessuno...
Marie: sono irriconoscibileee! ToT 
E vabbè, si scoprirà chi è più avanti! ^0^
Ringrazio chi vorrà recensire e chi metterà la storia tra preferite, seguite o ricordate in anticipo!
A presto <3

AyakoSoul


 

 

  
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