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Autore: OurChildhood    10/02/2015    1 recensioni
[Storia incompleta]
Odio e Amore: due sentimenti che vanno al di là della comprensione umana.
Fino a che punto riusciranno Odio e Amore a stravolgere la vita di una persona? Quale dei due prevarrà alla fine di tutto?
Dal capitolo: "-…noi professori siamo lieti di annunciarvi che quest’anno verranno svolti “I Giochi della Memoria”-".
~
Amami, anche se io non ti amo.
Amami, anche se non merito l'amore.
Amami, anche se io non so amare
e amami anche se non esiste l'amore. (La nave dei folli)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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-Lo sapevo! Sapevo che sarebbe successo! Connor, mi devi venti Galeoni!-
Quella sera io, Helen e Connor, rinchiusi nella mia camera di Caposcuola, ci eravamo trovati per inaugurare, come da tradizione, l’inizio dell’anno scolastico.
-Cos…? Avete scommesso su me e Malfoy? Che razza di ingrati-
-Beh, io ed Helen ci siamo accorti che tra di voi c’è una certa, come dire, tensione. Helen ha subito ingranato la quinta e ha cominciato a sparare idiozie sul fatto che entro la fine dell’anno vi ritroverete a rotolare tra le lenzuola di una delle vostre stanze da Capiscuola o a saltarvi addosso in ogni spazio buio e isolato di Hogwarts mentre io, che sono sempre dalla tua parte, ho optato più sulla nascita di un’amicizia- disse Connor.
-Sei il gay più paraculo che abbia mai avuto il dispiacere di conoscere, Devis! E comunque quest’accusa non ti esonererà dallo sganciarmi venti, sonanti, luccicanti, dorati Galeoni!-
-Ehi! L’ha solo consolata e abbracciata! Non ha cercato di infilarsi nelle sue mutande come la tua mente perversa crede!-
-Avete finito di farvi fantasie su di me e quel platinato per favore? Il fatto che abbia abbassato un pochino le difese non vuol dire che da domani diventeremo amiconi: io continuerò a rendere la vita impossibile a lui  e lui continuerà a rendere la vita impossibile a me. Discorso chiuso e non si discute.-
-Hai visto Helen, avevo ragione- le fece il verso lui.
-Non so tu, ma io ho una grande voglia di appenderti alla Torre di Astronomia per le mutande-
-Fatela finita voi due, se fosse per me vi appenderei entrambi alla Torre di Astronomia! Comunque, parlando di cose serie: ho intuito come faranno a selezionare i candidati ai Giochi- dissi guardandoli.
-Hai intenzione di dircelo o aspetti che mettiamo le radici?- disse Helen.
-Sempre più acide vedo. Comunque la risposta è ‘Semper Fidelis’. Pensateci, perché il vecchio Barney ci avrebbe fatto fare una Pozione così difficile il primo giorno? E poi la sua funzione combacia perfettamente per un’occasione del genere e se ho ragione, cosa più che probabile, i Prescelti non hanno via di scampo o possibilità di tirarsi indietro: se la Fidelis li ha scelti è perché sono idonei e perfetti per quel ruolo-
-Ma dove lo trovi il tempo di pensare a tutto questo? Io a malapena mi ricordo che materie abbiamo domani- disse Helen sbalordita.
-Non tutti hanno un’attività celebrale ridotta come la tua, Helen-
-Ora mi hai stancata, brutto co…-
-Basta adesso! Ancora sogno il giorno in cui riuscirete a farvi un complimento, voi due!-
-Sarò più gentile il giorno in cui tuo cugino Albus diventerà gay-
-Per favore, Connor! Risparmia gli apprezzamenti verso mio cugino! Ci sono cresciuta con lui, non puoi dirmi che…non riesco nemmeno a pensarci- dissi rabbrividendo.
-Oh avanti, non puoi dire che non ha un gran bel sedere- continuò ridendo.
-BASTA! Ti prego! Oddio sto per vomitare, Helen aiuto!- supplicai mentre Connor rideva e farneticava dicendo che di grande e bello, secondo lui, non aveva soltanto il sedere.
-Mi sto ancora chiedendo perché vi frequento-
-Ah, davvero te lo chiedi?- dissi guadando Connor e facendogli capire le mie intenzioni.
-Ragazzi, cosa sono quegli sguardi? E perché avete dei cuscini?- disse Helen indietreggiando.
-Una parola…- dissi.
-GUERRA!- urlò Connor.
Inutile dire che la serata di concluse con la stanza piena di piume d’oca.
 
 
-Amico! Se aggrotti ancora un pochino la fronte le tue sopracciglia si fonderanno formando un orrendo monociglio, come quello di Belby.
-Qualche volta mi chiedo se tu, al posto del cervello, non abbia una colonia di Troll-
-Oltre che suscettibile sei anche acido. Sicuro di non avere il ciclo? Cosa ti turba, mio frustrato amico?-
Lo fulminai con lo sguardo.
-Non c’è niente che ‘mi turba’, Marcus. Sto solo pensando alla ronda di sta sera con la Rossa-
-Oh, per Merlino! Me ne ero dimenticato! Sta sera uscite insieme! Deve essere tutto perfe…-
-Frena, Zabini. Primo: non usciamo insieme. È una ronda. Sai, sorvegliare i corridoi per quattro ore senza un minimo di luce e con i dipinti che ti insultano in Goblinese antico. Non è nulla di divertente, credimi. Secondo: smettila di cercare ogni santa volta di infilarmi nel letto della Weasley!-
-Ho sentito ‘letto’ e ‘Weasley’ nella stessa frase. Dovrei preoccuparmi?- disse Albus entrando nella stanza.
-No, certo che no! Dovresti essere felice perché oggi il nostro biondino qui e la tua bella cugina usciranno insieme!-
-COSA?- urlò Albus cominciando ad annaspare.
-Oh, Marcus, stai zitto per favore! Non vedi che gli hai fatto venire un attacco di panico, di nuovo? – dissi disperato contro mio cugino –Avanti Albus, respira. Non usciremo insieme, abbiamo la ronda. Solo la ronda. Su forza: inspira, espira, inspira, espira…bene, così-
-Marcus, sai, dovresti smetterla di giocarmi questi tiri- sussurrò Albus, rispresosi.
-Perché il mio sogno non può avverarsi, invece?-
-E perché dovresti sempre sognare di accasarmi con la Weasley?-
-Ehi! Non sono così disperato! Semplicemente sogno il giorno in cui vi ritroveremo in uno sgabuzzino a darci dentro come ric..- tump.
-Complimenti, lo hai fatto svenire! Esci subito di qui e vai a tenerci i posti per la colazione! Non fiatare e muovoti!- urlai.
-Io non ho capito che ho detto…-
-ESCI. DI. QUI- gli dissi tirandogli una ciabatta.
 
Era solo il secondo giorno di scuola e già si vedevano i postumi del primo giorno: occhiaie pesanti, sbadigli leonini e teste immerse nella tazza dei cereali. Evidentemente più di tre quarti di Hogwarts non aveva dato freno ai bagordi del post-primo giorno.
Stavo tranquillamente bevendo il mio Tè caldo quando la McGranitt si alzò dalla sua sedia e si avvicinò al pulpito: il gufo dorato, che di solito sorreggeva i libri, aprì le ali.
-Carissimi studenti, buon giorno. Prima di lasciarvi alle vostre lezioni mattutine voglio annunciarvi che, alla fine di questa settimana, si terranno le estrazioni degli studenti che parteciperanno ai Giochi Della Memoria. L’evento avverrà domenica sera qui in Sala Grande, dopo la cena. Prima dell’Estrazione, però, vogliamo che capiate veramente chi fosse la persona a cui dedichiamo questi Giochi: Albus Silente. In onore di questo, quattro ospiti speciali ci faranno visita e ci racconteranno chi era stato per loro il Professor Silente. Essi resteranno con noi sabato e domenica e assisteranno all’Estrazione, quindi vi prego…-
-…tenete alto il nome della Scuola…- sussurrò Helen al mio fianco, facendo una buffa storpiatura della voce della McGranitt che mi face ridere.
-…tenete alto il nome della Scuola…- disse la Preside.
-…e abbiate un comportamento adeguato- disse Connor, con un sorriso.
-…e abbiate un comportamento adeguato. Bene, ora proseguite la vostra colazione. Buona giornata- concluse la McGranitt.
-Non si smentisce mai riguardo le raccomandazioni la vecchia gatta- disse James quando il brusio nella Sala riprese.
-Signor Potter, dopo le lezioni nel mio ufficio. Una settimana di punizione per mancanza di rispetto verso un Professore!-
Scoppiammo tutti a ridere fino alle lacrime.
-M-ma prima era lì – disse indicando il pulpito –mezzo secondo dopo era dietro di me. Ma come miseriaccia ha fatto?- disse frustrato.
-Te l’ho detto James, devi imparare a guardarti le spalle prima di parlare- disse annoiata Lily continuando a sfogliare l’ultima uscita di ‘Strega Oggi’.
-Forse hai ragione…- sussurrò lui frustrato.
 
 
Le lezioni si svolsero senza particolari avvenimenti eccetto l’incidente di Belby, Tassorosso del mio anno, durante l’ora di Erbologia: il poverino aveva accidentalmente toccato del pus di Bobotubero senza i guanti e, senza farci caso, si era leccato il dito sanguinante a causa di una spina di Rosa Carnivora. La reazione del Pus fu fulminea e, mentre la faccia di Belby si stava lentamente ricoprendo di grossi bubboni gialli, il Professor Paciock interruppe la lezione trascinandolo in Infermeria da Madama Bubble. Povero, povero Belby. Comunque, eccetto bolle giallognole e schizzi di Pus puzzolente, la giornata trascorse senza eventi eclatanti, cosa assolutamente non da Hogwarts.
Anche la cena scorse tranquilla tra il tintinnare delle posate e il vociare degli studenti.
-Hagrid oggi si è, diciamo, ‘fatto sfuggire’ a cosa serve la Fidelis che avete preparato voi del Sesto e tutti gli approfondimenti sull’argomento che abbiamo fatto noi del Settimo- disse James trangugiando una coscia di pollo.
-Potter! Per piacere, un po’ di educazione! Non so da chi lei abbia preso in famiglia!- la McGranitt gli sbucò alle spalle.
-Carissima Preside! Ho capito che sono il suo studente preferito ma non crede che, in questo modo, la sua cotta segreta per me possa spiccare agli occhi della gente? E non me lo dica, dopo nel suo ufficio per un’altra settimana di punizione- disse James.
-Sa, signor Potter – disse la McGranitt con un sorriso che presagiva nulla di buono –lei è proprio bravo a superare i suoi stessi record! In soli due giorni e mezzo ha guadagnato due mesi di punizione- continuò la Preside con quel suo sorriso diabolico.
-Ehi freni un secondo. Non sarò un genio in Aritmanzia ma lei mi ha dato due settimane di punizione la prima sera, una settimana ieri e una oggi. In tutto fanno quattro settimane! Questo vuol dire o che lei è capace di calcolare come la Signora Grassa è capace di cantare l’opera, o che…- James si interruppe e sbiancò.
-Vedo che ci è arrivato signor Potter! La sua mente acuta e penetrante si è applicata ed è giunto alla giusta conclusione! Se lei avesse questo acume anche il resto dell’anno mi eviterebbe la scocciatura delle punizioni! Ora si metta seduto e mangi come un umano e non come un Licantropo e, finita la cena si rechi dal Professor Pendragon: sono sicura che troverà una punizione adeguata-.
Detto questo voltò le spalle e si diresse al tavolo dei professori.
-Con Pendragon…che razza di megera! E ora non ditemi che è dietro di me, di nuovo. Non riuscirei a sopportarlo- disse James, ormai disperato.
-Vai tranquillo fratellone, questa volta hai il via libera. Piuttosto continua con il discorso della Fidelis- rispose Lily.
-Sì, giusto. Insomma, Hagrid ha detto che useranno la Fidelis per scegliere chi parteciperà al Giochi. Domenica tutti gli studenti del Sesto e del Settimo anno dovranno inserire nella Pozione, che sarà posta in Sala Grande, un capello. In pratica dobbiamo ‘registrarci’-
-Che ti avevo detto Helen? Avevo ragione, un’altra volta- dissi saccente.
-Quanto sei antipatica. Vai a scocciare da un’altra parte, da quell’inetto di Connor ad esempio, o da Malfoy! Avete anche la ronda sta sera…-
-Non me ne parlare, ti prego. A proposito, vado a prepararmi-
Mi alzai e uscii dalla Sala Grande ma non feci in tempo a salire le scale che portavano alla Torre che una voce mi fermò.
-Rosie, cara-
Sebastian.
-Che vuoi?- dissi atona.
-Sei sempre felice di vedermi, vedo- disse avvicinandosi.
‘Sì, felice come quando ho il ciclo durante una partita di Quidditch’, pensai.
-Sebastian, non so se hai capito, ma io non voglio avere nulla a che fare con te, quindi lasciami stare-
-Prima avresti parlato così solo a quel platinato di un Malfoy, ma ora è diventato la tua guardia del corpo, vero? Ci siamo mollati da soltanto due mesi e già te lo sbatti? Sai, non ti facevo così put…-
Non riuscì a finire la frase. La mia mano lo bloccò in tempo, colpendo la sua guancia con una forza che non credevo di possedere.
-Non ti azzardare, Wright. Continua la frase e ti lancio un Cruciatus talmente potente da farti uscire di testa – dissi sussurrando. La rabbia che mi fluiva nelle vene era troppa –Tu non sai nulla di me, non ha mai saputo nulla di me e non te ne è mai importato. Quindi continua a fregartene come hai sempre fatto che è meglio per tutti-
-Non so perché continuino a definirti una santarellina. Sei solo una vipera-
-Sempre meglio una vipera di un povero fallito, non trovi? Buona serata, Wright-.
Non me ne importava di averlo offeso, la rabbia era troppa. Voltai le spalle e me ne andai.
Quella si prospettava una lunga serata.
 
Come se la ronda non fosse già abbastanza una scocciatura, a tormentarmi ora era anche quel maledetto incontro con Wright: più ci pensavo, più mi saliva la voglia di affatturarlo fino a quando la mia bacchetta non fosse scoppiata in mille scintille! Una come me, normalmente non dava peso ai giudizi degli alti ma, non so per quale misterioso motivo, Sebastian aveva ancora una grande influenza su di me, sotto questo punto di vista. Dopotutto lui era stato il mio primo amore, il mio primo bacio, la mia prima volta, il mio primo…tutto. E nonostante fosse stato proprio lui a deludermi come mai nessuno prima, provavo ancora una sorta di attaccamento a lui, come se un suo giudizio positivo avesse quel qualcosa che serviva a darmi sicurezza. Mi sentivo come se non fossi mai abbastanza ai suoi occhi, come se quell’immagine della ‘Rose perfetta’ a cui tenevo particolarmente non contasse nulla davanti a lui. E questo mi frustrava più di ogni altra cosa e mi sentivo più infantile e sciocca di quanto non fossi davvero.
Mentre continuavo a darmi dell’idiota per i miei pensieri (e a provare pena per Sebastian perché lui, idiota, ci era nato) arrivai alla Torre Nord, davanti alla porta dell’ufficio dei Prefetti.
-Qual buon vento, Rosellina! Hai deciso di degnarmi della tua presenza?-
-  Malfoy taci. Non è una buona serata oggi- dissi rabbuiandomi.
-Che cosa succede? C’entra quello Schiopodo di Wright? L’ho visto uscire subito dopo di te, prima in Sala Grande- rispose lui, lo sguardo stranamente preoccupato.
-Oh, nulla di che. Mi ha solo dato della sgualdrina. Secondo il suo elevato acume da Corvonero, ora che ci siamo mollati io mi divertirei a…‘saltare di fiore in fiore’, non so se ho reso l’idea. E la cosa buffa che il mio primo fiorellino, secondo quel leso, saresti proprio tu- dissi mentre cominciammo ad incamminarci per perlustrare il castello.
-Io l’ho  sempre detto che non era proprio un Corvonero quel ragazzo. In confronto Belby è una mente acuta!- esordì strappandomi un sorriso –ma dimmi, cosa ti ha spinto alla tenera età di quattordici anni a metterti con un Erufpent come Wright?- continuò.
-Erufpent? Intendi quelle Creature che ricordano gli ippopotami che durante la stagione degli amori emettono, ehm, flatulenze per attirare le femmine?-
-Esattamente quelli. La femmina viene attirata da un mix perfetto di odore e rumore. Dicono che alcune sono talmente potenti che si sentono a chilometri di distanza. Ricordo che li abbiamo studiati al Secondo anno- rispose lui sorridendo.
-Si, hai ragione! Ricordo che è stato l’anno in cui abbiamo studiato le Creature più divertenti!- dissi ridendo -ma aspetta, qual’era la domanda? Non credo riguardasse gli Erumpent-
-Perché ti sei messa con Wright?- ripeté lui divertito.
-Come hai detto tu, avevo quattordici anni ed ero una stupida. A te non è mai capitato di fare cose stupide?-
-Io sono un Malfoy, e i Malfoy non fanno mai cose stupide- disse con alterigia.
-Oh, certo, è vero. Però ti ricordo che sei il migliore amico di Albus. Mi ha raccontato di certi episodi che…-
-Aspetta, che ti ha detto?- un lampo di terrore misto ad imbarazzo passò attraverso i suoi occhi.
-‘Sono un’aquila’ ti dice nulla?- dissi cercando di sopprimere una risata.
-Quel bastardo…- sussurrò –avanti, avevo solo sei anni!-
-Ti s-sei la-lanciato dal te-tetto- dissi tra una risata e l’altra.
-Ma è colpa di mio padre! Mi aveva detto che le aquile, agitando le ali in questo modo riuscivano a volare fin sopra le nuvole- disse agitando energicamente le braccia su e giù –allora mi sono convito che anche io, muovendo le braccia, sarei riuscito a volare e…oh, certo, non preoccuparti per il mio orgoglio maschile, continua pure a farti beffe di me- disse acido.
-Merlino! Non ce la posso fare-
-Sai, hai detto tu stessa che Albus è mio amico e parla spes…-
-Cosa ti ha detto quel traditore?-
-Beh, mi ha raccontato di un episodio piuttosto recente. Ha detto che durante le vacanze era venuta a farvi visita la McGranitt e…-
-Oh Morgana, non dirmi che ti ha raccontato proprio questo. Merlino, non sapevo che fosse arrivata! Ero appena uscita dalla doccia ed era appena partita ‘Bang Bang’ nel mio MP3. Insomma, chi non avrebbe voglia di ballare quella canzone? Allora solo uscita per andare in camera e ho messo le cuffie-
-Salazar, avrei voluto vedere la faccia della McGranitt- disse con le lacrime agli occhi.
-Taci, è stata la figura più misera della mia vita. Scommetto che Albus ti ha detto che sono una pazza. In realtà quel bastardo è stato il primo a ridere! Come se non bastasse ero in mutande e in salotto c’era tutto il mio albero genealogico! Mia madre ha giurato di disconoscermi-
Scorpius dovette fermarsi per riprendere fiato.
-Sei un bastardo-
Risate.
-Vuoi che ti senta tutta la scuola?-
Ancora risate.
-Oh, finiscila!-
Sempre risate.
-Stupefi…-
-Ok! Va bene, la smetto-
-Sei una fighetta-
-Sono una cosa?-
-Nulla- dissi con un sorrisone più falso che mai.
Il silenzio si propagò attorno a noi e i nostri passi rimbombavano contro le pareti.
Dovevo ammettere che stare in compagnia di Scorpius non era poi così fastidioso, o almeno non lo era più dal giorno in cui mi aveva ‘salvata’ da Sebastian: il muro che c’era tra di noi stava perdendo mattoni e dovevo ammettere che la cosa non mi dispiaceva per niente.
Un giorno mia madre, in preda a un momento Babbanofilo, mi aveva consigliato di leggere (o è meglio dire obbligata a leggere) l’Eneide di Virgilio, un poeta Babbano vissuto al tempo dei romani, e mai come in questo momento una frase di quell’opera mi sembrava più appropriata:‘Ora ascolta le insidie dei Danai e dal crimine di uno solo, conoscili tutti’. Avevo sbagliato a giudicare Scorpius. Lo avevo sempre visto attraverso il riflesso di chi erano stati i suoi nonni, attraverso gli errori che aveva compiuto suo padre, attraverso gli ideali dei suoi avi e, soprattutto, contro chi e per chi avevano combattuto i Malfoy, in generale. In lui vedevo tutto il marciume della sua famiglia, vedevo Lord Voldemort che camminava nell’atrio di casa sua, vedevo le facce di zio Fred, Remus e Tonks, che anche se non li avevo mai conosciuti, erano morti anche a causa dei Malfoy. Ma avevo sbagliato: avevo giudicato lui come Malfoy e non come Scorpius. E Scorpius era molto meglio. Non avevo tenuto conto del fatto che lui, prima di essere un Malfoy, era una ragazzo. E, chissà, magari anche lui si vergognava della sporcizia che c’era nel passato della sua famiglia. In quel momento, inevitabilmente, cominciai a vedere Scorpius sotto una luce diversa.
-Weasley, se continui a guardarmi così mi consumi-
-Non sarebbe un grande spreco-
‘Oh, sì che lo sarebbe. Un pezzo di manzo così non lo trovi dappertutto’
E tu chi diamine sei?!
‘La tua coscienza temo’
-Non lo stai pensando davvero-
‘Appunto’
Tu taci!
Bene, comincio anche a parlare da sola. Sono da rinchiudere.
‘Se ti fai rinchiudere con lui non sarebbe un gran peccato’
Ma smettila! Ok, lo ammetto, è un bel ragazzo ma…
‘Avanti Rosie! Guardalo! Ha un culo che parla!’
Istintivamente, mentre Scorpius mi superava per svoltare l’angolo, spostai lo sguardo sul suo sedere.
‘SIA BENEDETTO IL QUIDDITCH’
Altro che sedere, quello è IL sede…ehi! Che cosa mi hai fatto?!
‘Ti ho aperto gli occhi, bambola’
Ok, era ufficiale, una stanza del San Mungo mi stava aspettando.
 
 
Dopo mezz’ora eravamo nuovamente alla Torre Nord per firmare i registro delle ronde e la voce nella mia testa continuava a molestarmi senza ritegno.
-Mi sono divertito sta sera, nemica del cuore- disse con un sorriso.
Merlino santo! Vuole proprio farsi violentare’
Taci tu!
-Anche io Malfoy. Oggi sei stranamente simpatico- conclusi sorridendo di rimando.
Senza aspettare risposta, mi avvicinai alla libreria in legno che conteneva i registri delle ronde ma sentii una leggera pressione sui miei fianchi.
Mi voltai verso Scorpius, pronta a chiedergli cosa volesse (o, eventualmente, ad amputargli un braccio) quando ritrovai stampato sul suo volto lo stesso sorriso provocante di prima.
‘Bene, stupralo. Ora’
Non sarebbe una cattiva idea dopo tutto…
-Devo aspettarmi un ritorno della Rose acida o posso considerarmi davvero il tuo nemico del cuore?- la sua voce era più morbida e calda. La pressione sul mio fianco continuò fino a quando non sentii lo scaffale dietro di me.
‘Stupro! Stupro!’
-Dipende tutto da te- non sapevo bene il perché la mia voce suonasse come un sussurro.
-Allora considerami il tuo nemico del cuore. Spero di raggiungere un  certo livello di intimità con te- sussurrò al mio orecchio.
‘Allarme rosso! Allarme rosso! Qui va tutto a fuoco!’
Sbaglio o l’aria si era fatta irrespirabile?
‘Sono gli ormoni, bambola. E tu sei in astinenza da…’
Si, va bene, ho capito.
-In-intimità?-
-Sai, confidarci segreti, parlare insieme più spesso-
-Oh, certo. Intimità-
-Ora è meglio andare. Buona notte Rosellina. Fai sogni d’oro- sussurrò ancora al mio orecchio.
Il suo viso si avvicino pericolosamente al mio. Sentivo il suo fiato sul mio viso: sapeva di menta. Sentivo il profumo della sua pelle: sapeva di fresco (e di maschio). Vedevo i suoi occhi: chiari e penetranti come il freddo invernale. Chiusi gli occhi, pronta a ricevere il suo bacio che non arrivò mai.
All’ultimo secondo, le sue labbra deviarono sulla mia guancia.
Mentre lo guardavo lasciare la stanza i miei ormoni protestavano indignati.
Oh, Merlino.
‘devi ammettere che è stato un colpo da maestro, il suo’
Oh, Morgana.
‘E tu hai bisogno di sesso, bambola’
Decisamen…ehi smettila di prenderti gioco di me!
‘è fin troppo facile, bambola. E l’ha capito pure lui…’
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti, cari lettori. Non mi disperderò in scuse inutili sul perché di questo enorme e assolutamente ingiustificato ritardo. Sappiate solo che ho avuto immense difficoltà nella stesura del capitolo quindi spero che, dopo l’enorme travaglio che ho affrontato per scriverlo, sia per lo meno accettabile.
Spero che siate ancora in numerosi a seguire questa storia e vi avviso da subito che gli aggiornamenti saranno IRREGOLARI poiché non ho pronti i prossimi capitoli quindi devo scriverli volta per volta.
Mi auguro che questo sia solo un periodo no per me.
Spero che questo capitolo vi abbia portato un po’ di allegria e vi avviso che dal prossimo si comincerà a parlare, finalmente aggiungerei, dei famigerati Giochi.
Saluti e baci,
-I

 
   
 
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