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Autore: BadWolf2    12/02/2015    0 recensioni
-Uccidilo Severus!-
-Così pulirai per sempre il sangue sporco che ti scorre nelle vene-
-E sarai uno di noi....-
Perchè Severus Piton è diventato un mangiamorte? Che fine hanno fatto suoi genitori? Perchè scelse di perdere Lily per quella vita? Ed infine... cos'avrà pensato in punto di morte?
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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[Meeting the beauty]

-Che fai Lily!- le urlò Petunia preoccupata, notando che la sorella saliva troppo in alto con l'altalena.

-Ci siamo appena trasferite, ci troveranno strane...- le sussurrò all'orecchio non appena Lily scese dall'altalena con un balzo.

-Ma a me non importa!- le rispose la sorella sdegnata -non lascerò che le persone decidano come devo essere!- continuò scuotendo la folta chioma.

Severus, che sbirciava la scena nascosto fra i cespugli del parco giochi, rimase incantato. I capelli rossi di quella bambina splendevano come fuoco ardente ma furono i suoi occhi verdi a rimanergli impressi. In realtà ciò che lo rapì di Lily Evans fu molto più che l'aspetto: aveva un'energia vitale che non aveva mai visto in nessun altro...

 

-Sev!- Lily lo accolse abbracciandolo. A lui sembrava una cosa incredibile, dopo il loro disastroso primo incontro, che fossero diventati, in tre mesi, ottimi amici. Petunia indossava un abito bianco: la sua pelle, già normalmente di carnagione chiara, era resa pallidissima dal trucco ed alcune cicatrici finte le solcavano le guance. Lily, dal canto suo, aveva un forcone, scarpette, abito rosso ed ali infernali. Era Halloween e presto sarebbero andati per le strade a fare dolcetto e scherzetto. Severus si sentiva a disagio: il suo costume era un lenzuolo, per giunta un po' vecchi, con deu buchi per gli occhi.

-Ci farai fare figuracce con quel coso- protestò Petunia additando il suo lenzuolo.

-Tunia!- la rimproverò Lily lanciandole un'occhiataccia.

Papà Evans si affacciò alla porta sorridendo al nuovo venuto:

-ehi fantasma! Dovresti entrare un attimo. Vorrei che convincessi definitivamente la mia consorte dell'esistenza della tua specie-

Petunia era furiosa per via dello stupido costume di quel ragazzino e non ci pensò nemmeno un attimo: mentre Severus entrava in casa prese un paio di forbici e gli squarciò il retro del lenzuolo.

Non appena si accorse dell'accaduto lui andò su tutte le furie:

-Brutta stupida babbana!- le urlò mentre un vaso si schiantava al muro evitando di spaventosamente poco la testa di Petunia. Lily non sapeva nemmeno chi dei due difendere: Tunia non avrebbe mai dovuto squarciare il suo costume ma lui non doveva permettersi di insultare sua sorella....

-Adesso basta- dichiarò papà Evans facendo correre lo sguardo dall'uno all'altra. Il suo tono di voce era fermo ed incuteva un certo timore ma lui non sembrava aver perso la calma. Severus si stava preparando ad essere cacciato fuori. Era quello che qualunque padre avrebbe fatto, eccetto forse il suo, vedendo il figlio insultato.

-Chiedetevi scusa a vicenda o non ci sarà dolcetto o scherzetto per nessuno dei due-

Severus, un po' contento e un po' confuso borbottò la sua scusa a fior di labbra e Petunia fece lo stesso. Lui raccolse quel che restava del suo costume e se lo gettò addosso: non avrebbe raccolto neanche una caramella nemmeno se fosse stato intero dopotutto.

-No, signorino, non uscirai di qui col costume fatto a pezzi. Se mi aspettate cinque minuti vado a prendere la mia bacchetta magica- obiettò papà Evans la cui voce era tornata divertita.

Lily ridacchiò mentre suo padre scompariva ma Petunia si irrigidì nel suo costume da perfetto zombie.

-Non mi avevi detto che tuo padre era un mago- sussurrò Severus con un fremito d'emozione all'orecchio di Lily.

-Ma mica è un mago vero- rispose lei continuando a ridacchiare.

Dieci minuti dopo Severus sfilava per le strade del quartiere vestito da stregone, con tanto di calderone e cappello a punta, ottenendo molte più caramelle di quante ne avesse mai viste. Tuttavia una vocina sibilava nella sua testa che gli Evans non erano altro che dei babbani e che il solo motivo per cui erano stati tanto carini con lui era che gli faceva pena.

 

   
 
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