Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Pichan    13/02/2015    1 recensioni
#1 - "Cos'hai da ridere, coglione?" gli chiese irritata.
"Ehi principessa, anche tu ti sei svegliata col piede sbagliato?" le chiese gustandosela con lo sguardo.
#2 - Scosse la testa togliendosi dalla mente l'immagine di lui e la Hyuuga insieme.
Shikamaru e Ino erano un conto, lui e la marmocchia erano tutt'altro.
#3 - L'Inuzuka rimase là, fermo in mezzo al cortile e quando tornò a posare gli occhi sulla causa della sua distrazione, incrociò di nuovo i suoi meravigliosi occhi perlacei.
Strega.
#4 - "Ma sì, infatti Hanabi ha ragione. Sei solo un animale, un cane che segue l'istinto e che sa solo abbaiare" Konohamaru gli sorrise soddisfatto mentre la mano di Hanabi cercava di reggere il pugno partito da Kiba.
#5 - "Muori schifoso! Aaah!"
Dio, fa che la smetta presto.
#6 - Erano nati per odiarsi e poi amarsi.
кιвαнαηα❤
Seconda classificata al Mon Amour contest, indetto da Maiko_chan sul forum di Efp e vincitrice del premio "Miglior Personaggio Maschile" e "Miglior Personaggio Femminile Secondario".❤
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han, Hanabi Hyuuga, Kiba Inuzuka | Coppie: Kiba/Hanabi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

[#3] 

"Kiba non è certamente il tipo che sbava dietro alla prima che capita, anzi, solitamente sono le ragazze che lo assalgono!" 

"Mhh..." rispose la Hyuga fingendo un interesse- quasi- inesistente. 

"E' inutile che fai la menefreghista, il ragazzo ti intriga e si vede benissimo!" 

"Non dire cazzate Moegi, lo sai perfettamente come la penso!" 

"Da quando in qua dico cazzate? Quando l'hai baciato, lui ha risposto e a quel punto lo hai respinto solo perché ti faceva piacere farlo soffrire un po'. Tu sei così, ti piace fare la stronza, soprattutto con i tipi come lui" la ragazza incrociò le braccia sotto al petto e sul suo viso si dipinse un'espressione fiera e realizzata per essere riuscita a incalzare la Hyuga. 

"Se l'è cercata!" ribatté la mora senza sapere dove andare a parare. 

Moegi era sua amica da una vita, perché doveva mettersi fare la petulante? 

Sapeva perfettamente che lei, Hanabi Hyuga, non avrebbe mai e poi mai ammesso di volere una relazione stabile e seria, anzi, lei non voleva proprio avere relazioni. 

Tanto meglio starsene sola, a pensare alla propria vita invece di avvelenarsi dietro il primo scemo che le capitava di fronte. 

"Scommettiamo!" 

"Cosa?" 

"Sono giorni che quando prendo il discorso cerchi di convincermi, anzi di convincere te stessa che l'Inuzuka vuole solo quella che hai tra le gambe". 

"Prosegui" la invitò la Hyuga. 

"Ora abbiamo la ricreazione, al cortile dovrai girarti tre volte verso di lui e se per tutte e tre le volte i vostri sguardi si incroceranno pagherai pegno". 

"Un pegno del tipo?" chiese a bassa voce, Hanabi che aveva notato lo sguardo severo del professore puntarle dalla cattedra. 

"Lo dovrai baciare!" 

"Ma che ti salta in mente?" alzò la voce, la mora. 

"Hyuga vuoi andare fuori?" le chiese, il professore, visibilmente disturbato dal chiacchiericcio delle due. 

"Mi scusi professore" disse ricomponendosi e portando lo sguardo sull'esercizio di matematica svolto a metà. 

"Nel caso io dovessi perdere, non ti scoccerò mai più con questi discorsi" le sussurrò Moegi con un'espressione beffarda sul viso. 

Hanabi la guardò e parve pensarci su. 

"Scommettiamo!" accettò. 

 
 

Erano le undici in punto quando la campanella segnò l'inizio della ricreazione e, in un secondo, tutti gli allievi di quel piccolo liceo si riversarono nei corridoi e nel cortile. 

Kiba salì le scale fino all'ultimo piano, ma notò, con un certo disturbo, che la porta della terrazza era chiusa a chiave, quindi scese in cortile cercando di non bestemmiare. 

Uscì fuori dalla porta principale e subito cercò con lo sguardo i suoi compagni. Affianco al loro gruppo, riconobbe una figura che gli era molto familiare. 

Hyuga. 

Proprio nel momento in cui si appoggiò gli occhiali da sole sulla testa, la vide voltarsi verso di lui, restandolo a guardare per alcuni istanti. 

Oggi crollerà il mondo! 

Non era mai successo, nemmeno per sbaglio, che la Hyuga si girasse a guardarlo.  

Sebbene sapesse perfettamente che infondo infondo- ma molto infondo- le interessava, non l'aveva mai pizzicata a osservarlo. 

La ragazza sembrava così irraggiungibile, così perfetta, così precisa e attenta che a volte invidiava quel suo fottutissimo autocontrollo. 

Attenta e precisa come un'assassina. 

Prese una sigaretta dalla giacca e se la portò alle labbra per accenderla. Senza staccarle gli occhi di dosso, si avviò verso i suoi amici. 

Distratto dalla lunga chioma scura della Hyuga andò a sbattere contro un ragazzo del primo anno al quale cadde il telefono a terra. 

"Cazzo!" esclamò, urtato, il ragazzo. 

"Scusami! Non ti avevo visto!" si abbassò per raccogliergli il cellulare. 

"Guarda dove vai la prossima volta" gli strappò dalle mani il telefono che l'Inuzuka aveva appena raccolto e lo sorpassò. 

L'Inuzuka rimase là, fermo in mezzo al cortile e, quando tornò a posare gli occhi sulla causa della sua distrazione, incrociò di nuovo i suoi meravigliosi occhi perlacei. 

Strega. 

Finalmente raggiunse i suoi amici che, prontamente, gli chiesero a cosa stesse pensando, di tanto importante, da farlo andare a sbattere contro quel poveraccio che ci aveva quasi rimesso il telefono. 

Rimase in silenzio a fumarsi la sua sigaretta e, calandosi gli occhiali sugli occhi, puntò il suo sguardo sempre lì, su di lei. 

 
 

Stava per perdere la scommessa, non poteva crederci. 

Perché? Perché l'Inuzuka era così coglione da restare a guardarla senza ritegno? 

C'erano tante ragazze dentro quell'istituto, anche più belle di lei. 

A un certo punto udì delle imprecazioni alle sue spalle e, voltandosi, vide due amici del cane fare gli scemi tra di loro. 

Con lo sguardo, cercò Kiba che trovò a fumare in un angolo mentre rideva, ma dato che aveva gli occhiali sugli occhi non capì se la stesse effettivamente guardando. 

"Ti fissa" le disse Moegi, facendola sussultare. 

"Porta gli occhiali" cercò di difendersi. 

"Ne sei sicura?" le domando la ragazza- imbrogliandola. 

La Hyuga posò di nuovo lo sguardo sul ragazzo- senza occhiali- che puntualmente la stava osservando. 

"Non credere a chi ti dice 'ti amo', ma a chi ti guarda negli occhi e tace." il sussurro vittorioso di Moegi la irritò incredibilmente. 

 
 

Aspettò che tutti fossero risaliti nelle classi e, a passo lento, si avvicinò all'Inuzuka- che rientrava sempre cinque minuti dopo il suono della campanella. 

"Hyuga sei venuta a schiaffeggiarmi ancora?" le chiese ironico. 

"No Inuzuka" si mise di fronte a lui con le mani sui fianchi e con un sorriso sicuro. 

"Allora vuoi una sigaretta?" rise. 

"Voglio baciarti, Inuzuka, quindi vedi di abbassarti perché senza tacchi non ci arrivo lassù" lo spiazzò. 

Il ragazzo, però, sembrò esitante, come se avesse paura di ricevere un altro schiaffo- un'altra umiliazione- da lei. 

Fu la Hyuga, quindi, ad appoggiargli le mani sulle spalle, ad alzarsi sulle punte dei piedi, a far combaciare i loro corpi e a unire le loro labbra in un bacio che di casto non aveva proprio niente. 

Non appena le loro lingue si sfiorarono, si sentì arpionare i fianchi dall'Inuzuka che con le mani la saldò a sé. 

Dove scappi adesso, Hyuga? 

"Ehi voi! La ricreazione è finita, dovete tornare in classe!" urlò, loro, il bidello. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Pichan