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Autore: Mokusha    17/02/2015    6 recensioni
30 Days OTP Challenge - 100% Klaroline
Day 1- Holding Hands
Allora è così che ci si sente quando di perde il controllo - pensava la vampira - una marionetta, un burattino, a cui hanno tagliato i fili, che non fa altro che precipitare, e precipitare, inghiottito da una voragine d’infelicità.
Day 2- Cuddling Somewhere
Dietro a tutto ciò che li animava - Caroline pensava che Klaus avesse gli occhi più vivi in che le fosse mai capitato di incontrare - vi era una supplica tanto muta quanto potente.
Day 3- Gaming/Watching a movie
Klaus sorrise. Cominciò a contare.
“Uno…“
Day 4- On a Date
“Io non ho accettato di passare il pomeriggio con te.” gli disse in rimando “Dire che mi hai costretta sarebbe più corretto."
“Sminuisci il nostro appuntamento, Caroline?”
Day 5- Kissing
“Qualunque cosa tu stia per dire è una menzogna, dolcezza. Imparerai ampliare la tua concezione di moralità, non appena comincerai a godere davvero della tua immortalità. Sai, Caroline, dovresti abbracciare di più il tuo lato oscuro. "
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Warning: Spoiler Season 6, se non siete al passo con la messa in onda americana, potrei rovinarvi qualche sorpresa.
 
DAY ONE: HOLDING HANDS

WHEN HEAVEN FALLS, MAYBE THE DEVIL WILL HOLD YOU


Sapeva di essere una donna forte.
Caroline lo sapeva.
Aveva affrontato così tante battaglie nella sua vita, così tante sfide.
Aveva perduto così tanto, ma mai, mai si era lasciata schiacciare dal peso delle sconfitte della vita.
Ne era sempre uscita a testa alta. Fiera. Orgogliosa. Più tosta della vita stessa.
Ma quello era troppo.
Era.
Semplicemente.
Troppo.
Il dolore per la perdita della madre la devastava.
Era insopportabile.
Era come il fuoco le scorresse nelle vene, come se il suo cuore, da tempo immobile, gelido, avesse ricominciato a pompare fiamme, e schegge di vetro, e dolore, un dolore lancinante, ed insopportabile, e paralizzante.
Caroline si sentiva immobile.
Distrutta.
Sotto shock per quel terrificante, angosciante vuoto che si impadroniva di lei ad ogni respiro, ad ogni battito di ciglia, ad ogni passo, ad ogni parola.
Il dolore la sommergeva, la sopraffaceva, la annientata.
Ecco.
Ecco come si sentiva.
Annientata.

A nulla servivano gli abbracci di Elena, che tentava di consolarla con i propri abbracci, e con le proprie lacrime, anche lei nuovamente orfana.
Vani erano l’amicizia di Matt e Tyler, o il composto  affetto di Damon.
Inutili, se non addirittura fastidiose, irritanti ed invadenti erano le attenzioni di Stefan, che liquidava in fretta, sgarbatamente, fuggendone via, come se non facessero altro che soffocarla e opprimerla più di quanto le sue emozioni non la facessero già.
Allora è così che ci si sente quando di perde il controllo, pensava la vampira, una marionetta, un burattino, a cui hanno tagliato i fili, che non fa altro che precipitare, e precipitare, inghiottito da una voragine d’infelicità.
 
Caroline fissava con occhi vuoti, velati di lacrime, la bara della madre venire benedetta dal nuovo sacerdote di Mystic Falls. Di li a poco sarebbe stata calata nella sua fossa, coperta di terra, e non sarebbe rimasto più nulla se non una lapide e miliardi di ricordi a cui non aveva la forza di aggrapparsi.
Erano tutti li, attorno a lei, a sostenerla, e a piangere con lei Liz, lo sceriffo, la sua mamma.
La sua meravigliosa, meravigliosa, incredibile mamma che l’aveva amata così tanto.
Erano tutti lì, ma lei si sentiva completamente sola, intrappolata in una bolla che non riusciva a far scoppiare.
Le uniche cose che Caroline sentiva dentro si sé erano tristezza e solitudine.
 
Ma riuscì a sentire lui.
 
Lo sentì.
Percepì la sua presenza ancora prima che lui le fosse accanto.
Percepì il suo profumo, la sua emozione, la sua ostentata sicurezza, il suo spirito affamato di passione, orgoglio, e vita.
Vita.
Percepirlo, sentirlo, sapere che lui fosse tornato, che in quel momento lui fosse , fu, per il cuore di Caroline, un debole sfarfallio di vita.
Klaus, malgrado tutto, era vita.
E quando finalmente, finalmente, comparve al suo fianco, senza dire niente, senza usare parole che in quel momento la ragazza non avrebbe voluto, non avrebbe potuto, ascoltare, capire, le prese la mano, e gliela strinse.
E lei, rifugiata nel loro silenzio, allacciò le proprie dita alle sue, e pensò che almeno, almeno l’aveva afferrata.
La sua caduta libera si era arrestata.
E, forse, aggrappata a quella mano, sarebbe riuscita a risalire.


Note Autrice: Il Klaroline in questi giorni mi manca un sacco, okay? Okay. Nulla contro lo Steroline, merito della capacità di Caroline di essere praticamente la compagna perfetta per tutti, but still. Klaus e Caroline mi mancano troppo, ecco perchè mi sono imbaracta in questa raccolta.
Conoscendomi, probabilmente, anzi, sicuramente, non pubblicherò mai un aggiornamento al giorno, ma adoro questa coppia, adoro i prompt della raccolta, quindi prometto di portarla a termine prima o poi.
Intanto, questo era il primo capitoloe il prompt, naturalmente era Holding Hands. Spero vi sia piaciuto, e che non mi lanciate le noci di cocco, i pomodri marci o giraffe da pettinare.
Le recensioni sono sempre super gradite, e fanno allargare il mio cuoricino di shipper/fanwriter disagiata.
So, don't be shy, darlings.
In cambio avrete un originale a vostra scelta, per una serata intera. Garantisco io. ;)
un abbraccio, alla prossima!
(se avete visto The Originals, I feel your pain.)


Mokusha
   
 
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