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Autore: Zomi    18/02/2015    3 recensioni
Tre piccoli momenti.
Tre piccole notti con altrettante piccole sorprese.
Tre piccoli passi nella vita di coppia.
Tre capitoli, nati per caso, grazie a tre meravigliose persone...
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Pecorella missionaria

 
a Vivian
 

Strinse gli occhi sotto la luce della lampada, cercando di assimilare, il più velocemente possibile, tutte le informazioni necessarie da quell’articolo.
Grugnendo, affondò lo sguardo tra le pagine, stringendo nelle mani i bordi della rivista medica, spiegazzandola e divorando le parole nere con rapidità, tendendo al massimo l’orecchio, accertandosi che Nami fosse ancora al telefono con la sorella.
Digrignò i denti, inveendo contro l’autore di quella ricerca che, da bravo barboso studioso di chissà che università, aveva scritto un papiro infinito sull’argomento, non infilandoci nemmeno mezza immagine per rendere tutto il più chiaro possibile.
E un’immagine, dannazione, sarebbe stata più esplicativa di tutta quella babele di parole!!!
-… buona notte Nojiko, salutami la mia nipotina e Yasaku-
Rabbrividì nel sentire le parole di sua moglie e, appallottolata la rivista infilandola sgraziatamente sotto il cuscino, deglutì pesantemente e fingendo di fissare il soffitto quando Nami, sorridente, entrò in camera.
-Nojiko e Yasaku stanno bene e Bells è euforica per l’inizio della scuola…- raccontò, spogliandosi e infilandosi sotto le coperte, strisciando al fianco del marito.
Lisciò alcune pieghe del copri letto, sorridente e per nulla impensierita dagli occhi fissi sul soffitto di Zoro, che grondava sudore e agitazione con la schiena dritta nell’innaturale postura da seduto nel letto, mentre stringeva i pugni sopra le lenzuola.
-… domenica andiamo a pranzo dai miei, ok?- gli prese la mano, portandosela al petto e preparandosi a dormire.
Zoro annuì con movimenti scoordinati e duri del capo, mantenendo lo sguardo al soffitto, incapace di eseguire una miglior interpretazione della disinvolta.
Deglutì ancora, ruotando un’iride alla compagna, accoccolata al suo fianco che gli accarezzava il braccio teso a fior di dita, rimuginando velocemente su come agire.
Doveva riuscire a convincerla con spontaneità, senza mostrarsi agitato o impacciato, riuscendo ad eseguire ogni movimento spiegato nell’articolo della rivista.
Sollevò una mano, a grattarsi la nuca, scivolando con il busto sul materasso e lasciando che Nami si raggomitolasse al suo fianco, spostando la presa delle mani sul suo petto, ampio e muscoloso.
-Buonanotte Zoro…- arricciò le labbra in un bacio, posandole sulla guancia del ragazzo, mantenendo gli occhi chiusi e sospirando piano.
Il verde ruotò in fretta il capo, ricambiando il bacio, mantenendo la bocca su quella della compagna a lungo, prima di intensificare il contatto.
La baciò con controllato ardore, succhiandole il labbro inferiore come muta anticamera, prima di leccarle il palato e, presa tra le sue braccia e stretta con tenera forza, scivolare con le mani sotto la fine canottiera che usava come pigiama, accarezzandole la schiena e i fianchi scoscesi.
-… mmm… Zoro…- ridacchiò la rossa, scossa da un leggero solletico, staccando appena le labbra da quelle del marito, sorridendogli con tenerezza.
-Facciamo l’amore?- domandò Zoro, baciandole la gola e  la scollatura della canottiera.
Sentiva il cuore battergli nel petto, la testa girare, non tanto per la sua proposta, ma per quello che stava per fare.
Con lei.
Per lei.
-Questa è una novità…- ridacchiò Nami, sfilandosi la canotta e rimanendo in biancheria -… di solito non me lo chiedi: devo preoccuparmi?-
Zoro ingoiò un grugnito di sorpresa, storcendo le labbra in un sorriso forzato.
-E-e perché m-mai?- balbettò, infossando il viso tra le coppe dei suoi seni, per nascondere la pessima faccia da doppio giochista, baciandola e riempiendosi la bocca della sua pelle piuttosto che parlare.
Nami corrugò al fronte, insospettita, ma lasciò che il verde la spogliare, ricambiando ogni sua carezza e bacio.
Stretti sotto le coperte, ormai nudi e accaldati, malamente illuminati dalle lampade dei comodini, Nami si strusciò sull’erezione di Zoro, ansimando acutamente.
-… ahhhh Zoro…- passò le mani sulla sua ampia schiena, baciandolo nell’incavo tra spalla e collo, gemendo -… ti voglio, amore… prendimi… mmm!!!-
Il verde ghignò e, sollevandosi con il busto da lei, le portò le mani sui fianchi, premendo con attenuata forza su di essi.
-Girati…- le soffiò in un orecchio, baciandola sulla gola.
La rossa ubbidì, ruotando su se stessa e appiattendosi sotto il corpo del compagno, piegando il capo per poter continuare a baciarlo.
-… Zoro…- ansimò, stringendo tra le dita il copri materasso -… ti voglio…-
Tremò, sentendo le mani dell’uomo accarezzarle la schiena e i fianchi, mentre le baciava la colonna vertebrale, elettrizzandola dalla base del collo all’altezza dei reni.
Inarcò il dorso, premendo le natiche sul bacino di Zoro, invitandolo a prenderla, ma questi si distanziò, fermando le mani sui fianchi di lei, sollevandoli appena e imponendo alla rossa una posizione a quattro gambe sul letto, imepdendole di voltarsi e posizionandosi dietro di lei, lontano dalla sua bocca e dal suo sguardo.
Nami fissò sconcertata la tastiera del letto dinanzi a sé, incredula che il suo buzzurro volesse fare l’amore in quella posizione così apatica per lei e ponendo tutta quella distanza tra le loro bocche.
Ringhiò, ruotando il capo verso il compagno, già pronto a indirizzare il suo desiderio nell’intimità della moglie, fulminandolo rabbiosa.
-Di un po’…- sbottò offesa -… vuoi che abbia, in questa posizione?!?-
Zoro inarcò un sopracciglio, mentendo le mani sulla vita della rossa, guardandola atono.
-Forse se beli è più adatto…- borbottò perso in chissà che pensiero.
Nami ringhiò nuovamente e, ruotando su se stessa, si portò faccia a faccia con il verde, picchiandolo sul petto con un pungo.
-Ma che ti sei rincretinito del tutto?!?- ringhiò, fulminandolo con gli occhi dardeggianti.
-Perché? Che c’è che non va?- sbottò spazientito.
-Che c’è che non va?!?- stillò –C’è che vorrei guardarti in faccia mentre facciamo l’amore, ecco che c’è che non va!!!- gli mollò uno scappellotto, stringendo poi le braccia sotto i seni, arrabbiata.
Zoro ruotò le iridi al cielo, sbuffando.
-Ok ok, allora facciamo nell’altro modo- decretò, posandole le mani sulle palle e spingendola sul materasso, ergendosi sopra di lei -… allora mettiti giù a pancia in su e…-
-Che vorresti dire?- lo fermò con una mano alzata Nami, sdraiata sotto di lui –Quale altro modo? Per fare cosa poi?-
Un imprecazione morì sulle labbra di Zoro.
Dannazione: si era lasciato sfuggire una parola di troppo!!!
Il verde la fissò, in bilico tra il dirle tutto o il continuare la sua pessima farsa.
Poteva ancora fingere che volesse solo fare l’amore con lei?
Era proprio necessario tutta quella segretezza?
In fondo era Nami, la sua Nami, e l’avrebbe capito di certo.
Sbuffando, spostò una mano dal corpo della rossa al suo cuscino, estraendone la rivista medica e mostrandogliela grugnendo.
-Me l’ha prestata Chopper...- spiegò, nominando il loro amico medico.
Si mise seduto tra le lenzuola, sfogliando le varie pagine fino a ritrovare l’articolo che gli interessava, passandolo poi alla rossa, confusa e curiosa.
-Questo articolo è del Dottor Vegepunk…- parlò, osservando Nami leggere in velocità la notizia -… è un famoso ginecologo che ha condotto uno studio sulle posizioni più fertili per una coppia…- grugnì, ruotando il capo a nascondere un certo imbarazzo -… dice che la posizione della “Pecorella” favorisce la nascita di una femminuccia, mentre quella del “Missionario” di un maschietto…-
Si grattò la nuca, incapace di perdonarsi il fatto di aver creduto a tutte quelle stupidaggini.
-… ci volevo provare…- ammise, fissando la finestra della stanza che dava sul giardino del condominio -… sono mesi che proviamo ad avere un bambino e non ci riusciamo e credevo che…-
La mano di Nami l’obbligò a zittirsi, piegando il capo verso di lei a guardarla negli occhi.
-Volevi mettermi incinta- sussurrò lieve, sorridente e tenera.
Zoro annuì, lasciando che la mano della rossa scivolasse sul suo viso, accarezzandolo, mentre la bocca di Nami lo baciava sulle labbra e su tutto il volto.
-Il mio buzzurro…- sorrise la rossa, sedendosi a cavalcioni su di lui, continuando a baciarlo e coccolarlo, ritrovando il calore che si era attenuato in quei brevi attimi.
Il suo Zoro, il suo Zoro voleva metterla incinta.
Si, era vero che erano mesi che ci provavano, senza mai riuscirci, ma il solo fatto che anche lui, come lei, si fosse leggermente preoccupato per i loro fallimenti, la rendeva felice, e immensamente dolce con lui.
Forse, credere a quel bizzarro studio non era il massimo, ma lui vi aveva comunque provato.
Aveva cercato una soluzione, un rimedio ai loro piccoli fallimenti, per rendere reale il loro piccolo sogno di una famiglia, di una bambino tutto loro.
-Ti amo- lo baciò sulle labbra, circondandogli il viso con le mani.
-Anche se volevo ingravidarti con un metodo stupido quanto il dottore che l’ha ideato?- sghignazzò, baciandola e stringendosela al petto.
Nami rise, infossando il capo contro la sua gola calda e protettiva, abbracciandolo per le spalle.
-Si- ammise, strusciando il capo e posando le labbra sul suo orecchio –Ti amo lo stesso, anche perché…-
Si zittì, lasciando la frase in sospeso.
-Perché cosa?- aggrottò la fronte Zoro, scostando il capo per fissarla in viso.
Nami abbozzò un sorrisetto sornione, arricciando gli angoli della bocca e assottigliando lo guardo furbo e scaltro.
Una strana scarica elettrica scese lungo la schiena del verde, che pressò la presa sui fianchi della rossa, fissandola confuso.
-Cosa Nami?- la scuotè, facendola sghignazzare.
-Bhè…- ridacchiò, spostando le mani dalle spalle di Zoro al suo ventre, coprendolo con i palmi in un’unica grande carezza, abbassando lo sguardo addolcito -… io… io ho un ritardo…-
Di nuovo quella scossa, accompagnata dalla voglia irrefrenabile di urlare.
-Tu…- balbettò, incapace di non sorridere -… tu… di quanto?-
-Ventitre giorni…- sussurrò, lasciandosi guidare il viso dalle mani di Zoro, a incontrare le sue labbra e a rispondere al suo bacio dolce e felice.
-Ha già fatto il test?- le domandò, staccandosi da lei per riprendere fiato.
-Non ne ho avuto il coraggio- ridacchiò, tornando a posare il capo sulla sua spalla –Ma domani ho un appuntamento con il mio ginecologo…-
-Ti accompagno!!!- la strinse al petto .
-Ovvio che mi accompagni, non vado dal dottor Rocinante da sola: mi darebbe fuoco!!!!- sbottò secca.
Zoro sghignazzò, riportandola a stendersi nel letto, sovrastandola e baciandola in ogni dove, mentre lanciava lontana la rivista medica.
-Peccato però…- ghignò, accarezzandola una coscia e risalendola fino al grembo -… quelle posizioni mi piacevano…-
Nami sorrise maliziosa, baciandolo e strattonandolo per un labbro su di sé.
-Sai possiamo ancora provarle…- si strusciò su di lui, avvicinando i loro corpi -… o meglio ancora provarne una nuova…-
-Quale?- sorrise con labbra sghembe, accarezzandole il ventre piatto al momento.
La rossa tese un braccio alla lampada, toccandone l’interruttore e sorridendo lasciva al marito.
-Quella della pecorella missionaria- spense la luce, zittendo un gemito di piacere contro le labbra di Zoro.
   
 
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