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Autore: sole51    05/12/2008    5 recensioni
MA CHE IDIOZIA!!!! Il tonfo del libro scagliato contro il muro rimbombò nella stanza praticamente vuota. -Ops..-bisbigliai sentendo che dalla stanza accanto era arrivato un commento poco carino. Promemoria:ricorda che vivi in un dormitorio. Ma ero così nervosa!!! Un altro libro inutile e idiota , che mi aveva solo fatto perdere tempo. Mi alzai dal letto e svogliatamente mi trascinai per la stanza fino alla pila di libri che avevano avuto la stessa sorte dell’ultimo. Con il piede li spinsi verso il muro. Cominciavano a diventare tanti dovevo decidermi a farne qualcosa.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maledetto stupido idiota!!!

No, no ero io la stupida!!! Una deficiente!!!Una ..una…

Ero così arrabbiata che non riuscivo nemmeno a trovare le parole per esprimere quanto lo fossi.

Avrei voluto insultarlo..anzi, avrei dovuto farlo.

E invece?

Invece ero scappata come la codarda che ero!!!

Accidenti a me!!!!Accidenti a lui!!!!!!! Accidenti a tutto lo stramaledettissimo universo!!!!!!!

Mentre camminavo urtai un paio di ragazzi e quasi ne feci cadere un altro.

Provarono a protestare me quando mi videro bene in faccia si zittirono subito.

Probabilmente ora meritavo davvero il soprannome che mi avevano dato, sembravo davvero un “cane idrofobo”.

Era davvero tanto che non mi arrabbiavo così.

E lui con due parole ci era riuscito.  Con due parole e quell’odioso sorrisetto che aveva sempre stampato in faccia.

Volevo spaccare qualcosa, avevo bisogno di spaccare qualcosa per evitare di tornare indietro e rompergli quel suo brutto e ghignante muso!!!!

Ero così concentrata su come eliminarlo dalla faccia del pianeta che quando avvertii una mano sul mio braccio non ebbi nemmeno il tempo di pensare.

Mi voltai e insieme scagliai la borsa con tutti i libri, molti dei quali davvero enormi,addosso allo sventurato che si era permesso di toccarmi.

La botta fu così forte che lo tramortii.

-AHHH.- non sapevo bene se era un grido di rabbia o di sollievo, ma mi sentivo meglio.

Abbassai lo sguardo sulla mia vittima e mi sentii ancora meglio.

Sepolto sotto i vari volumi c’era uno sconvolto e dolorante Zack.

-Ehi..ma sei matta o cosa?-disse mentre cercava di rialzarsi.

Vedendo che sorridevo si arrabbiò ancora di più. –Mi hai fatto male!!

-Ti avevo detto che non dovevi toccarmi. Peggio per te. –risposi più calma.

-Ma si può sapere che cavolo hai in quella testa? Potevi uccidermi.

Poi si passò una mano sulla spalla e si lamentò. –Mi potevi rompere il braccio!!!

-E meno male che voi atleti siete abituati al dolore fisico!! Ti stai lamentando come una donnicciola!!

-Non faccio mica lotta libera io!! –si rialzò barcollante e provò a muovere la spalla. Ovviamente si lamentò di nuovo.

-Gira a largo Zack se non vuoi che finisca il lavoro.-mi chinai a raccogliere i libri.

Lui restò impalato a guardarmi dall’alto. Non sembrava minimamente intenzionato a levarsi di torno.

-Quale parte di togliti dai piedi non hai capito?-sibilai  sentendo di nuovo la tentazione di colpirlo.

-Veramente sto aspettando le tue scuse.

-Le mie..-gli scoppiai a ridere in faccia e per poco non persi l’equilibrio cadendo a faccia avanti sul prato. –Stai scherzando vero?

-Mi sembra il minimo.

-Te le sogni Zack. –dissi scuotendo la testa.

Ma tutti da me dovevano venire i matti?

La voce stridula e trafelata di Ben rispose alla mia domanda.

-Oh Mia, meno male che ti ho trovato!!!-disse fermandosi col fiatone che a stento lo lasciava parlare.

Era così rosso che per un attimo pensai sarebbe stramazzato al suolo.

-Ciao Zack.

-Ciao professorino. –Ben arrossì ancora di più.

Zack , come tutti gli atleti usava Ben per farsi aiutare con gli esami e poi si limitava a prenderlo in giro dopo averlo fatto.

Stavolta non mi trattenni e lo colpii forte su uno stinco con il libro che avevo in mano.

Non mi piaceva che lo trattasse così.

Certo io facevo di peggio a volte, ma non per umiliarlo.

Ben era un ragazzo in gamba e buono come pochi e non si meritava di essere trattato in quel modo.

-AHI!! Mia ma si può sapere che ti prende oggi? –si lasciò la spalla per massaggiarsi dove lo avevo colpito e per farlo si abbassò.

Io ne approfittai per dargli un’altra librata in testa.

-Ma vuoi smetterla di colpirmi!!!

-E tu smettila di parlare in quel modo a Ben!! Non sei degno nemmeno di pulirgli le scarpe!!

Sentii fin troppo chiaramente il respiro trattenuto di quest’ultimo e quando alzai gli occhi vidi che il suo viso brillava come se avesse visto la Madonna o cose così.

Merda!!!

Così imparavo a fare le buone azioni..la paladina dei deboli !!!!

MERDA MERDA MERDA MERDA MERDA MERDA

-Cioè..mi stai picchiando per lui? –dire che era incredulo era poco.

Mi rialzai di scatto.-Ma si può sapere perché sei ancora qui..e tu pure-dissi rivolta a Ben- volete decidervi a lasciarmi in pace una volta per tutte?

Rimisi alla meglio i libri in borsa e me ne andai non prima di aver intimato a Ben di non azzardarsi a seguirmi.

-Ma si può saper che le hai fatto? –gli chiese bruscamente Zack.

-Io?- anche da quella distanza sentii l’indignazione nella voce di Ben. –E’ stato quel ragazzo..

-Che ragazzo?- l’irritazione lasciò il posto al sospetto nella voce di Zack.

-Quello nuovo…Cullen mi sembra..

-Logan Cullen?E che diavolo ha a che spartire Logan con Mia?

-Non lo so. Eravamo in biblioteca poi lui è arrivato e Mia ha dato i numeri di brutto.

-Lo so bene. –disse Zack ancora dolorante.

Per una volta ero contenta di essere l’oggetto del desiderio di Zack. Di sicuro gli avrebbe fatto passare un brutto quarto d’ora a quello spocchioso di un Cullen.

Al solo pensiero mi tornò il sorriso.

O almeno pensavo invece non fu così.

Per tutto il resto del giorno non feci che rivivere nella mia mente tutto quello che era successo.

Dal primo momento fino all’ultimo.

Ricordavo la sorpresa quando mi ero accorta che era lì.

Ero stata in dubbio se tornare in biblioteca o no, ma poi avevo deciso che non dovevo permettergli di condizionarmi in quel modo.

Così ero andata lì a fare le mie ricerche con Ben.

Non che sapesse cosa cercavo effettivamente , ma da sola non ce l’avrei mai fatta a spulciare tutti quei libri, così gli avevo raccontato la storia della ricerca per il professor Gardiner.

Ammetto che avevo sbirciato spesso per controllare ma poi col passare del tempo ero stata del tutto assorbita dalle mie letture.

Poi il tempo di andare a prendere un altro dei volumi che mi servivano..e TA- DA!!!

Era comparso dal nulla.

E poi non sapevo bene come erano andate le cose. Sapevo solo che i suoi occhi erano fissi nei miei, e io non riuscivo quasi a respirare.

E quella non era nemmeno la cosa peggiore!!!

No, la cosa peggiore era che io non mi ero sentita come mi aspettavo..come mi sarei dovuta sentire.

Io ero stata FELICE.

Avevo sentito il cuore saltare prima un battito e poi iniziare a correre come un pazzo.

E questo non doveva essere.

Per quello mi ero irrigidita.

Per quello avevo finto di ignorarlo.

Ogni volta che Logan compariva all’orizzonte io mi trasformavo in una ragazza che non mi piaceva. Non mi piaceva per niente.

Non avevo più il controllo sulle mie emozioni e dimenticavo quello che invece DOVEVO fare.

Ma sembrava che più mi impegnavo per tenerlo lontano più me lo ritrovavo intorno.

E lui non faceva altro che metterci del suo poi!!!!

Voglio dire..era venuto al tavolo ..aveva fatto il simpatico..aveva finto interesse per quello che stavo facendo..e poi?

Poi,quando , Dio solo sapeva perché, mi ero aperta con lui..gli avevo detto qualcosa..qualcosa di così importante per me..lui aveva riso.

Aveva riso della cosa a cui tenevo di più in assoluto.

Aveva riso della cosa che mi mandava avanti .

Avrei potuto ucciderlo per quello.

Ma non l’avevo fatto..e non sapevo il perché.

Se si fosse trattato di chiunque altro l’avrei fatto..perchè con lui non facevo mai quello che avrei dovuto?

Parlavo quando non dovevo e stavo zitta quando avrei dovuto.

Mi aveva completamente sballato.

Ma c’era qualcos’altro.

Qualcosa che non ero ancora riuscita ad identificare.

Eppure ero sicura che fosse lì proprio sotto il mio naso.

Mentre ci rimuginavo sopra inizia a sfogliare distrattamente uno dei libri che avevo portato a casa.

E fu allora che sentii una specie di campanello nel cervello.

Il libro!!

Lo cercai tra quelli che avevo in borsa e finalmente lo trovai.

“Le leggende di Quileutes”.

Quando lo aveva preso, non avevo fatto caso subito al cambiamento della sua espressione..o forse l’avevo attribuita a qualcosa di diverso.

Ma un cambiamento c’era stato eccome.

Si era all’improvviso fatto serio e poi teso. E per tutto il tempo mi aveva studiato. Ma in cerca di cosa?

Cosa poteva averlo turbato tanto?

Lui era della zona in cui risiedeva quella piccola tribù, è vero, ma che significava?

Non mi sembrava che quel libro contenesse poi chissà che.

Oddio a lui avevo fatto credere che invece avevo trovato cose interessanti..ma era per provocarlo..

Era vero che ultimamente avevo riveduto molto il confine tra ciò che era possibile e ciò che non lo era..ma lì si parlava di vampiri e uomini lupo..insomma..mi sembrava un po’ troppo fantasioso anche per me.

Però qualcosa c’era stato che lo aveva turbato..di questo ero certa.

Come ero certa del fatto che in un qualche modo saperlo era importante per me.

Fui presa da una strana frenesia.

Dovevo fare qualcosa..venirne a capo.

Ma come?

Non potevo certo andare lì e chiederglielo.

No. Dovevo trovare un altro modo.

Rilessi un po’ i punti più interessanti del libro.

Non che sperassi di trovare la chiave del rebus lì dentro ..ma non si sa mai ,no?

Più ci pensavo e più mi sembrava per la prima volta di essere vicina a trovare quello che cercavo da più di un anno  ormai.

E questo era impossibile no?

Cosa c’entrava mai Logan con me?

O forse c’entrava invece?

Forse…

Forse avevo sbagliato tutto finora.

Forse la risposta che cercavo non era in un libro o in una teoria.

Forse la risposta era una persona..o un posto.

Un posto come..Forks..o come la riserva dei Quileutes.

Nell’attimo stesso in cui lo pensai presi anche la mia decisione.

Corsi accanto all’armadio e tirai fuori un logoro borsone e iniziai a riempirlo alla meglio.

Sì. Lo sentivo, era quella la cosa giusta da fare.

Andare a Forks.

Chiusi la borsa e presi  con me anche il libro.

Due secondi dopo ero fuori dal dormitorio pronta a partire.

 

 

 

 

 

 

 

  
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